Viaggio nella cosmesi del xx secolo acconciatura

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Francesca Esposito Amendola

VIAGGIO NELLA COSMESI DEL XX SECOLO

[…] «Alcune persone non fanno che osservarsi di continuo, allo specchio, all’ombra, al sole, alla luce diffusa, e non è esagerato affermare che il loro stato d’animo o di nervi dipenda dal colore più o meno bene riuscito dei loro capelli. Una sfumatura rossiccia o verdastra, per effetto di una ((luce spietata)), bastano a metterle di pessimo umore. Allo scontento spesso si aggiunge la fissazione di voler trovare o sperimentare nuove tinture, o lo sgomento della propria salute, per cui si è indotti, anche erroneamente, ad attribuire alla tintura la causa di ogni minimo malessere, e via dicendo. Si può dire che i capelli entrino quasi a far parte della propria vita morale o psichica: ciò ch’è davvero ridicolo ed esagerato.» […] Cit. Luigi Materi, Napoli 1920 “L’arte della bellezza ai nostri giorni”

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Francesca Esposito Amendola INTRODUZIONE Attraverso il progetto “ Viaggio nella storia della cosmetologia del XX secolo”, si vuole accompagnare il visitatore lungo il viaggio della storia della cosmesi dall’inizio del ‘900. In questo percorso si andranno a toccare non solo quelli che sono stati gli sviluppi in ambito tecnico, ma anche quelli che erano i modi di affrontare quotidianamente la cura ed il trattamento di cute e capelli nei diversi decenni del secolo, sfatando in parte, le credenze insinuatesi nel corso della storia, attraverso la conoscenza scientifica man mano acquisita dall’uomo nel corso dei suoi studi, sino a giungere ai giorni nostri.

DAL 1900 AL 1940 L'industria prepara un gran numero di prodotti da usare come cosmetici. I principali tra essi possono cosi raggrupparsi: COSMETICI DETERSIVI Comprendono: saponi profumati, in pani, in polvere, in pasta e in soluzione ; lozioni, che sono acque da toletta destinate particolarmente al cuoio capelluto e che contengono oltre ad acqua, glicerina e alcool profumato; alcune lozioni contengono anche sali di chinina, pilocarpina, chinosolo, petrolio, estratto di camomilla, estratto di ortica, ecc.; gli shampooings sono soluzioni di un sapone molle con altre materie emulsionate in alcool assai debole, con aggiunta di carbonati alcalini e profumate a piacere;sali per bagni, costituiti da carbonati alcalini, polveri di sapone e saponina, profumati con lavanda, bergamotto, rosmarino, ecc.; alcuni contengono sostanze antisettiche come borato e perborato di sodio. COSMETICI FISSATORI Sono quelli destinati a fissare la forma della capigliatura o della barba. Ve ne sono di liquidi e di pastosi e si possono distinguere in questi principali tipi:

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Francesca Esposito Amendola  bandoline, liquidi più o meno mucillagginosi che servono a tenere aderenti, lisci e lucidi i capelli; sono a base di gomma adragante, gomma arabica, carrageen e mucillaggini di semi diversi con aggiunta di cera e alcool, variamente profumati;  brillantine, liquidi composti essenzialmente d'un olio e d'un solvente volatile, per lo più a base d'olio di ricino e alcool profumato a piacere; talvolta si sostituisce l'olio di ricino con l'olio di vaselina o con un solforicinato; 

le brillantine solide, costituite di vaselina profumata e colorata;

 pomate, prodotti di consistenza sebacea a base grassa, burro di cacao, vaseline e cere, grasso di balena, grasso di lana, variamente colorati e profumati; talvolta si preparano usando i prodotti d'enfleurage che si ottengono nell'estrazione di certi profumi con grassi impastandoli con i prodotti suaccennati, aggiungendovi tinture profumate e olî essenziali varî, colorati con colori vegetali. Le pomate più dure si chiamano anche cerette perché contengono una maggiore quantità di cera delle precedenti. LE TINTURE PER CAPELLI Prodotti che servono a ridonare alla capigliatura il primitivo colore. Ve ne sono a base di sali di piombo, di sali di bismuto (poco resistenti), di sali di cobalto, di sali d'argento, ecc. Ve ne sono poi numerosissimi a base di pirogallolo, amidofenoli, parafenilendiammina e altri a base di paraminofenilamminasolionata che pare non diano luogo ai disturbi riscontrati con la parafenilendiammina.. Da ricordare anche la tintura in nero al kohl o kohol, diverso dall'antico prodotto egiziano, che non è se non un miscuglio d'inchiostro di china con gomma adragante, acqua e alcool aromatizzato. L’ONDULAZIONE PERMANENTE All'inizio del secolo , i capelli delle donne si usavano portare ancora relativamente lunghi ed ondulati, per ottenere una migliore apparenza. Il metodo dell'ondulazione a ferro fu progettato da Marcel Grateau, con 3


Francesca Esposito Amendola una tenaglia riscaldata che serviva solo ai capelli lunghi. Come i capelli cominciarono a usarsi più corti , un nuovo metodo era necessario per conservare l'ondulazione. Il primo a sviluppare un sistema d'ondulazione permanente fu il parrucchiere tedesco Karl Nessler (conosciuto come Charles Nestle), nel 1905. Nesslernel 1906,brevettò in Germania,il sistema che consisteva in un gruppo di cilindri in cui i capelli erano avvolti e arricciati, collegati ad una macchina che si riscaldava per mezzo di una resistenza elettrica. I cilindri caldi erano tenuti lontani dal cuoio capelluto da un complesso di contrappeso. Primo era applicato idrossido di sodio e i capelli erano riscaldati per diverse ore. L'intero processo consumavano 6 ore per essere completato.

1940-1950 ONDULAZIONE PERMANENTE All'ammoniaca, di odore sgradevole, si sostituiscono, nei liquidi per l'ondulazione permanente, degli amminocomposti sintetici, come trietanolammina, monoetanolammina, morfolina. Un'altra innovazione in questo campo è rappresentata dai prodotti autoriscaldanti, basati su composti che reagiscono esotermicamente.

SHAMPOOING Negli shampooing si fa uso di alcoli grassi solforati, che non sono dei veri derivati solforici, ma degli esteri solforici di alcoli grassi (solfati sodioalchilici, alcoli grassi solforati). Un prodotto che si è bene affermato è il laurilsolfonato sodico, che in dose di soli 8 grammi, senz'altre aggiunte, dà un ottimo shampooing.

1950-1960 Da segnalare anche i grandi progressi nel trattamento dei capelli coi prodotti per acconciatura "permanente" a base di acidi tioglicolico e 4


Francesca Esposito Amendola tiolattico, coi fissatori per capelli e coi restitutori a base di cheratina solubile, resine sintetiche, gomme, ecc., coi prodotti di tintura innocui pei capelli. La cosmesi ha assunto una tale importanza sia sul piano del consumo sia su quello dell'esigenza sociale che per disciplinare quest'attività, sviluppatasi tanto rapidamente in questi ultimi anni, sono in via di approvazione in diversi paesi apposite disposizioni legislative. 1970 -2000 I Cosmetici dei capelli possono avere qualità detersive, tonificanti, emollienti, oppure venire impiegati come mezzi ausiliari di uso personale o professionale nel trattamento estetico della capigliatura. Appartengono alla prima categoria, oltre agli shampooing: i tonificanti capillari, in forma di acque detersive, frizioni, lozioni, destinati al trattamento igienico ed eutrofico del cuoio capelluto; gli emollienti capillari, comprendenti oleoliti, creme, brillantine, i cui corpi grassi normalizzano la carenza lipidica dei capelli secchi ed elettrizzati. Tra gli ausiliari capillari si trovano: i fissatori mucillaginosi, a base di agglutinanti idrocolloidali o anidri in forma di lacche resinose, idonei a mantenere composta la capigliatura; gli ausiliari per la permanente a freddo, il cui effetto riducente sulla cheratina capillare va interrotto dopo un tempo prestabilito per mezzo di liquidi ossidanti, onde ottenere l'ondulazione o la stiratura dei capelli ricci senza danneggiarli eccessivamente; i decoloranti, capaci di produrre lo schiarimento dei capelli per ossidazione in ambiente ammoniacale; i coloranti, che trasformano la tinta naturale dei capelli in tonalità e intensità diversa, in modo permanente (tinture, non più metalliche, ma di ossidazione a base coloristica di ammine, amminofenoli, fenoli e naftoli, agenti in mezzo alcalino-ossidante), semipermanente o fugace (toni colorati, labili allo shampooing, a base di colori diretti atossici, che impartiscono ai capelli colorazione simile alla naturale o sfumature di fantasia.

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DATE CHIAVE DELL’INNOVAZIONE COSMETICA

1900 SHAMPOO E BALSAMO

Hans Schwarzkpopf

sviluppa il primo shampoo in polvere solubile in acqua.

Il profumiere Edouard Pinaud sviluppa il primo moderno balsamo per         

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Francesca Esposito Amendola   

capelli(brillantina)

Edouard Pinaud Un uomo di passione, Edouard Pinaud è nato 200 anni fa, a circa 200 km a nord di Parigi, dove si trasferì all'età di 15 per iniziare la sua ricerca della perfezione assoluta. Nel 1830, come un giovane parfumer eccezionale ha aperto il suo primo negozio nel cuore del quartiere aristocratico di Parigi…. Durante tutta la sua esistenza, ED.PINAUD è riuscita a coniugare le tradizioni del passato con le esigenze del presente, per offrire la certezza di eccellenza per la clientela più esigente di tutti i tempi.

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1906-1907 PERMANENTIE COLORANTI Il chimico francese Eugene Schueller inventa il colorante sintetico per capelli

Eugene Schueller nel suo laboratorio

PubblicitĂ della

tintura di sintesi per capelli

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Charles Nessler nel 1905 All’inizio del 20° secolo fu introdotto un sistema per arricciare permanentemente i capelli con pasta al borace, una sostanza a base alcalina. Questa pasta veniva applicata sui capelli arricciati a spirale dalla base alle punte e avvolti su bigodini e fermati con un nastro. Il calore veniva applicato tramite l’utilizzo di ferri specifici. Questo sistema fu utilizzato in diversi modi fino a dopo la seconda guerra mondiale, anche se l’invenzione dell’elettricità portò allo sviluppo di diverse macchine che resero questo processo ben più efficace. Tra le invenzioni degne di nota, citiamo quella di Charles Nessler nel 1905. Inoltre, all’inizio dello scorso secolo divennero di moda i capelli ricci e corti e, in quello stesso periodo, fu introdotta la tecnica a roquignole, una tecnica di avvolgimento dei capelli dalle punte alla base.

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1920-1930 PRIMO

SHAMPOO

LIQUIDO

E

NUOVE

TINTURE

PER

CAPELLI Lo shampoo liquido si diffonde in Europa solo a partire dagli anni '60. Ma nel 1963 solo il 20% degli italiani utilizzava uno shampoo liquido. Gli altri utilizzavano shampoo in polvere, crema, lozioni o semplicemente il sapone.

Viene inventato il primo shampoo liquido

1930 Il Dr. John Breck sviluppa un sapone per capelli dal PH bilanciato; Nel 1934 uscÏ il primo detergente sintetico che lasciava i capelli lucenti dopo il lavaggio. I primi shampoo erano infatti a base di saponi liquidi. Il loro inconveniente era di dare, specie con acque molto dure, dei precipitati di saponi insolubili che lasciavano una patina opaca sui capelli. Questa reazione chimica è ostacolata dalla presenza di sostanze debolmente acide. Molti ricorderanno che un tempo era usanza il

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Francesca Esposito Amendola risciacquare i capelli con un po' d'aceto. Al giorno d'oggi i saponi negli shampoo sono stati rimpiazzati dai detergenti sintetici, introdotti proprio negli anni Trenta.

Prodotti per capelli per mascherare i capelli bianchi

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Francesca Esposito Amendola Biondo platino

1940 -1950 Vengono brevettati gli usi dei tioli per i primi sistemi di permanente a freddo; Al 1946 risale la prima permanente a freddo che si basava su un prodotto a base di tioglicolato molto simile ai prodotti usati oggi nei saloni, certamente meno aggressivi sui capelli rispetto alle tecniche precedenti. Questa tecnica è stata via via raffinata fino ai giorni nostri. Nel 1947, Schwarzkopf Professional lanciò Onaltherma, il primo prodotto a base di tioglicolato. Il primo prodotto per lisciare i capelli fu lanciato nel 1952 con la denominazione Glatt. Infine, le permanenti a base acida furono introdotte negli anni ’50, quando la tecnica di permanente classica divenne di grande moda. Queste prevedevano l’uso di prodotti meno aggressivi sui capelli con un pH più vicino al valore naturale del cuoio capelluto.

LA PERMANENTE A FREDDO Prima di procedere con lo svolgimento del processo di permanente a freddo, sarà necessario effettuare due tipologie di diagnosi:  PARTECIPATIVA: comporta un dialogo con la cliente al fine di stabilirne i desideri, dubbi ed accertarsi di eventuali allergie relative ai liquidi che successivamente verranno impiegati. Questo tipo di diagnosi permetterà quindi di stabilire il tipo ed il diametro dei bigodini da utilizzare e la direzione in cui bisognerà eseguire l’avvolgimento degli stessi;  TECNICA: permette all’acconciatore, attraverso un’accurata analisi della cute e dei capelli della cliente, di verificarne lo stato, la natura, l’elasticità e la lucentezza, determinando così la tipologia e la forza chimica del liquido di permanente da impiegare. Dopo aver avvolto i capelli attorno al bigodino, si applicherà sui capelli una soluzione a base acida detta “tioglicolato di ammonio”, avente io scopo di ridurre i legami disolfurici presenti tra gli amminoacidi di cisteina. Dopo aver concluso il tempo di posa, si procede con il risciacquo della lozione e, rimuovendo l’acqua in eccesso tamponando i capelli, viene applicato il liquido neutralizzante (solitamente a tale scopo si utilizzano: acqua ossigenata, perborato di sodio o brumato di potassio), avente il compito di ripristinare i legami disolfurici del capello, stabilizzandone così la nuova forma. Anche in questo caso, in seguito al tempo di posa del liquido applicato, si procederà con l’abbondante risciacquo dei capelli e con la successiva rimozione dei bigodini. 12


Francesca Esposito Amendola Ripetendo il risciacquo al fine di rimuovere con certezza i residui dei liquidi applicati, si potrà procedere con l’esecuzione della messa in piega.

1955 SHAMPOO- CREMA IN TUBETTI

1960 SPRAY PER CAPELLI (1955) L'invenzione delle bombolette a gas di Robert Abplanalp rende possibile la produzione del primo spray per capelli.

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Robert Abplanalp (1922 - 2003)è nato a New York City per immigrati svizzeri. Ha studiato ingegneria meccanica presso la Villanova University a suo tempo prima di entrare nell'esercito nel 1943per dare una mano con la guerra mondiale in corso in quel momento. Egli è meglio conosciuto per piÚ o meno la creazione delle bombolette che usiamo oggi, e al momento della sua morte, ha tenuto oltre 300brevetti relativi ad aerosol spray.

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La prima lacca spray

1965 Gli shampoo seconda metĂ anni '60, piu' simili ai nostri attuali. I marchi sono rispettivamente

Sunsilk (Unilever), Moelle Garnier (L'OrĂŠal, esiste tuttora con il nome Ultradolce)

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Francesca Esposito Amendola 1970-80 SHAMPOO CONDIZIONANTI

1970-80 Vengono introdotti sul mercato i primi shampoo con proprietà condizionanti (che contengono attivi cationici capaci di legarsi ai capelli e ripararli); Non si chiedeva piÚ agli shampoo solo di lavare i capelli, ma di conferire loro lucentezza, morbidezza, volume, di combatterne il grasso, la forfora e la caduta. Vedono la luce anche i primi shampoo 2 in 1 a base di silicone. (1970-1990). Vengono inventati i primi spray senza emissione di anidride carbonica (per via del buco nell'ozono)  la ricerca molecolare favorisce progressi nel campo dei trattamenti e della colorazione dei capelli. PIGMENTI COLORANTI (1999-2000) Vengono introdotti coloranti senza ammoniaca dopo che la ricerca ha favorito lo sviluppo di pigmenti colorati simili ai pigmenti naturali dei capelli

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Francesca Esposito Amendola IL SAPONE La storia del sapone Il sapone ha una storia molto antica, basti pensare che già nel 2800 a.C. era conosciuto tra i babilonesi; gli scavi a Babilonia, hanno riportato alla luce delle giare sulle quali è indicata la composizione del sapone inesse contenuto. Anche gli archivi egiziani, relativi ai trattamenti medicali del tempo, evidenziano l’uso delsapone soprattutto a scopo terapeutico. Secondo un’antica leggenda romana il termine sapone deriva da“Monte Sapo”, che è il luogo dove si sacrificavano gli animali; un termine simile è presente anche nellalingua tedesca e sta ad indicare una miscuglio di grassi e cenere che veniva utilizzato per tingere i capelli dirosso. Le donne galliche furono le prime a scoprire che trattando la biancheria con cenere e grassi si avevaun effetto smacchiante. Arriviamo intorno all’800 d.C. e sappiamo che già all’epoca la Francia, sfruttando le suematerie prime, si impose nella scuola dei saponieri. Nel corso dei secoli man mano cheanche il concetto di igiene personale si diffondeva si è sviluppata l’arte del sapone, ma fino allo scorso secolo era considerato un oggetto di lusso adatto soprattutto alle classi più abbienti. Siamo ormai ai nostri giorni: il sapone è di uso quotidiano ed accanto ad esso ritroviamo anche tanti detergenti, similial sapone dal punto di vista concettuale, ma diversi nelle materie prime. La differenzafondamentale è che al miscuglio grasso/cenere, vengono sostituiti i tensioattivi, prodotti di sintesi e spessoderivati dal petrolio. Naturalmente il sapone “dell’antichità” era caratteristico della regione in cui veniva prodotto!!!Con paroledei nostri giorni potremmo dire che era un sapone a Km 0 poiché sfruttava le materie prime locali. I grassi,così come la sostanza basica, venivano scelti in basea ciò che era presente in loco. Le regioni in cui latradizione voleva il sacrificio di molti animali sfruttavano grassi animali, così come regioni in cui eranodiffusi vegetali “oleosi” (olivo, mandorlo, ecc…) utilizzavano prevalentemente grassi vegetali. Le condizionibasiche potevano essere raggiunteutilizzando la cenere o pietre particolari in cui erano presenti sali basici.La Francia, ricca nella sua parte meridionale, di piante

officinali ed odorose haintrodotto ben presto nelle sue preparazioni il profumo!!

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Francesca Esposito Amendola LA CREAZIONE DEI DETERSIVI SINTETICI La IG Farben tedesca sviluppo' a partire dagli anni della 1a guerra mondiale un'alternativa al sapone, siccome mancavano i grassi animali indispensabili : si trattava di un detergente sintetico noto come Igepon. Pero' il prodotto era molto costoso, difficile da sintetizzare in laboratorio e inadatto per un uso domestico. L'Igepon fu usato soprattutto per tingere dei tessuti. A partire dai primi anni '30 la DeutscheHydrierwerke di Berlino creo' il primo tensioattivo, capace in presenza di acqua di separare dai tessuti le molecole di oli grassi. Pero' ancora una volta il prodotto era usato in Germania solo dall'industria tessile. Nel '32 Duncan, del dipartimento Ricerca e Sviluppo della Procter&Gamble, ottenne la produzione su licenza di solfati alcalini e produsse il primo detersivo sintetico per tessuti e per superfici domestiche.

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Una volta si faceva cosi …

Formulario cosmetico “L’arte della bellezza” del 1920

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Bandoline, ricetta originale

Bandoline solidificate, ricetta originale

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Brillantina liquida, ricetta originale

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Formulario cosmetico

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Noi li abbiamo fatti cosÏ‌.

Bandoline, preparazione ingredienti

Illustrazione della gomma arabica

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Bandoline, fase di preparazione della giusta massa di vaselina filante

Bandoline, fase di preparazione della giusta massa di paraffina liquida

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Bandoline, aggiunta di paraffina liquida

Bandoline, aspetto prima di realizzare l’emulsione 26


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Bandoline, fase di emulsione

Bandoline, fase di emulsione

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Bandoline, prodotto finito

Bandoline, verifica della densitĂ del prodotto

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Bandoline, prima dell’applicazione

Effetto sui capelli delle bandoline preparate

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Effetto sui capelli delle bandoline preparate

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Riccioline, fase di preparazione della giusta massa di alchool etilico

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Riccioline, fase di preparazione della giusta massa di zucchero

Bandoline, aggiunta dell’acqua di rose

Riccioline, fase di emulsionamento 32


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Bandoline, travasazione prodotto finito

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Riccioline, prodotto finito

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Le nostre conclusioni: Si è cosÏ svolto e concluso il nostro percorso alla scoperta del '900, permettendoci di capire, di produrre e di vedere con i nostri occhi i risultati di alcuni dei prodotti che hanno caratterizzato l'hairstyling del secolo scorso, addentrandoci in questa scienza e nel pensiero popolare attraverso fonti scritte e strumenti originalidell'epoca, che ci hanno consentito una visione piÚ completa e realistica non solo del concetto "del bello" che avevano i nostri genitori, i nostri nonni... Ma anche di come sia stato possibile arrivare alle tecniche ed agli strumenti utilizzati al giorno d'oggi.

Grazie per la cortese attenzione A cura di Francesca Esposito Amendola

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