Francesca Esposito Amendola
VIAGGIO NELLA COSMESI DEL XX SECOLO
[…] «Alcune persone non fanno che osservarsi di continuo, allo specchio, all’ombra, al sole, alla luce diffusa, e non è esagerato affermare che il loro stato d’animo o di nervi dipenda dal colore più o meno bene riuscito dei loro capelli. Una sfumatura rossiccia o verdastra, per effetto di una ((luce spietata)), bastano a metterle di pessimo umore. Allo scontento spesso si aggiunge la fissazione di voler trovare o sperimentare nuove tinture, o lo sgomento della propria salute, per cui si è indotti, anche erroneamente, ad attribuire alla tintura la causa di ogni minimo malessere, e via dicendo. Si può dire che i capelli entrino quasi a far parte della propria vita morale o psichica: ciò ch’è davvero ridicolo ed esagerato.» […] Cit. Luigi Materi, Napoli 1920 “L’arte della bellezza ai nostri giorni”
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