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risparmio energetico 2

Due milioni di famiglie hanno cambiato fornitore elettrico

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Telefonini ricommercializzati hanno permesso di acquistare molti impianti fotovoltaici per le scuole

Cellulari, fonte di energia rinnovabile La logica del riutilizzo dell’oggettistica elettronica ancora non attecchisce nelle nostre città, a questo servono iniziative come My Future, promossa da Enel in collaborazione con Vodafone di Alessandro Caruso

Aumenta il numero di famiglie italiane e di piccole imprese che cambiano il fornitore di energia elettrica, scegliendo offerte sul mercato libero. A quasi due anni dalla completa apertura del mercato elettrico, sono infatti oltre 2 milioni e 715mila i consumatori che hanno deciso per un nuovo venditore: si tratta di oltre 1 milione e 640 mila famiglie, il 5,8% del totale e più di 1 milione di piccole imprese, il 14,3% del totale. È quanto emerge dalle rilevazioni dell’Autorità per l’energia sui primi 21 mesi di liberalizzazione, dal 1° luglio 2007 al 31 marzo 2009. Il tasso di switching medio nazionale arriva così al 7,6%, un livello in linea con le migliori esperienze di altri Paesi europei. Si rafforza quindi il trend positivo registrato finora, con significativiincrementipercentualirispetto ai tre mesi precedenti, in particolare per le famiglie. Dal dicembre 2008 al 31 marzo, infatti, circa 300 mila famiglie hanno scelto un nuovo fornitore sul mercato libero, con una crescita del 23,3% mentre le piccole imprese registrano un aumento del 10,5%; il tasso aggregato di tutti i consumatori segna così un + 18%. Fra le diverse zone del Paese, l’area dove le famiglie più si sono dimostrate pronte a cogliere le opportunità del mercato libero è il Sud, con un tasso di switch del 6,5%, superiore alla media nazionale; segue il Nord con il 5,7% e il Centro con il 5,3%. Guardando alle piccole imprese, è il Nord a registrare il maggior numero di passaggi ad un nuovo fornitore, con un tasso del 15,5%; al Centro e al Sud si registrano invece tassi rispettivamente del 14,2% e del 12,9%. «Tenuto conto che l’apertura del mercato italiano alla concorrenza è ancora giovane, il trend lascia ben sperare e incoraggia a continuare a promuovere una sempre più vera concorrenza a beneficio dei consumatori - ha sottolineato il Presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas - la liberalizzazione sta producendo i primi vantaggi». A.C

Chi l’avrebbe mai pensato che nei telefoni cellularisi nasconde una potenziale fonte di energia rinnovabile? Ebbene sì e proprio per questo Enel in collaborazione con Vodafone ha messo a punto l’iniziativa chiamata My Future, volta a promuoverel’efficienzaenergeticaelosviluppo delle fonti rinnovabil, attraverso al logica del riuso. Più propriamente attraverso la raccolta di vecchi telefonini che sono stati destinati alla vendita in seconda mano, si è riusciti a ottenere i fondi sufficienti per la realizzazione di diversi impianti fotovoltaici. La logica del riutilizzo di tutta l’oggettistica elettronica ancora non ha attecchito molto nelle nostre città, ma attraverso iniziative di questo genere si riesce a dare una "scossa" alla comune sensibilità su tali argomenti. «I nostri colleghi si sono dimostrati sensibili alle tematiche ambientali e convinti che la sostenibilità parta dai piccoli gesti quotidiani di ognuno», ha commentato così Marina Migliorato, responsabile Csr e Rapporti con le associazioni di Enel. «Anche attraverso iniziative come My Future si promuove l’im-

La campagna ha permesso, attraverso la ricommercializzazione dei telefonini, di contribuire all’acquisto di ben 20 impianti fotovoltaici per generare energia pulita in altrettante scuole italiane, una per regione

pegno e la promozione della cultura dello sviluppo sostenibile a favore delle nuove generazioni». La campagna che si è svolta alla fine del mese di aprile, ha conseguito risultati che hanno superato le previsioni più ottimistiche: sono stati 1.775 i telefoni raccolti, oltre a centinaia di accessori. Tutti questi telefonini hanno dimostrato di essere ancora utili e di potersi trasformare in energia rinnovabile. In che modo?I cellulari e gli accessori raccolti nel corso della campagna vengono sottoposti a un processo di verifica funzionale e, dove si rende possibile, vengono predisposti per la loro ricommercializzazione, il cui ricavo viene usato per l’acquisto di impianti fotovoltaici.Venendo alle cifre, tanto per farsi un’idea dell’utilità di questa campagna, il ricavato della raccolta contribuirà all’acquisto di ben 20 impianti fotovoltaici per generare energia pultia in altrettante scuole italiane, una per regione. Gli impianti sarano realizzati da Enel.si. Ogni im-

pianto realizzato produrrà mediamente oltre 7mila Kwh all’anno, consentendo così alla scuola di risparmiare sulla bolletta e di di ridurre l’emissione in atmosfera di circa 5tonnellate di CO2 all’anno, pari all’anidride carbonica emessa da un’auto che percorre 1.100 chilometri. Tutti i prodotti che non hanno superato la verifica di funzionalità, invece, sono stati disassemblati e inviati a impianti specializzati per il recupero dei materiali, contribuendo così al corretto smaltimento dei rifiuti elettronici. La prima edizione della campagna, che ha coinvolto in un tour itinerante 10 città italiane ha permesso di raccogliere oltre 20mila terminali. Il ricavato dalla loro rigenerazione, unito al contributo di Vodafone, ha permesso di finanziare l’installazione dei suddetti impianti fotovoltaici in sei scuole individuate, grazie al contributo di Legambiente, nelle città di Palermo, Agrigento, Grosseto, Pesaro, Comacchio e La Spezia.

Da oggi non è più necessario recarsi dal giudice per risolvere i problemi. Si fa tutto tramite Internet

Società elettrica, conciliazione on line Per risolvere i problemi tra clienti e l’azienda oggi non è più necessario andare dal giudice. La tecnologia viene incontro anche a chi si trova ad affrontare dei malintesi relativi ai rapporti con la società fornitrice di energia. Anche qui si tratta dell’ausilio di Internet. Grazie all’accordo raggiunto tra Enel e le 16 associazioni dei Consumatori che compongono il Cncu, Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti, da giugno su tutto il territorio italiano è attiva

una procedura che permette di risolvere le controversie con i clienti, tramite un accordo amichevole che evita il ricorso alla giustizia ordinaria. Si tratta per l’esattezza del primo caso europeo di procedura di conciliazione adottato da una utility su così vasta scala. La pratic, basata sulla libera adesione delle parti è semplice, gratuita ed eseguibile on line, e permette a milioni di clienti dell’elettricità e del gas di Enel di accelerare i tempi e azzerare i costi per risolvere eventuali con-

troversie con l’azienda. Le prime somme di questa iniziativa sono state raccolte da Enel e dall’Autorità per l’Energia elettrica e per il Gas nel corso del recente workshop nazionale sulla conciliazione. Il risvolto principale di questo passo avanti nell’informatizzazione della procedura di conciliazione sta proprio nel fatto che la velocizzazione, nel complesso mondo della burocrazia, si traduce in efficienza e semplicità. Dopo la rivoluzione rappre-

sentata dalla possibilità di pagare le bollette on line, che ha evitato le lunghe file alle poste degli utenti, e il servizio di consultazione delle proprietariffeedellepropriecondizioni di mercato attraverso il Web, si profila un’ulteriore opportunità per tutti i consumatori: la conciliazione tramite Internet, ennesimo segnale che il futuro, anche in campo energetico, fa rima con le nuove tappe delle conoscenze telematiche.

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C.G


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