MY-Final Eight 2016

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MY-Basket presenta...

MY-FINAL EIGHT 2016

LA GUIDA ALLA COPPA ITALIA 2016


INDICE

4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 32

LO CHARME DELLE F8

L’analisi di Mattia Pintus sulla tre giorni di competizione

PALLACANESTRO REGGIANA Presentazione, roster, statistiche e precedenti

OLIMPIA MILANO

Presentazione, roster, statistiche e precedenti

VANOLI CREMONA

Presentazione, roster, statistiche e precedenti

PISTOIA BASKET

Presentazione, roster, statistiche e precedenti

AQUILA BASKET TRENTO

Presentazione, roster, statistiche e precedenti

DINAMO SASSARI

Presentazione, roster, statistiche e precedenti

REYER VENEZIA

Presentazione, roster, statistiche e precedenti

L’editoriale

MY-BASKET

Non solo college basketball e NBA, ecco il nostro secondo speciale dedicato alla pallacanestro italiana.

E-MAIL

di Gabriele Galluccio

redazione@my-basket.it

GRAFICA E IMPAGINAZIONE Gabriele Galluccio

Se c’è una cosa che noi di MY-Basket amiamo fare, questa è sicuramente il mettersi in gioco in tutti i campi. Ed ecco quindi che, dopo esserci dedicati ad alcuni numeri sul mondo NBA e NCAA, abbiamo deciso di realizzare un magazine digitale sulle Final Eight di Coppa Italia. Noi abbiamo profuso tutto il nostro impegno, abbiamo messo passione e ci auguriamo che possiate trovare esauriente e piacevole questa sorta di guida sulla competizione che si svolgerà al Forum di Assago tra venerdì 19 e domenica 21 febbraio. E che si promette molto interessante: Milano partirà come sempre con i favori del pronostico, ma nelle Final Eight tutto può accadere e tutto si può sovvertire, è la storia che lo dimostra. Di certo non mancheranno elementi di grande interesse per seguire l’edizione 2016: Sassari riuscirà a difendere il titolo, nonostante i suoi problemi? Milano si sbloccherà finalmente in questa competizione? Reggio Emilia riuscirà ad essere più forte degli infortuni? E quale squadra potrà essere la mina vagante? In attesa che il campo ci offra le risposte, vi auguriamo buona lettura!

REDATTORI

Marco Arcari Michele Pasquali Filippo Antonelli Luca Antonelli Mattia Pintus

DISCLAIMER & CREDIT

MY-Basket non è in alcun modo collegato alla Legabasket o ad altre compagnie o organizzazioni e l’utilizzo dei marchi registrati appartenenti ai rispettivi proprietari è da considerarsi con finalità illustrative e non a fine di lucro. Tutte le foto contenute in questo magazine sono state concesse da Fabrizio Nigro, fatta eccezione per Marco Cusin (Maura Tonghini), Deron Washington (Marco Mantovani) e quelle nell’articolo “12 numeri sulle Final Eight”, tratte dalla ricerca immagini di Google e utilizzate per finalità non commerciali.

www.my-basket.it

SCANDONE AVELLINO

Presentazione, roster, statistiche e precedenti

LE INTERVISTE

Le parole di Aradori, Leunen, Simon, Green, Cusin, Logan, Kirk e Wright

12 NUMERI SULLE F8

Viaggio nella storia della Coppa Italia e sul formato delle F8

Magazine template

MIG&MAGZ


LO CHARME DELLE FINAL EIGHT Ecco perché i tre giorni di competizione sono da cerchiare sul calendario

DI MATTIA PINTUS

Lo scorso anno Dan Peterson aveva proposto una modifica della struttura della Coppa Italia molto interessante. Sostanzialmente, sul modello calcistico inglese della FA Cup, Peterson propose di creare una competizione che fosse aperta a tutte le società, dalla serie D in poi, in modo da spalancare eventualmente le porte del grande basket a squadre che, in altro modo, non se lo sarebbero potute permettere. Il romanticismo attorno a questo possibile formato è alquanto suggestivo, perché l’utopistico desiderio di vedere la propria squadra “minor” affrontare al Forum l’Olimpia Milano sarebbe uno di quei sogni che neppure MasterCard potrebbe garantire: la realtà sulla quale però dobbiamo confrontarci è differente, dunque abbandoniamo per un secondo il campo delle possibilità e concentriamoci su quello che, ad oggi, ci offre la Coppa Italia. Le prime otto della classe, a metà campionato, si affrontano per tre giorni di sanguinaria competizione. Il dubbio che mi pongo però è proprio questo: sarà veramente sanguinaria?

Coppa non ci importa niente!”. Ed in effetti la competizione nel mondo del basket non ha ancora perso il suo “charme”, che invece nel calcio, per fare un confronto, non ha forse mai avuto. Il dentro-fuori secco, ma ancor più la possibilità di aggiungere in bacheca un trofeo, spinge le squadre a voler dare il meglio di sé. L’eliminazione in Eurolega dell’Olimpia, il campionato sottotono di Sassari, oppure la voglia di “doppietta” di Reggio Emilia, son tutti fattori determinanti per far sì che i tre giorni delle Final Eight siano un evento da segnare sul calendario. A questo aggiungiamo le altre cinque squadre, che vogliono provare il loro effettivo valore contro le pretendenti maggiori allo scudetto, perché infondo queste finali assomigliano tanto ad un’anticipazione dei playoff di fine stagione. Infatti la situazione in classifica delle prime otto non è cambiata nell’ultimo mese (a parte qualche sorpasso interno), per questo, con l’auspicio di mantenere tale il piazzamento, ogni formazione sente dentro di sé l’obbligo di dimostrare qualcosa che, in qualche modo, si possa riproporre anche in off-season.

A sentire le parole dei protagonisti, sì. A nessuno piace perdere, ma ancor più a nessuno piace ammettere “A noi della

Il grande merito della Coppa Italia è proprio questo: dare un segnale al campionato. Dunque nessuno può permettersi di

abbassare la guardia. Sono lontani i fasti del campionato italiano, in cui anche nell’Europa che conta potevamo far sentire la nostra voce, mettendo così in secondo piano competizioni “minori”. Ormai ogni partita, ogni trofeo serve ad accrescere il bisogno di successo di ogni singola pretendente, il bisogno di sventolare ai propri tifosi qualcosa che dimostri il buon lavoro svolto. Dunque se Milano non dovesse vincere verrà bollata come superficiale, presuntuosa. Se Reggio Emilia non dovesse vincere, le si potrebbe recriminare di aver lasciato passare la Coppa in favore del campionato (quindi beffa doppia in caso che a giugno non riesca a strappare il tricolore). A Sassari invece il mancato successo sancirebbe definitivamente una stagione da buttare via, mentre per Pistoia, Avellino, Cremona, Venezia e Trento darebbe certezza di aver fatto quel qualcosa in più oltre che una buona stagione. Ognuno ha la sua motivazione, ognuno i suoi sogni e le sue ambizioni: quello che speriamo è che la Coppa Italia possa essere, a prescindere da chi solleverà il trofeo, l’occasione di uno spettacolo che porti persone al palazzetto, che faccia parlare (anche solo per tre giorni) di pallacanestro. Perché di questo ne abbiamo disperatamente bisogno.


DI MICHELE PASQUALI

PALLACANESTRO

RIMANTAS KAUKENAS

IL GIRONE D’ANDATA - L’exploit ai playoff della passata stagione, che si è conclusa in maniera drammatica a gara-7 della finale scudetto, non era solamente un fuoco di paglia. La Pallacanestro Reggiana, guidata da coach Max Menetti, si è fatta trovare pronta già all’inizio della stagione 2015/2016, facendo sua la Supercoppa, e si è poi confermata una delle realtà più solide del campionato, facendo registrare un record di 11-4 nelle prime 15 partite. Come da tradizione ormai, il Pala Bigi di Reggio Emilia è sembrato essere una fortezza inespugnabile, mentre la formazione biancorossa è apparsa più in difficoltà in trasferta, dove ha subito tutte e 4 le sconfitte del girone d’andata, al termine di partite non esattamente indimenticabili. L’ACCOPPIAMENTO - Avellino non è certamente il miglior accoppiamento che poteva capitare alla Pallacanestro Reggiana, perché presenta un mix di fisicità, atletismo e pericolosità da oltre l’arco dei tre punti. Nonostante la prestazione non brillantissima al Pala Bigi nella seconda di campionato, in cui aveva tirato col 26.7% da oltre l’arco, la Scandone è comunque una squadra che tira appena al di sotto del 36% da tre punti e questo potrebbe causare non pochi problemi a Reggio Emilia, data la difficoltà che quest’ultima ha mo-

REGGIANA

I problemi alla spalla che lo hanno tenuto fuori per gran parte del girone di andata sembrano ormai superati ed è finalmente pronto a tornare a dare il proprio contributo alla causa reggiana. Rimantas Kaukenas, nelle 8 partite che è riuscito a giocare in questa stagione, è stato sempre uno dei più positivi sia dal punto di vista statistico, registrando 11.3 punti, 1.9 rimbalzi, 2.1 assist e 1 recupero di media in soli 23 minuti di utilizzo, sia dal punto di vista dell’esperienza e della personalità. Un recupero importante per poter puntare al colpo grosso alle Final Eight.

strato durante tutto il girone di andata a ruotare rapidamente sugli esterni sulle situazioni di scarico. Da questo punto di vista, giocatori del calibro diNam Joe inumRagland alia adicia e Maarty Leunen saranno sicuramente Am ipsapid mi, eici Tem faccum vendaeped. quelli che attrarranno maggiori attenzioni Um fugit, optatio. Ic tet da parte della difesa reggiana. Da non diomnihil litinvellita conse comniendant prehendam menticare anche il “romantico” derby dei etur asperum aut dolorerio due prodotti del vivaio biancorosso, Rictempore riaspitatemo cardo Cervi e Giovanni Pini, doloratum che avranno quatium nonsectaque dolupta sicuramente voglia di fare una buona preectotat atusda anis illectet stazione contro la squadra della loro città. paritatus, que preperf erspero od que odist, sectia

aut reniet quissum L’OBIETTIVO - La dirigenzasimreggiana non non culpa paribus adis hanno mai nascosto che l’obiettivo per le porenis reraepe rchicti Final Eight fosse quello di untiber portare a casa umenis repel is vereperferio to il trofeo e affiancarlo alla Supercoppa conquistata ad inizio stagione, ma recentemente le circostanze potrebbero aver ridimensionato – e non poco – le ambizioni della Pallacanestro Reggiana. Gli infortuni a Darjus Lavrinovic, Rimantas Kaukenas (tornato in campo solo nella scorsa giornata, ndr) e Pietro Aradori, a cui bisogna aggiungere la condizione non eccellente di Vladimir Veremeenko e Stefano Gentile, infatti, avranno un peso notevole sul percorso reggiano nella competizione, rendendo decisamente improbabile anche solo approdare alla finale di domenica.

PUNTI FORTI - Considerata l’infinita lista di infortuni, è difficile individuare il reale punto forte di una squadra che apparirà sicuramente rimaneggiata alle Final Eight. Sembra proprio che questa sarà l’occasione giusta per il nuovo arrivato Vladimir Golubović di mettere in mostra tutte le sue doti fisiche e tecniche nel pitturato su entrambi i lati del campo, cercando di mettere in difficoltà Riccardo Cervi e tutti i lunghi avversari. Nel reparto esterni Reggio può contare sulla solidità difensiva e la leadership di una delle rivelazioni di questa stagione, almeno per quanto riguarda i biancorossi: Andrea De Nicolao. Il play ex Varese avrà il difficile compito di contenere gli esterni di Avellino nel miglior modo possibile, cercando magari di costringerli spesso a “sprecare” secondi preziosi pressandoli a tutto campo. PUNTI DEBOLI - Per quanto riguarda le debolezze della Pallacanestro Reggiana, si potrebbe limitare il discorso utilizzando la sola parola “infortuni”, ma resta il fatto che, oltre ai numerosissimi problemi fisici dell’ultimo periodo, questa squadra abbia nella difesa, soprattutto in situazione di recupero sugli esterni, il proprio punto debole. Dal punto di vista individuale, il maggior indiziato è certamente Amedeo Della Valle, il quale, se in attacco è in grado di contribuire portando energia e tiro da oltre l’arco, in dife-

sa è certamente un problema per la propria squadra, soprattutto nelle situazioni a metà campo. Ha la tendenza, infatti, a lasciare andare il proprio uomo in penetrazione con troppa facilità, costringendo i propri compagni a rotazioni d’emergenza che non sempre si concludono nel migliore dei modi.

PRECEDENTI 2014-15 - Semifinale (65-77 vs Sassari) 2013-14 - Semifinale (86-92 vs Sassari) 2012-13 - Quarti di finale (73-82 vs Siena) 2011-12 - Era in Legadue 2010-11 - Era in Legadue

ROSTER E STATISTICHE PIETRO ARADORI, G - 11.2ppg, 52.0% da due, 28.6% da tre, 6.3rpg, 2.5apg

VLADIMIR VEREMEENKO, C - 9ppg, 63.2% da due, 81.4% ai liberi, 4.8rpg

ACHILLE POLONARA, F - 10.4ppg, 62.1% da due, 32.5% da tre, 6.4rpg

RIMANTAS KAUKENAS, G - 11.3ppg, 50.0% da due, 44.8% da tre, 2.1apg

DARJUS LAVRINOVIC, C - 10.7ppg, 52.4% da due, 25.7% da tre, 4.4rpg

OJARS SILINS, F - 6.9ppg, 54.5% da due, 34.4% da tre, 1.8rpg

AMEDEO DELLA VALLE, G - 11.1ppg, 36.2% da due, 88.3% ai liberi, 2.5 rpg, 2.3apg

STEFANO GENTILE, PG - 8.1ppg, 51.2% da due, 44.4% da tre, 2.6rpg, 2.2apg

ANDREA DE NICOLAO, PG - 6.7ppg, 46.3% da due, 33.3% da tre, 2.6rpg, 3.6apg

VLADIMIR GOLUBOVIC, C - 9.6ppg, 69.2% da due, 63.7% ai liberi, 4.8rpg

ARTURS STRAUTINS, G - 1.2ppg, 33.3% da due, 12.5% da tre, 1.3rpg


DI MARCO ARCARI

OLIMPIA

KRUNOSLAV SIMON

IL GIRONE D’ANDATA - Il girone d’andata dell’Olimpia è stato contrassegnato da un’incostanza di rendimento che ha preoccupato non poco i tifosi biancorossi: la stagione italiana, esclusa la parentesi della sconfitta in Supercoppa, si è aperta con un’inaspettata sconfitta a Trento, per quanto essa potesse essere preventivabile considerando il tour a stelle e strisce di pochi giorni prima. Eppure, nonostante l’incostanza e nonostante qualche passo falso, Milano ha regolato con grande autorità quasi tutte quelle che sono considerate le grandi squadre della Serie A (nell’ordine, 60-83 ad Avellino, 87-65 contro Venezia, 71-78 nel derby a Cantù e 87-50 contro Sassari nell’ultima giornata del girone d’andata), perdendo solamente contro Reggio Emilia in un match peraltro molto combattuto. In questo cammino, poi, l’Olimpia non ha potuto contare per 5 partite sul suo capitano, Alessandro Gentile, alle prese con un infortunio muscolare che gli ha impedito anche di essere il miglior marcatore della RS di Euroleague e che ne esclude la presenza alla Coppa Italia. L’ACCOPPIAMENTO - L’esonero di Recalcati complica molto le cose per i lagunari, arrivando come una bomba inaspettata, sebbene alcuni dicano che fosse nell’a-

MILANO Con l’assenza forzata di Alessandro Gentile è sicuramente Kruno Simon il giocatore di punta, se non altro per quanto ha già dimostrato da quando il capitano biancorosso è infortunato. Il croato è il vero go-to-guy dell’Olimpia, capace di giocare anche da playmaker aggiunto, e nelle ultime gare sta salendo di colpi in maniera esponenziale. Da 3 punti è la sentenza del campionato, con la elle maiuscola, tant’è che attualmente è primo per percentuale da tre, avendo mandato a bersaglio 53 triple su 109 tentativi (pari al 48.6%).

ria da un po’. Venezia sembra essere una squadra un po’ in flessione: eliminata come ultima nel Gruppo L di Last 32 in Eurocup, incostante in SerieNam A einum alle aliaprese adicia con vari infortuni e con una difficoltà nel Am ipsapid mi, eici Tem vendaeped. chiarire le gerarchie interne. faccum Le difficoltà Um fugit, optatio. Ic tet a rimbalzo, complice anche l’assenza foromnihil litinvellita conse comniendant prehendam zata di Peric causa infortunio, e i problemi etur asperum aut dolorerio fisici di elementi chiave come Green, Goss tempore riaspitatemo e Ortner non danno tregua ai veneti, ma doloratum quatium dolupta sicuramente la Reyer è unanonsectaque delle avveratusda anis illectet sarie con le individualità ectotat giuste per poter paritatus, que preperf mettere in crisi Milano nello scontro tra i erspero od que odist, sectia sim autqualità reniet quissum rispettivi reparti lunghi e nella del non culpa paribus adis gioco offensivo. porenis reraepe rchicti untiber umenis repel is vereperferio to

L’OBIETTIVO - Vincere non è importante. Vincere è l’unica cosa che conta. In questa massima (peraltro opinabile) potremmo riassumere tutto l’obiettivo di Milano per questa Coppa Italia; un altro fallimento certificherebbe ancor più la sindrome da gara secca di cui sembra soffrire l’EA7, già testimoniata in questa stagione dall’ultima Supercoppa persa contro Reggio Emilia (e senza considerare la scorsa annata, dove Milano è sempre uscita sconfitta contro Sassari quando c’era in ballo un trofeo). La pressione è tutta sull’ambiente milanese, ma i trofei devono arrivare prima o poi per questa Olimpia targata Armani.

PUNTI FORTI - La solidità difensiva e i nuovi arrivi invernali: non che Milano avesse una squadra scarsa, per carità, ma gli innesti di Sanders, Batista e Kalnietis colmano quelle lacune che si erano manifestate specialmente durante l’Euroleague. La profondità del roster biancorosso può fare la differenza in una competizione che si svolge praticamente senza pause: giocatori come Jenkins e Lafayette potrebbero rivelarsi fondamentali per puntare al colpo grosso, ma è necessario anche ridare fiducia a quello che, nel mercato estivo, era stato indicato come il play titolare di questo corso milanese, ossia Andrea Cinciarini. Infine, l’arrivo di Batista, per quel poco visto nell’ultima di campionato contro Pistoia, è manna dal cielo: l’ex-PAO ha movimenti in post e tanta stazza, cose che a Milano stavano mancando quest’anno. PUNTI DEBOLI - Il cronico problema in cabina di regia che affligge Milano sembra poter essere risolto con l’arrivo di Kalnietis (per cui Peterson ha azzardato un “è destinato a essere il miglior play visto all’ombra della Madonnina post-Djordjevic). Permangono, tuttavia, due possibili punti deboli: il reparto lunghi non offre garanzie in fatto di continuità di rendimento e la tenuta mentale è altalenante, portando spesso l’Olimpia a subire parziali. I blackout difensivi (ultimo,

in ordine di tempo, il parziale di 16-0 subito a Pistoia durante il terzo quarto) fanno paura se si considerano le gare secche che attendono i biancorossi nelle Final 8; sarà necessario lavorare sulla continuità e Repesa dovrà migliore anche l’interpretazione del match con quintetti adeguati a ogni situazione.

PRECEDENTI 2014-15 - Finale (94-101 vs Sassari) 2013-14 - Quarti di finale (80-82 vs Sassari) 2012-13 - Quarti di finale (74-92 vs Varese) 2011-12 - Semifinale (65-67 vs Siena) 2010-11 - Quarti di finale (84-92 vs Avellino)

ROSTER E STATISTICHE JAMEL MCLEAN, F - 13.1ppg, 59.7% da due, 6.6rpg, 1.3apg

ANDREA CINCIARINI, PG - 5.9ppg, 38.3% da due, 29.7% da tre, 3.4rpg, 2.3apg

OLIVER LAFAYETTE, PG - 9.3ppg, 50.0% da due, 43.2% da tre, 2.8rpg, 2.2apg

RAKIM SANDERS, F - 9.0ppg, 60.0% da due, 8.0rpg

BRUNO CERELLA, G - 3.3ppg, 57.9% da due, 35.0% da tre, 1.8rpg, 1.6apg

CHARLES JENKINS, G - 6.0ppg, 39.0% da tre, 94.1% ai liberi, 2.3rpg, 1.2spg

MANTAS KALNIETIS, PG - 15.0ppg, 50.0% da due, 6.0apg

STANKO BARAC, C - 7.2ppg, 52.2% da due, 4.1rpg

MILAN MACVAN, F - 10.8ppg, 57.0% da due, 37.8% da tre, 4.8rpg, 1.4rpg

SIMON KRUNOSLAV, G - 14.1ppg, 48.6% da tre, 4.4rpg, 3.3apg

DANIELE MAGRO, C - 3.1ppg, 88.2% da due, 2.0rpg

ESTEBAN BATISTA, C - 11.0ppg, 50.0% da due, 7.0rpg


DI FILIPPO ANTONELLI

VANOLI

DERON WASHINGTON

IL GIRONE D’ANDATA - Cremona è l’unica squadra che può contendere a Pistoia il titolo di grande sorpresa del girone d’andata. Non solo perché il roster non sembrava abbastanza profondo per un campionato d’alta classifica, ma anche perché la Vanoli non aveva avuto a disposizione Luca Vitali per le prime sei giornate. In quell’arco di tempo, Cremona si era difesa con tre vittorie e tre sconfitte. Poi il decollo: sei vittorie consecutive dopo il rientro di Vitali. La serie di otto partite vinte in fila - considerando anche quelle senza il playmaker azzurro - si è interrotta sul campo di Varese, ma Cremona ha ripreso subito il suo cammino vincendo sui campi di Brindisi e Trento. Tra le vittime eccellenti della formazione di Pancotto, vanno citate anche Reggio Emilia e Cantù. La Vanoli, nel girone d’andata, ha portato a casa 10 vittorie in 15 gare. L’ACCOPPIAMENTO - Fino all’anno scorso, affrontare Sassari in una competizione come questa equivaleva a morte quasi certa. La Dinamo, non per niente, ha vinto le ultime due edizioni della Coppa Italia. Quest’anno, però, ha vissuto qualche terremoto interno e il cambio di allenatore. Non che la sostanza sia mutata più di tanto: se Logan e compagni sono in giornata al tiro, resta poco da fare. E Cremona, che

CREMONA A maggior ragione con McGee e Vitali in dubbio, l’uomo chiave per i destini della Vanoli sarà il miglior “glue guy” del campionato. Washington è l’autentico collante tra l’imprevedibilità degli esterni e il sistema basato sui pick and roll tra Vitali e Cusin. Difende forte, è un atleta di primo livello, ha punti nelle mani (anche dall’arco) e sa giocare di squadra. È, insomma, un giocatore che ti può rimettere o tenere in partita con la sua abilità nel riconoscere sempre qual è la cosa giusta da fare. Un punto di riferimento importante per i compagni e per Cesare Pancotto.

è una delle migliori squadre nel chiudere l’area, è quarta per maggior percentuale dall’arco concessa agli avversari. Anche la difesa della Dinamo tende concedeNamainum alia adicia re qualcosina sul perimetro e potrebbero Am ipsapid mi, eici Tem faccum vendaeped. aprirsi diversi spazi per i tiratori biancoUm fugit, optatio. Ic tet azzurri: in mancanza di McGee (probabile omnihil litinvellita conse comniendant prehendam assente per un problema alla coscia), però, etur asperum aut dolorerio la pericolosità della Vanoli dall’arco cala tempore riaspitatemo notevolmente. Le due squadre si sono già doloratum quatium nonsectaque dolupta incontrate due volte in stagione: all’andata ectotat atusda anis illectet ha vinto Sassari (97-90), al ritorno Cremoparitatus, que preperf na è stata spinta al successo erspero (73-72) od que odist,dai sectia14 sim aut reniet quissum punti di Elston Turner - autore anche del non culpa paribus adis canestro decisivo - nel quarto periodo. porenis reraepe rchicti untiber umenis repel is vereperferio to

efficace. La squadra si basa sul bilanciamento tra il sistema orchestrato dall’affiatata coppia Vitali-Cusin e l’estro della coppia McGee-Turner. Il collante per unire queste due “coppie” così diverse tra di loro è sicuramente Deron Washington: giocatore di grande intelligenza cestistica e grande atletismo, si incarica di difendere sul miglior esterno degli avversari ed è uno dei pochi giocatori della Vanoli in grado di colpire con precisione dal perimetro. Insomma, il successo della squadra di Pancotto è frutto di un mix di talento, affidabilità ed esperienza, con le garanzie Vitali e Cusin che da sole bastano per regalare alla squadra un’alta dose di competitività. Anche la solidità difensiva è apprezzabile: Cremona è una delle squadre che subisce meno punti in campionato. PUNTI DEBOLI - La Vanoli manca di profondità nel roster: la panchina è composta da giocatori in grado sì di tenere il campo, ma non di garantire un impatto costante. Solo McGee, tra gli elementi che entrano a partita in corso, offre un contributo notevole (è il miglior marcatore della squadra), ma la sua presenza a Milano è in dubbio. Se escludiamo McGee, gli esterni non garantiscono una grande percentuale di realizzazione dall’arco: Turner tira con il 31.1%, Vitali addirittura con il 17.5%. L’attacco di Cremo-

na, dunque, se fosse privato del suo miglior realizzatore, potrebbe risultare mancante di quella componente di imprevedibilità che permette di non circoscrivere il ritmo offensivo ai pick and roll tra Vitali e Cusin. A quel punto, rimarrebbe solo Turner per le giocate estemporanee.

PRECEDENTI 2014-15 - Quarti di finale (63-74 vs Sassari) 2013-14 - Non qualificata 2012-13 - Non qualificata 2011-12 - Non qualificata 2010-11 - Non qualificata

ROSTER E STATISTICHE

L’OBIETTIVO - Se la Vanoli si presentasse al completo all’appuntamento, potrebbe tranquillamente puntare al raggiungimento della semifinale. Turno in cui, in caso di sfida con Milano, dovrebbe andare oltre ai propri limiti per riuscire ad emergere. La profondità del roster di Sassari, però, potrebbe essere decisiva qualora Cremona fosse costretta a giocare i quarti di finale senza Tyrus McGee.

NIKOLA DRAGOVIC, F - 8.5ppg, 80% da due, 31.6% da tre, 4.8rpg

DERON WASHINGTON, F - 12.4ppg, 52.5% da due, 41.3% da tre, 5.8rpg

LUCA VITALI, PG - 7.8ppg, 50% da due, 17.5% da tre, 4.8apg

PAUL BILIGHA, C - 4.7ppg, 42.9% da due, 76.3% ai liberi, 3.5rpg

FABIO MIAN, G - 5.9ppg, 39.5% da due, 44% da tre, 1.4rpg

TYRUS MCGEE, G - 13.5ppg, 55.8% da due, 47.1% da tre, 3.4rpg

RAPHAEL GASPARDO, F - 2.9ppg, 38.7% da due, 18.5% da tre, 2.6rpg

ELSTON TURNER, G - 12.7ppg, 46% da due, 32.4% da tre, 2.3apg

PUNTI FORTI - L’inserimento di Dragovic al posto dell’impalpabile Southerland è sicuramente un passo in avanti, anche perché il serbo è un giocatore ordinato ed

MARCO CUSIN, C - 11.4ppg, 57.7% da due, 89.7% ai liberi, 7.1rpg NICOLÒ CAZZOLATO, PG - 0.8ppg, 37.5% da due, 14.3% da tre, 0.9rpg


DI LUCA ANTONELLI

PISTOIA

ALEX KIRK

BASKET Il centrone col numero 53, al primo anno in Europa, è la stella della squadra, nonché uno dei migliori giocatori della Serie A. E’ un centro dominante con grandissime capacità sia nel gioco interno che in quello esterno esterno, riuscendo a punire non solo in area ma anche da fuori. In difesa ha discrete qualità ed è il quarto miglior rimbalzista del campionato. Non è andato in doppia cifra solo una volta in campionato e ha collezionato 7 doppie doppie, con season high di 28 punti contro Capo d’Orlando e 15 rimbalzi contro Bologna. Se Pistoia sta vivendo una stagione di vertice, lo deve soprattutto a lui.

IL GIRONE D’ANDATA - La Giorgio Tesi Group Pistoia è stata la grandissima sorpresa del girone d’andata. La formazione di coach Vincenzo Esposito era partita con l’obiettivo della salvezza, ma ha da subito fatto capire di poter essere una delle mine vaganti del campionato. Pistoia ha chiuso il girone d’andata al quarto posto, alla pari con Cremona e Trento, con 10 vittorie e 5 sconfitte (1 sola in casa contro Reggio Emilia), qualificandosi per la prima volta nella sua storia alle Final Eight di Coppa Italia. La striscia più lunga di successi consecutivi si è fermata a quattro (le prime 4 giornate), mentre le vittorie più belle sono arrivate in trasferta a Trento (54-74) e in casa contro Capo d’Orlando (103-75).

Due settimane fa Pistoia, nonostante i 16 punti di Knowles e i 18 con 14 rimbalzi di Kirk, non è riuscita davanti il proprio pubblico ad avere la meglio sugliNam avversari nel inum alia adicia finale punto a punto. In entrambe leeicipartiAm ipsapid mi, Tem faccum vendaeped. te i toscani hanno sofferto tremendamenUm fugit, optatio. Ic tet te Julian Wright (17 puntiomnihil all’andata e 23 litinvellita conse comniendant prehendam al ritorno), mentre è riuscita a contenere aut dolorerio bene il resto della truppaeturdiasperum Buscaglia. La tempore riaspitatemo chiave della partita sarà sicuramente data doloratum quatium nonsectaque doluptadi da quanto la difesa corale della squadra ectotat atusda anis illectet Esposito potrà arginare l’atletismo di Trenparitatus, que preperf to e dalla sfida sotto canestro duesectia mierspero odtra que iodist, aut reniet quissum gliori centri del campionato:simKirk e Wright. non culpa paribus adis Pistoia, inoltre, non arriva porenis in ottime conreraepe rchicti dizioni fisiche nel reparto piccoli, avendo untiber umenis repel is problemi sia Filloy che Moore. vereperferio to

L’ACCOPPIAMENTO - La Giorgio Tesi Group incontrerà la Dolomiti Energia Trento ai quarti di finale e la vincente di Reggio Emilia-Avellino nell’eventuale semifinale. Contro la formazione di coach Buscaglia, i biancorossi hanno disputato sia l’incontro d’andata che quello di ritorno, vincendo 54-74 in trasferta e perdendo 64-69 tra le mura amiche. Nel match vinto di 20, la squadra di coach Esposito ha dominato nettamente prendendo il largo già nel secondo periodo con un parziale 8-25, grazie ad un sontuoso Kirk da 18 punti e 9 rimbalzi e ai 10 punti e 7 assist di Moore.

L’OBIETTIVO - La Giorgio Tesi Group ha come unico obiettivo quello di divertirsi e stupire senza porsi particolari limiti. Una sconfitta già ai quarti non sarebbe vissuta come un dramma, mentre tutto quello che potrebbe venire in più, sarebbe considerato un successo. Visto lo splendido girone d’andata, sarebbe una bella soddisfazione per coach e giocatori riuscire a superare almeno i quarti di finale, e di certo Pistoia non parte battuta contro Trento. PUNTI FORTI - Il vero punto di forza della

Pistoia di Vincenzo Esposito è sicuramente il gioco di squadra: ognuno gioca per il compagno e c’è grande intelligenza nella lettura delle situazioni (16 assist di media a partita, sesti in Serie A). Grande merito per la fluidità e l’efficacia del gioco della Giorgio Tesi va a Ronald Moore, che gestisce i ritmi dell’attacco alla perfezione, ma anche alla capacità di attaccare gli spazi e ad unire una dimensione interna ad una esterna di giocatori come Antonutti, Blackshear e Czyz. Pistoia, inoltre, è bravissima a difendere sul perimetro, concedendo agli avversari percentuali di poco superiori al 30%, ed è sesta per punti segnati con 77.7 a partita. Un altro grandissimo vantaggio per i biancorossi è avere uno dei centri più dominanti degli ultimi anni in Italia: Alex Kirk (scheda a sinistra). PUNTI DEBOLI - Per una competizione che prevede potenzialmente tre partite in tre giorni il roster di Pistoia è certamente troppo corto, potendo contare solo su 8 effettivi più giovani come Mastellari e Severini. Inoltre i toscani non hanno nemmeno un grandissimo bagaglio di esperienza, sempre fondamentale nelle partite ad eliminazione diretta. Il problema principale, soprattutto pensando alla sfida con Trento, è che Pistoia è la seconda squadra che concede più rimbalzi agli avversari in tutto il campio-

nato e quindi sarà molto dura arginare l’atletismo della formazione di Buscaglia.

PRECEDENTI 2014-15 - Non qualificata 2013-14 - Non qualificata 2012-13 - Era in Legadue 2011-12 - Era in Legadue 2010-11 - Era in Legadue

ROSTER E STATISTICHE PRESTON KNOWLES, G – 10.9ppg, 45.1% da due, 35.3% da tre, 3.8rpg

ALEKSANDER CZYZ, F - 11.4ppg, 54.9% da due, 38.5% da tre, 6rpg

MARTINO MASTELLARI, PG – 0.8ppg, 50% da due, 33.3% da tre, 0.4rpg

WAYNE BLACKSHEAR, F – 12.2ppg, 52.3% da due, 22.2% da tre, 4rpg

MICHELE ANTONUTTI, F – 9.4ppg, 47.8% da due, 41.3% da tre, 3.9rpg

RONALD MOORE, PG – 8ppg, 39.4% da due, 25.3% da tre, 6.2apg

ERIC LOMBARDI, F – 4.4ppg, 63.6% da due, 16.7% da tre, 2.8rpg

ALEX KIRK, C – 16.1ppg, 51.3% da due, 40.4% da tre, 8.6rpg

ARIEL FILLOY, PG – 7.4ppg, 50% da due, 30.3% da tre, 3.1apg LUCA SEVERINI, F/C - 0.7ppg, 57.1% da due, 50% ai liberi, 0.4rpg


DI MARCO ARCARI

AQUILA BASKET

JULIAN WRIGHT

IL GIRONE D’ANDATA - Una metà di stagione italiana praticamente perfetta, poiché la squadra di coach Buscaglia ha chiuso al 5° posto grazie a 10 vinte e 5 perse, superando con autorità anche avversarie come Milano e Sassari e chiudendo con la terza miglior difesa (solo 73.1 i punti subiti di media nel girone d’andata). Dopo aver sorpreso da neopromossa lo scorso anno, in questa stagione Trento si è ulteriormente migliorata riuscendo a sfruttare al meglio l’innesto di un fenomeno quale Julian Wright e a giocare una delle migliori pallacanestro in Italia. In questo, gran parte dei meriti va data a coach Buscaglia, allenatore capace di non soffrire il salto di categoria lo scorso anno e di consacrarsi come uno dei migliori head-coach italiani in questa stagione. L’ACCOPPIAMENTO - Contro Pistoia i trentini sono 1-1 in questa stagione: all’andata hanno realizzato finora la loro peggior prestazione offensiva stagionale in Serie A, realizzando solamente 54 punti, mentre al ritorno si sono affidati alle giocate di Wright e Forray per superare i toscani. Pistoia avrebbe potuto far valere un maggior estro in cabina di regia, ma Moore si è infortunato nell’ultima gara di campionato (contro Milano, ndr) ed è in forte dubbio una sua presenza alle F8; sicuramente

TRENTO Giocatore unico, in grado di ricoprire 4 ruoli per caratteristiche tecnico-atletiche: devastante dal palleggio, tanto elegante quanto efficace sotto le plance, macchina da punti e rimbalzi, ma ciò che più colpisce è la sua capacità di leggere l’azione come pochi altri centri in Italia. Quando arrivò in Italia, dopo le esperienze con il PAO e in Israele, molti non capirono l’importanza del colpo di mercato messo a segno dai trentini: oggi, forse, è chiaro a tutti come Wright sia nella Top 3 dei centri in Serie A, e ci sarà da divertirsi nel duello con il pistoiese Kirk.

l’estro di un allenatore come Esposito potrebbe essere un fattore per i biancorossi, ma Trento ha dalla sua una coppia lunghi (Pascolo e Wright) che, per completezza Nam inum alia adicia e compatibilità, poche altre Am squadre in Tem Itaipsapid mi, eici faccumdi vendaeped. lia possono vantare e l’assenza Moore Um fugit, optatio. Ic tet potrebbe essere più pesante previsto. omnihildel litinvellita conse comniendant prehendam Inoltre, la verve di Flaccadori, giovane steletur asperum aut dolorerio la destinata a consacrarsi a breve, può estempore riaspitatemo sere un fattore importante in doloratum un match da quatium nonsectaque dolupta in/out come il Quarto di Finale.

ectotat atusda anis illectet paritatus, que preperf erspero od que odist, sectia L’OBIETTIVO - Migliorare il risultato delsim aut reniet quissum lo scorso anno (eliminazione ai Quarti non culpa paribus adis porenis reraepe rchicti contro Reggio Emilia) e puntare al colpo untiber umenis repel is grosso di raggiungere una Finale, magari vereperferio to

anche sfruttando le assenze di Reggio e la discontinuità nell’arco dei 40 minuti di Avellino, ossia le altre due squadre dalla parte del tabellone in cui è inserita Trento. Il cammino in Eurocup, dove l’Aquila Basket è una delle sole due squadre italiane a continuare il proprio percorso (l’altra è Milano, ndr), ha testimoniato come la squadra allenata da coach Buscaglia porti rispetto a tutti ma non tema alcuno. La qualità di gioco è di alto livello con gli interpreti che sembrano calarsi al meglio nella realtà trentina: queste potrebbero essere le chiavi verso il sogno di una vittoria finale.

PUNTI FORTI - Il reparto lunghi è ben assortito e annovera, per rendimento, due dei migliori italiani della Serie A (Pascolo, ormai certezza anche in ottica nazionale, e Baldi Rossi, con quest’ultimo che però dovrà saltare la Coppa Italia per un infortunio al ginocchio sinistro), oltre alla stella Julian Wright; gli statunitensi in squadra sono giocatori versatili ed atletici (Lockett su tutti), mentre Forray è l’emblema del sogno che coltiva ogni cestista. Tra i punti forti va annoverato, di diritto e per merito, coach Buscaglia, vero e principale artefice di questa favola sportiva che non sembra destinata a tramontare: puntuale nella gestione delle rotazioni, lucido nel “cavalcare” l’onda del singolo giocatore quando quest’ultimo è in trance agonistica, sempre pacato e posato negli atteggiamenti sul parquet. PUNTI DEBOLI - Se ci attenessimo solo alle statistiche, ci accorgeremmo subito di come a Trento manchi un tiratore affidabile da oltre l’arco: l’Aquila Basket è terzultima per % da tre punti di squadra (29.7% di media), a fronte di un ottimo 52.5% da due punti di media. Inoltre, un play in più nelle rotazioni avrebbe fatto comodo. L’infortunio occorso a Baldi Rossi, poi, è una mazzata non indifferente, considerando come il lungo italiano fosse diventato un fattore nel sistema trentino, e ha obbligato la società a

tornare sul mercato per firmare Jared Berggren (in uscita da Cantù, ndr). Infine, proprio le rotazioni ridotte e la poca esperienza di certi giocatori, che fa da contraltare alla voglia di mettersi in evidenza, potrebbe giocare un tiro mancino all’avventura dei trentini in queste Final Eight.

PRECEDENTI 2014-15 - Quarti di finale (77-80 vs Reggio Emilia) 2013-14 - Era in Lega Gold 2012-13 - Era in Legadue 2011-12 - Era in Divisione Nazionale A 2010-11 - Era in Serie A Dilettanti

ROSTER E STATISTICHE GIUSEPPE POETA, PG – 5.2ppg, 41.5% da due, 34.8% da tre, 2.2apg

TRENT LOCKETT, F – 11.2ppg, 53.8% da due, 35.4% da tre, 3.5rpg, 1.7apg, 1.5spg

JAMARR SANDERS, G/F – 8.3ppg, 50.0% da due, 29.1% da tre, 3.4rpg, 3.1 apg

LUCA LECHTHALER, C – 1.4ppg, 64.3% da due, 0.9apg

FILIPPO BALDI ROSSI, F/C – 8.7ppg, 56.8% da due, 32.0% da tre, 4.0rpg

JULIAN WRIGHT, C – 15.1ppg, 54.3% da due, 7.2rpg, 2.2apg, 1.7spg, 1.1bpg

TOTO FORRAY, PG – 5.1ppg, 46.3% da due, 28.6% da tre, 2.2rpg, 2.4apg

JARED BERGGREN, C - 6.8ppg, 63.3% da due, 5.2rpg, 1.7bpg (con Cantù, ndr)

DIEGO FLACCADORI, G - 4.4ppg, 37.2% da due, 33.3% da tre, 1.7rpg DOMINIQUE SUTTON, F - 6.8ppg, 48.9% da due, 13.0% da tre, 4.1rpg, 1.4apg


DI MARCO ARCARI

DINAMO

DAVID LOGAN

IL GIRONE D’ANDATA - I sardi hanno chiuso il girone d’andata al sesto posto, con un record di 9 vittorie e 6 sconfitte e affrontando il terremoto provocato dal cambio in panchina, con l’esonero di Meo Sacchetti e l’arrivo in corsa di Calvani. Rispetto alla scorsa memorabile stagione, Sassari ha cambiato molto e, probabilmente, male considerando che Haynes è finito in Grecia, che Petway sembra lontano parente del giocatore visto all’Olympiacos e che Alexander ha un talento infinito ma va spesso a sprazzi. Finora è mancato il gioco spumeggiante cui la squadra sarda ci aveva abituato nelle scorse annate e le lacune difensive sono state pagate più del dovuto (la sconfitta per 87-50 rimediata a Milano ne è, in parte, prova lampante). Infine, non comprendo l’arrivo di giocatori che, come Tony Mitchell e Josh Akognon, hanno bisogno di prendersi molti tiri per poter rendere al meglio sul parquet; le gerarchie offensive dovranno essere riviste e questo potrebbe pesare sul rendimento di giocatori come Logan e Stipcevic. L’ACCOPPIAMENTO - Cremona ha stupito tutti per qualità del gioco e risultati ottenuti, con quella vecchia volpe di coach Pancotto a dispensare lezioni di pallacanestro per tutta Italia. Eppure i lombardi arrivano all’appuntamento con le F8 di

SASSARI Il “Professore” è pronto a stupire ancora una volta dopo l’exploit della scorsa edizione (in cui fu votato come MVP, ndr) e a far sognare i tifosi sardi. A 33 anni sta disputando una stagione incredibile per medie e costanza, risultando spesso e volentieri il migliore della Dinamo e dimostrando che nella pallacanestro odierna si può dominare anche pur essendo sotto il metro e novanta. Giocatore sublime, talento cristallino e capacità di essere decisivo quando davvero conta: tutto questo è David Logan, uno dei migliori giocatori che la Serie A possa annoverare tra i suoi tesserati.

Coppa Italia dovendo fare i conti con infortuni e acciacchi fisici, specialmente nel reparto play con Vitali non al meglio e McGee in forte dubbio. SassariNam deve essere inum alia adicia brava a sfruttare il talento Am offensivo a Tem sua ipsapid mi, eici faccum vendaeped. disposizione: Alexander potrebbe essere Um fugit, optatio. Ic tet un fattore chiave in questiomnihil Quarti di Finalitinvellita conse comniendant le, come peraltro lo è già stato nelprehendam doppio aut dolorerio confronto in campionato,eture asperum Varnado deve tempore riaspitatemo riuscire a giocare con i problemi di falli che doloratum quatium spesso attanagliano Cusin. nonsectaque dolupta ectotat atusda anis illectet paritatus, que preperf erspero odper que odist, sectia L’OBIETTIVO - Riconfermarsi la terza sim aut reniet quissum volta consecutiva sarà un’impresa, poiché non culpa paribus adis porenis rchicti Sassari non parte certo con i reraepe favori del untiber umenis repel is pronostico: Avellino, Milano, Trento e Regvereperferio to

gio Emilia sembrano avere qualcosa in più ed essere in un momento di forma decisamente più positivo. La squadra di coach Calvani, tuttavia, non deve porsi limiti perché può contare su singoli capaci di svoltare un match in una manciata di azioni (Logan, su tutti) e di assoluto talento. Passare il turno contro Cremona significherebbe poter rincontrare Milano e rimarcare il fatto che i sardi sono la bestia nera della società più titolata d’Italia; le motivazioni per far bene quindi ci sono, ma è da vedere se le individualità riusciranno a coesistere con costanza per 3 giorni consecutivi.

PUNTI FORTI - Le individualità non mancano affatto e avere Logan in squadra è sempre una garanzia per competizioni strutturate come le F8. Sassari, inoltre, può contare su un reparto lunghi di primo livello, considerando anche l’innesto last-minute di Kadji, e su backup importanti tra gli esterni (Stipcevic e D’Ercole, ma anche Brian Sacchetti). A livello statistico di squadra, poi, Sassari è saldamente nella Top 5 delle voci più importanti: seconda per media punti realizzati (82.0 a partita), prima per % da 2 punti (53.8, a pari merito con Milano), seconda per % da 3 (38.6), terza per media-assist (16.8 a match). Infine, se la stella indiscussa è Logan, bisogna però anche indicare Alexander come possibile punto forte dei sardi per tutta la competizione: l’ottava scelta al Draft NBA 2008 ha tutto per potersi prendere la scena nella kermesse milanese. PUNTI DEBOLI - La continuità di risultati, un mercato estivo poi rivoluzionato in corso d’opera, innesti freschi e ancora da rodare e, soprattutto, lo scotto da pagare per aver esonerato il maestro del run-and-gun e aver affidato la squadra a un allenatore che cerca di fare della difesa un elemento portante. Sassari ha qualche bella gatta da pelare e i problemi dureranno probabilmente fino a fine stagione, complice anche un

ambiente che inizia a sentire la pressione dei favori del pronostico ma che, comunque, non smette di sostenere la propria squadra. Infine, i sardi non hanno fatto quel salto di qualità mentale (specialmente in ambito europeo) che serve per passare dall’essere una grande squadra a una squadra che può continuare un ciclo di vittorie pur avendo cambiato molto.

PRECEDENTI 2014-15 - Campione (101-94 vs Milano) 2013-14 - Campione (80-73 vs Siena) 2012-13 - Semifinale (78-85 vs Siena) 2011-12 - Quarti di finale (60-70 vs Siena) 2010-11 - Non qualificata

ROSTER E STATISTICHE BRENTON PETWAY, F - 5.4ppg, 64.9% da due, 32.4% da tre, 4.0rpg, 1.3bpg

LORENZO D’ERCOLE, PG - 1.9ppg, 33.3% da due, 35.7% da tre, 1.0rpg

TONY MITCHELL, F - 10.0ppg, 53.1% da due, 11.5% da tre, 7.0rpg, 3.6apg

BRIAN SACCHETTI, F - 5.7ppg, 61.8% da due, 35.4% da tre, 3.6rpg

DAVID LOGAN, G - 17.4ppg, 53.2% da due, 45.7% da tre, 3.3rpg, 4.0apg, 1.7spg

JOSH AKOGNON, PG - 3.0ppg, 25.0% da tre

MATTEO FORMENTI, G/F - 2.9ppg, 45.0% da tre, 1.3rpg

ROK STIPCEVIC, PG - 8.7ppg, 45.9% da due, 43.5% da tre, 1.9apg

GIACOMO DEVECCHI, G - 1.2ppg, 33.3% da due, 27.8% da tre, 0.7spg

JARVIS VARNADO, C - 9.4ppg, 60.9% da due, 4.6rpg

JOE ALEXANDER, F/C - 11.4ppg, 58.1% da due, 32.0% da tre, 4.3apg, 1.1bpg

KENNETH KADJI, F/C - 4.0ppg, 60.0% da due, 2.0rpg


DI FILIPPO ANTONELLI

REYER

MIKE GREEN

IL GIRONE D’ANDATA - È impossibile negarlo: Venezia è stata una delle più grandi delusioni del campionato fino ad ora. Accreditata ad inizio anno per insidiare le favoritissime Milano, Reggio Emilia e Sassari, la Reyer si è dovuta accontentare di una settima piazza al giro di boa. Troppo poco per evitare un top team come Milano e garantirsi un accoppiamento almeno sulla carta agevole. L’andamento della squadra di De Raffaele (nuovo allenatore dopo l’esonero di Recalcati) è stato caratterizzato dalla quasi totale incapacità di rimediare successi lontano dal PalaTaliercio: dopo aver ottenuto due vittorie nelle prime tre trasferte, gli orogranata non hanno più vinto in campionato al di fuori delle mura amiche. Di contro, Venezia ha avuto un buon andamento casalingo, con solo due sconfitte. Per quanto riguarda gli scontri diretti, va segnalata la bella vittoria su Reggio Emilia (87-83), così come la tremenda debacle sul campo di Milano (8765). L’ACCOPPIAMENTO - Proprio l’EA7 sarà avversaria della Reyer nei quarti di finale di Coppa Italia. Un accoppiamento proibitivo per Venezia e non solo per il risultato dell’ultimo scontro tra le due compagini. Milano sembra più profonda e più attrezzata. L’esito di quel Milano-Venezia, tut-

VENEZIA Proprio per il dualismo non facile da gestire tra Goss e Green, è difficile scegliere un giocatore chiave per la Reyer. Entrambi hanno avuto alti (pochi) e bassi (tanti), ma sono più di tutti - anche dell’ottimo Bramos e di un Owens in crescita gli elementi in grado di decidere una partita in favore di Venezia. Green, in particolare, deve riuscire ad innescare in compagni come gli è riuscito poche volte in stagione. L’attacco della Reyer appare spesso ingessato, privo di continuità nel creare buoni tiri. Per superare l’ostacolo Milano, una prestazione super di Mike Green è fondamentale.

tavia, è indicativo fino ad un certo punto: le due squadre, in qualche misura, hanno apportato delle modifiche al roster. Ma se Milano appare pesantemente rinforzaNam inum alia adicia ta con gli innesti di Kalnietis e Batista Am ipsapid mi, eici Tem e faccum vendaeped. l’inserimento di Rakim Sanders, Venezia Um fugit, optatio. Ic tet deve invece fronteggiareomnihil l’infortunio litinvellita consedi comniendant prehendam Peric (sostituito da Savovic) e le preoccuetur asperum aut pazioni relative alle condizioni di dolorerio forma tempore riaspitatemo di Mike Green, che comunque dovrebbe doloratum quatium nonsectaque dolupta scendere in campo. Green, quando vestiva ectotat atusda anis illectet la maglia di Varese, fu protagonista dell’eparitatus, que preperf liminazione ai quarti di Milano durante erspero od que odist, sectiale sim aut8 reniet quissum Final Eight 2013 con 23 punti, rimbalzi, non culpa paribus adis 10 assist e 35 di valutazione. porenis reraepe rchicti untiber umenis repel is vereperferio to

L’OBIETTIVO - Sulla carta la Reyer avrebbe dovuto essere una delle protagoniste del campionato e della competizione, ma l’accostamento con Milano già nei quarti rende impossibile porsi un obiettivo che non sia quello di giocare al massimo la partita, sperando in un esito positivo. Se Venezia dovesse riuscire nel colpaccio, allora legittimamente diventerebbe una favorita, anche al di là di quello che dice la classifica in campionato. PUNTI FORTI - Tra le poche note positive del girone d’andata, va senza dubbio segnalato Michael Bramos: di rientro da un

anno di stop per infortunio, l’ala si è distinta per la continuità nelle prestazioni e per l’invidiabile precisione dall’arco dei tre punti (46.1% da tre). Un altro fattore su cui la Reyer può far leva è l’esperienza: Tomas Ress, Phil Goss, Ben Ortner e Mike Green sono abituati a giocare ad alti livelli. E lo stesso Bramos, al di fuori dell’Italia, in carriera ha giocato diverse partite da dentro-fuori. Le prestazioni di Ress sono in crescita nelle ultime settimane e chissà che l’ex giocatore di Siena non possa rendersi di nuovo protagonista di una grande cavalcata. PUNTI DEBOLI - Venezia ha anche qualche problema di amalgama sul campo, oltre a quelli relativi alla condizione fisica. Prima dell’infortunio di Green l’intesa con il centro Josh Owens sembrava in fase di decollo, ma di contro il playmaker ex Varese e Cantù ha sofferto di diversi problemi di compatibilità con il compagno di backcourt Phil Goss: i due, per rendere al meglio, hanno entrambi bisogno di avere il pallone tra le mani per parecchi secondi. Inoltre, quando entrambi sono sul parquet, la presenza per Venezia di due leader si tramuta spesso e volentieri in un vuoto di leadership. Non è chiaro chi debba costruire i possessi decisivi e questo potrebbe essere un aspetto che ha condizionato in negativo i finali punto a punto che sono andati a sfavore della Reyer

durante il girone d’andata. E bisognerà capire quale sarà l’impatto dell’esonero di Recalcati sulla squadra, considerando che un giocatore chiave per le sorti di Venezia come Phil Goss era uno degli elementi più apprezzati dall’ex coach.

PRECEDENTI 2014-15 - Quarti di finale (70-80 vs Brindisi) 2013-14 - Quarti di finale (70-83 vs Brindisi) 2012-13 - Non qualificata 2011-12 - Quarti di finale (70-90 vs Pesaro) 2010-11 - Era in Legadue

ROSTER E STATISTICHE HRVOJE PERIC, F - 11.4ppg, 56.5% da due, 40.5% da tre, 4.4rpg

MICHELE RUZZIER, PG - 3.5ppg, 44.8% da due, 43.3% da tre, 2.4apg

PHIL GOSS, G - 10.2ppg, 44.6% da due, 35.4% da tre, 3apg

JOSH OWENS, C - 12ppg, 61.8% da due, 55.8% ai liberi, 5.2rpg

MICHAEL BRAMOS, F - 8.6ppg, 48% da due, 44.8% da tre, 4rpg

TOMAS RESS, F/C - 4.4ppg, 50% da due, 28.8% da tre, 4.8rpg

STEFANO TONUT, G - 3.4ppg, 47.2% da due, 26.7% da tre, 1.6rpg

BENJAMIN ORTNER, C - 5.9ppg, 52.2% da due, 60% ai liberi, 3.5rpg

JARRIUS JACKSON, G - 5.3ppg, 42.6% da due, 30.4% da tre, 1.9apg

JEFF VIGGIANO, F - 5.5ppg, 51.4% da due, 23.1% da tre, 1.7rpg

MIKE GREEN, PG - 8.4ppg, 31.5% da due, 30.6% da tre, 5.2apg

BORIS SAVOVIC, F - 8.5ppg, 64.3% da due, 86.7% ai liberi, 3.8rpg


DI GABRIELE GALLUCCIO

SCANDONE

JAMES NUNNALLY

IL GIRONE D’ANDATA - La Sidigas Avellino è stata l’ultima squadra della Serie A ad iniziare la preparazione e ne ha pagato il prezzo nella prima parte del campionato. In cui, per la verità, non è stata neanche tanto fortunata, tra un calendario durissimo (Reggio, Pistoia e Cantù in trasferta, Milano, Trento e Sassari in casa nelle prime sette giornate) e gli infortuni di Taurean Green e Janis Blums. Nel momento più difficile, la proprietà biancoverde è intervenuta in maniera tempestiva, regalando a coach Sacripanti un playmaker navigato come Marques Green e un giocatore del livello di Joe Ragland, in grado di spaccare le partite in qualsiasi momento. Con i nuovi innesti, la Sidigas ha iniziato un bel percorso di crescita che, nonostante l’incidente di percorso rappresentato dal derby perso clamorosamente con Caserta dopo essere stata avanti di oltre 20 punti, l’ha portata a vincere 4 delle ultime 6 partite del girone d’andata, chiuso con un record di 7-8 e l’ultimo posto utile per le Final Eight strappato in extremis. L’ACCOPPIAMENTO - Nel preciso istante in cui è stato ufficializzato il quarto di finale con Reggio Emilia, nessuno sano di mente avrebbe scommesso un euro su Avellino. Questo perché, per quanto stesse migliorando sia sotto il profilo del gioco

AVELLINO Difficile individuare la stella di una squadra che fa del collettivo la sua forza principale, ma dovendo farlo la scelta non può che ricadere su James Nunnally. Stiamo parlando del secondo miglior realizzatore del campionato (18.4 punti con il 52.9% da due, il 40.2% da tre e l’88.8% ai liberi), ma soprattutto di un giocatore che ha un bagaglio offensivo notevole, da ben altri palcoscenici. Inoltre, sotto la guida di Sacripanti, Nunnally sta crescendo molto anche sotto il profilo difensivo: nella prima parte del campionato non sempre è stato impeccabile, mentre il suo plus/minus è stato positivo in sei delle ultime sette partite.

e dei risultati, la squadra non sembrava ancora all’altezza delle prime della classe. Da allora ad oggi, la percezione che si ha della Sidigas è completamente Nam cambiata: inum alia adicia i biancoverdi sono gli unici ancora imbattuAm ipsapid mi, eici Tem faccum vendaeped. ti nel girone di ritorno e si presentano alle Um fugit, optatio. Ic tet Final Eight con una strisciaomnihil di sette vittorie litinvellita conse prehendam consecutive, la più lunga comniendant della loro storia. etur asperum aut dolorerio Inoltre, Avellino negli ultimi mesi ha portempore riaspitatemo tato a casa anche i prestigiosissimi scalpi doloratum quatium nonsectaque doluptadi di Milano (che non perdeva da 41 partite atusda anis illectet regular season al Forum)ectotat e Reggio Emilia. paritatus, que preperf La quale, in questo momento, appare erspero odnon que odist, sectia simè autappena reniet quissumripiù così favorita: Kaukenas non culpa paribus adis entrato da un lungo infortunio, Lavrinovic porenis reraepe rchicti è fuori dai giochi e le condizioni di repel Vereuntiber umenis is vereperferio meenko, Aradori e Gentile sono tutte toda verificare.

tratti a mostrare il loro potenziale, facendosi comunque apprezzare per il fatto di cercare di giocare una pallacanestro corale. Con l’inserimento dei tasselli giusti (Green e Ragland) e una condizione fisica crescente, la Sidigas ha gradualmente cambiato volto, affermandosi in qualità di squadra molto solida dal punto di vista difensivo e che esprime uno degli attacchi qualitativamente migliori di tutto il campionato. Volendo parlare dei singoli, una menzione speciale la merita Riccardo Cervi: l’impatto con una nuova realtà non è stato semplice, ma il centro reggiano sta finalmente compiendo la transizione dall’essere “uno dei tanti” ad un fattore determinante su entrambi i lati del campo. Chi invece un elemento imprescindibile lo è sempre stato per Avellino è Maarten Leunen, tornato ad esprimersi ai livelli dei bei tempi di Cantù: il lungo americano riempie poco la linea statistica, ma per presenza, comprensione di gioco e leadership è ancora un giocatore che sposta gli equilibri. PUNTI DEBOLI - In questo preciso momento, la Sidigas non sembra avere particolari debolezze, dato che sta viaggiando sulle ali dell’entusiasmo, nate dalle sette vittorie consecutive. I biancoverdi sono in fiducia, dato che battendo Reggio e Milano hanno scoperto di poter giocare anche al

livello delle prime della classe, e stanno dimostrando anche una certa forza mentale, che permette loro di reagire sempre nei momenti di difficoltà. Volendo trovare per forza un difetto a questa squadra, potremmo indicare i blackout che ogni tanto nel corso della partita espongono Avellino a grossi pericoli: ad esempio, a Milano era a +12 al 25’ ed è finita a -13 nei successivi 10’ (anche se ha poi vinto con un parziale di 8-22 negli ultimi 5’, ndr); mentre a Trento ha avuto un brutto passaggio a vuoto nel primo quarto (27-14), facendosi poi perdonare con un break di 13-40 nei 12’ finali e la conseguente vittoria in rimonta. a Trento primo quarto da incubo 27-14, faticato per altriPRECEDENTI 20 minuti a ricucire lo strappo, salvo poi fare 13-40 negli ultimi 12’. 2014-15 - Quarti di finale (58-60 vs Milano) 2013-14 - Non qualificata 2012-13 - Non qualificata 2011-12 - Quarti di finale (70-99 vs Cantù) 2010-11 - Semifinale (65-82 vs Cantù)

ROSTER E STATISTICHE JOE RAGLAND, PG - 9.5ppg, 45.7% da due, 35.7% da tre, 2.4apg

GIOVANNI SEVERINI, G - 0.4ppg, 28.6% da due, 0.4rpg

L’OBIETTIVO - Strada facendo, l’obiettivo della Sidigas è diventato sempre più ambizioso. Nonostante arrivi alle Final Eight con l’ultimo pass utile, la truppa di coach Sacripanti ha una voglia pazzesca di essere protagonista e di fare qualcosa di speciale come nel 2008, anno in cui Avellino stupì il basket italiano con una ormai storica vittoria della Coppa Italia.

MARQUES GREEN, PG - 5.2ppg, 27.7% da tre, 1.9rpg, 5.4apg

GIOVANNI PINI, F - 0.5ppg, 30.8% da due, 1.4rpg, 0.6apg

BENAS VEIKALAS, G - 7.9ppg, 50.8% da due, 33.3% da tre, 2.4rpg, 1.5apg

JAMES NUNNALLY, F - 18.4ppg, 52.9% da due, 40.2% da tre, 4.8rpg, 1.9apg

ALEX ACKER, G - 9.7ppg, 45.3% da due, 36.6% da tre, 3.1rpg, 2.6apg

IVAN BUVA, C - 13.2ppg, 52.6% da due, 35.7% da tre, 80.7% ai liberi, 5.7rpg

PUNTI FORTI - Nella prima parte del campionato, i biancoverdi sono riusciti solo a

RICCARDO CERVI, C - 8.2ppg, 61.5% da due, 5.1rpg, 1.5bpg

MAARTEN LEUNEN, F - 5.0ppg, 40.7% da due, 30.8% da tre, 7.2rpg, 3.2apg


LE INTERVISTE AI PROTAGONISTI DELLE FINAL EIGHT 2016


PIETRO ARADORI

DI MAT TIA PIN

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DI MAT TIA PIN

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Arrivate come testa di serie alle Final Eight di Coppa Italia, anche se ora avete perso la prima posizione in campionato. Siete comunque soddisfatti del percorso fatto fino ad ora? «Sicuramente sì, ci siamo qualificati come primi, anche se ora siamo a due punti da Milano. È stato un percorso positivo il nostro, dobbiamo migliorare soprattutto fuori casa dove facciamo ancora un po’ di fatica, per l’ambiente e perché le squadre contro di noi giocano al 110%, però finora è stato un percorso positivo». Giocherete la prima partita contro Avellino, che vi ha battuto recentemente. C’è aria di rivincita o ogni partita è a sé? Come la interpretate questa sfida? «Avellino è una bella squadra, ha talento e ha fatto una bella partita contro di noi. No, nessuna rivincita, noi vogliamo giocare per vincere a Milano e quindi scenderemo in campo con questa mentalità, senza farci influenzare dal fatto che abbiamo perso contro di loro, come non ci saremmo fatti influenzare se avessimo

vinto. Si ricomincia da zero, è una nuova partita». Pensate di riuscire ad arrivare a fine stagione portando avanti tutte e tre le competizioni nelle quali state giocando? Oppure credi che ci sarà un momento in cui dovrete concentrarvi più su una piuttosto che un’altra? «No, noi non facciamo distinzioni, giochiamo coppa e campionato pensando di arrivare fino alla fine. Non è che in una ci riposiamo e nell’altra no. Poi ci saranno i giorni della Coppa Italia che giocheremo anche quelli per vincere, o comunque per provarci». Come reputi la tua scelta di essere arrivato a Reggio Emilia? Un passo avanti nella tua carriera o solamente una delle tante squadre in cui avresti potuto giocare? «La reputo una scelta molto positiva, quando mi hanno contattato ho scelto immediatamente, perché ero convinto della scelta, perché avrei fatto un ulteriore passo in avanti giocando in una squadra che lotta in tutte le competizioni e che aveva appena fatto la finale scudetto. Sono molto contento in questo momento, le cose stanno andando molto bene e sono convinto che andranno sempre meglio. Sono anche convinto che io giocherò sempre meglio e che il mio apporto sarà sempre maggiore». Le finali di Coppa Italia saranno per te un palcoscenico in più per ottenere maggiore visibilità agli occhi del nuovo allenatore della nazionale, Ettore Messina? «Guarda, io non devo far colpo su nessuno, è da anni che sono in nazionale, mi conoscono, sanno che giocatore sono. Non gioco per farmi vedere, ma perché voglio vincere e portare a casa un trofeo con Reggio. Queste sono le mie motivazioni e quello per cui gioco quando sono in campo».

MAARTEN LEUNEN Innanzitutto, la Sidigas Avellino si presenta alle Final Eight forte della striscia aperta di sette vittorie consecutive in campionato. Come spieghi il gran momento di forma che sta attraversando la squadra? «Penso che sia il risultato del duro lavoro che abbiamo svolto nel corso dei mesi. Nonostante gli alti e bassi della prima parte di stagione, abbiamo continuato ad avere fiducia, a giocare duro e soprattutto insieme: ciò ci ha condotto a questo momento positivo e ci ha motivato ulteriormente a continuare a vincere». Dal punto di vista individuale, sei uno dei giocatori più solidi ed efficienti nell’intero campionato, oltre che tra i migliori venti per plus/ minus. Possiamo dire che sei anche uno dei leader di Avellino? «Senza alcun dubbio. Cerco di essere efficiente e di fare tutte quelle piccole cose che aiutano la squadra ad avere successo, giocando duro in difesa, facendo canestri e assist e provando ad essere di esempio per i compagni». Il fatto di aver vinto le ultime sette partite di regular season potrebbe cambiare il vostro approccio alle Final Eight? «La striscia positiva non cambia nulla, dato che parteciperemo ad un torneo ad eliminazione diretta. Sarà fondamentale la prima partita, in cui dovremo essere subito aggressivi e capaci di continuare a giocare come stiamo facendo». La Sidigas ha raggiunto le Final Eight con la testa di serie n.8 e affronterà Reggio Emilia nei quarti di finale. L’ultima volta che avete incontrato la Grissin Bon, siete stati voi ad uscirne vincitori. Quali potrebbero essere le chiavi principali della sfida? «Saranno le stesse di tutte le altre partite. Dovremo essere aggressivi in difesa fin dall’inizio, in modo da mettere il più possibile in difficoltà Reggio, che è una squadra molto talentuosa offensivamente. In attacco, invece, sarà importante muovere il pallone e prendere le scelte giuste: solo così potremo avere la meglio sui nostri avversari». Qual è il vostro obiettivo per le Final Eight? Questa competizione è resa affascinante

DI GABRIELE G

ALLUCCIO

dal fatto che è spesso imprevedibile: può essere Avellino la sorpresa di quest’anno? «Lo spero. Il nostro primo obiettivo è quello di battere Reggio Emilia venerdì. Approcceremo una gara alla volta, sapendo che la prima potrebbe essere fondamentale».


KRUNOSLAV SIMON

DI GABRIELE G

ALLUCCIO

Partiamo dalla tua scelta di giocare in Italia all’età di 30 anni. Che cosa ti ha spinto ad accettare l’offerta dell’Olimpia? Possiamo dire che la presenza di Jasmin Repesa, con cui hai già lavorato a Malaga, è stata importante per la tua scelta? «Molti anni fa ho deciso di giocare all’estero al più alto livello possibile. Milano mi ha dato questa opportunità. Certamente la presenza di Repesa è stata importante perché è un allenatore cui devo molto e il primo ad avermi dato la possibilità di giocare all’estero. Ho un buon rapporto con lui e spero di continuare ad averlo». Finora hai spesso fatto brillare gli occhi non solo ai tifosi dell’Olimpia, ma un po’ a tutti gli appassionati di basket per visione di gioco e abilità di playmaking. Da dove nasce questa tua capacità di mettersi al servizio della squadra? «Mi reputo un giocatore di squadra e cerco solo di aiutare la squadra con quello di cui ha bisogno. Seguo l’istinto e cerco di leggere al meglio le situazioni».

Quando coach Repesa avrà a disposizione tutti gli elementi del roster, ci saranno tre giocatori come te, Gentile e Sanders in grado di andare in doppia cifra ogni sera. Pensi che sarà possibile vedervi in campo tutti e tre contemporaneamente in futuro? «Certo che è possibile. Io e Gentile abbiamo già giocato molti minuti assieme. Ora sto conoscendo Rakim. Sanders sa giocare anche da 4 e aprire il campo quindi non vedo problemi. Deciderà l’allenatore». Milano arriva alle Final Eight forse della testa di serie n.2 e affronterà Venezia nel primo turno. Quale potrebbe essere la chiave della partita? «Dobbiamo giocare con continuità 40 minuti, senza pause. Venezia è una buona squadra, esperta e pericolosa. Dovremo essere solidi mentalmente e in difesa». Nel corso della stagione, ti abbiamo visto incitare il pubblico in diverse occasioni. Pensi che il fatto di giocare al Forum possa essere un fattore importante per le Final Eight? «Giocare a Milano può essere un vantaggio, ma queste competizioni sono diverse e incidono fattori come forma, condizione psicofisica e anche fortuna». Nonostante l’Olimpia sia spesso la favorita, sono 20 anni che la Coppa Italia manca nella bacheca. Che cosa vi servirà per vincere una competizione così imprevedibile? «Dobbiamo pensare solo alla prima partita. Solo dopo potremo pensare alla seconda».

MICHAEL BRAMOS Dopo l’infortunio che ti ha tenuto lontano dal basket nella passata stagione, quali sono state le tue sensazioni sul campo fino ad ora? «Mi sento bene, anche se devo ammettere che probabilmente fino ad ottobre non sono stato al 100%. Ora sento di essere tornato il giocatore che ero prima dell’infortunio. Dopo essere stato fuori per un tempo così lungo, è molto bello poter giocare con continuità senza avere alcun problema al piede». Alla vigilia del campionato, la Reyer era indicata come una delle poche squadre in grado di giocarsela con Milano, Reggio e Sassari. Invece il girone d’andata è stato abbastanza deludente e quello di ritorno non è iniziato meglio: secondo te quali sono state le difficoltà principali riscontrate finora dalla squadra? «Penso che una parte delle nostre difficoltà in classifica sia legata alle prestazioni in trasferta: spesso non abbiamo giocato bene e in campionato abbiamo vinto solo due partite fuori casa. Per essere una delle migliori squadre del campionato non basta ottenere risultati davanti al proprio pubblico, bisogna essere in grado di avere un rendimento costante anche sugli altri campi». La Reyer approda alle Final Eight con la testa di serie n.7: il vostro cammino sarà durissimo, dato che dovrete affrontare subito l’Olimpia, la grande favorita. Quali saranno le chiavi della partita contro Milano? «La chiave principale, contro un’avversaria di questo tipo, è riuscire a giocare una buona partita per tutti i 40 minuti. Sarà molto difficile perché oltretutto giocano in casa, ma sono convinto che se scenderemo in campo concentrati e giocheremo con intensità per tutta la gara, allora avremo la nostra possibilità di portare a casa la vittoria. Nella sfida di campionato non siamo stati in grado di farlo, per questo ci hanno battuto senza alcuna difficoltà». Milano-Venezia contiene anche la sfida nella sfida tra te e Simon, due dei migliori tiratori del campionato. Cerchi rivincita dopo la sconfitta al Three-Point Contest? «No, non ho nessuna sfida personale con lui. Anzi, prima del Three-Point Contest ride-

DI FILIPPO AN

TONELLI

vo con lui perché nessuno di noi due aveva mai vinto una competizione di questo tipo. Io in passato ne avevo già perse tre, per cui con quella di quest’anno fanno quattro. Non è solo un gran tiratore, è anche un grande giocatore, ma non cerco nessuna rivincita. Guardo me stesso e spero soltanto di continuare a tirare con le migliori percentuali possibili».


MARCO CUSIN

DI GABRIELE G

ALLUCCIO

DI MAT TIA PIN

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A 31 anni, stai vivendo la tua miglior stagione in carriera. Quanto conta per te il fatto di giocare in una società come Cremona che ha sempre creduto fortemente in te? «Conta tanto, ma la cosa principale è avere un ambiente in cui si sta bene, che conosco e in cui so di avere una società che non fa mancare niente. Allo stesso tempo c’è un ottimo allenatore ed un ottimo gruppo. Tutto quello che circola attorno alla pallacanestro è importante». E’ passato più di un decennio da quando hai conosciuto coach Pancotto a Trieste. Adesso le vostre strade si sono di nuovo incrociate: è un caso che proprio sotto la sua guida tu sia diventato un giocatore ancora migliore rispetto al passato? «Ho avuto la fortuna di incontrare Cesare all’inizio della mia carriera. Mi ha aiutato molto a crescere e a farmi capire cosa avessi bisogno per diventare un giocatore di pallacanestro. Forse è stato un caso che ci siamo rincontrati, ma questa situazione, quando sono andato via da Sassari, l’ho cercata. Perché conoscevo

lui e sapevo che avevo piena fiducia da parte sua. Quindi anche quello mi ha aiutato a tornare a Cremona». La coppia Vitali-Cusin sta raccogliendo tanti elogi, grazie al girone d’andata da record ed alla qualificazione alle Final Eight. Si può dire però che il successo di Cremona sta soprattutto nell’essere una squadra solida e compatta? «Sicuramente, io ho la fortuna di avere un buon rapporto di amicizia con Luca e quindi un buon rapporto anche in campo, in cui ci parliamo e ci confrontiamo tanto. Queste sono cose importanti. Cerchiamo di portare alla squadra la nostra esperienza e cerchiamo di motivare tutti i giorni i compagni, anche quelli più giovani. Abbiamo la stessa linea e questo aiuta gli altri otto giocatori che hanno la voglia crescere, di lottare ogni domenica, hanno la fame e la voglia di diventare dei giocatori che siano importanti per il campionato». A Milano arriverete forti del terzo posto in classifica conquistato nel girone d’andata: è giusto pensare che Cremona possa essere protagonista e non solo una comparsa? «Noi vogliamo continuare a crescere, il girone di ritorno è completamente diverso da quello di andata perché tutti cercheranno di entrare all’interno dei playoff e perché il pubblico, compreso il nostro, si ricorda della fine e non dell’inizio. Noi vogliamo cercare di essere concertati ogni partita, senza guardare quello che abbiamo fatto finora, ma guardando quello che ci aspetterà giorno dopo giorno. Se abbiamo in testa questa idea, possiamo toglierci grosse soddisfazioni». Che obiettivo vi siete posti in vista delle Final Eight? Dovrete subito affrontare i campioni in carica: Sassari partirà favorita, ma se doveste vincere potreste prendere un grande slancio, e poi chissà... «Noi siamo contenti di esserci arrivati. Sicuramente andremo a Milano per cercare di vincere la prima partita con Sassari e di arrivare in semifinale. Non pensiamo di andare lì a fare una passeggiata, vogliamo cercare di andare avanti».

DAVID LOGAN In un solo anno e mezzo sei diventato un idolo dei tifosi, tanto che ti chiamano il “Professore”. Possiamo dire che l’ambiente è stato una delle principali ragioni per cui hai firmato di nuovo con la Dinamo? «Ho apprezzato davvero molto il modo in cui io e la mia famiglia siamo stati accolti a Sassari. Questo è stato uno dei motivi per cui ho deciso di tornare quest’anno». Dopo aver vinto tutto il possibile nella scorsa stagione, quest’anno le cose non stanno andando secondo le aspettative, tant’è che la società ha deciso di fare cambiamenti radicali, innanzitutto esonerando Meo Sacchetti. Qual era il tuo rapporto con Sacchetti? Che cos’è cambiato con Calvani? «Finora è stata una stagione piena di alti e bassi. L’addio di coach Meo è stato una sorpresa per me, mi sono divertito davvero molto a giocare per Meo, che mi ha trasmesso tanta fiducia ogni volta che sono sceso in campo. Coach Calvani sta cercando di mantenere alcuni schemi e lo stile di gioco di Meo per continuare a mettermi nelle condizioni di dare il massimo, e questo lo apprezzo molto». Dal punto di vista individuale, stai vivendo una stagione addirittura migliore da quella scorsa, ma la squadra non riesce ad avere continuità nei risultati. Che cosa manca a Sassari in questo momento per lottare per le prime posizioni della classifica? «Ritengo che l’unica cosa di cui abbiamo bisogno come gruppo sia di rimanere coerenti con quello che vogliamo fare e con il modo in cui vogliamo giocare. Mantenere le cose semplici attualmente è la cosa migliore per andare avanti». La Dinamo ha vinto le ultime due edizioni delle Final Eight, e nella scorsa sei stato proprio tu l’MVP della competizione. Stavolta non siete tra i favoriti, ma si gioca a Milano come due anni fa e ormai sappiamo bene che può accadere qualcosa di straordinario e di inaspettato... «Il nostro approccio alle Final Eight sarà quello dei campioni in carica. Questo è un torneo ad eliminazione diretta e tutto può succedere. Inoltre, per noi è un’ottima occasione da

DI GABRIELE G

ALLUCCIO

sfruttare per migliorare e prendere slancio per il futuro». Sassari si presenta alle Final Eight con la testa di serie n.6 e affronterà Cremona nei quarti. L’ultima volta che avete incontrato la Vanoli, avete perso a causa di un canestro di Elston Turner nei secondi finali. Quale sarà la chiave principale della sfida? «Nonostante la sconfitta, in quell’occasione abbiamo giocato una buona partita e siamo anche stati avanti per gran parte del tempo. Rispetto ad allora, abbiamo bisogno di tenere alta la concentrazione per tutti i 40 minuti».


ALEX KIRK

NELLI DI LUCA ANTO

Ormai Pistoia non è più una sorpresa, ma una bella realtà del campionato italiano. Quali sono le chiavi del successo di questa prima parte di stagione? Quali sono i vostri obiettivi per il proseguo? «Abbiamo giocato molto bene. Abbiamo avuto delle difficoltà nelle ultime partite contro alcune ottime squadre che erano in condizioni migliori delle nostre. La società e i tifosi di Pistoia ci hanno davvero motivato a fare il meglio possibile in questa stagione. Dopo la Coppa Italia ci concentreremo sull’obiettivo playoff e sull’ottenere un buon piazzamento». Questa è la tua prima stagione in Europa e già ti seri affermato come uno dei migliori giocatori del campionato. Quali sono le maggiori differenze tra l’Italia e gli USA dentro e fuori dal campo? «Finora questa stagione è stata ottima per me perché i compagni e l’allenatore mi hanno messo nelle condizioni ideali per dare il massimo. Sono molto felice di questa opportunità e cercherò di continuare a crescere per aiutare la squadra. La differenza fra la pallacane-

stro italiana e quella americana sta in alcune regole e soprattutto nell’interpretazione dei passi». Hai giocato tre stagioni nel college basketball con New Mexico e puoi vantare anche due apparizioni nel torneo NCAA. Quali sono i ricordi più belli che conservi del tuo tempo al College? Che cosa si prova a giocare nel torneo? «La parte migliore del college basketball era la possibilità di creare rapporti con altri giocatori e allenatori. Alcune di quelle persone saranno vicine a me per il resto della mia vita. Abbiamo avuto alcune squadre talentuose, e questo ha reso tutto più divertente. Il torneo NCAA è stata una grande esperienza, dato che è sempre così seguito». Nei quarti delle Final Eight affronterete Trento, battuta all’andata grazie ad una tua grande prestazione (18 punti e 9 rimbalzi). Quanto sarà difficile giocare contro Julyan Wright? Quali sono gli obiettivi di Pistoia per questa competizione? «Affronteremo sicuramente una buonissima squadra. Ci attende una grande sfida. Julian Wright è un ottimo giocatore, spero di poter avere una carriera di successo come la sua in futuro. Lui prende molti tiri all’interno dell’attacco di Trento, quindi dovremo riuscire a metterlo in difficoltà e a tenere gli altri giocatori sotto le loro medie per avere la possibilità di vincere. Il nostro obiettivo è quello di andare a Milano e vincere la competizione, non vedo perché no». Ti sei affermato in qualità di uno dei centri più dominanti visti in Italia negli ultimi anni. Per il futuro hai intenzione di continuare con una carriera di alto livello in Europa o di tornare nella NBA? «In questo momento, ho solo intenzione di continuare a lavorare duramente e di godermi gli oltre 3 mesi rimanenti con questi ragazzi. Al termine della stagione, penserò al mio futuro. La NBA è sempre l’obiettivo, ma devo fare la scelta migliore per me e la mia famiglia».

JULIAN WRIGHT Partiamo dalla tua scelta di giocare in Italia, dopo un’importante esperienza in NBA alle spalle. Che cosa ti ha spinto ad accettare l’offerta di Trento? «Ho pensato che giocare qui rappresentasse una buona opportunità per me. Mi trovo in un campionato competitivo, ma soprattutto in una squadra che vuole tenere alto il livello delle ultime stagioni e che gioca anche in Eurocup, vetrina importante dove si incontrano altre compagini di qualità». L’Aquila Basket si trova in Serie A da soli due anni, ma è già una delle realtà più affermate dentro e fuori dal campo. Che tipo di ambiente hai trovato? È stato semplice per te l’inserimento nella squadra? «Ho trovato un gruppo che è come una famiglia. Questa compagine ha fatto qualcosa di incredibile, passando in breve tempo dal terzo al massimo campionato italiano e mantenendo il nucleo formato da ragazzi come Forray e Pascolo e dallo staff tecnico. Ho notato che le squadre cambiano abbastanza spesso allenatori e giocatori, qui invece c’è una squadra che è come una famiglia, in cui tutti comunicano tra di loro. Credo che la chimica sia una componente importante del successo, e quindi per me è stato facile inserirmi in questo contesto». Dal punto di vista individuale, hai avuto subito un ottimo impatto sulla Serie A, ma possiamo dire che il successo di Trento risiede soprattutto in un gruppo solido che gioca una buonissima pallacanestro? «Di solito si dice che il successo di squadra rende migliori i singoli. Siamo in una buona posizione di classifica perché tutti sono in grado di fare prestazioni importanti e di giocare per il bene della squadra. Il mio obiettivo principale è quello di aiutare i compagni, soprattutto con giocate importanti nei momenti decisivi». Trento ha raggiunto le Final Eight con la testa di serie n.5 e nel primo turno affronterà Pistoia, l’unica squadra in grado di battervi in casa nel girone d’andata. Quali saranno le chiavi della partita? «Innanzitutto, dovremo essere bravi a non

DI GABRIELE G

ALLUCCIO

concedere di attaccare il ferro facilmente alle loro guardie, che sono di ottimo livello e molto rapide. Inoltre, dovremo costringerli a prendere cattivi tiri, evitando di lasciare canestri facili che potrebbero dar loro fiducia. Ci aspetta una sfida molto combattuta, come penso che lo saranno tutte le altre del primo turno». Questa competizione è affascinante proprio per il suo essere spesso imprevedibile: Trento potrebbe essere la sorpresa delle Final Eight? «In un torneo del genere, ogni squadra ha la possibilità di vincere. Per quanto ci riguarda, faremo tutto il possibile per essere la sorpresa. Sarà un bel modo di mettersi alla prova nel bel mezzo della stagione, di sicuro la voglia di vincere non ci manca».


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Varie formule La formula delle Final Eight è solo l’ultima introdotta in ordine di tempo (2000), poiché prima la Coppa Italia si assegnava con un format diverso. La prima edizione (1968) vide un tabellone a eliminazione diretta in cui erano inserite 5 squadre di Serie A e 9 di Serie B; nel 1990, invece, fu introdotta la formula delle Final Four, adottata per 10 edizioni consecutive prima che si passasse alle Final Eight.

Quarta volta ad Assago Con l’edizione 2016 Assago ospita per la quarta volta le finali di Coppa Italia, tutte disputate al Forum: finora l’Olimpia ha vinto in una sola occasione (1996), mentre nelle altre due a trionfare sono state Siena (2013) e Sassari (2014). La città che ha ospitato più volte le Final Eight, invece, è Forlì, con ben 6 edizioni organizzate nel comune romagnolo. Bologna rimane saldamente al comando in tale speciale classifica, con 15 edizioni della Coppa Italia svoltesi nella città natale di Lucio Dalla.

Il record per punti realizzati in una Finale da un giocatore: manco a dirlo, a riuscirci fu Oscar Schmidt nell’edizione 1989, persa da Caserta contro la Virtus Bologna dopo i supplementari. Nessun altro giocatore è mai riuscito a superare “quota quaranta”, ma vi sono 3 giocatori ad aver superato almeno i 30 punti realizzati in una Finale: Davis 34 (1987, Pesaro), Vincent (1991, Milano), Ford (2004, Pesaro).

12 NUMERI SULLE F8 Gli italiani MVP

Le più titolate

6 le volte in cui un italiano è stato nominato miglior giocatore della competizione: Davide Bonora (1994), Carlton Myers (1998), Alessandro Frosini (1999), Denis Marconato (2000), Massimo Bulleri (2005), Daniel Hackett (2013). Vi è poi il naturalizzato Travis Diener, MVP dell’edizione 2014.

Treviso e Virtus Bologna sono le squadre che hanno vinto più volte la Coppa Italia, con otto successi a testa; i veneti, peraltro, vinsero il trofeo per tre anni consecutivi in due diverse occasioni (1993-1995 e 2003-2005), mentre la Virtus ha al passivo 6 Finali perse, essendo così la squadra che ha perso più volte all’ultimo atto.

I plurivincitori

71.5% La percentuale di vittorie della Virtus Bologna in partite di Coppa Italia, frutto di 103 vittorie su 144 partite disputate complessivamente nelle varie edizioni. Tra le squadre partecipanti alle F8 2016 l’Olimpia Milano è quella con la più alta percentuale di vittorie (68.5%, grazie a 87 vittorie su 127 partite giocate). Tra gli allenatori, Ettore Messina è quello ad avere la più alta percentuale di vittorie, 81.7%, e il maggior numero di trofei messi in bacheca (7, contro i 4 di Pianigiani).

La finale con il punteggio più alto

Con 7 Coppe alzate al cielo, Riccardo Pittis è il giocatore che si è aggiudicato più edizioni. Dietro di lui, con 6 trionfi, si piazzano Denis Marconato e Dino Meneghin, mentre a quota 5 successi abbiamo Augusto Binelli e Tomas Ress. Lechthaler vanta 3 trionfi, ma potrebbe aggiungerne un altro con Trento.

Nell’edizione 1988 la Caserta allenata da Marcelletti superò Varese con il punteggio di 113-100: la coppia Ferdinando Gentile – Oscar Schmidt realizzò 60 punti, mentre uno dei migliori di Varese fu Meo Sacchetti, autore di 19 punti; la Snaidero Caserta poteva contare su giocatori del calibro di Schmidt, Gentile, Dell’Agnello, Esposito e Arlauckas. Il punteggio più alto in assoluto realizzato in un match di Coppa Italia, invece, è il 131-125 con cui Perugia superò Siena nel 1985.

1477 I punti segnati complessivamente da Antonello Riva in tutte le fasi disputate: Nembo Kid disputò 73 partite nelle diciassette edizioni della Coppa Italia cui partecipò, segnando così 20.2 punti a partita di media. Subito dietro di lui, nella lista all-time dei marcatori, si piazza un certo Oscar Schmidt con 1405 punti.

DI MARCO ARCARI

Fattore Stonerook L’ala vista a Cantù e Siena è l’unico giocatore ad essersi aggiudicato per due volte il titolo di MVP, peraltro consecutivamente; nell’edizione 2009 e in quella 2010 Stonerook vinse il trofeo vestendo la maglia di Siena e superando in Finale, entrambe le volte, la Virtus Bologna. Oltre a quelle due edizioni, Stonerook vincerà anche le due successive (2011 e 2012) sempre difendendo i colori dei toscani.

I record di Siena Nonostante le vicende che vedono coinvolta la Mens Sana in questi giorni, i tifosi possono essere orgogliosi nel ricordare i record dei toscani nella Coppa Italia. Siena, infatti, è l’unica società ad aver vinto la competizione per 5 volte consecutive e, da quando fu introdotta la formula delle Final Eight, questa sarà la seconda edizione che non vedrà ai nastri di partenza i toscani.

Questione di triple Nel 1996 l’Olimpia Milano superò Verona e conquistò l’ultima Coppa Italia: nella vittoria per 90-72, Rolando Blackman realizzò 8 triple, record per bombe realizzate in una Finale dal 1990, ossia da quando la Coppa Italia si è assegnata tramite Final Four o Final Eight. Drake Diener, dal canto suo, realizzò 8 triple nel vittorioso Quarto di Finale 2013 tra Sassari e Brindisi; nella semifinale successiva, Bootsy Thornton ne realizzerà 6, ma i sardi si dovranno arrendere ai futuri campioni di Siena.


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