FREE Lecce n. 15 del 04.05.2012

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Settimanale gratuito - Anno I - Numero 15

EDITORIALE

Per amore o per forza

4 maggio 2012

La scelta degli elettori

di Aelle Mai come in questa tornata elettorale le motivazioni della preferenza per uno o per l’altro candidato sembrano determinate più dalla reazione a qualcosa, che non da un scelta elettiva. Si vota perché si spera nel cambiamento, per dare un segnale, per mandare a casa qualcuno o per impedire che altri prendano il sopravvento. Il livello di gradimento sembra poggiare sulla rabbia e la disistima, più che sulla condivisione di un progetto politico. Non è un caso che ovunque sia nuovamente un trionfo di liste civiche, quasi rassicurare sulla non appartenenza ai partiti. Lo sanno bene dal centrodestra, che negli ultimi giorni ha soffocato con una coperta di diplomazia le prime scintille tra Poli e Perrone sul filobus. Lo sanno bene dal centrosinistra, al solito il più bersagliato dai suoi esigenti elettori. E non lo ignorano nemmeno dal centro, che per rifarsi il look ha deciso di puntare su un volto nuovo con poca esperienza in politica. A fare da contraltare ai candidati

canonici, scelti da un preciso apparato, ce ne sono altrettanti indipendenti. In veloce crescita, il Movimento 5 Stelle si aggira tra gli scontenti soprattutto a sinistra, non è un caso che Nichi Vendola nel suo comizio leccese abbia dedicato più spazio a Grillo che a Perrone, definendolo un simbolo pericoloso del populismo. Diversa la condizione di Alternativa Comunista, che si pone in un’ottica dichiarata di testimonianza, ma anche qui con un forte senso dell’ingiustizia politica e sociale. Un rimprovero che arriva anche da Antonio Capone, candidato alla testa della civica Verso Lecce, più propenso a fare le pulci al centrodestra, non fosse altro che per averci militato a lungo. Insomma, come era prevedibile, si è arrivati al voto disillusi e con poca gioia, forse anche in linea con i tempi bui dell’economia e con la politica messa in panchina da un governo tecnico. E questa volta nemmeno Lecce sembra abbastanza lontana da non risentire dell’aria che tira.

“Voto Melica, voglio una Lecce più europea”, “Voterò Loredana Capone per voltare pagina”, “Scelgo Antonio Capone perché è una persona seria”, “Scelgo Paolo Perrone perché in questi anni non mi ha deluso”, “Voto Buccarella perché è l'unica novità”, “Voterò Valerini per dare un colpo al sistema”. Gli elettori alle prese con la preferenza. Tra i programmi, gli incontri e i confronti, ognuno ha scelto il suo candidato sindaco e spiega perché intende votarlo Con Vincha e MeLL Lecce Suona Francese

Attualità Mauro Favale racconta L'Aspra Stagione di Carlo Rivolta Pag. 5

POST IT La Fiorentina in arrivo sabato a Lecce sarà senza Delio Rossi. Peccato! Al “Via del Mare” ci sarebbero stati tanti politici…

Vincha

Sabato 5 fa tappa ai Cantieri Teatrali Koreja il festival promosso dall’Ambasciata di Francia che porta in Italia interessanti musicisti della scena transalpina

Attualità A Porto Cesareo spariscono le dune Pag. 7


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Politica

“Oggi decido io”

“Voterò Loredana Capone per voltare pagina”

Breve viaggio tra i cittadini alla vigilia delle comunali per comprendere chi voteranno e perché

strano solamente di voler primeggiare e di non pensare realmente ai cittadini. E poi, mi sembra una persona pulita, che si sa tenere lontana dalle brutte situazioni che stanno venendo fuori in questi giorni sul conto della Giunta Poli-Perrone.

Il Comune di Lecce ha bisogno di Loredana Capone perché è una persona tenace, brillante e qualificata. Una cosa è certa: se questa città vuole iniziare a intravedere la luce in fondo al tunnel, deve assolutamente cambiare strada e credo che questo sia l'ultimo treno a disposizione prima del disastro. I quindici anni che ci siamo lasciati alle spalle sono stati debilitanti per la città in sé e per i leccesi. Sarà un'impresa sradicare le dinamiche che queste amministrazioni di centrodestra hanno prodotto. La traiettoria di Loredana Capone è, per me, un esempio. È nata in periferia, come tanti leccesi che oggi sono in difficoltà e senza lavoro, e ha dovuto faticare per arrivare dov'è oggi. La Capone è, senza ombra di dubbio, il sindaco che questa città merita: una donna di centrosinistra che ama Lecce. La situazione che si è venuta a creare a Palazzo Carafa, con un'economia ormai sotto terra, è delicatissima. Gli ultimi 15 anni -se ne sono accorti anche gli elettori di centrodestra- hanno rappresentato un climax di incompetenza. Ora, per salvare Lecce, ci vuole una personalità forte e vedo in Loredana Capone le doti per affrontare e sconfiggere questo momento di crisi: perseveranza, onestà e abnegazione.

Simona 32 anni, impiegata

Maria Rosaria 58 anni, insegnante

A cura di Andrea Gabellone

“Voto Melica, voglio una Lecce più europea” Voterò Luigi Melica, perché ha dimostrato di essere una persona seria e competente. Finalmente qualcuno che cerca di ascoltare le persone, di capire i loro problemi e che cerca di trovare una soluzione concreta. Essendo un professore, credo che abbia la giusta esperienza per capire come formare i ragazzi e prepararli al mondo del lavoro: sarebbe bello se tanti giovani leccesi non fossero costretti ad andare a lavorare al Nord, o peggio, all’estero. Anche perché Lecce è una bellissima città, che potrebbe attirare molti turisti in più: è giusto secondo me investire in questo settore, impiegando le risorse locali. Mi è piaciuto poi il suo porre al centro dell’attenzione la famiglia: sono una madre anche io e in città mancano ancora tanti servizi. Spesso ho difficoltà a conciliare i tempi della famiglia con quelli del lavoro: le proposte dell’Udc in tal senso mi sembrano più concrete delle altre, più vicine al bisogno di noi

madri. Penso che Melica e i suoi possano portare la novità a Lecce, una visione più moderna della città, più al passo con l’Europa. Oltretutto, mi sembrano quelli meno al centro delle polemiche, che pensano a proporre, più che ad attaccare. Personalmente, sono stanca delle inutili litigate tra i politici, che dimo-

“Scelgo Antonio Capone perché è una persona seria” Antonio Capone è un politico coraggioso, che ha deciso di tagliare i ponti con un certo tipo di amministratori e va avanti per la sua strada. Anche per questo merita il mio voto. Ricordo il suo operato da assessore all'Ambiente nella giunta di Adriana Poli Bortone: eliminò lo scempio del mercato coperto e lasciò il bilancio del suo assessorato in attivo. Sembra poco, ma, se consideriamo quello che è stato fatto in seguito, sono sicuro nel valutare Capone come uno degli ultimi amministratori seri di questa città. E proprio a proposito di scempi, non si può dimenticare che, se Lecce è sul lastrico, c'è qualcuno con delle responsabiltà gravi. Il primo punto del

programma di Verso Lecce prevede l'istituzione di una commissione d'inchiesta che accerti chi ha prodotto il debito a Palazzo Carafa. Questo è per me un punto essenziale. E poi la promessa gratuità del mandato consiliare testimonia in maniera inequivocabile come la politica, per Antonio Capone, sia una passione, impegno per la collettività e non certo un interesse personale. Con le casse comunali in queste condizioni, più che di giovani amministratori ambiziosi, c'è bisogno di una persona con esperienza che sappia amministrare Lecce come un buon padre di famiglia. Giacinto 66 anni, pensionato

Filobus da torcere Continua a tenere banco la questione del filobus nella campagna elettorale leccese. Dopo Antonio Capone, novello Don Chisciotte, è la volta di altri protagonisti. En plein della senatrice Adriana Poli Bortone che in un colpo solo si guadagna il titolo di “Faccia di bronzo 2012” e si candida seriamente per il riconoscimento del decennio. Nei giorni scorsi la vispa senatrice ha voluto difendere la sua creatura con passione e coraggio. Non stiamo parlando del fido Gerardo Filippo ma del filobus. “Il filobus serve a questa città. L’idea era e dovrebbe essere quella di servire gratuitamente il centro storico con i minibus elettrici o ad altra alimentazione ecocompatibile, secondo percorsi concordati con commercianti e residenti, ed eliminare i parcheggi a pagamento nel perimetro urbano, ampliando quelli di interscambio e mettendo in condizione i cittadini di preferire il trasporto pubblico all’utilizzo delle auto”. E infatti il filobus serve. Serve a fare campagna elettorale e a svoltare a destra, sinistra. O centro. Infatti, salendo a bordo, si rischia di incontrare più politici che passeggeri. Avete individuato una signora in difficoltà alla quale volte cedere il posto? Assicuratevi che non sia Loredana Capone, indecisa su quale mezzo prendere per arrivare a Bari. Vedete un giovane spaesato che sembra aver perso l’orientamento e non sa dove andare? Potrebbe essere Carlo Salvemini, che dalle regionali del 2010 non si è ancora ripreso. Notate un uomo maturo ma visibilmente provato? È forte il sospetto che si tratti di Gianni Peyla impegnato a fare da controllore fino a quando non arriveranno le obliteratrici.


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Politica

“Scelgo Paolo Perrone perché in questi anni non mi ha deluso” Da subito quest’Amministrazione si è trovata di fronte a una serie di problemi che ha saputo affrontare con decisione e se posso dirlo anche con coraggio. Nonostante la situazione, però, si è avuta l'impressione che il sindaco non perdesse di vista l'importanza di stare vicino ai cittadini. Io non ho dovuto aspettare la campagna elettorale per vederlo in giro, io l'ho incontrato spesso per le vie di Lecce, passava a trovare i negozianti, si fermava a parlare con i cittadini, insomma un sindaco presente. Per questo motivo lo voterò con convinzione. Specifico che il mio voto non è per una o l'altra parte politica, si tratta di un voto alla persona e al suo programma elettorale, che mi pare guardi concretamente al futuro. Da commerciante, poi, ho potuto constatare la sua sensibilità al problema delle liberalizzazioni: Lecce ha bisogno di avere servizi adeguati alla città d'arte e che su questo un'amministrazione come quella di Perrone ci è sinora sembrata un

“Voto Buccarella perché è l'unica novità” Domenica andrò a votare per il Movimento 5 Stelle semplicemente perché il loro programma mi sembra il più valido. Non conosco personalmente Maurizio Buccarella, ma, da quello che ho visto e letto in questi giorni, pare una persona onesta e preparata. Il Movimento 5 Stelle è una novità nel grigio panorama politico leccese. Sinceramente, sono stanco di vede-

alleato valido. Per carità, è chiaro che il centrosinistra potrebbe fare altrettanto ma, ad esempio, sulla questione delle chiusure o aperture dei negozi mi pare che ci sia stato un equivoco. Le commesse, per esempio, rappresentano un

re sempre le stesse facce e credere sempre alle stesse promesse; Lecce è una città nella quale il voto di clientela ha preso il posto di quello d’opinione e i favori hanno sostituito i diritti. Questi sono fenomeni ormai radicati nella nostra cultura: un po’ d’aria

problema sociale. Anche secondo me i loro turni di lavoro devono essere rispettati, ma questo non può incidere sulla chiusura dei negozi.

nuova in Comune non nuocerà di certo; anzi. Nonostante le condanne arrivino da ogni parte e addirittura dal Presidente della Repubblica cosa che ritengo anomala in una democrazia-, il Movimento 5 Stelle non ha niente a che vedere con l’antipolitica. Il programma, per una realtà cittadina come quella leccese, ha degli spunti molto interessanti: il taglio sui compensi degli amministratori, l’azzeramento della produzione di rifiuti, l’inserimento dei referendum comunali. A me sembrano ottime pratiche di politica vera. L’antipolitica è quella che subiamo da ormai troppi anni e alla quale, purtroppo, molti di noi sono assuefatti.

Pasquale 52 anni, commerciante

Alessandro 42 anni, agente di commercio

“Perché voterò per Valerini” Andrò a votare per Andrea Valerini e Alternativa Comunista per dare un colpo al sistema. Questo è un partito con una percentuale inferiore al 4% e non ha le caratteristiche dei movimenti politici tradizionali. Inutile sottolineare che la delusione accumulata in questi ultimi anni dal panorama politico è stata tanta. Quello di Alternativa Comunista è un ottimo programma e, se Valerini non si fosse presentato, probabilmente, non sarei nemmeno andato a votare. L'importanza che i lavoratori assumono all'interno di questo progetto mi sembra un bel segnale. Alternativa Comunista appare, ora, come l'unico spiraglio di vera sinistra. Al di là delle percentuali, spero si arrivi ad avere una

rappresentanza effettiva nel consiglio comunale, capace di dar voce alle necessità di tutti coloro che, come me, si sentono defraudati da anni di mala gestione. Gli altri candidati continuano a prometterci di tutto, ma senza tener conto di una situazione sociale pessima. Non ci sarebbe bisogno di fare tanta propaganda se facessero il loro dovere. Non conosco personalmente Valerini, ma mi sembra una persona onesta e capace di articolare discorsi differenti rispetto a tutto quello che si sente in giro. Paolo 56 anni, barman


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Verso il voto Giordano: “Evasione fiscale e costi della politica, ecco come Palazzo Carafa ha anticipato i tempi” Nonostante i problemi dell'ente, quello di Michele Giordano è un bilancio di fine mandato positivo. L'assessore uscente ha portato a termine alcuni dei passaggi cruciali in materia di stipendi, evasione e riclassamento degli immobili Alla luce del suo ruolo nell’Amministrazione uscente, che bilancio farebbe di questo mandato? Come tutti sanno sono stati cinque anni particolarmente complessi, soprattutto dal punto di vista economico. Il Comune di Lecce ha affrontato delle situazioni difficili. Scenari come questi mettono le amministrazioni di fronte a un bivio: dare il meglio oppure pagare conseguenze altissime. Noi abbiamo avuto la forza e la capacità di reagire alle difficoltà. Tra le operazioni più importanti, che lei ha avviato poco dopo essersi insediato come assessore ai Tributi, c’è stata quella relativa al riclassamento del patrimonio immobiliare della città di Lecce, un passaggio fondamentale per il recupero dell’evasione di Ici e Tarsu di cui si è molto parlato Sì, il riclassamento degli immobili era necessario anzitutto a comprendere l’esatta ti-

pologia del patrimonio immobiliare leccese di cui si aveva un quadro notevolmente impreciso. Parliamo di ville, studi e appartamenti di lusso registrati al Catasto come alloggi di classe decisamente inferiore. Per censire gli immobili abbiamo utilizzato, in sinergia con Soget, alcuni tecnici distribuiti sul territorio comunale, una verifica che ha portato alla notifica di 1.800 comunicazioni di riaccatastamento per diversa destinazione d’uso. Tra le sue deleghe c’è quella al Personale, che lei ha tenuto anche dopo il rimpasto. In questo ramo ha compiuto un passaggio importante, per certi versi impopolare: tagliare i compensi ai dirigenti. È stata una questione di cui si è molto discusso, anche con l’opposizione. Quello che posso dire è che dopo una incisiva azione di risanamento economico avviata dall’Amministrazione Comunale, il fondo per la retribuzione di posi-

zione e di risultato dei dirigenti è sceso -nel periodo 2007/2011- da un milione e 452mila a un milione e 183mila euro, con un risparmio per il bilancio comunale pari a 269mila euro. E a questo dato bisogna aggiungere l’ulteriore risparmio dovuto alla soppressione della figura del direttore generale che a comportato un risparmio ad oggi di circa 300mila euro. Uno dei tormentoni della campagna elettorale è quello della “trasparenza”. Palazzo Carafa ha avviato il percorso per il programma triennale per la Trasparenza e l’Integrità (PTTI) del Comune di Lecce nel triennio 2010-2012. Il Comune ha avviato questo percorso, anche al fianco delle associazioni di categoria, per garantire la massima correttezza e trasparenza nell’azione amministrativa, applicando in ogni occasione e a qualsiasi livello, le regole per una gestione efficiente ed ef-

ficace, nonché i più innovativi strumenti di comunicazione ed informazione. L’obiettivo di fondo è quello di migliorare l’attività della macchina amministrativa puntando con decisione alla qualità e all’efficienza dando conto di tutto al cittadino. Il suo motto per questa campagna elettorale è piuttosto significativo: “Non sono un volto nuovo”. Ci spiega cosa voleva dire? “Non sono un volto nuovo” è ovviamente una provocazione che ha voluto giocare sulla retorica del “nuovismo” a tutti i costi. Io non credo che chi amministra, se lo fa bene, debba essere “rottamato” a tutti i costi e prima del tempo, soprattutto se ha ancora voglia e capacità di dare alla sua comunità. Tutto qui. Cosa pensa della disaffezione complessiva nei confronti della politica? Non si fa che parlare di una nuova, forte ondata di antipolitica.

Credo che questo si ricolleghi in parte al discorso precedente. La politica a volte tradisce la sua funzione originaria, allontanando chi viene scelto per amministrare dalle stesse persone che lo hanno eletto. Non parlo delle rivendicazioni di singoli o gruppi, che possano far valere il proprio ap-

poggio elettorale, ma delle istanze dei cittadini, soprattutto di coloro che non hanno la possibilità di esercitare pressioni politiche perché non hanno potere. Forse può apparire retorico, ma un buon amministratore dovrebbe preoccuparsi soprattutto di loro. Andrea Gabellone

Quarta: “Nel Palazzo servono più donne. E non solo” La consigliera del Pd traccia un bilancio della sua attività dai banchi dell'opposizione, dove si è battuta per il rispetto della legge sulla rappresentatività femminile all'interno dell'ente

Quali sono state le battaglie che ha portato avanti personalmente negli ultimi cinque anni? Quando mi candidai nel 2007, avevo preso l’impegno di modificare lo statuto comunale per rendere effettiva la presenza donne nella giunta, negli organi esecutivi, e nelle società

partecipate del Comune. Da battaglia personale si è trasformata in un tema del mio partito. Quell’iniziativa l’abbiamo portata avanti: la modifica proposta non fu accettata dall’amministrazione di centrodestra e, così, siamo state costrette a ricorrere al Tar, che ha riconociuto la fondatezza delle nostre

ragioni, costringendo il Comune ad adeguare lo statuto alle norme costituzionali e alle nuove leggi. Oggi siamo andati oltre quella proposta: Loredana Capone ha nel suo programma la formazione di una giunta che veda il 50% di rappresentanti femminili. Nonostante la Giunta Perrone sia stata costretta a nominare come assessore Nunzia Brandi, ha eluso la normativa con gli organi collegiali della Lupiae: fu esclusa una donna, che aveva un curriculum migliore, solo in omaggio ad un principio lottizzatorio. Come avete agito in quell’occasione? Quella delibera l’abbiamo impugnata e il Tar ci ha dato ragione, ma la Lupiae -in un se-

condo momento- impugnò la sentenza davanti al Consiglio di Stato. Con il presupposto dell’approvazione di bilancio, non potevano far decadere o modificare gli organi che in quel momento erano in piedi. Comunque, il Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza di primo grado, ma non si è espresso ancora nel merito. È una battaglia che rivendico perchè il tema del riconoscimento del valore e della professionalità delle donne nella politica ,mi sta molto a cuore e ci tengo a portare a termine ogni passo. Poi sono stata nominata presidente della XI Commissione Controllo del Comune, ruolo nel quale ho posto molti temi all’attenzione della politica: da via Brenta all’ero-

gazione a pioggia dei contributi, distribuiti con grande discrezionalità e senza rispetto del regolamento esistente. Per quanto riguarda i cinque anni a venire, sul web c’è un video nel quale lei fa una proposta per il campanile del Duomo. È un altro obiettivo concreto che mi sono posta. È chiaro che le problematiche sono tantissime nell’attività amministrativa, ma ho pensato che quel campanile potrebbe essere elemento di attrazione turistica, come il campanile di San Marco a Venezia. Sarebbe interessante renderlo accessibile ai turisti. D’altra parte, Lecce deve investire sul binomio culturapromozione turistica. Penso

che realizzare quest’operazione, nemmeno tanto costosa, ristrutturando la scala e installando un ascensore, sia un investimento. Soprattutto a fronte di tanti soldi spesi inutilmente, come, per fare un esempio, i 700mila euro della transazione Monticava. La battaglia per la rappresentanza delle donne continuerà? Speriamo non ce ne sia bisogno. Tuttavia, il tema della rappresentanza di genere è sempre all’ordine del giorno, giacchè lo si deve guadagnare con fatica. La nostra proposta a Palazzo Carafa è già stata presa ad esempio da altri Comuni e speriamo di vederla presto realizzata. (a.g.)


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Attualità

LA CAMPAGNA ELETTORALE ALL'OMBRA DELLA PROCURA

Per un pugno di voti Tra esposti e denunce, la campagna elettorale leccese si chiude con una serie di accuse reciproche che dalla politica approdano negli uffici giudiziari Quella per le amministrative del capoluogo salentino è stata una campagna elettorale

non solo di comizi. Ad aprire le porte degli uffici giudiziari, come ai tempi della querelle

legata ai terreni di Iskenia, è stato lo scontro tra Perrone e Rotundo, giunto a pochi me-

tri dall’ufficio del procuratore Cataldo Motta. L’oggetto della denuncia era-

no le presunte promesse di alloggi in cambio di voti alle prossime amministrative. Una denuncia politica confluita in un esposto già depositato nell’ufficio competente, che in 28 pagine evidenzia l’occupazione abusiva di abitazioni, le denunce presentate da privati cittadini sia presso la questura che al prefetto, di passaggi di denaro tra inquilini in attesa di sistemazione sull’asse case parcheggio-alloggi popolari, i presunti sopralluoghi presso le abitazioni effettuati alla presenza di due assessori della giunta (denuncia presso la questura del marzo 2009). Il tutto, secondo gli scriventi, nella totale inerzia dell’amministrazione che, anzi, avrebbe proceduto all’assegnazione in maniera discrezionale, tale da determinare una situazione paradossale per la quale, “le abitazioni di edilizia residenziale pubblica risultavano essere occupate, in buona parte, da persone che non ne avevano diritto o perché non inserite in graduatoria o perché non hanno mai presentato la relativa domanda o perché, ancora, hanno semplicemente occupato abusivamente le stesse”. A pochi giorni dall’esposto del Pd ecco però una denuncia che piove dall’altra parte. Il consigliere uscente e candidato di Io Sud Francesco Cazzella, lancia infatti l’allarme sulla presunta compravendita di voti, che in questa campagna elettorale sarebbe stata particolarmente attiva. Poche decine di euro, soldi divenuti preziosi in tempi di ristrettezze per molte famiglie. Una

storia antica quella del voto di scambio, approdata già in passato nei fascicoli d’indagine della procura di Lecce. Un j’accuse subito cavalcato dai contendenti per la poltrona di sindaco. “Se ne parla dall’inizio della campagna elettorale -ha commentato Loredana Capone-, ci sono candidati che promettono denaro in cambio di voto. È una pratica che viola la dignità delle persone, che sfrutta uno stato di bisogno. Chiunque viene contattato per il voto con la promessa o la dazione di denaro denunci. Lo faccia per sé e per i propri figli per un futuro di dignità e libertà”. “Che tristezza. Loredana Capone e la sua coalizione stanno dando il meglio di loro in questo ultimo scorcio di campagna elettorale -la replica piccata di Paolo Perrone-. Sembra di vedere lo stesso film di cinque anni fa, quando il protagonista Antonio Rotundo, con la spropositata e diffamante uscita su Iskenia, tradì la bruciante consapevolezza del mancato sostegno dei leccesi”. Un argomento scottante su cui è intervenuto anche il candidato Luigi Melica: “La denuncia choc sulla compravendita dei voti del consigliere di Io Sud Francesco Cazzella, candidato a sostegno di Paolo Perrone Sindaco, non può, per quel che mi riguarda, essere catalogata tra le tante lamentele già denunciate in passato sui media locali. Questa denuncia, infatti, è troppo circostanziata”. Ai magistrati l’ardua sentenza. Andrea Morrone

L'aspra e breve stagione di Rivolta Uno sguardo nuovo alla storia del giornalista Carlo Rivolta nel volume L'Aspra Stagione, edito da Einaudi, scritto dal giornalista leccese di “Repubblica” Mauro Favale e da Tommaso De Lorenzis. Sabato alle 18.30 la presentazione al Museo Castromediano Un libro stilisticamente innovativo su Carlo Rivolta, giovane giornalista romano che, dalle colonne di Paese Sera, Repubblica e Lotta Continua, ha raccontato l’Italia degli anni ‘70. Ce ne parla uno degli autori, il leccese Mauro Favale (nella foto). Cosa vi ha spinto a scrivere di

Carlo Rivolta? Abbiamo iniziato a pensare a questo libro nel 2007. Quell’anno, in occasione del trentennale del ’77, erano usciti un paio di libri che, in poche pagine, ricordavano la figura di Rivolta, giornalista pieno di talento e fragilissimo, che aveva raccontato i fatti più importanti accaduti in Italia tra i ‘70 e gli ‘80 e che aveva avuto una vita pazzesca. Ci è sembrata subito una di quelle figure speciali attraverso le quali raccontare non solo una storia ma “una stagione”, un periodo di transizione che ci ha sempre incuriosito molto e nel quale abbiamo intravisto quella fase di passaggio che ha portato questo Paese a essere ciò che è oggi. Come sarebbe Carlo Rivolta, se oggi avesse 20 anni? Sarebbe un giovane precario. Un aspirante giornalista senza tesserino e senza una scrivania. Forse anche senza una testata sulla quale scrive-

re. In 35 anni questa professione è cambiata tanto. O meglio: il mestiere del cronista è sempre quello. Le notizie si cercano, si verificano, si scrivono. Ma è cambiato l’accesso alla professione. Rivolta a 26 anni firma sul primo numero di Repubblica, a 28 scrive il pezzo sul rapimento di Moro per l’edizione straordinaria di quel giornale. È una delle prime firme. Ora quanti ventenni, per quanto bravi, potrebbero raggiungere gli stessi traguardi? Biografia, documenti e piani temporali sfalsati: uno stile ricercato o una strada obbligata per raccontare quegli anni? Avevamo bisogno di rendere su carta una narrazione corale che non si limitasse a raccontare una vita ma quella di pezzi interi di generazioni passate. Avevamo anche una mole enorme di documenti (tutti i pezzi di Rivolta, le interviste a 40 persone, ma anche, ad esempio, gli atti delle com-

missioni parlamentari su Moro e sulle stragi): abbiamo cercato di montarli in una narrazione “centrifuga”. È il montaggio, probabilmente, la chiave di questo libro che, nello stile, deve molto non soltanto alla scrittura cinematografica ma a quella delle serie tv che saltano avanti e indietro nel tempo. Cosa ritrovi di quel periodo nell’Italia di oggi? Provare a raccontare una transizione è stato un modo per leggere anche la situazione attuale, l’Italia di oggi che, come quella di 35 anni fa, sta provando faticosamente a uscire da una crisi economica e sociale. Quel Paese uscì dagli anni ’70 approdando negli anni ’80: tra riflusso, enfasi sul privato, repressione, ribaltamento dei rapporti di produzione, perdita della centralità del lavoro in fabbrica, quello noi l’abbiamo definito “un decennio durato 30 anni”. Ora vedremo come e con quante ossa rot-

te verremo fuori da quest’altra Crisi. Il vostro libro fa riferimento alle musiche di quegli anni. Che colonna sonora proporresti per i nostri giorni? Vasco Brondi con le Luci Della Centrale Elettrica ha raccontato come pochi altri gli anni Zero. Non so se è la colonna sonora adatta a questi tempi, sicuramente è stata la colonna sonora che ci ha accompagnato nella scrittura di questo libro. Andrea Gabellone


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Attualità

“Non capisco l'arte contemporanea” Per l'intero mese di maggio nell'ex Convitto Palmieri di Lecce si parla di arte contemporanea, per spiegare ai ragazzi che l'arte non è altro che vita Si chiama “Non capisco l’arte contemporanea” e tra i suoi appuntamenti vede anche un laboratorio che, tra la provocazione e l’invito alla riflessione, ha come titolo “Potevo farlo anch’io”. Il progetto, che vede insieme Provincia di Lecce, Accademia di Belle Arti ma soprattutto i licei del capoluogo, ha l’obiettivo non scontato di avvicinare i ragazzi all’arte contemporanea, invitandoli a mettere da parte gli stereotipi che ne fanno un settore riservato a pochi e non sempre preso sul serio, per aprirsi a un mondo che è anzitutto conoscenza. Per l’intero mese di maggio, dunque, una serie di incontri a metà tra conferenza e lezione, spalancheranno agli studenti i vari aspetti dell’arte contemporanea, utilizzata come strumento per la costruzione di una “comunità culturale”, come

hanno spiegato ieri nella presentazione ufficiale i dirigenti e i docenti dei licei “Palmieri”, “Virgilio”, “De Giorgi” e “Banzi” di Lecce, affiancati dalla vicepresidente della Provincia, Simona Manca e dal dirigente dell’ente Antonio Lepore, che ha ideato l’iniziativa. La rassegna è iniziata giovedì scorso nelle sale dell’ex convitto Palmieri, dove il critico del design Marco Petroni, direttore culturale della fondazione Plart di Napoli, ha tenuto una lezione dal titolo “Design, merci e opere d’arte” spaziando dai padri del design contemporaneo all’evoluzione inarrestabile dell’oggetto d’arte, letto attraverso la progettualità e la ricerca, non solo scientifica che sottende alla nascita di oggetti che “quotidianamente ci aiutano a vivere meglio”. Dal design radicale Ettore Sottsass, alla

poesia Bruno Munari, il design insomma come metafora della vita. Il secondo appuntamento, in programma per il 9 maggio sarà sempre nell’ex convitto, dalle 14.30 alle 17.30, con il docente di Estetica dell’Accademia di Belle Arti di Lecce, Tommaso Auriemma. Il 18 maggio toccherà al segretario del Gai, il circuito dei Giovani Artisti Italiani, Luigi Ratclif. Il 23 ad Anna Pironti del Museo d’arte contemporanea Rivoli. Tutti gli appuntamenti saranno trasmessi in diretta da Salento Web tv.

Si chiuderà il 30 maggio, al “Banzi Bazoli” con il wokshop “Potevo farlo anch’io?” a cura della docente Anna Maria Lifonso. “L’obiettivo è far comprendere agli studenti che l’arte contemporanea non è un accessorio inutile -ha spiegato la docente- perché mette in gioco

la totalità del sapere”. Dal 18 maggio inoltre nella galleria dell’ex convitto saranno esposte le opere degli artisti emergenti in arrivo dall’Accademia leccese, che ha anche curato la comunicazione della rassegna. Dal progetto grafico realizzato da Salvatore Antonio Schimera

Ceci e Anna Maria Fumarola, alla videopresentazione, in cui una bambina taglia, incolla, mescola colori e materiali, imbattendosi inavvertitamente negli stili dei grandi maestri come Fontana e Pollock. L’arte insomma è dentro di noi, basta farla venire fuori.

Accoglienza, cultura e qualità, arriva Puglia Ospitale Una proposta di legge per i B&B. Con le nuove regole più facile uscire dal sommerso In Puglia B&B farà rima con produttività, cultura e qualità. O meglio, questo è nelle intenzioni dell’assessore regionale Silvia Godelli che, insieme ad uno staff di specialisti del settore, ha messo a punto una nuova legge regionale per regolamentare il mondo dei Bed & Breakfast. Obiettivo della proposta, ancora in fase di approvazione e suscettibile di ulteriori modifiche, è facilitare quella ricettività diffusa che tanto fa bene alle economie locali. Presenti in grande quantità su tutto il territorio regionale -la Puglia è tra le regioni quella con la percentuale più alta- i B&B hanno finora pagato

il prezzo di una regolamentazione, risalente al 2001, un po’ farraginosa. Con la nuova normativa, invece, mettere in regola la propria struttura o aprire una nuova attività sarà decisamente più semplice, con evidente vantaggio dall’erario. Tra le novità più rilevanti, la suddivisione dei B&B in due tipologie: familiari e imprenditoriali, la differenza la farà la capacita ricettiva della struttura. Quelle a gestione familiare, fino a 4 camere per 9 ospiti, potranno mettersi in regola solamente comunicando alle camere di commercio l’inizio attività (Scia). Differente invece il discorso per i B&B

professionali, fino a 20 ospiti e 8 camere, che avranno l’obbligo di aprire una regolare partita IVA, grazie alla quale si potranno scaricare anche tutte le spese di gestione, compresa la promozione. Altro punto caratterizzante è la scelta di rendere possibile l’esistenza di B&B anche lì dove i proprietari non siano residenti, ma vivano in prossimità della struttura (entro i 500 metri). Questa norma, pensata esclusivamente per i piccoli comuni o i centri storici, permetterà da un lato la nascita di nuove piccole attività, dall’altro la riqualificazione del patrimonio immobiliare. Eliminato l’obbligo di residenza anche

per i B&B nelle località balneari, dove sarà necessario soggiornare solo per il periodo di effettivo funzionamento. “Abbiamo pensato -afferma Stefania Mandurino, componente del gruppo di lavoro che ha messo a punto questa proposta di creare il marchio Puglia Ospitale, cui sarà possibile affiancare le diciture ‘Ospitalità accessibile’, per segnalare l’assenza di barriere architettoniche (non obbligatoria per i B&B, ndr), ‘Pet friendly’, nel caso di disponibilità ad accogliere anche animali, ‘Ospitalità friendly’, a sottolineare la particolare apertura verso coppie omosessuali o di di-

versa cultura“. Specifica però Stefania Mandurino, per sgombrare il campo da equivoci: “Questo non significa, ovviamente, che siano mai possibili forme di discriminazione. È solo un modo, ancora una volta, di veicolare promozione sociale, come già avviene in altri Paesi”. Melissa Perrone


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Attualità

Stessa spiaggia, stesso mare? L'arrivo dell'estate porta con sé una brutta sorpresa a Porto Cesareo, dove le dune tornano a scomparire La duna c’è ma non si vede! Sbancata giorno dopo giorno con pazienza e cura chirurgiche, quasi a non voler dare nell’occhio. Peccato però che un occhio indiscreto sia arrivato prima che i giochi fossero fatti. L’obiettivo di uno smartphone e quello di una telecamerina hanno infatti monitorato e documentato quello che è accaduto, in una manciata di giorni, sul litorale di Porto Cesareo, uno dei più belli di tutta la Puglia ma anche tra i più “violentati” ora dall’incuria ora dalle aggressioni selvagge. I cingolati di un piccolo mezzo movimento terra avevano già spianato parte di una bellissima duna, ma un gruppo di attenti cittadini che passeggiavano sul bagnasciuga ci hanno voluto vedere chiaro e si sono appostati, cellulari alla mano, per riprendere quanto stava accadendo. E un considerevole numero di filmati amatoriali documenterebbero, fotogramma dopo fotogramma, l’ennesimo scempio ai danni della natura incontaminata che negli ultimi anni ha

dovuto cedere il passo alla cementificazione e all’avanzata feroce degli stabilimenti balneari. Dopo lo sbancamento scoperto nei mesi scorsi da Carabinieri e Capitaneria di Porto in località “Belvedere”, la segnalazione delle ultime ore riguarda invece un tratto di spiaggia in località “Le Dune”, uno dei più frequentati del periodo estivo, ricco di strutture ricettive fronte-Jonio. Ad accorgersi che qualcosa era cambiato nella morfologia dei “giganti di sabbia” del litorale, è stata Anna Peluso, peraltro consigliera d’opposizione proprio a Porto Cesareo. “Ero in compagnia di amici, facevamo quattro passi in riva al mare – racconta- domenica scorsa, di prima mattina. Ci era sembrato che una splendida duna fosse diventata in qualche modo più piccola, ma poteva trattarsi anche di un’impressione sbagliata per cui ci siamo messi in allarme e abbiamo pensato ad una seconda ricognizione, stavolta ad hoc. E infatti, la mattina del 1° maggio

Foto di Paolo Gherardi

siamo ritornati sul posto e purtroppo quella stessa duna era cambiata ulteriormente”. Nella segnalazione inviata seduta stante alla Capitaneria di Porto di Gallipoli, il gruppo di amici ha spiegato di aver visto i segni evidenti dei cingoli di un muletto, che andavano dalla duna alla spiaggia, poi coperti in tutta fretta subito dopo il loro passaggio, o meglio subito dopo la realizzazione dei filmati. Non solo. Stando a quanto raccontato dai testimoni, pare che cumuli di sabbia siano stati asportati dalla duna fino alla spiaggia in modo tale da rimpinguarla prima dell’apertura degli stabilimenti.

L’uomo alla guida del muletto, alla vista dei quattro intenti a realizzare filmati, ha chiesto spiegazioni dichiarando di essere impegnato in lavori di pulizia del litorale, nulla di più. Le immagini racconterebbero però un’altra storia, specie se visionate con attenzione e in successione cronologica. “Abbiamo allertato subito anche i carabinieri della stazione di Porto Cesareo spiega Anna Peluso- come il primo cittadino. Da cesarini doc, abbiamo il dovere di combattere per primi gli scempi ambientali che si ripetono nonostante battaglie e prese di posizione varie”.

Saranno le forze dell’ordine, ora, a valutare contenuti dei filmati, fotografie e testimo-

nianze fornite in merito all’ultimo episodio. Fabiana Pacella

Uno degli ultimi casi Nel mese di febbraio gli uomini della Capitaneria di Porto di Gallipoli e i Carabinieri della stazione di Porto Cesareo hanno scoperto lo sbancamento di una duna in località "Belvedere". La Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti, l'area è stata sequestrata. Da quanto emerso pare che un privato avesse cercato di realizzare in maniera abusiva un passaggio diretto al mare, riservato ai clienti di una struttura ricettiva. Per ora sull'accaduto esiste una denuncia contro ignoti, cui è seguita una seconda querela sporta da un imprenditore turistico dagli stessi contenuti.


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Cultura & Spettacolo

a cura di Lori Albanese

MUSICA

Con Vincha e MeLL Lecce Suona Francese Sabato 5 fa tappa ai Cantieri Koreja il festival promosso dall’Ambasciata di Francia che porta in Italia interessanti musicisti della scena transalpina

È il più grande festival di musica francese mai realizzato in Italia: eventi fino a fine giugno, oltre centocinquanta tra concerti, convegni e masterclass, oltre quattrocento artisti in circa quaranta città coinvolte. Inaugurato lo scorso marzo a Roma dal concerto di Ben L’Oncle Soul (uno dei più entusiasmanti della stagione), e promosso dall’Ambasciata di Francia in collaborazione con l’Institut Français e la Fondazione “Nuovi Mecenati”, il festival -giunto alla sua quinta edizione- fa tappa anche a Lecce, con un dop-

pio concerto gratuito ai Cantieri Teatrali Koreja di via Guido Dorso. Nel nostro paese i loro nomi suonano pressoché sconosciuti, ma al di là della Alpi Vincha e Mell sono tra i giovani musicisti più promettenti della scena indie. Lui, Vincha (nella foto in alto), parigino, è riuscito a coniugare con originalità, humor e testi intelligenti, la tradizione della chanson française e i ritmi metropolitani, il rap, l’hip hop, da cui trae ispirazione senza cadere in facili cliché. I suoi testi parlano d’amore, della scomodità di certi aspetti della vita adulta; Vincha gioca con le parole, si prende poco sul serio, ironizza sui vari aspetti dell’esistenza. Il suo primo mini album Demain promis j’arrete, uscito lo scorso novembre, è nato dall’incontro con il produttore/arrangiatore Tom Fire, già accanto a grandi nomi della scena francese come Mc Solaar, e ha già ottenuto una grande attenzione dalla stampa, anche grazie a due singoli trascinanti come Paris e Les petit seins. Ad accompagnare Vincha sul palco sarà il dj Son Of A Pitch (con lui nella foto), abile tanto dietro ai piatti quanto al piano o alla melodica. È invece al lavoro sul suo quin-

to disco, in uscita il prossimo ottobre, la cantautrice e chitarrista MeLL (nella foto in basso). Nata a Metz, in Lorena, trentenne, attiva sulla scena francese da oltre un decennio, mescola il punk con la canzone d’autore e il rock and roll. Negli ultimi anni ha suonato molto in giro per la Francia e nel Québec, spostandosi spesso negli Stati Uniti, terra di sonorità che l’hanno

profondamente influenzata, e che ha deciso di omaggiare nel suo quarto album, Spaghetti Western, uscito lo scorso anno e a cui ha lavorato insieme ad artisti come Toby Dammit (batterista di Iggy Pop, tra gli altri), Kid Congo (chitarrista dei Cramps e di Nick Cave) e la bassista Randy Twigg. Info: 0832.242000, info@teatrokoreja.it.

Verso Sud, è “La Notte della Rivolta” Sabato 5, alle Officine Cantelmo, serata conclusiva della lunga rassegna con alcune delle più interessanti band emergenti pugliesi Dopo cinque mesi di concerti, scoppia “la Rivolta”. L’appuntamento è per il 5 maggio, alle Officine Cantelmo di viale De Pietro, rigorosamente di notte. S’intitola infatti “La notte della Rivolta” l’evento che, organizzato dall’associazione Zero Frequenze, festeggia il talento e il coraggio dell’etichetta salentina Rivolta Records che, a forza di sfornare musica indipendente, si è distinta come una bella e solida realtà artistica. Nata dall’esperienza dei Labo-

ratori Musicali di Surbo e con dietro la direzione di Toni Nisi, “La notte della Rivolta” concluderà Verso sud, la lunga rassegna di concerti che sfidando qualunque barriera di genere, ha portato in giro per la Puglia la migliore musica indipendente italiana ospitando, fra gli altri, Verdena, Daniele Silvestri, Dente, Brunori Sas, Bobo Rondelli e The Zen Circus. A conclusione di Verso Sud, saranno proprio quelli di Rivolta Records a calare il sipario sul-

l’ennesima buona iniziativa pugliese. Sul palco delle Cantelmo si esibiranno, a partire dalle 22, i Playontape (nella foto), al secolo Luca Attanasio, William Buscicchio, Daniele Spano e Paolo Del Vitto, con il loro misto di punk e new wave; ci saranno poi le chitarre acustiche, i campionamenti e le dolci melodie dei My Secret Windows, freschi di disco d’esordio (Low/Cut, uscito lo scorso marzo); e i quattro scalmanati

copertinesi MetroPolitans, che il prossimo giugno registreranno il loro primo videoclip per la regia di Tiziano Russo. A completare la serata ci saranno poi il gruppo rock leccese Le carte e infine gli Uro, freschi vincitori delle selezioni regionali di Italia Wave, che a luglio rappresenteranno la Puglia sul palco del festival ad Arezzo. Conclusione con il vj set di Groom&Bride. Ingresso 5 euro.

MUSICA

Il diavolo sta nei dettagli, fotografia bruciante e poetica della realtà contemporanea Parte dalla provincia il nuovo tour di Amerigo Verardi e Marco Ancona È il ritratto impietoso di un presente allo sbando, il Diavolo sta nei dettagli, il nuovo progetto di Amerigo Verardi e Marco Ancona uscito per l’etichetta Lobello Records. A distanza di qualche mese dalla presentazione ufficiale, lo scorso dicembre, lasciato temporaneamente a decantare come le cose buone che richiedono tempo prima di essere servite, il disco verrà presentato sabato 5 maggio all’Istanbul Cafè di Squinzano, per quella che idealmente è la data inaugurale di un tour che esploderà in estate. Entrambi salentini (rispettivamente di Brindisi e Lecce), entrambi musicisti di lungo corso

-uno (Verardi) attivo a più livelli nella scena indie nazionale da 25 anni; l’altro (Ancona) nome di punta della scena rock pugliese, prima con i Bludinvidia e ora come frontman dei Fonokithanno confezionato un album che suona piacevole anche alle orecchie meno avvezze ai territori dell’indie. Per i temi affrontati, e per la varietà di colori musicali che hanno saputo concentrare nelle nove tracce. Il disco è la descrizione surreale e poetica, ma lucida, della desolazione contemporanea, della perdita di valori, di un posto in cui “i mostri parlano, le scelte pesano, i contanti contano, le strade bruciano, le case odora-

no di bugie”. In un dialogo continuo tra voci e chitarre, con riferimenti al rock, al pop, al cantautorato e a paccate di altra roba, con un approccio punk diretto e immediato che unisce chitarre acustiche ed elettriche, Fender Rodhes, synth, lap steel, campioni, Verardi e Ancona restituiscono un affresco perfettamente aderente alla realtà che abbiamo intorno. Attaccano le presunte buone intenzioni che nascondono solo superficialità della Gente che ti vuole bene (titolo al terzo brano del disco), che liquida gli affanni quotidiani con un ovvio “pensa positivo”; affrontano il dramma della spa-

smodica e inutile ricerca di lavoro in Baby Sitter; riflettono sul ruolo dell’artista che cerca il suo posto nel mondo, di chi viene lasciato a cantare nella posizione poco divertente, ma piena di poesia, del retropalco in Stanco, stufo, stupido e da solo, singolo trainante del disco che avrà presto un videoclip. Non usano mezzi toni nemmeno in Contatto, il brano più rarefatto e lungo dell’album, con 11 minuti pieni di improvvisazioni strumentali che sviscerano la frustrazione della mancanza di comunicazione reale, ospitando la voce di Vincenzo Assante che recita Pasolini. Come suggerisce il titolo, in-

somma, il duo riesce a cogliere le grandi verità partendo dalle cose minime, dalle sfumature,

dai dettagli, appunto. Su disco, hanno fatto segno. Da vedere live.


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Cultura & Spettacolo ARTE

L'arte di Spedicato tra statue e bozzetti Nella Galleria di Palazzo Ducale a Cavallino la mostra antologica dedicata alle opere di Salvatore Spedicato

Uno sguardo enciclopedico eppure intimo al lavoro di Salvatore Spedicato, scultore salentino tra i più fertili e apprezzati, nella mostra dal titolo “Spedicato. Sculture 19562011”, organizzata dal Comune di Cavallino. Per il Comune, che ospita la mostra nel suggestivo scenario della galleria del Palazzo Ducale, l’artista ha anche realizzato il monumento al poeta De Dominicis, “Capitano Black”, collocato in Piazza Castromediano.

Il vernissage, alla presenza di Spedicato, si è tenuto sabato 21 aprile, in concomitanza con La Settimana della Cultura. Nel corso della giornata inaugurale i critici d’arte, Lucio Galante e Massimo Guastella, hanno presentato il lavoro dell’artista, ripercorrendo un’esperienza di oltre 55 anni, segnata dall’impegno e da numerosi riconoscimenti. Tra i pochi artisti della nostra terra a figurare ne La Storia dell’Arte Italiana del ‘900 di Giorgio Ge-

nova, l’artista ha partecipato a numerose rassegne nazionali e internazionali e alla 54a Biennale di Venezia ospitata al Convento dei Teatini. Nel corso della sua lunga attività, Spedicato ha realizzato soprattutto sculture che rispecchiano la personale vicenda di artista ed intellettuale salentino, nonché la memoria storica di una comunità e di un territorio. La mostra, visitabile fino al 27 maggio, riunisce sculture, disegni preparatori, bozzetti realizzati dal 1956 fino al 2011, dal professore Salvatore Spedicato, già direttore dell’Accademia di Belle Arti di Lecce dove è stato per molto tempo titolare della cattedra di scultura, oltre a dirigere la “Scuola di Scultura”, che ha formato diverse generazioni di artisti. Il percorso espositivo, le cui opere sono raccolte nel catalogo edito da Capone, ricco di apparati filologici e contributi di vari autori, si snoda secondo diverse tappe antologiche: dagli esordi naturalisti fra il classico e il simbolico di fine anni 50, al periodo delle opere in terracotta, pietra leccese, carparo, cemento degli anni ‘60 e lavori in ferro degli anni ‘70. Tra le opere più recenti: la medaglia d’oro con l’effige di Giovanni Paolo II, donata dalla città di Lecce al pontefice nel 1994, ed il busto in bronzo della scrittrice Rina Durante realizzato nel 2011. La mostra è aperta al pubblico tutti i giorni dalle 9,30 alle 12,30; dalle 17,30 alle 20,30. Angelo Centonze

Mo(n)di di scrivere: come progettare e scrivere un romanzo, un testo per l’infanzia, un copione, una sceneggiatura Al pari di qualsiasi altra abilità, la scrittura va esercitata e coltivata ogni giorno. Il talento serve, ma l’innata inclinazione verso la forma scritta dell’espressione spesso non basta, e le intuizioni hanno bisogno di tecniche e suggerimenti precisi per finire sulla pagina bianca con contorni ben delineati. Per questo motivo Lupo Editore organizza per la prima volta un corso dedicato

alla scrittura, e ai diversi mo(n)di di scrivere. Il corso, suddiviso in moduli fruibili singolarmente, avrà cadenza settimanale, ogni sabato e domenica a partire dal 19 maggio e fino al 10 giugno, per un totale di 15 ore. Luogo degli incontri sarà la Tenuta Scaloti sulla strada San Pietro in Lama - Copertino. Questi gli argomenti delle varie sessioni: Scrivere un romanzo: editing

e auto editing (19-20 maggio), tenuto da Donatella Neri, editor e autrice Lupo; Scrivere per l’infanzia e per i ragazzi, tenuto da Livio Sossi, saggista ed esperto di illustrazione, letteratura ed editoria per l’infanzia (26-27); Scrivere per il teatro (2-3 giugno), approfondimento del passaggio dal testo narrativo al copione teatrale a cura di Francesco Niccolini, autore di testi per vari attori italiani, da Anna Bonaiuto a Giuseppe Cederna e collaboratore di Marco Paolini; Scrivere per il cinema (9-10), con lo sceneggiatore e scrittore Omar Di Monopoli. Le iscrizioni sono aperte fino al 12 maggio, e sono previsti sconti per chi frequenta tutti i moduli e per gli studenti; il singolo corso ha un costo di 150 euro, comprensivi di materiale didattico e pranzo. Info: 329.4178895, redazione@lupoeditore.it.

La sedia, workshop teatrale intensivo All’Ammirato Culture House un nuovo progetto di social practices finalizzato alla formazione teatrale Comincerà il 28 maggio e andrà avanti fino al 2 giugno il workshop teatrale intensivo diretto da Ippolito Chiarello (nella foto) e organizzato da Nasca teatri di Terra nell’abito del più ampio progetto di pratiche sociali messe in atto dall’Ammirato Culture House di via di Pettorano. L’obiettivo è quello di creare un gruppo di lavoro stabile, che possa coinvolgere soggetti attivi nei vari campi del’arte e produrre progetti e spettacoli. Partendo dalla formazione, secondo le intenzioni del direttore artistico, il workshop mira ad andare “oltre la pratica attoriale, concentrandosi anche, al fine di rendere questa pratica ancora più consapevole, sull’azione legata al-

l’ambiente circostante: il pubblico, il quartiere, la città, l’educazione, il contatto, la relazione. Per educare nuovo pubblico per il teatro e per la vita di tutti i giorni. Per formare un attore che sappia muoversi nella società e sappia proporre il proprio atto artistico come un lavoro”. La quota associativa è di 150 euro, il numero è chiuso a 20 partecipanti, e per i fuori sede è prevista la possibilità di alloggiare gratuitamente. Info: 347.4741759, nasca@ippolitochiarello.it.


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Informazione pubblicitaria

Il leader dell’Udc Pierferdinando Casini

Luigi Melica, candidato sindaco Udc al Comune di Lecce

Salvatore Ruggeri, segretario provinciale e presidente regionale Udc

Salvatore Negro, consigliere regionale e capogruppo Udc

UDC, IL CORAGGIO DI CAMBIARE Alla vigilia del voto amministrativo ecco le ragioni di una scelta che sarà decisiva per le sorti della Puglia e del Salento La esaltante campagna elettorale per le amministrative che stiamo vivendo a Lecce e in altri 21 Comuni del Salento, pur nelle difficoltà del momento politico, sta contribuendo a far maturare nell’Udc la consapevolezza di essere ad una svolta che sarà decisiva per la nazione ed il Mezzogiorno in particolare. La decisione del presidente Pierferdinando Casini e del segretario nazionale Lorenzo Cesa di azzerare i vertici del partito per dar vita alla Costituente di una nuova formazione di centro non ci spaventa perché arriva dopo un lungo percorso maturato nel tempo che tiene conto delle difficoltà dell’attuale quadro politico e perché in questi anni abbiamo imparato a fidarci dei nostri leader che in numerose occasioni hanno dimostrato lungimiranza e grande intuizione. Sono queste le doti che hanno ampiamente messo in campo già quattro anni fa, nel

2008, quando l’Udc decise di correre da sola, prendendo le distanze dai tradizionali alleati, contro il convincimento di Berlusconi che non avremmo superato la soglia di sbarramento imposta dalla legge elettorale. Mai previsione fu più sbagliata. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e noi tutti abbiamo avuto la prova che, pur con numerosi sacrifici, la coerenza nei valori, la concretezza e il coraggio ripagano sempre in politica. A tal proposito va evidenziata la scelta coerente e coraggiosa che l’Udc, attraverso il segretario provinciale on. Salvatore Ruggeri, ha fatto a Lecce candidando l’amico Luigi Melica, espressione di un’esigenza di cambiamento che soffia sulla città capoluogo. Esponente della società civile, autorevole costituzionalista, il professore Melica incarna al meglio quell’idea di Terzo Polo che, come ha sottolineato lo stesso on.

Casini, vuole uscire dai vecchi schemi e guidare la città nel solco di un impegno civico. Alla vigilia del voto del 6 e 7 maggio stiamo ragionando su questo nuovo percorso. Azzerare tutto vuol dire mettere tutto in discussione. Ma chi pensa di restare ancorato alle sue piccole certezze è destinato a restare fuori da un progetto più ampio e da una nuova stagione politica esaltante fatta di sfide e, ne siamo sicuri, di nuovi successi che confermeranno quella lungimiranza che i nostri leader Casini, Cesa, Ruggeri hanno saputo dimostrare in tante occasioni. Oggi noi rinnoviamo la fiducia nei confronti dei nostri leader, forti di tante altre esperienze nelle quali abbiamo avuto occasione di ammirarne il coraggio e la lungimiranza. Ne è un ulteriore esempio l’affermazione del partito nelle passate amministrative in numerosi Comuni, fra cui quelli di Nardò e Cutrofiano, dove l’elet-

torato ha assegnato all’Udc un ruolo di protagonista nell’azione di governo, ma anche la nascita del Governo Monti in cui l’Udc ha creduto prima di altre forze Quello dell’Udc è un sostegno ad un Governo che, pur tra mille difficoltà, sta salvando l’Italia dal baratro verso cui ci avevano spinto Berlusconi, Tremonti e Bossi. Sono questi fatti a darci fiducia e a rassicurarci che ancora una volta l’on. Casini sta vedendo giusto nel chiudere una stagione politica, se pure esaltante, e ad aprirne una nuova. Non abbiamo paura di questo cambiamento di rotta perché siamo convinti che ci porterà lonta-

no. Ancora una volta siamo pronti a spiegare la vela e a prendere il largo con i tanti amici che insieme a noi vogliono fare una politica ispirata ai principi di centro, democristiani, cattolici e ai valori in cui crediamo: la famiglia, il lavoro, la patria. Salvatore Negro Presidente Gruppo Udc Regione Puglia


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Sport

a cura di Francesco Covella

CALCIO

Lecce, la salvezza è ancora possibile

LE PAGELLE di Juventus - Lecce

Bertolacci decisivo Di Michele invisibile

Dopo lo stoico pareggio di Torino, i giallorossi sono obbligati a battere la Fiorentina per continuare a sperare La salvezza è lontana solo tre punti, ma per raggiungerla occorrono due vittorie in altrettante partite. Il rammarico per le occasioni sprecate è tanto, ma piangere sul latte versato non serve a nulla, anzi. Se una sconfitta col Napoli era prevedibile, quella col Parma no. Contro gli emiliani si doveva vincere, assolutamente. Perché? Semplicemente, le maggiori motivazioni dei salentini avrebbero dovuto marcare la differenza. Il Parma aveva poco da chiedere al suo già ottimo campionato. Ma ciò nonostante si è assistito ad una gara monotematica, con gli ospiti padroni del gioco ed i giallorossi lì ad annaspare come non mai. La conseguente sconfitta rischia di pregiudicare quanto di buone è stato fatto nel girone di ritorno. Una vittoria avrebbe permesso di agganciare il Genoa, e di essere virtualmente salvi grazie ad una migliore classifica avulsa. Così non è stato, purtroppo. Ma il pareggio di Torino ha riaperto uno spiraglio. Allo “Juventus Stadium” è successo l’imponderabile: un Lecce mai in partita ed in inferiorità numerica è riuscito a strappare un punto preziosissimo nei minuti finali, per la disperazione dei bianconeri di Antonio Conte.La Juventus è passata subito in vantaggio grazie ad un colpo di testa del solito Marchisio, il quale ha sorpreso un Benassi in leggero calo. La musi-

ca non mai cambiata, con i padroni di casa sempre alla ricerca del secondo gol. E al momento dell’espulsione di Cuadrado la sconfitta pareva inevitabile. Ma il Lecce ha serrato i ranghi, ha resistito agli attacchi avversari, e ha raggiunto il pari con Bertolacci, lesto ad approfittare della “papera” di Buffon. Adesso, la corsa per la salvezza si è ristretta a quattro squadre: Lecce, Genoa, Palermo e Fiorentina. Il Palermo ospiterà il Chievo, il Genoa farà visita all’Udinese, mentre la Fiorentina sarà di scena al “Via del

Mare”. Inutile ribadire l’assoluta necessità di vincere. Questa volta non sono ammessi passi falsi, per non disperdere l’ottimo bottino di punti racimolato dopo l’esonero di Di Francesco. I viola sono allo sbando. E lo sbiadito pareggio contro il Novara lo testimonia. Per non parlare della rissa da saloon tra Delio Rossi (puntualmente esonerato a fine gara), ed il giovane Ljajic. Una scena mai vista, almeno in Italia. Il Lecce può approfittarne. Il successo potrebbe spalancare le porte della salvezza, visto che il Genoa

Foto: www.ilcalcio24.it

è atteso da un’Udinese in piena corsa per il terzo posto. Inoltre, la vittoria di mercoledì sul Cagliari è stata faticosa e immeritata. E i limiti di una squadra in piena crisi emotiva sono parsi evidenti. Meno improbo l’impegno del Palermo, visto che al “Barbera” sarà di scena un Chievo già salvo, probabilmente privo di mo-

tivazioni. Ma anche qui nulla è scontato, visto che i veneti sono una squadra coriacea e sempre difficile da battere. Tornando al Lecce, si spera in uno stadio pieno e colorato, di modo che i ragazzi possano godere del sostegno più assoluto. La prevendita procede bene. Adesso tocca a loro, solo a loro.

Cuadrado e Muriel fuori Blasi giocherà sulla destra in sostituzione di Cuadrado, con Esposito al posto dello squalificato Carrozzieri Nella gara con la Fiorentina, il Lecce dovrà fare a meno dei suoi colombiani, Cuadrado e Muriel. Certo, i due sembrano in piena crisi, ma i loro guizzi sono stati spesso decisivi per le sorti del Lecce. Mancherà anche Carrozzieri, ottimo contro la Juventus. Ma Cosmi è abituato alle emergenze, e la Fiorentina sembra sulle gambe dopo il pareggio col Novara e la tempesta provocata dall’aggressione di

Delio Rossi al giovane Liajic. Detto questo il Lecce dovrebbe schierarsi col classico 3-5-2. Benassi tra i pali, Tomovic, Miglionico ed Esposito in difesa, Blasi, Bertolacci, Giacomazzi: Delvecchio e Brivio a centrocampo, Di Michele e Seferovic in avanti. L’unico dubbio potrebbe essere rappresentato da Oddo, che se recuperato, potrebbe ritardare il rientro di Esposito.

BENASSI 6 Il voto è la somma tra le ottime parate del secondo tempo e l’errore sul gol di Marchisio. Vive un momento di leggera flessione. Scostante. TOMOVIC 6 Cerca di arginare gli attacchi juventini. A volte ci riesce, altre no. Non manca l’impegno. Applicato. CARROZZIERI 6,5 Fa la guerra a chiunque gli capiti a tiro. Sbaglia molto, ma nel finale si fa valere. Roccioso. MIGLIONICO 5,5 Sempre in difficoltà. Buono negli stacchi aerei, delude nell’uno contro uno. Rivedibile. CUADRADO 5 La sua espulsione ha rischiato di compromettere definitivamente la corsa-salvezza. Il talento c’è, ma deve maturare. Evanescente. DELVECCHIO 6 Litiga spesso con Chiellini e sono scintille. Lotta come al solito, e porta a casa una sufficienza piena. Pimpante. BLASI 6 Ruggisce dal primo all’ultimo minuto. Leonino. Obodo 5 Si sbatte e cerca di dare raziocinio alla manovra del Lecce. Non ci riesce mai. Spaesato. BRIVIO 6 Talvolta soffre Lichtsteiner , ma ci sta. Non molla. Ritrovato. SEFEROVIC 5 I palloni giocabili sono pochi, ma lui non fa niente per emergere. Il calcio è sacrificio prima di tutto. Che lo impari presto! Incomprensibile. DI MICHELE 5,5 Un paio di guizzi e poco altro. Si spera in un miglioramento già dalla prossima gara. Involuto. MURIEL 5,5 In piena crisi fisica. Non punge mai, e si impegna poco e male. Irriconoscibile. GIACOMAZZI 7 Il capitano aveva bisogno di riposare. Nel secondo tempo argina da par suo gli attacchi avversari. Strepitoso. BERTOLACCI 6,5 E se il suo goal risultasse decisivo per la salvezza? Provvidenziale.

Cosmi: “Si giochi in contemporanea col Genoa” Il tecnico umbro dopo la gara di Torino: “La corsa-salvezza vale quanto lo scudetto”. Intanto l’istanza dovrebbe essere accolta È un Serse Cosmi esausto quello che si presenta in sala stampa al termine del match con la Juventus. E non potrebbe essere altrimenti visto il finale inaspettato, col Lecce capace di acciuffare per i capelli un punto che potrebbe rivelarsi prezioso a fine campionato. “Temevo la sconfitta perché ogni persona razionale spera di portare a casa il risultato, ma

c’è anche la lucidità per capire che con un uomo in meno ed in svantaggio di un goal, la situazione si fa complicata. Dopo l’espulsione di Cuadrado abbiamo giocato col 3-4-2 prima, e col 3-5-1 poi. Quando ho buttato dentro Bertolacci siamo passati al 4-3-1-1, e abbiamo saputo interpretare bene il finale”. Poi, l’ammissione: “Siamo sta-

ti molto bravi, ma bisogna riconoscere che siamo stati fortunati. Un errore come quello di Buffon -ha aggiunto- difficilmente accade”. Subito dopo ecco la protesta. “Noi giochiamo sabato e non in contemporanea. Questo non è sportivamente giusto. Se Milan e Juve giocano giustamente in contemporanea, è giusto che si giochi in contemporanea

anche per la corsa-salvezza. Credo che, in questo senso, andrebbe tutelato molto il lavoro dei ragazzi -ha concluso irritato-. Il Lecce dovrebbe vedere accolta la sua richiesta. E non potrebbe essere altrimenti visto che la parità di trattamento è un cardine dal quale sarebbe pericoloso prendere le distanze. La Lega lo sa e dovrebbe agire di conseguenza”.

Foto: www.sport.itt


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Sport CALCIO

FOOTBALL AMERICANO

Con Calcio Senza Confini sport e integrazione sbarcano sul grande schermo Pippo Cariglia: “Il ‘budget zero’ ci ha aiutato a rendere il docufilm reale in tutto”

Pippo Cariglia partecipa da sempre al torneo Calcio Senza Confini, organizzato per favorire il più possibile l’integrazione culturale attraverso lo sport. La quarta edizione ha partorito una sorpresa assai gradita: un documentario per raccontare al meglio lo svolgimento di intere settimane ricche di passione e coscienza civile. Non solo sport, quindi, ma tanto altro ancora. Pippo, come nasce e con chi nasce l’idea del torneo? L’idea nasce dall’associazione Bfkein primis. Non so esattamente cosa sia scattato nelle loro menti per far sì che tutto questo avvenga. Sta di fatto che un pugno di persone da quattro anni a questa parte organizza un evento molto interessante supportato da diversi soggetti spesso molto diversi tra loro. Io assieme ai miei amici, a mio fratello, alla nostra squadra Jefferson e ad altre realtà della provincia e della città, ho creduto nel progetto e li ho seguiti sin dall’inizio. Comunque credo che chi frequenta il torneo sia soddisfatto di loro e di quello che hanno dato a noi e alla comunità. Personalmente dico sempre che la cosa più bella di Calcio Senza Confini sia il fatto che si conosce un sacco di gente. Fino ad ora quali sono i riscontri in termini partecipazione di pubblico, interesse dei media? Come sempre la partecipazione sembra crescere di anno in anno. Credo che alla Bfke siano contenti di questo ma non sono sicuramente persone a cui interessano i media o le attenzione delle istituzioni. Il progetto è nato autogestito e questa rimane una cosa sensazionale. Perchè ognuno mette del proprio. Vedo persone che passano tutto il giorno all’ex Opis facendo svariate cose. Chi fa l’arbitro e un ora dopo gioca a pallone, chi cucina la carne e la stessa sera è sugli spalti a vedere le partite. L’anno scorso vidi un progetto molto simile su una tv locale. Era ambientato a Bari ma gli mancava completamente l’energia, perchè l’organizzatore era il Comune e le istituzioni gestivano tutto. Sugli spalti non c’era anima viva.

Forse solo il sindaco e qualche assessore. Rimasi molto deluso. Quando il popolo non partecipa vuol dire che in qualcosa si è fallito. Da cosa è nata l’idea del film-documentario? L’idea del documentario è nata sempre per quello che ho detto prima: conoscendo le persone. Il secondo anno conobbi bene Cristian Sabatelli, coautore del docufilm. Girammo insieme un piccolo spot sul torneo. Poi ci venne l’idea di girare un vero e proprio film. Sono passati due anni da quel giorno e adesso siamo molto contenti del risultato. Il ‘budget zero’ ci ha aiutato a renderlo completamente reale in tutto. Credo seriamente che se ci fossero stati soldi e un set di mezzo, il risultato non sarebbe stato uguale. Anzi ne sono sicuro. La libertà di espressione è data per la

I Salento Dragons ad un passo dai playoff I salentini sbancano Barletta dopo una partita d’autore. L’accesso alle finali è virtualmente raggiunto, ma resta il rammarico per la sconfitta col Crotone

maggior parte delle volte da contesti in cui non ci sono vincoli o persone che ti indirizzano su alternative più commerciali.

Il documentario è stato presentato al Festival del Cinema Europeo”. Come ci siete arrivati? Al festival è arrivato con 10 giorni di ritardo ma credo si siano resi conto che ne è valsa la pena proiettarlo come prima visione. Crediamo sia un buon lavoro e obbiettivamente, modestia a parte, secondo noi non esistono immagini che documentano la città come abbiamo fatto, intendo anche da un punto di vista antropologico, di comunità e in un modo cosi vero. Comunque provare per credere, magari ci sbagliamo. La cosa che ci ha reso più felici è stato il coinvolgimento delle persone che vi hanno partecipato. Non essendo un progetto con una produzione alle spalle, tutti ci hanno dato una mano. In primis Bfake.

L’ultima giornata della stagione regolare si è chiusa con la vittoria dei Dragons a Barletta, contro i Green Hawks che, alla prima stagione in assoluto, erano alla spasmodica ricerca della prima vittoria. Ma i salentini, alla ricerca di una vittoria per poter agguantare i playoff, non hanno concesso nulla se non un solo touchdown. Merito di una difesa arcigna come non mai, capitanata da Gabriele Di Gennaro, che ha spento sul nascere gli attacchi avversari, dominando il campo dal primo all’ultimo minuto. Da segnalare la prova del togolese Mohamed Adam, autore di alcuni placcaggi da applausi, di cui uno in recupero sul forte Runningback avversario. Buona prova anche degli special team che, alla prima occasione, hanno segnato con un ritorno di punti grazie a Quarta, supportato ottimamente dai blocchi di Vitale e Prete, coadiuvati dal tarantolato Del Giudice. Questa volta, l’attacco è stato meno incisivo rispetto al solito, grazie anche ad una buona prova dei linebacker avversari, che hanno ben arginato il

running back Quarta. A sua volta, però, l’attacco nero-oro ha pressato di continuo soprattutto col quarterback Strada, che ha chiuso la gara con 7 completi su 14, un sack nell’ultima azione per disattenzione, e 3 touchdown pass. Il primo su Schirinzi per 55 yard, il secondo su Cozzoli per 25 yard, e l’ultimo su Leuzzi per 19 yard. Senza dimenticare i 3 completi su D’amore. Il 28-7 finale parla chiaro, ed è nato anche da 2 trasformazioni dell’onnipresente Quarta. Il touchdown dei barlettani è stato messo a segno da Ceo. Ottima la sua trasformazione. Dragons guarderanno con interesse alle prossime 2 giornate di campionato, per avere la certezza della qualificazione ai playoff. Se l’obiettivo venisse raggiunto, i salentini affronterebbero una tra Crotone, Messina, Catania, Ostia, Roma e Pescara. La terza posizione lascerebbe soddisfatti, ma rimane il rammarico per la sconfitta contro Crotone, senza la quale il draghi avrebbero già raggiunto la qualificazione alla fase finale.

TENNIS TAVOLO

Medaglia di bronzo per Paolo Congedo Ottimo piazzamento per l’atleta salentino alle finali nazionali di Messina. Buone le prove di Giacomo Turco e Salvatore De Carlo Con una prestazione eccezionale, Paolo Congedo (al centro nella foto) ha ottenuto il terzo posto alle finali nazionali di tennis tavolo del “Centro Sportivo Italiano”. Il tutto si è svolto a Messina, con decine d’atleti pronti a contendersi la vittoria finale. Congedo ha dimostrato le sue qualità, nonostante le perplessità di alcuni tecnici, smentiti dal risultato finale, battendo Marco Serafini e Matteo Perini, assai gettonati alla vigilia. Soddisfacenti le prestazioni degli atleti di “Utopia Vernole” Giacomo

Turco e Salvatore De Carlo, che nel doppio hanno ottenuto anch’essi la terza posizione. La medaglia di bronzo è arrivata dopo la vittoria contro la coppia Costa-Riganò. I tre salentini si possono ritenere soddisfatti, così come il presidente di ”Utopia Vernole” Gianpiero Turco, e Marco Calogiuri, presidente italiano della sezione leccese. Turco, inoltre, ha partecipato alle fasi finali della categoria “Vetrani”, insieme al leccese Luciano Nocita, ottenendo il quarto posto nel doppio. La

manifestazione ha visto la partecipazione di 220 atleti provenienti da tutta Italia e di numerose società.


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04 maggio 2012

STORIE DELL’ALTRA LECCE Stralci di archeologia urbana: tra gli spazi segreti dei giardini leccesi

Direttore Responsabile Alessandra Lupo

Il cortile del Palazzo Palmieri-Guarini e il suo ipogeo messapico Tra i prospetti bianchi di pietra leccese, quelli dei tanti palazzi signorili che altezzosamente si gongolano nelle loro armoniose architetture e che per secoli furono animati dallo splendore dell’aristocrazia cittadina, si racchiudono spazi segreti dai delicati colori e fragranze di fiori che dai cortili interni, specialmente in primavera, si effondono per le vie del centro storico di Lecce. Ne è un tipico esempio il Palazzo Palmieri-Guarini, superbo edificio dalle due fronti cinque e settecentesca rispettivamente prospicienti l’una sulla via Palmieri, l’altra su piazzetta Falconieri, dove mostra la sua ricca facciata rococò, particolarmente fitta di balconi, come una quinta teatrale che cattura lo spazio scenico dell’intero slargo. Abitato prima dai marchesi Palmieri poi pervenuto ai Guarini, il palazzo è noto per aver ospitato nell’800

personalità di spicco come Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat, e per essere poi, nel corso del secolo, divenuto sede del Circolo cittadino, del Municipio e delle poste. Oltrepassando il portone dalla caratteristica ghiera catalanodurazzesca, si accede all’androne e ci si trova di fronte al pittoresco cortile, la cui sistemazione definitiva fu opera del grande architetto Emanuele Manieri che predispose le particolari finestre a lira. Se da un lato si è rapiti dalla scenografica scala settecentesca, gli archetti pensili del tardo Cinquecento ci riportano alle origini del palazzo, così come cinquecentesco è il segreto e suggestivo giardino situato sulla destra. Da qui si apre una scalinata ricavata nella roccia che conduce ad un corridoio sotterraneo, lungo il quale sono scolpiti due fregi a bassorilievo, ornati con cornice a file di ovu-

Il Gusto del Tacco

Rubrica di cucina a cura di Anna Maria Chirone Arnò Ben trovati! Non so a voi, ma a me l’aria più calda fa subito venir voglia di verde, fiori, mare, ma anche di piatti freddi, comodi perché li preparo prima e quando torno posso subito mettermi a tavola. Vi voglio passare questa ricetta che faccio ormai da anni, con il grano che è un nostro prodotto, con le nostre ottime verdure, con i nostri ottimi formaggi. Che dire, buon appetito! Se avete dubbi, scrivetemi a info@ilgustodeltacco.it. Alla prossima!

Anno I - n. 15 Reg. Trib. Lecce n. 3 del 24.01.2012

Gli articoli non firmati si intendono a cura della redazione Editore: Apulia Press srl Via A. M. Caprioli, 10 - Lecce e-mail: redazione@freelecce.it Stampa: Master Printing Srl, Modugno (Bari) Free Lecce è un settimanale distribuito gratuitamente a Lecce. Per la pubblicità su questo periodico: tel. 0836.426350

li, di notevole pregio artistico e di gusto tipicamente ellenistico. Un fregio riporta scene di combattimento tra guerrieri a piedi e a cavallo, mentre l’altro, sulla parete opposta, ha una decorazione prettamente floreale con rami a volute e foglie d’acanto: al centro emerge, da un cespo di pianta, un volto femminile con copricapo, e ai lati due steli ne occupano tutta la restante lunghezza. Un‘insolita iscrizione che appare sull’architrave della porta di accesso al dromos, in lingua messapica, ci riporta assai indietro nel tempo, segnalandoci l’ingresso al famoso ipogeo messapico che si nasconde nelle viscere del prestigioso palazzo. Rinvenuto nel 1912 da un appassionato di antichità locali, e destinato probabilmente a custodire tombe di una famiglia locale aristocratica del VI-III secolo a.C., esso fu depredato nel corso del XVI secolo, epo-

ca a cui risalgono alcune iscrizioni graffite sulle pareti del corridoio d’ingresso e delle celle, poiché le sepolture apparvero sin da subito prive di corredo. L’Ipogeo Palmieri, importante esempio di architettura funeraria messapica di tipo monumentale, è costituito da tre vani disposti intorno ad un vestibolo secondo la caratteristica forma a croce. Gli ambienti presentano una decorazione pittorica bipartita: uno zoccolo di colore scuro delimitato da una doppia fascia di colore rosso, che continua anche sugli stipiti, ed un registro superiore decorato con due file di riquadri rossi. Si conservano ancora i sei capitelli che decoravano gli stipiti delle porte, mentre il soffitto è ricavato con lastroni litici di grandi dimensioni. Quello di Palazzo Palmieri rappresenta uno dei massimi esempi che documentano la presenza di spazi adibiti ad

La ricetta della settimana Ingredienti 400 g grano pestato 5 pomodori medi non troppo maturi privati dei semi 30 g di capperi Una carota Un mazzo di rughetta Uno spicchio di aglio fresco Olio extravergine di oliva 1/2 peperoncino fresco Sale Formaggio fresco tipo primo sale oppure cacio ricotta Preparazione Lavare il grano, metterlo in pentola con abbondante acqua e farlo bol-

uso sepolcrale nelle aree intra muros della cittadina di Lupiae ai suoi primordi e prima della fase di romanizzazione. La sua particolare collocazione ricadrebbe, infatti, entro il percorso murario di fortificazione messapica, nel tratto compreso tra Porta Napoli e Porta Rudiae, e l’attestazione di un monumento così complesso come l’Ipogeo Palmieri al centro della città sembra indicare chiaramente la volontà di affermazione di uno status sociale da parte della famiglia di appartenenza. Tuttavia, vi è ancora molto da indagare per dimostrare l’importanza di questa fase storica di Lupiae, molto meno nota rispetto a quella romana, e da studi recenti si rafforza sempre più l’ipotesi che fosse già dal IV sec. a.C. un centro urbano autonomo e abbastanza articolato, e non un’area periferica gravitante attorno alla più florida Rudiae. Rosy Paticchio

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lire per circa un'ora e mezza fino a che non si è aperto; a questo punto scolarlo, mettere altrettanta acqua, salarlo e farlo bollire fino a che tutti i chicchi non saranno diventati bianchi. Lasciare raffreddare bene il grano. Nel frattempo tagliare i pomodori e le carote a cubetti, tritare la rughetta, mettere il tutto in una ciotola con i capperi, il peperoncino tagliato a rondelle, l'aglio tritato finemente, il sale e l'olio. Unire il grano già freddo e mescolare. Completare con la dadolata di formaggio scelto. Coprite la ciotola con la pellicola e conservate al fresco. N.B. Poiché so già che replicherete che la cottura del grano è troppo lunga, vi concedo di sostituirlo con del grano precotto, solo 10 minuti, ma vi avviso che non è la stessa cosa. Un’altra cosa, vi prego, cucinate con olio extra vergine salentino di qualità, ne guadagnerete in gusto e salute!


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04 maggio 2012


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