Non esistono in Puglia altri uliveti tanto legati alla tradizione popolare ed al mito sin dalle più antiche epoche dell’età del bronzo, degli uliveti del “Colle dei Fanciulli e delle Ninfe” (o anche detto “Colle delle Pietre Sacre”), in agro di Giuggianello, (ma che si estende anche nei vicini feudi di Minervino e Palmariggi, sempre in Provincia di Lecce). Così come nella tradizione ateniese si parlava ad esempio dell’ulivo legato all’acropoli di Atene e alla dea Atena, così presso i Messapi si parlava degli alberi, in particolare degli olivi della Collina giuggianellese, la Serra di Giuggianello anche detta, non a caso considerata l’ “acropoli della civiltà messapico-salentina antica”.
Foto dell’enorme masso detto “Letto della Vecchia”, ubicato sulla Serra di Giuggianello; roccia naturale usata per le sue suggestioni come antico altare pagano, rituale e probabilmente anche sacrificale. Nella parte superiori vi riosservano bacinelle e canalette, e fori circolari questi certamente di origine antropica. Foto di Oreste Caroppo, agosto 2006.
Il più antico passo scritto in cui si accenna ai miti che aleggiavano intorno a quella Collina, già in epoca messapica (età del ferro, I millennio a.C.), ci è stato tramandato dalle fonti classiche greche ed è attribuito allo scrittore Nicandro di Colofone. Dal secondo libro delle “Metamorfosi” di Nicandro di Colofone (II sec. a.C.) ‘’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’ Gli avvenimenti che portarono alla costituzione del popolo pugliese degli Japigi, suddivisi in Dauni al Nord, Messapi al sud e Peucezi al centro, si verificarono molto tempo prima della spedizione di Eracle. A quell’epoca gli uomini vivevano di allevamento e pastorizia . Si favoleggia dunque che nel paese dei Messapi presso le cosiddette “Rocce Sacre” fossero apparse un giorno delle ninfe che 2