17 settembre 2013

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17 settembre 2013

La drammatica situazione di lavoro di 45 dipendenti della Fondazione Giovanni Paolo IIper facilitare l'accesso al credito a cinquemila piccole aziende

Da Frattura a Papa Francesco Hanno chiesto più volte, fino a piatire, di essere ricevuti dal presidente della Regione Paolo di Laura Frattura, i sindacalisti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Fials. Inutilmente. Nonostante l’urgenza di affrontare la delicata questione dei 45 dipendenti della Fondazione Giovanni Paolo II che a fine ottobre si potranno trovare sul lastrico. Siamo certi saranno più fortunati con Papa Francesco al quale, vista l’inutilità del presidente della Regione, che nella questione della Fondazione è coinvolto fino al collo, hanno inviato una lettera nella quale viene descritta la loro situazione, la loro condizione di lavoro, il rischio di essere licenziati e il perché. Una lettera-denuncia con non poche allusioni a gestioni non proprio e non sempre in linea con il rigore amministrativo, e i soliti risvolti politici. Al Papa, dunque. Sperando sia più aperto, diretto e democratico del presidente della Regione. Un passo delicato ma ben costruito sulla verità e la drammaticità dei fatti. Frattura anche nel corso dell’ultimo consiglio regionale ha detto che sua è l’idea di arrivare ad una fusione tra il Cardarelli e l’ex Cattolica. Un proposito che gli torna utile per tenere sulla graticola la questione, per illudere gli interlocutori, ma sostanzialmente irrealizzabile. Infatti tecnicamente, giuridicamente, amministrativamente, non è possibile fondere un apparato pubblico con un apparato privato. Forse se ne sono resi conto anche i docili (con Frattura) sindacalisti che stano trattando il problema e per questo hanno deviato verso San Pietro per intercettare la bontà e il senso umanitario di Papa Francesco. Staremo a vedere. Dardo

Non ricevuti dal presidente della Regione, i sindacalisti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Fials hanno chiesto udienza al santo padre

"Sua Santità, ci aiuti" Fondazione Giovanni Paolo II, i 45 infermieri chiedono udienza a Papa Francesco CAMPOBASSO – “… Le inviamo questa lettera perché siamo disperati, questa struttura che persegue finalità di promozione e tutela dell’integrità e della dignità della persona secondo i principi di carità cristiana e della morale cattolica non ha avuto nessuno scrupolo ad avviare le procedure di licenziamento per marito e moglie, vedova con figli, neo papà monoreddito, donna incinta del suo primo figlio, ragazze appena sposate, ecc. Stanno minando la stabilità all’interno delle famiglie, stanno togliendo la possibilità, a chi vuole, di crearsi una famiglia e tutto per che cosa? Per avere soldi”. “… Non stanno togliendo solo il lavoro ma qualcosa di molto di più prezioso, la dignità, quella dignità di uomo che ti fa vivere, ti fa guardare allo specchio senza sentirsi un oggetto da usare e all’occorrenza da buttare”. “… Le chiediamo, Caro Padre, di essere ricevuti in udienza per poterLe enumerare

in modo più particolareggiato ciò che è successo e che succede in questa Fondazione affinché ci aiuti a risolvere tale situazione certamente non creata da chi da anni ha sempre pensato a lavorare umilmente con la massima professionalità e dedizione”. Questi alcuni dei passaggi più importanti della lettera raccomandata che i 45 infermieri in lizza per il licenziamento hanno inviato a Papa Francesco qualche giorno fa e che è stata consegnata per conoscenza anche al Prefetto di Campobasso, all’Arcivescovo Bregantini, al Presidente Frattura, all’Assessore Petraroia e a vari gruppi di volontari. Un grido d’aiuto lanciato a chi si prende cura dei bisognosi, a chi rivolge sempre una parola di conforto a chi sta attraversando un momento negativo della propria vita come i 45 infermieri della Fondazione Giovanni Paolo II.

L'intervento

Perchè si vuole chiudere il Vietri? di Rossella Mammarella Negli ultimi giorni a Venafro, grazie alla mediazione dell’Assessore Regionale Scarabeo, si è svolto un incontro a cui ha preso parte il Presidente della Regione Frattura. Tema dell’incontro, la difficile situazione che, così come il nostro Vietri e il Caracciolo di Agnone, anche l’ospedale S.S. Rosario di Venafro sta vivendo. A Campobasso la discussione riguardante l’integrazione Cattolica-Cardarelli è argomento di grande attualità e ormai perennemente all’ordine del giorno dell’agenda politica.A Larino invece pochi giorni fa abbiamo assistito, senza risultati, all’ennesimo sit-in di protesta. Da cittadina, non posso non rivolgere al dott. Guerino Trivisonno la massima solidarietà (cosa che ho già fatto in via informale nei giorni precedenti) in merito alla situazione che si è configurata a suo discapito e, aspetto più importante, a danno dei tanti pazienti che a Lui quotidianamente si rivolgono. Come Consigliere Comunale però mi chiedo, a tal proposito, quali siano le iniziative che la nuova Giunta Notarangelo e in particolare il neo Assessore alla Sanità, Palmieri, stanno portando avanti nel corso di questi primi mesi di lavoro. Mentre infatti alcuni autorevoli membri del Comitato Pro Vietri, in vista dell’autunno, sembrano essersi prudentemente defilati nelle retrovie, probabilmente per ragioni politiche facilmente intuibili, evitando quindi rispetto al passato una personale e attiva partecipazione, il neo Assessore compare invece sorridente sui vari media che

lo ritraggono all’ennesima manifestazione anziché, cosa che sarebbe assai grata, in sedi da ritenere istituzionalmente più appropriate e sicuramente più consone alla risoluzione dei problemi che riguardano la nostra comunità. Dunque mi chiedo, dato che un argomento tanto cruciale e delicato necessita di un lavoro sul piano politico che sia il più possibile coerente e lineare, se non sia il caso di adottare un approccio maggiormente istituzionale e meno populistico. Sorgono inevitabilmente dubbi: l’Assessore Palmieri ha già avuto modo di incontrare il Commissario ad acta, insieme al Sindaco, al fine di concordare una linea da seguire? Oppure è troppo coinvolto nell’occuparsi delle attività del Comitato Pro Vietri? Perché non convoca una conferenza stampa o un incontro pubblico per informare la cittadinanza su quanto sta accadendo e su quanto si sta facendo, (se si sta facendo) in tema di Sanità? Vorrei ricordare al neo Assessore che molti nostri concittadini attendono pazientemente di verificare le tante promesse fatte in campagna elettorale per ciò che concerne il Vietri, argomento su cui lo stesso Palmieri e altri suoi colleghi hanno costruito il loro personale successo alle recenti elezioni amministrative; ragion per cui, consiglio al neo assessore di rimboccarsi le maniche e di portare al più presto a casa dei risultati concreti, assumendosi tutte le responsabilità del caso ed evitando plateali strumentalizzazioni che rispetto al passato, in virtù del suo attuale ruolo politico, non hanno più ragione d’esistere.


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