INTERVISTE PERSONAGGIO di Silvia Ragusa
IN CANTIERE “Stiamo lavorando a due strategie: la prima permetterà di gestire la liquidità con rischio contenuto, la seconda investirà negli asset privati“.
FATTORI ETICA INVESTIMENTILC TI QUA ATTIVO OBBLIGAZIONI Giordano Lombardo NDI INTEG FONDI INTEGRAZIONE REN CO2 SOSTENIBILITÀ GREEN FATTORI ETICA INVESTIMENTILC TI BONDS RENDICONTO IP RISCHIO PLENISFER, LA QUA ATTIVO OBBLIGAZIONI NDI INTEG STEWARDSHIP RISCHIO FONDI INTEGRAZIONE MBIENTA NUOVA IDEA DI REN CLIMATICO GOVERNANCE CO2 SOSTENIBILITÀ GREEN TTIMIZ SCREENING AMBIENT DICIZZAZIONE SOCIALEATTIVA GESTIONE BONDS RENDICONTO IP RISCHIO BIA CE SEMPLIFICATA OTTIMIZZATO STEWARDSHIP RISCHIO MBIENTA La nuova boutique d’investimento INTEGRAZIONE CAMBIAMENTO TA punta a scardinare le classiche metriche CLIMATICO GOVERNANCE TTIMIZ dell’industria del gestito. In primis, esce CARBONIO SCREENINGDI AMBIENT DICIZZAZIONE SOCIALE IIMPRONTA fuori dalla logiche del benchmark. ONIO AMBIENTALEOTTIMIZZATO FATTORI BIA CE SEMPLIFICATA INTEGRAZIONE CAMBIAMENTO TA ambiare paradigma. O meglio affrontare il mondo del risparmio gestito e dei merIMPRONTA DI CARBONIO I cati nanziari con un passo diverso, vista FOUNDER, CEO E CIO, PLENISFER INVESTMENTS SGR
ONIO AMBIENTALE FATTORI
Capitale a rischio
Capitale a rischio
C
la rivoluzione del contesto globale. Giordano Lombardo ne è così convinto che, insieme ai tre soci (ed ex colleghi di Pioneer Investments, oggi Amundi), Mauro Ratto, Diego Frazin e Robert Richardson, ha fondato Plenisfer, boutique d’investimento nata in partnership con il Gruppo Generali che supporta la SGR nell’ambito della sua strategia multi-boutique e che sul primo fondo “Destination Value” ha già stanziato un investimento da 1 miliardo di euro. “Bisogna costruire un portafoglio multi-asset in maniera diversa. Non basta più il classico approccio bilanciato. Per questo vogliamo proporre una nuova idea di gestione attiva basata su degli obiettivi chiari e distinti”, dice subito il CEO. Quattordici professionisti, molti dei quali di lungo corso. Due di base a Londra, due a Dublino. Gli altri nella sede principale di Milano. Tutti accomunati da una cosa fondamentale: la passione per il settore dell’asset management. E l’idea che serva una rivoluzione radicale nel modello di business. Il primo evidente cambio di passo, ad esempio, è uscire fuori dai limiti del benchmark. “Negli ultimi trent’anni abbiamo assistito ad una ‘benchmarkizzazione’ della gestione, sia nell’attivo sia nel passivo,
80 FUNDSPEOPLE I GENNAIO
con una rotazione delle masse sui prodotti indicizzati. Oggi pero ci sono oltre 10 mila prodotti in circolazione e il benchmark ha perso la sua funzione di orientamento delle scelte”. Che fare allora? Per il manager la scelta è una sola: serve cambiare paradigma, appunto, rivedendo le metriche classiche dell’industria. In questo quadro, quindi, la boutique non ragiona coi parametri dell’asset allocation tradizionale. “Abbiamo inventato cinque strategie funzionali per raggiungere l’obiettivo in maniera diversicata. Nel fondo Destination Value che è stato lanciato a maggio, ad esempio, abbiamo un 15% di esposizione in infrastrutture e real estate, asset class che spesso non troviamo in un portafoglio bilanciato classico. Non abbiamo alcun titolo governativo mentre dal punto di vista geograco puntiamo su un solo titolo americano e molto di più sull’azionario cinese. In buona sostanza, usiamo gli ingredienti di tutti ma con ricette diverse”, chiarisce Lombardo. Tra gli ingredienti, poi, non manca di certo l’ESG. “Non credo in un puro approccio formale”, dice subito l’ex presidente di Assogestioni, ricordano il suo lavoro nell’adozione dei Principi italiani di Stewardship. “Per noi sono già parte integrante del processo d’investimento. Penso al settore dell’auto, delle batterie, della transazione energetica. Tutti titoli che ci hanno portato a considerare i criteri ESG non solo in chiave puramente ‘etica’ ma che favoriscono anche i rendimenti attesi. Il passo successivo è intavolare un dialogo costruttivo con le società in cui sei investito, per promuovere una governance migliore”. Tra pandemia, crollo dell’economia reale e mercati nanziari volatili, in Plenisfer, insomma, si prova a ripensare (o meglio a pensare) ad una nuova gestione attiva. E si studiano anche le prossime soluzioni. “Ci sono dei cantieri di lavoro aperti”, rivela Giordano. “Da una parte una strategia che permetta di gestire la liquidità con un rischio minore rispetto al primo fondo che abbiamo lanciato. Dall’altra studiamo i private asset: in questi anni c’è stato un forte aumento dell’esposizione verso questa asset class alternativa. Abbiamo in mente di integrare sempre più questi asset privati in un portafoglio multi-asset, gestendone il rischio”.