Speleologia Subacquea (Attrezzature e tecniche esplorative) - Alessio Fileccia

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In alto, lago interno al Fontanon di Rio Negri (Archivio Deschmann) In basso, M. Deschmann al Fontanon del Toff (Archivio Deschmann)

P.M. Mongini alla sorgente del Gorgazzo nel 1973, l'erogatore con i tubi corrugati è un bistadio Royal Mistral, considerato allora il piÚ affidabile per le alte profondità .
































videocamera teleguidata in dotazione ai Vigili del Fuoco; nel pomeriggio la salma dello scomparso è individuata a 60 metri di profondità. Il giorno seguente squadre omogenee formate da speleosub del Soccorso e da sommozzatori dei Vigili del Fuoco effettuano il recupero rapidamente e senza particolari difficoltà. Luci ed ombre emerse da questo articolato ed impegnativo recupero, vengono dibattute in un apposito gruppo di lavoro nel corso del IV Convegno nazionale del Soccorso speleologico che si tiene nel novembre del 1984. Gli speleosub presenti, appartenenti al II e VI Gruppo, concordemente alla Direzione Nazionale decidono di dare vita alla Commissione Nazionale Speleosubacquea del Soccorso Speleologico, con la finalità di coordinare e sviluppare questo settore sia organizzativamente che tecnicamente.

La Commissione Nazionale Speleosubacquea del Soccorso Speleologico La neocostituita Commissione si trova ad affrontare immediatamente enormi problemi. Gli speleosub del Soccorso sono concentrati essenzialmente nel Veneto (Treviso e Verona) ed in Friuli Venezia Giulia (Udine e Trieste) e per lungo tempo restano gli unici in grado di intervenire in situazioni di emergenza. Con grande slancio e notevole impegno questi tecnici iniziano un programma di addestramento congiunto. Contemporaneamente curano lo sviluppo di presenze significative in altre zone della penisola per estendere la rete di nuclei di soccorso speleosubacqueo in grado di intervenire in situazioni di necessità. Sotto il profilo economico la situazione è difficilissima nonostante gli sforzi che vengono fatti dalla Direzione Nazionale del Soccorso. La Commissione priva di materiali, necessita di attrezzature che richiedono per l'acquisizione un consistente impegno finanziario, non essendo possibile soddisfare immediatamente tutte le esigenze, vengono selezionate le priorità assolute per far fronte alle necessità tecniche indilazionabili. L'impegno a diffondere sul territorio nazionale la presenza di nuclei di speleosub del soccorso procede lento ma costante e continuo. Dopo alcuni anni iniziano a concretizzarsi i primi risultati; tecnici speleosubacquei di altri Gruppi del Soccorso iniziano ad affiancare ed a rinforzare il nucleo originario ed alla fine degli anni ottanta diventa imperativo un confronto sulle tematiche specifiche. Questa esigenza viene recepita dal VI Gruppo che organizza ad Oliero (VI) nei giorni 8, 9, 10 dicembre 1989 il I Incontro Nazionale per Tecnici Speleosubacquei del Soccorso. E' la prima manifestazione nazionale del soccorso espressamente dedicata alle problematiche 222

speleosubacquee. L'incontro si sviluppa sia con sessioni di dibattito, sia con immersioni nelle risorgenze della Grotta Parolini e del Cogol dei Veci per permettere la verifica sul campo dei materiali presentati e delle metodologie discusse, consentendo un immediato scambio di suggerimenti e la concreta possibilità di verificare operativamente le innovazioni. La partecipazione all'iniziativa è consistente e qualificata, sono presenti infatti i componenti di pressochè tutti i Gruppi in cui operano gli specialisti speleosubacquei: II Gruppo, III Gruppo, V Gruppo, VI Gruppo, VII Gruppo, e IX Gruppo. Durante l'incontro il dibattito viene rapidamente spostato dalle questioni concernenti le attrezzature e le metodologie alle problematiche relative alla prevenzione degli incidenti. L'attività di prevenzione viene considerata determinante ed essenziale: tale finalità, importante per tutto il Soccorso, riveste infatti in campo speleosubacqueo particolare rilievo, perchè, è un dato di fatto, gli incidenti direttamente collegati allo svolgimento di questa attività sono purtroppo spesso mortali. Si reputa perciò di estrema importanza potenziare ed intensificare l'opera di divulgazione sulle particolarità, peculiarità e problematiche dell'attività speleosubacquea. La necessità di svolgere l'opera di prevenzione viene ravvisata anche in relazione all'aumento dei subacquei di acqua libera che occasionalmente svolgono le loro immersioni in sifoni e risorgenze comode nell'avvicinamento e facili nell'accesso. Tale fenomeno desta infatti non poche preoccupazioni per ciò che riguarda la sicurezza, perchè in queste occasioni l'attività speleosubacquea viene svolta con attrezzature e con modalità assolutamente inadeguate e senz'altro insicure. Nel periodo successivo all'Incontro nazionale vengono intensificate le esercitazioni organizzate dalla Commissione consentendo e favorendo così il confronto e l'evoluzione delle tecniche. Da queste occasioni e dalle riunioni periodicamente svolte emergono sempre più con insistenza i problemi posti da eventuali incidenti che possono capitare oltre un sifone. Infatti sono sempre più numerosi in Italia gli speleosubacquei che affrontano spedizioni anche lunghe ed impegnative in ambienti aerei post-sifone. Queste tematiche ripetutamente dibattute durante le riunioni della Commissione, vengono affrontate durante una manovra nazionale svolta nella Grotta a Male presso Assergi (AQ) il 25 - 26 Settembre 1992, per avere modo di constatare sul campo, problemi difficoltà e soluzioni nell'intervento sanitario e nel trasporto di un infortunato attraverso un sifone. Sia l'organizzazione che l'esecuzione della manovra si rivelano estremamente complesse, in quanto, oltre alle problematiche connesse con l'attività degli speleosub, per la prima volta ci si confronta con le difficoltà di una 223






Risorgenze più lunghe (tratto unico)

Risorgenze più profonde 1.

Nacimiento del Rio Mante, Messico

2. 3.

Bushmansgat, Sud Africa Fontaine de Vaucluse, Francia

4. 5.

Sorgente Touvre d'Angouleme, Francia Emergence de la Chaudanne, Svizzera

6.

Goule du Pont, Francia

7. 1989 8.

Fontaine des Chartreux , Francia

9.

Xkolac, Messico

10.

Lighthouse Reef Blue Hole, Belize

Grotta Guinas, Namibia

- 276 m.Bowden 1994 - 263 m. Exley 1993 - 205m. Hasenmayer 1983 - 148 m. Isler 1990 - 140 m. Brandt 1988 - 140 m. Schneider 1986 -137m.Touloumdjian -132m. Benade, Scheun 1988 -128m. Exley, DeLoach 1990 - 125 m. Falco, Laban

E. SIFONI PIU LUNGHI E PROFONDI IN ITALIA (a cura dell'autore, aggiornata all'autunno 1995)

1.

Cogol dei Veci

2.

Cogol dei Siori

3.

Grotta di Locoli (3° sifone)

4.

I Fontanassi

5.

Cala Luna

6.

Risorgenza a sud di Cala Luna

2340 m. (Isler, 1990; prof. 60 m.) 1250 m. (Bolantz, Casati, 1991; prof. 59 m.) 705 m. (Chouquet Penetz,1981; prof. 73m.) 700 m. (Gasparini – Lazzarotto,prof.34m.) 680 m. (Benysek Slezak,1989; prof.37 m.) 540 m. (Fancello L. Mahler G. 1993; prof. 40 m.)

Nota: il complesso delle risorgive del Timavo, costituito da varie gallerie che si dipartono da quelle principali, è stato esplorato per complessivi 2000 m. Risorgenze più profonde

Sifoni più profondi rispetto alla quota di ingresso della cavità 1.

Monte Cucco (Lago sifone)

2.

Abisso Gortani

3.

Abisso Fonda

4.

Bus de la Genziana

5.

Grotta degli Urli

6.

Abisso Astrea

- 922 m. (Antonini, 1987 ; prof. 7 m.) * - 920 m. (Savio S., 1989; prof. 27 m.) - 700 m. (Baxa, 1993; prof. 8 m.) - 580 m. (Savio S., 1988; prof. 2 m.) - 567 m. (Argenti L., 1991; prof. 2m.) * - 450 m. (Guidotti G.1994; prof. 21 m.)

1.

Elefante Bianco

2.

Gorgazzo

3.

Il Mulino (Castelcivita)

4.

Su Gologone

5.

Pozzo dei Colombi (Timavo)

6.

La Pollaccia

- 134 m. (Isler, 1992) - 131 m. (Bolantz, 1992) - 117 m. (Casati L. 1995) * - 104 m. (Isler, 1991) - 82 m. (Bernard, 1991) - 80 m. (Casati, 1991)

* comunicazione verbale (nessuna esplorazione precedente) * comunicazione verbale, doc. precedente: -110 m. (Bollati 1993) 232

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