Uniq Magazine 2025

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C’è un filo sottile, eppure solido, che unisce Forte Village, Palazzo Fiuggi e Palazzo Doglio: è la dedizione assoluta all’arte dell’accoglienza. Non parliamo solo di hotel e di servizi di lusso, ma di destinazioni che riscrivono il concetto stesso di ospitalità, trasformandolo in un’esperienza inmersiva, intima e profondamente personale.

In un settore in cui il lusso rischia di diventare un’etichetta di qualità ripetibile noi scegliamo l’autenticità. Offriamo luoghi che parlano al cuore, dove ogni dettaglio, dal sorriso di un collaboratore a un trattamento studiato ad personam, racconta una storia di eccellenza. Al Forte Village, la natura della Sardegna si fonde con una poliedrica offerta di servizi, che segnano da decenni il passo dell’innovazione; a Palazzo Fiuggi, la scienza incontra la tradizione, per dare forma al benessere della longevità, per affrontare il futuro al meglio delle possibilità individuali; a Palazzo Doglio, l’eleganza urbana si coniuga con il rigore di un metodo che concilia le esigenze di leisure e business.

Abbiamo l’ambizione di sorprendere, ma soprattutto di ascoltare. Perché il vero lusso, oggi, è sentirsi accolti, compresi, valorizzati. È costruire ricordi che non si cancellano. È offrire un rifugio dove il tempo si dilata e l’esperienza si fa memoria.

Ed è per questo che le nostre destinazioni contribuiscono a scrivere e a riscrivere continuamente i codici dell’eccellenza mondiale nell’accoglienza: perché non fanno di lusso e servizi esclusivi una semplice promessa, ma un rigoroso impegno, da mantenere con grazia, competenza e passione. Ogni giorno.

Lorenzo Giannuzzi

Amministratore Delegato del Gruppo Forte Village

Testata registrata presso il Tribunale di Bergamo al N.18 in data 27/10/2022

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Finito di stampare a luglio 2025 da GraphicScalve SpA

Via Dei Livelli di Sopra, 6/A 24060 Costa di Mezzate (BG)

Cittadinanza a Lorenzo Giannuzzi

Intervista a Lorenzo Giannuzzi

Tutte

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Sguardi inediti su Palazzo Fiuggi

HPM arriva a Palazzo Doglio

La meraviglia del

Nuovi trend del wellness

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Intervista a Filippo Grandulli

Eleganza, accoglienza e cultura

DELLA LONGEVITÀ

Intervista a Giorgio Calabrese

LA SARDEGNA

INCANTA L'ALTA MODA

Dolce&Gabbana al Forte Village

Intervista a Maurizio Zanella

Intervista a Carlo Cracco

Intervista a Ermanno Scervino

La nostra visione

Focus su Dr. Barbara Sturm

Le Sport Academies

Millefoglie di pane carasau

Forte Arena e Teatro Doglio

LORENZO GIANNUZZI, VISIONI CHE LASCIANO IL SEGNO

I l 22 gennaio 2025, nell’Aula Consiliare del Comune di Fiuggi, Lorenzo Giannuzzi ha ricevuto il titolo di Cittadino Benemerito , un’onorificenza che celebra il suo contributo decisivo al rinnovamento di Fiuggi, non solo come destinazione wellness d’eccellenza, ma come città autentica e dinamica. Un riconoscimento che va oltre la carriera, testimoniando una connessione profonda e indissolubile con il territorio.

U N LEGAME

C HE ATTRAVERSA IL TEMPO Nel 1988, Lorenzo Giannuzzi, già all’epoca uno tra i talenti più promettenti dell’hôtellerie internazionale, prendeva le redini del leggendario Palazzo della Fonte, oggi rinato in Palazzo Fiuggi Wellness Medical Spa. La sua intuizione sulle potenzialità del luogo, unita a una visione lungimirante, ha plasmato Fiuggi, elevandola a una delle mete più ambite e affermate nel panorama del wellness luxury travel. A seguito di una carriera che

lo ha visto protagonista nei resort più esclusivi al mondo, Giannuzzi ha scelto di tornare a Fiuggi per restituire alla città uno dei simboli storici. Nel 2021, con il supporto di un gruppo di investitori, ha dato nuova vita a Palazzo Fiuggi, consacrandolo come un faro per il benessere e la salute. Un ritorno non solo professionale, ma anche profondamente personale: «Fiuggi è sempre rimasta nei miei pensieri, tanto che non ho mai venduto la casa che acquistai anni fa. Questo posto ha segnato il mio cammino e oggi sono felice di poter contribuire al suo futuro». La rinascita di Palazzo Fiuggi ha segnato un capitolo importante nella storia della città. Oggi riconosciuto tra i migliori Wellness Medical Spa nel mondo, è riuscito ad attrarre l’attenzione di personalità di rilievo e ad affermarsi come una meta d’élite per chi ricerca un’esperienza di benessere senza pari. Ma per Lorenzo Giannuzzi, questo è solo l’inizio: «Fiuggi ha un potenziale immenso. Il suo ruolo nel panorama del benessere globale può

ancora crescere, esplorando nuove occasioni e cementando il suo posizionamento come punto di riferimento assoluto».

Così ha commentato la scelta il Sindaco di Fiuggi , Alioska Baccarini : «Lorenzo Giannuzzi ha offerto un contributo determinante con progetti innovativi che hanno rafforzato la notorietà e la reputazione di Fiuggi nel mondo. Il conferimento della cittadinanza benemerita è il giusto omaggio a un imprenditore che ha sempre creduto nel nostro territorio e lo ha portato alla ribalta dei riflettori internazionali, integrandolo con successo in un network di rilevanza mondiale».

Un percorso di eccellenza, quello di Lorenzo Giannuzzi, che si riflette non solo nelle sue realizzazioni, ma soprattutto nella capacità di trasformare ogni progetto in un’icona di ospitalità e raffinatezza. Un’arte che continua a scrivere la storia del lusso, con radici ben salde e lo sguardo sempre proiettato al futuro.

L’INVISIBILE ARTE DELL’ECCELLENZA

In un mondo dove il lusso cambia pelle e l’eccellenza rischia di diventare un’etichetta vuota, c’è chi continua a coltivarla come un’arte silenziosa. Lorenzo Giannuzzi non si limita a dirigere resort di fama internazionale: costruisce esperienze che restano nella memoria, luoghi che parlano al cuore prima che agli occhi.

I l suo percorso nell’ospitalità è iniziato anni fa, portandola a guidare strutture iconiche nel panorama internazionale. Guardandosi indietro, quali sono le tappe, anche inattese, che hanno davvero segnato la sua traiettoria?

La mia carriera è stata un viaggio appassionante, pieno di sfide e scelte coraggiose. Una delle tappe decisive è stata senz’altro il mio ingresso al Forte Village, negli anni Novanta. Ma prima ancora ci sono stati momenti che, con il senno di poi, si sono rivelati fondamentali: l’esperienza in Canada da ragazzo, dove ho scoperto la mia vocazione, gli anni a

Una conversazione con Lorenzo Giannuzzi

Losanna, il lavoro a Londra e in Africa. Ognuna di queste tappe, anche quelle più difficili, mi ha insegnato qualcosa. Ricordo con emozione il management buy-out del Forte Village, che mi ha permesso di avere finalmente autonomia gestionale. È stato un momento cruciale: da lì ho potuto imprimere al resort una direzione netta, costruendo una visione che è diventata una straordinaria realtà di fama mondiale, premiata per eccellenza e innovazione.

Sotto la sua guida, Forte Village è diventato un punto di riferimento mondiale nel turismo di lusso. Qual è la visione che la guida ogni giorno, e come riesce a coniugare innovazione e continuità in un contesto dove l’eccellenza è la regola?

La mia visione è chiara: offrire un’esperienza di lusso autentica, multisensoriale, dove l’ospite si senta unico e protagonista. Non mi sono mai accontentato dello “standard”. La mia idea di lusso non è riconducibile al solo comfort, ma a un vero e crescente coinvolgimento emotivo. Innovazione significa sorprendere, saper cambiare, integrare nuove tecnologie, wellness, sostenibilità, senza mai snaturare l’identità del luogo. La continuità, invece, sta nel custodire l’anima del Forte Village, il legame con la Sardegna, con la sua natura e la sua cultura. È un equilibrio delicato, ma imprescindibile.

La sua firma professionale è l’eccellenza. Ma per lei, a livello personale, cosa rappresenta davvero la bellezza?

La bellezza per me è armonia. È qualcosa che va oltre l’estetica. È quando forma e sostanza si fondono in modo naturale. È ciò che suscita emozione, che lascia un segno profondo nella memoria. La vera bellezza non è mai artificiale. È qualcosa che riconosci subito, e che difficilmente riesci a spiegare, perché incanta, a volte tanto da togliere il fiato e lasciarti senza parole. È eleganza senza ostentazione, verità senza artifici.

D opo una carriera così intensa e ricca, cosa direbbe oggi a un giovane che sogna di entrare nel mondo dell’ospitalità di lusso? C’è un consiglio che nessuno le ha mai dato, ma che lei ha imparato sulla propria pelle?

È un mestiere meraviglioso, non facile. Servono dedizione, passione, spirito di sacrificio. Nessuno te lo confessa mai, ma per eccellere in questo mondo si deve lavorare sodo, giorno dopo giorno, imparare da ogni errore e tenere sempre accesa la curiosità. Mi sarebbe piaciuto se qualcuno mi avesse detto che bisogna saper aspettare, che il successo non arriva nell’immediato, che serve investire nel tempo e nella qualità delle proprie relazioni. Questo mestiere non perdona la superficialità, premia l’autenticità.

Negli anni ha visto cambiare profondamente il concetto stesso di lusso. Come lo interpreta oggi, e in che modo Forte Village riesce a seguire questa evoluzione?

I l lusso di oggi è molto diverso da quello di vent’anni fa. Non è più ostentazione: è autenticità, intimità, personalizzazione. È il silenzio in un luogo perfetto, è il tempo per sé, è la sensazione di sentirsi accolti con sincerità. Al Forte Village, come a Palazzo Fiuggi e a Palazzo Doglio, nelle grandi differenze tra le tre realtà, abbiamo trasformato questo concetto in concretezza: puntiamo su esperienze irripetibili, sulla privacy, sul benessere. Ogni ospite vive un soggiorno su misura. E soprattutto, ci impegniamo a rendere questo lusso sostenibile, consapevole, con rispetto per il territorio e per le persone che ne godono e che ci lavorano ogni giorno.

I l suo lavoro consiste nell’anticipare i desideri degli altri, spesso prima ancora che vengano espressi. Ha un desiderio tutto suo, magari inconfessato o mai realizzato?

Inconfessato no, ma ancora vivo sì. Mi piacerebbe un giorno realizzare un piccolo hotel di altissimo livello, completamente immerso nella natura, dove poter esprimere un’idea di ospitalità ancora più intima e raffinata. Un luogo dove ogni dettaglio parli di essenza, di esclusività sobria. Forse è un sogno che porterò avanti nel futuro, quando sarà il momento giusto. Ma è lì, nel cassetto, e so che prima o poi potrebbe diventare realtà.

C’è un dettaglio, magari impercettibile, che secondo lei fa la differenza tra un soggiorno piacevole e un’esperienza memorabile?

Sì, ed è l’intuizione. Quella capacità, rara e preziosa, di capire cosa desidera un ospite prima ancora che lo esprima. Non si tratta di protocolli, ma di sensibilità. Un gesto spontaneo, un sorriso sincero, una parola detta al momento giusto... sono dettagli invisibili che trasformano il buon servizio in un ricordo indelebile. Il vero lusso è far sentire l’altro davvero visto e ascoltato.

Le esperienze di viaggio e di vacanza, oggi, devono dialogare con temi come sostenibilità, responsabilità ambientale e consumo consapevole. In che modo state affrontando queste sfide senza compromettere il livello di servizio e l’esperienza esclusiva che vi contraddistingue?

Oggi non è più una scelta, è un dovere. Al Forte Village, a Palazzo Fiuggi e a Palazzo Doglio la sostenibilità non è una moda, è parte del DNA delle singole destinazioni. Investiamo in energie rinnovabili, nella tutela della biodiversità, nel riuso delle risorse, ma senza mai compromettere l’eccellenza dell’esperienza. Siamo riusciti a dimostrare che godere di un luogo e dei suoi servizi non è in contrasto con la responsabilità ambientale, anzi: il lusso davvero contemporaneo non può prescindere da una profonda etica del rispetto.

IL BENESSERE PRENDE FORMA NEL LUSSO

Tutte le novità del Forte Village.

Forte Village continua a ridefinire l’esperienza del lusso, regalando ai suoi ospiti un 2025 ricco di novità straordinarie. Tra nuovi concept gastronomici, innovazioni nel wellness e collaborazioni d’élite, il resort si conferma una destinazione unica, dove esclusività e innovazione si fondono in armonia con la natura incontaminata della Sardegna.

L’INCANTO, A PARTIRE DALLE STANZE

Per la nuova stagione, Forte Village si rinnova ridefinendo ancora una volta il concetto di lusso attraverso nuovi spazi e raffinati restyling. I Bungalow Le Dune accolgono gli ospiti con una palette di colori rinnovata e un design completamente rivisitato, in perfetta armonia con la natura circostante.

Il nuovo Executive Floor dell’Hotel Castello eleva l’esperienza di soggiorno con interni moderni e comfort esclusivi, mentre la Lobby e il Bar, trasformati in ambienti sofisticati e accoglienti, diventano il luogo ideale per piacevoli momenti di puro relax. Anche i Bungalow del Bouganville si arricchiscono di giardini privati e ampi patio, dove la quiete crea l’atmosfera ideale per una fuga rigene-

rante. Oltre a queste novità troviamo ville e sistemazioni di prestigio, pensate per garantire privacy e benessere assoluto.

Villa Elina si reinventa con l’introduzione di una suite raffinata che la trasforma in una residenza con quattro eleganti camere da letto, mentre la nuova Suite Perla, affacciata sul mare cristallino della Sardegna, incarna l’equilibrio perfetto tra lusso ed essenzialità, con toni chiari, legni pregiati e una vista impareggiabile.

A completare questo rinnovamento, il Viale Lord Charles Forte e le aree comuni si vestono di nuova luce grazie a un’illuminazione d’autore che non solo esalta l’eleganza del resort, ma avvolge ogni spazio in un’atmosfera calda e suggestiva.

A LTA CUCINA

E SAPORI INTERNAZIONALI

I l viaggio nel gusto si arricchisce di nuove esperienze gastronomiche straordinarie, grazie alla presenza di chef di fama mondiale che portano la loro visione unica nei ristoranti del resort.

La stagione 2025 segna il ritorno di collaborazioni con icone dell’alta cucina, affiancate da nuovi format culinari

che spaziano dalla tradizione italiana alla cucina internazionale. Ogni menu, studiato nei minimi dettagli, propone piatti esclusivi realizzati con ingredienti selezionati e tecniche d’avanguardia, trasformando ogni cena in un evento indimenticabile.

Gli ospiti potranno immergersi in cene stellate e show cooking , dove i migliori chef del mondo sveleranno i segreti dell’alta gastronomia. Tra le novità più attese, un nuovo ristorante fronte mare promette di offrire un'esperienza gastronomica senza precedenti, con la partecipazione di stelle Michelin come Heinz Beck (3 stelle), Giuseppe Molaro (1 stella) e Carlo Cracco (1 stella). Inoltre, la cucina internazionale trova nuova vita con il ristorante che celebra i sapori e i colori dell'India, proponendo piatti creativi e raffinati.

La proposta gourmet si amplia ulteriormente con il ritorno della collaborazione con Mordi, che offre piatti freschi e leggeri a qualsiasi ora del giorno. In aggiunta, i nuovi concetti di Wellness Breakfast regalano agli ospiti un risveglio all’insegna del benessere.

P ER I PIÙ PICCOLI

In questo anno ricco di innovazioni, anche l’offerta per i bambini si arricchisce di esperienze pensate per stimolare curiosità e fantasia.

La Cinema Academy e la Science Academy sono due accademie che permettono ai giovani di esplorare il mondo del cinema e della scienza, coinvolgendoli in esperimenti pratici, attività creative e momenti di puro divertimento. Ogni lezione diventa un’opportunità per imparare giocando, dove la scoperta e l’apprendi-

mento si intrecciano con il divertimento.

Il Magico Mondo del Circo, poi, offre spettacoli mozzafiato, con acrobazie e performance capaci di incantare persone di ogni età. Un clima di autentica meraviglia, fatto di magia e stupore, per emozioni indimenticabili.

B ENESSERE OLISTICO

E TRATTAMENTI INNOVATIVI

Il 2025 rappresenta una tappa fondamentale per l’evoluzione della filosofia wellness di Forte Village.

Il centro Acquaforte Thalasso & Spa arricchisce la sua proposta con esperienze personalizzate, che combinano tecnologie più moderne e avanzate con pratiche di benessere secolari. Tra le innovazioni, spicca la Banya Russa, un rituale che rievoca la tradizione slava, realizzato in collaborazione con Banya N°1, e l’Arctic

Sauna, che regala una sensazione rigenerante a pochi passi dal mare, unendo il tepore della sauna alla freschezza delle acque sarde. Inoltre, Forte Village introduce il Biohacking, un approccio scientifico e personalizzato, pensato per ottimizzare mente e corpo.

Trattamenti esclusivi per il ringiovanimento e il detox, come crioterapia, fotobiomodulazione e ossigenoterapia, completano l’offerta, conducendo gli ospiti in percorsi unici per ristabilire l’equilibrio in un contesto circondato dalla bellezza naturale del Mediterraneo.

S PORT E INTRATTENIMENTO STRAORDINARI

Al Forte Village, il 2025 sarà una stagione straordinaria per gli appassionati di sport e spettacolo. Le celebri accademie sportive tornano con grandi nomi dello sport internazionale pronti a offrire training personalizzati nelle discipline più amate, dal calcio al tennis, dal padel al nuoto. Fabio Aru guida la Bike Academy lungo percorsi mozzafiato, mentre Valentina Vezzali porta la sua esperienza olimpica nell'Accademia di Scherma Il talento di Darius Knight illumina il Table Tennis, mentre Pat Cash, leggenda di Wimbledon, trasforma ogni lezione di tennis in un’opportunità unica di crescita. Padel e pickleball conquistano sempre più gli amanti della dinamicità con allenamenti personalizzati e match entusiasmanti.

Ma non è tutto: la Forte Arena ospita eventi esclusivi con artisti di fama internazionale, tra cui i Duran Duran e Gianna Nannini, mentre Piazza Luisa continua a essere il fulcro della vita serale con spettacoli sotto le stelle. L'offerta shopping si rinnova con collaborazioni esclusive, portando il lusso e l’eleganza a nuovi livelli. Forte Village non smette mai di sorprendere, offrendo emozioni indimenticabili tra movimento, performance e lifestyle d’eccellenza.

TRA NATURA E MERAVIGLIA

Forte Village Nature Park, la riserva naturale di Forte Village

I l resort svela il suo nuovo gioiello, una nuova meraviglia naturale: Forte Villa ge Nature Park , un tributo alla straordinaria varietà del paesaggio della Sardegna. Un’oasi rigogliosa, immersa nella quiete e nei profumi della macchia mediterranea, dove riconnettersi con la terra, riscoprire il valore del tempo lento e vivere momenti magici tra meraviglie nascoste.

Q uesto paradiso botanico si apre come un abbraccio verde, accogliendo i visitatori in un luogo dove mosaici di piante rare, fioriture stagionali, erbe aromatiche e alberi monumentali convivono in armonia, creando un paesaggio in continuo mutamento. I sentieri ombreggiati, perfetti per passeggiate in compagnia, si snodano tra giochi di luce e tra colori e odori che cambiano a ogni passo.

Ma la bellezza del Forte Village Nature Park non si limita alla vegetazione . L’area ospita anche numerose specie animali, molte delle quali vivono in ambienti ricreati fedelmente al loro habitat naturale. Mufloni agili, daini eleganti e pony docili vagano in spazi ampi, sotto lo sguardo curioso degli ospiti. A loro si aggiungono gli animali della fattoria: galline ornamentali dalle piume colorate, oche dal passo dinoccolato, coniglietti vivaci, pecore dal vello soffice e caprette curiose che si avvicinano fiduciose.

U n elemento distintivo è la grande voliera panoramica , un ambiente semiaperto dove volano liberi pappagalli vivaci, parrocchetti verdi e passeri del Giappone, e dove trovano casa anche fenicotteri, ibis e gru coronate. Un’esperienza immersiva che incanta per colori, suoni e movimenti, e che offre un raro contatto con il mondo alato in totale sicurezza e rispetto degli animali.

Per rendere l’esperienza ancora più coinvolgente, è stato ideato il Passaporto degli Animali : un libretto illustrato che guida i bambini lungo un percorso a tappe, tra incontri sorprendenti e piccole curiosità. Ogni animale ha una scheda dedicata con nome, caratteristiche e abitudini: un modo intelligente e divertente per sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto della biodiversità e alla cura del mondo naturale, imparando giocando.

Forte Village Nature Park non è solo un luogo di contemplazione, ma anche un invito all’avventura . I sentieri panoramici sono perfetti per camminate rigeneranti e tour in bicicletta, offrendo scorci mozzafiato. Per chi cerca adrenalina, una zipline avvincente sull’acqua promette emozioni intense, mentre per gli amanti delle sfide il parco avventura propone percorsi divertenti e sicuri, adatti a tutte le età.

IL SANTUARIO DELLA LONGEVITÀ CHE CONQUISTA IL MONDO

Sguardi inediti su Palazzo Fiuggi

Palazzo Fiuggi continua a consolidare la propria reputazione come una delle destinazioni wellness più prestigiose al mondo , raccogliendo riconoscimenti di rilievo nel settore del benessere e della medicina integrata. Dopo i premi ricevuti negli anni precedenti, anche quest'anno la struttura si riconferma come punto di riferimento per il turismo del benessere, distinguendosi per l'eccellenza dei suoi programmi e per l'approccio innovativo che fonde medicina occidentale e pratiche orientali

Il 2025 segna un'evoluzione cruciale con la trasformazione in Palazzo Fiuggi Wellness Medical Spa . Questo cambiamento riflette un'offerta ancora più accessibile e personalizzabile, con un'ampia gamma di terapie e trattamenti all'avanguardia. L'introduzione di programmi più flessibili consente agli ospiti di modellare il proprio percorso su misura, integrando trattamenti aggiuntivi mirati.

U N NUOVO CAPITOLO D I SUCCESSI

La costante ricerca dell'eccellenza è confermata dai numerosi premi ottenuti, tra cui il prestigioso Condé Nast Traveler's Readers’ Choice Award 2024, che ha inserito Palazzo Fiuggi tra le migliori destinazioni wellness al mondo. Questo riconoscimento, frutto delle valutazioni di oltre 575.000 lettori in tutto il mondo, rappresenta una testimonianza tangibile della qualità e unicità dell'esperienza offerta. «Essere nuovamente insigniti di questo prestigioso riconoscimento è per noi motivo di grande orgoglio» ha affermato Lorenzo Giannuzzi , fondatore di Palazzo Fiuggi. «Questo premio è una conferma del nostro impegno costante nell'offrire un'esperienza di benessere d'eccellenza, che unisce scienza medica e tradizione olistica in un ambiente straordinario. Fiuggi è da sempre conosciuta per le sue acque curative, celebrate fin dai tempi di Michelangelo per le loro

proprietà straordinarie. In un'epoca in cui la salute è più che mai una priorità, Palazzo Fiuggi rappresenta un santuario della longevità, dove ciascun ospite può intraprendere un percorso di trasformazione e benessere duraturo».

I QUATTRO PILASTRI

D EL METODO FIUGGI

L' Acqua di Fiuggi , rinomata per le sue proprietà, resta il fulcro dell'esperienza di benessere. Il metodo nutrizionale Food as Medicine , ideato dal celebre chef tre stelle Michelin Heinz Beck , introduce per il 2025 un menu à la carte che consente agli ospiti maggiore libertà, in funzione dei loro obiettivi di salute. Il Movement LAB by HPM - High Performance Method , propone attività mirate al miglioramento della performance atletica e del benessere generale, includendo escursioni per la longevità e sessioni mensili di biohacking, disponibili anche per gruppi aziendali. Il legame

con il territorio e il patrimonio storico di Fiuggi completa l'esperienza, con la struttura immersa in un parco privato di otto ettari e circondata da un paesaggio rigoglioso, reso unico dalla ricchezza minerale delle sue acque.

I programmi di punta si concentrano su detox, raggiungimento del peso ottimale e longevità, con la possibilità di integrare trattamenti specifici come screening per la menopausa, riequilibrio dell'asse intestino-cervello, gestione dello stress e recupero del sonno. Un'attenzione particolare è rivolta anche alla medicina estetica e alla dermatologia, grazie a un team di esperti che guida gli ospiti in percorsi di benessere e bellezza altamente personalizzati.

D ETOX AND TONE

I n questa prospettiva si inserisce il nuovo programma Detox and Tone , progettato per rispondere alle esigenze di chi, nei primi mesi dell'anno, deside -

ra rimettersi in forma e sentirsi al meglio. Da gennaio a marzo , l’esperienza combina competenze mediche avanzate, trattamenti estetici innovativi e rituali di benessere olistico, aiutando gli ospiti a scolpire il punto vita, ridurre il gonfiore addominale, migliorare la digestione, accelerare il metabolismo e tonificare la pelle.

Il programma combina competenze mediche avanzate, trattamenti estetici innovativi e rituali di benessere olistico, con un'attenzione personalizzata che garantisce risultati visibili e duraturi.

Tra i trattamenti inclusi a Palazzo Fiuggi vi sono circuiti di talassoterapia quotidiani, passeggiate guidate all'interno della tenuta, trattamenti corpo con il metodo MS Sculpt, check-up medici, criolipolisi, sessioni di movimento quotidiano attraverso fitness, yoga o meditazione e un piano alimentare studiato su misura per ogni ospite, seguendo la Food Line di Heinz Beck.

NEW LONGEVITY VISION

UN NUOVO APPROCCIO VERSO IL BENESSERE

High Performance Method arriva a Palazzo Doglio

Talassoterapia e allenamento analitico hanno conquistato il Forte Village e ora il metodo promosso da HPM – High Performance Method approda anche a Palazzo Doglio , portando con sé lo stesso obiettivo: raggiungere il benessere e la cura della persona. Una proposta pensata per chi desidera vivere una vacanza di lusso senza rinunciare all'attenzione verso il proprio stato di salute, con la possibilità di intraprendere un percorso personalizzato che coniughi tecnologia, know-how sportivo e attenzione al benessere psicofisico.

Si tratta di un metodo unico che integra valutazioni biometriche e allenamento terapeutico , rivolto sia ad atleti professionisti, sia a chi desidera semplicemente prendersi cura di sé. Fondato dall’ingegnere biomeccanico ed ex atleta professionista di skeleton Stefano Maldifassi e dal coach e formatore Luca Temperini , HPM nasce dall'esperienza maturata nei settori dello sport d'élite, vantando collaborazioni con realtà come AC Milan, Ferrari, Leeds United,

Federazione Italiana Sport Invernali. Il cuore del metodo HPM è l'Assessment Lab, un laboratorio tecnologico che sfrutta un software brevettato per eseguire analisi biomeccaniche, stabilometriche, posturali e funzionali. Ogni ospite viene valutato in modo personalizzato e i dati raccolti diventano la base per strutturare un percorso su misura. L'esperienza di HPM a Palazzo Doglio si distingue anche per il suo approccio olistico, che supera la semplice valutazione fisica. Gli esperti del team dedicano particolare attenzione alla comprensione delle abitudini quotidiane e dello stile di vita di ciascun ospite. Questo dialogo continuo permette di contestualizzare i dati raccolti dalle apparecchiature e creare un quadro completo che unisce dati oggettivi e vissuto individuale

La grande novità di HPM a Palazzo Doglio non si limita all'offerta di un'esperienza esclusiva durante il soggiorno: il valore aggiunto è rappresentato dal follow-up personalizzato, che prosegue anche dopo la vacanza. Attraverso un mo-

nitoraggio costante e strumenti digitali dedicati, HPM permette di tenere sotto controllo salute e benessere anche una volta rientrati alla routine quotidiana. La vacanza diventa così l'occasione per intraprendere un vero percorso di benessere, con sedute di valutazione, allenamento terapeutico e piani personalizzati che continuano a seguire la persona nel tempo. Un invito a prendersi cura di sé stessi non solo per qualche giorno, ma come stile di vita quotidiano

A Palazzo Doglio l'ospite viene posto al centro di un'esperienza esclusiva e su misura, in cui la tecnologia professionale incontra l'ospitalità raffinata della struttura. La peculiarità dell'approccio risiede nella capacità di adattare metodologie d'élite, nate per atleti professionisti in esperienze accessibili e significative per chiunque. In questo modo, ciascun ospite ha la possibilità di beneficiare delle tecnologie e dei protocolli più avanzati, in un ambiente esclusivo dove il lusso si fonde con la comprovata efficacia scientifica di un metodo consolidato.

A new category of beer.

DOVE SI INCONTRANO IL CIELO E IL MARE

E splora la meraviglia senza tempo del Sud Sardegna, un’isola che sorprende con i suoi paesaggi incontaminati, l e tradizioni antiche che ancora vivono nei suoi villaggi e una cultura che affonda le radici in secoli di storia.

SAMUGHEO

Alla scoperta d ei pibiones, a ntica arte tessile

L'eleganza e la precisione degli artigiani che trasformano il filo in magia, intrecciando storie millenarie e contemporaneità.

CABRAS

L’opera d’arte culinaria d el mare sardo

La bottarga, dal sapore intenso e raffinato, frutto di secoli di tradizione nella pesca: è il gusto autentico del Mediterraneo.

PORTO FLAVIA

L e miniere abbandonate dell'Iglesiente

Gallerie sotterranee e ferrovie storiche che hanno vissuto e segnato il passato industriale dell’isola, tutte da scoprire.

ASSEMINI

L a massima espressione della tradizione ceramista

Maestri artigiani danno nuova vita a tecniche tramandate da secoli, modellando la terracotta in creazioni che uniscono storia e innovazione.

PULA

Forte Village, u n angolo di paradiso nel Mediterraneo

Un’oasi esclusiva dove eleganza e natura si fondono, offrendo esperienze uniche tra comfort, benessere e panorami mozzafiato.

CAGLIARI

P alazzo Doglio, l’incontro c on la tradizione

Un’icona di eleganza e raffinatezza nel cuore della città, dove storia, ospitalità e lusso si fondono in un’esperienza senza tempo.

QUI IL TEMPO SI FERMA

Dove il vento racconta storie e le pietre custodiscono il passato, viaggio nell’anima silenziosa

della Sardegna meridionale

In una Sardegna che va oltre l'immaginario delle spiagge da cartolina, il sud dell'isola custodisce un patrimonio culturale di rara autenticità , in cui l'artigianato millenario e la tradizione culinaria raccontano storie di un popolo profondamente legato alle proprie radici . Un territorio, intriso di storia e tradizioni, che offre un'esperienza che va al di là del semplice soggiorno per godersi il mare cristallino, trasformandosi in un viaggio sensoriale attraverso tecniche artigianali tramandate nei secoli e sapori che narrano l'essenza più pura dell'identità sarda.

L'artigianato del sud della Sardegna rappresenta un elemento distintivo e prezioso del patrimonio culturale isolano, in cui ogni manufatto è un'opera che affonda le radici in epoche remote, attraversando influenze fenicie, romane e spagnole , che creano un linguaggio estetico nel panorama mediterraneo. Nei laboratori artigianali dell'entroterra, le mani sapienti delle tessitrici tramandano l'antica arte del pibiones, tecnica che prevede la creazione di piccoli rilievi simili ad acini d'uva sui tessuti, simbolo ancestrale di prosperità. I tappeti e gli arazzi che

nascono su questi telai raccontano, attraverso motivi geometrici dalle sfumature intense, la connessione profonda con la civiltà nuragica e la natura circostante.

Parallelamente, la tradizione ceramista trova la sua massima espressione in centri di eccellenza come Assemini e Cagliari. Qui, artigiani contemporanei reinterpretano tecniche ereditate da generazioni, plasmando la terracotta in forme sospese tra tradizione e normalità. Le decorazioni, ispirate alla flora e fauna locali o a motivi geometrici di derivazione antica, trasformano oggetti di uso quotidiano in autentiche opere d'arte

Non è da meno l'arte orafa, che trova nell'isola una delle sue espressioni più raffinate. La filigrana d'oro e d'argento , lavorata con maestria per creare gioielli come la celebre "fede sarda" o i preziosi "bottoni sardi", rappresenta il fiore all’occhiello di una tradizione che risale sempre all'epoca nuragica. Questi ornamenti, un tempo parte integrante del costume tradizionale, sono oggi ricercati esempi di un'eleganza senza tempo che continua ad affascinare collezionisti e appassionati di tutto il mondo.

Un’altra tradizione è quella gastronomica che, nella parte meridionale della regione, costituisce un capitolo fondamentale nel racconto dell'identità isolana. Una cucina radicata nel territorio che, nella sua apparente semplicità, cela una complessità di sapori e una ricchezza di tecniche che si tramandano da generazioni. Il panorama culinario sardo si compone di ingredienti genuini che raccontano la varietà di questa terra: dai formaggi pecorini stagionati alla bottarga di muggine, dal pane carasau alle carni dell'entroterra.

Le cucine del Forte Village e di Palazzo Doglio interpretano questa tradizione con raffinatezza e rispetto, ed elevano i sapori autentici attraverso tecniche contemporanee che ne esaltano l'essenza. Ne è esempio la reinterpretazione del classico pane carasau , protagonista di una sofisticata millefoglie che abbraccia i sapori intensi del pecorino sardo e della pregiata bottarga di Cabras.

La proposta degli chef si arricchisce ulteriormente con piatti come le costolette d'agnello impanate con pane carasau , servite con un purè aromatizzato al limone e accompagnate da un chutney di pomodoro profumato al miele di corbezzolo. Una creazione che incarna l'equilibrio perfetto tra sapienza antica e innovazione, ma che al tempo stesso mantiene intatto il rispetto per la materia prima locale.

Questa ricchezza culturale costituisce un patrimonio inestimabile che merita di essere scoperto, apprezzato e preservato nella sua autenticità.

Per il turista contemporaneo immergersi in questo mondo significa andare oltre l'esperienza di una vacanza convenzionale, per abbracciare uno stile di vita che viene scandito da antichi ritmi.

Visitare le botteghe artigiane, osservare le mani che intrecciano fibre naturali o modellano l'argilla, assaporare piatti che raccontano la storia millenaria di un'isola: questo è il viaggio autentico che la Sardegna del sud è in grado di offrire

A TAVOLA CON CRACCO

Il gusto dell’eccellenza al Forte Village

Intervista a Carlo Cracco, chef e imprenditore

Nel luogo dove l’eleganza si traduce in esperienza, il Forte Village diventa ogni estate teatro di incontri memorabili. Tra le presenze più ambite, quella di Carlo Cracco si distingue per sensibilità e stile. La sua cucina è sintesi raffinata tra rigore e libertà, e il suo modo di intendere la materia prima e di fondere memorie e visioni si sposa alla perfezione con l’idea di ospitalità che questo angolo di Sardegna promuove, fatta di autenticità e avanguardia.

Chef pluripremiato e interprete acuto della contemporaneità, Cracco ha attraversato territori e culture lasciandosi plasmare senza mai perdere l’occasione di sperimentare.

E proprio al Forte Village, dove l’identità locale dialoga con l’eccellenza, abbiamo avuto il privilegio di approfondire il suo approccio, tra metamorfosi e nuove prospettive del gusto.

Nei suoi piatti c’è sempre un equilibrio tra radici e innovazione. Cosa ha guidato il suo percorso, dalla cucina veneta che rappresenta le sue origini alla ribalta mondiale?

Ho avuto la fortuna di lavorare in molti luoghi diversi, ognuno dei quali mi ha insegnato qualcosa. Il Piemonte, la Franciacorta, la Francia, Firenze... e poi Milano, che con la sua anima internazionale e cosmopolita ha arricchito profondamente la mia visione. I viaggi sono stati fondamentali: esplorare nuovi ingredienti e nuove tradizioni, è la parte che amo di più nel mio lavoro. È ciò che alimenta di continuo la mia curiosità.

Cosa vuol dire, oggi, essere uno chef italiano nel mondo? Qual è il segreto per rimanere autentici pur evolvendosi?

Quando vengo chiamato a rappresentare il nostro Paese all’estero è sempre un grande onore. L’obiettivo è far conoscere i prodotti unici della nostra terra, anche quelli meno noti, che il più delle volte nascondono potenzialità senza eguali.

Nel corso della carriera ha avuto modo di vedere (e vivere) notevoli risvolti nel gusto italiano. C'è un momento preciso che considera una svolta?

Sì, l’incontro con il Maestro Gualtiero Marchesi. Quella è stata per me una vera rivoluzione. Con lui ogni gesto, ogni passaggio nella creazione di un menu assumeva un significato diverso, quasi sacrale. È stata una lezione che mi ha segnato per sempre.

La Sardegna, oltre che un’isola magica, è cultura e tradizioni. Cosa l’ha colpita di più sul piano culinario?

Lo scorso anno ho avuto la fortuna di fare un bellissimo viaggio a Cabras, dove ho scoperto realtà straordinarie. Mi hanno colpito la bottarga e la grande Vernaccia, due eccellenze che parlano di un territorio fiero e generoso.

Q uale suo piatto celebre potrebbe portare il nome di “Sardegna” per aromi, sapori e tecniche?

Penso a un piatto del nostro menu degustazione passato: avocado, kiwi e bottarga. A primo impatto può apparire poco italiano, eppure è l’esatto contrario. Tutti gli ingredienti sono coltivati in Italia e incarnano le nuove rotte agricole e del cambiamento climatico che stiamo vivendo. È un piatto inaspettato, come inaspettata è la Sardegna ogni volta che la si visita.

L’ELEGANZA DELL’EQUILIBRIO

Intervista a Ermanno Scervino, designer e stilista della maison
Tra arte sartoriale e visioni contemporanee, Ermanno Scervino racconta il cuore autentico del brand: un dialogo costante tra emozione e perfezione, natura e innovazione

Ci sono brand che non seguono le mode, le riscrivono. Ermanno Scervino è uno di questi. Dietro ogni capo, ogni cucitura, ogni scelta di tessuto, si cela una filosofia precisa, fatta di contrasti armonici: forza e leggerezza, rigore e spontaneità, tradizione e avanguardia. Ermanno Scervino, designer e stilista della maison , ci accompagna in un viaggio tra intuizioni e paesaggi, visioni e dettagli sartoriali. In questa intervista, ci racconta cosa significa oggi essere autentici nel lusso, dove nasce un’idea che diventa collezione e perché la bellezza è fatta di sfumature da preservare.

Nei suoi abiti convivono diverse dicotomie come struttura e fluidità. Se la sua moda fosse una sensazione, quale sarebbe?

La moda è un attimo sfuggente, è qualcosa che scatena un’emozione profonda. Una sensazione di libertà, bellezza, eccellenza. Un’emozione che nasce dall’equilibrio tra forza e leggerezza, tra rigore e spontaneità.

I l vero lusso, oggigiorno, è l’autenticità. Qual è il dettaglio, il gesto sartoriale che rende inconfondibile una creazione Ermanno Scervino?

Qualità, attualità, sogno. Ogni capo racconta la mia ossessione per il dettaglio. Il vero lusso è qualcosa che non grida, ma si percepisce in profondità. I dettagli rendono ogni creazione unica, autentica, immediatamente riconoscibile.

La moda è fatta di istinti, intuizioni e vi-

sioni. C’è un momento preciso in cui un’idea prende forma e diventa collezione?

L’intuizione è il momento in cui la magia prende forma. Spesso accade all’improvviso: un’immagine, un dettaglio, una donna che attraversa la strada. L’ispirazione nasce da un frammento di vita, ma è in atelier che prende corpo.

Se dovesse associare il suo stile a un paesaggio italiano, quale sarebbe e perché?

Un tramonto sul mare: magico, languido, pieno di sfumature. Ma se penso a un luogo che rappresenta davvero il mio stile, dico Firenze. È lì che convivono arte, architettura e maestria artigiana. Firenze è eleganza e radici, un perfetto equilibrio tra cultura e manualità. Una culla d’eccellenza che rispecchia la mia visione della moda.

I l mondo della moda è sempre in movimento. C’è un luogo, reale o immaginario, dove torna ogni volta per ritrovare ispirazione?

Un angolo di casa mia, quando riesco a fermare il momento e sentire davvero. Anche Londra: una città che vibra, ricca di energia e contaminazioni. È un luogo reale, ma anche mentale, dove le idee si muovono più in fretta. Lì torno ogni volta che voglio guardare il mondo da una prospettiva nuova.

L’artigianato e la qualità sono mantra del made in Italy. Qual è la sfida più grande nel custodirla senza rinunciare all’innovazione?

Quando l’artigianato è chiaro, anche il concetto di lusso lo è. Il vero lusso nasce dal saper fare, si riconosce nei gesti lenti, precisi, tramandati nel tempo. La sfida più grande oggi è mantenere vivo il valore del tocco umano, del tempo dedicato a una costruzione sartoriale, anche in un’epoca dominata dalla velocità e dal digitale. Innovare sì, ma senza perdere quell’identità profonda che ci rende unici nel mondo: un’artigianalità ricevuta, da custodire e tramandare con cura. È un po’ come ciò che facciamo nel nostro giardino, nel cuore del Chianti: raccogliamo e coltiviamo piante italiane di frutti in estinzione, spesso dimenticati perché considerati antieconomici o semplicemente non più di moda. Eppure, proprio questi frutti offrono una biodiversità preziosa, per l’ambiente e per l’umanità. Tramandare la biodiversità, come l’artigianalità sartoriale, è per noi una ragione profonda di orgoglio - quasi una missione.

Biodiversità e artigianalità: due patrimoni da preservare e trasmettere con amore alle generazioni future.

I l futuro della moda si scrive con nuove tecnologie e materiali innovativi. C’è un’idea ancora inesplorata che la affascina particolarmente?

M i affascina l’idea di capi “intelligenti”, in grado di adattarsi al corpo. Ma ciò che mi incuriosisce di più è l’unione tra innovazione tecnologica ed emozione sensoriale. Il futuro non può essere solo tecnica: deve restare profondamente umano, autentico, capace di toccare i sensi.

La qualità dei prodotti Dorelan è tangibile in ogni dettaglio e rappresenta il punto fermo della nostra missione: far dormire bene tutte le persone.

Per questo mettiamo a vostra disposizione know-how e soluzioni altamente personalizzate per rispondere ad ogni esigenza.

IL RIPOSO SARÀ PARTE DELL’ESPERIENZA MEMORABILE DEI VOSTRI OSPITI.

INSIEME PER IL FUTURO DEL PIANETA

La nostra visione sostenibile

L ocus amoenus , dove lusso e natura si fondono in un’intersezione perfetta:

Forte Village è un esempio tangibile di come il turismo di alta qualità possa essere rispettoso dell’ambiente. Con un impegno radicato dal 1972, il resort ha adottato pratiche all’avanguardia per proteggere le risorse naturali, ridurre l'impatto ambientale e promuovere la crescita delle comunità locali, creando un modello green che supera di gran lunga l'ordinario

L’ACQUA, UN BENE PREZIOSO

Forte Village punta da sempre sul risparmio e il riciclo dell’acqua , purificando quotidianamente 800 metri cubi di acqua da riutilizzare per l’irrigazione dei vasti giardini, estesi su 50 ettari di verde. In soli 3 giorni, viene ottimizzata tanta acqua sufficiente a riempire una piscina olimpionica, pari a circa 660.000 litri. Inoltre, una diga raccoglie e conserva 353.242 metri cubi di acqua piovana , l'equivalente di 141 piscine olimpioniche; e a bbiamo ampliato

il nostro impegno per la sostenibilità idrica con un dissalatore che convertirà 600 m³ di acqua di mare al giorno in acqua dolce , riducendo la pressione sulle risorse idriche locali.

Q uesti sistemi innovativi sono solo alcuni dei tanti esempi che mostrano come Forte Village consideri l’acqua non solo come una risorsa, ma come un tesoro da tutelare per le generazioni future.

I L SOLE AL COMANDO: L’AVVENIRE È RINNOVABILE

D al 2022, Forte Village ha acceso una nuova era di sostenibilità, avanzando verso l’autosufficienza energetica con l’installazione di impianti fotovoltaici in diverse aree. Già dal 2016, i tetti di tre hotel forniscono energia per il riscaldamento dell’acqua, ma questo è solo l’inizio. Entro il 2025, la capacità di energia rinnovabile si incrementerà grazie a un nuovo impianto fotovoltaico di 22.000 mq , destinato a produrre 1,4 MW di energia pulita

8 00 m 3

acqua purificata quotidianamente

3 53.242 m 3

acqua piovana raccolta e conservata

1,4 MW

energia pulita grazie all'impianto fotovoltaico

1.000 kg

rifiuti marini raccolti con Fishing for Litter

N ATURA, DEFINIZIONE D I MERAVIGLIA

Al Forte Village, la salvaguardia della natura è parte integrante dell’esperienza. Si tratta di un modello di architettura sostenibile , dove ogni struttura si fonde armoniosamente con il paesaggio naturale. L’utilizzo di materiali locali e tradizionali, come il granito e il Biancone di Orosei , riduce l’impatto ambientale, preservando al contempo l’autenticità della cultura sarda.

P ER UN DOMANI PLASTIC-FREE

Forte Village sta tracciando una strada tangibile verso un futuro più green. L’uso di materiali biodegradabili , come cannucce in bambù e bottiglie di vetro, è in continua espansione. Questo impegno per l’ambiente è molto più di un valore aggiunto: è una missione condivisa da tutti coloro che partecipano alla vita del resort. A questo, si affianca il progetto Fishing for Litter , realizzato in collaborazione con i pescatori locali, che ha permesso di raccogliere e rimuovere 1.000 kg di rifiuti marini (circa 1 tonnellata), restituendo al mare la sua bellezza incontaminata.

ACQUA CHE CURA, STORIA CHE INCANTA

In viaggio attraverso le virtù millenarie dell’acqua di Fiuggi, tra scienza, leggenda e benessere.

Nel cuore verde dei Monti Ernici scorre un’acqua dalle proprietà straordinarie. È una fonte conosciuta in tutto il mondo: l’acqua di Fiuggi , una ricchezza naturale inestimabile, che è simbolo di guarigione e benessere, in grado di attrarre di continuo visitatori, grazie alle sue caratteristiche uniche.

Il segreto delle proprietà curative risiede nella sua peculiare composizione. Categorizzata come oligominerale, la mineralizzazione è pari ad appena 145 mg per litro, un valore sorprendentemente basso che mantiene comunque una presenza di sali minerali, conferendole notevoli capacità diuretiche. Durante il suo percorso attraverso gli strati di roccia vulcanica

dei Monti Ernici, assorbe naturalmente bicarbonato di calcio e magnesio mantenendo livelli minimi di sodio, caratteristiche che la rendono particolarmente efficace per sciogliere l'acido urico e trattare i calcoli renali, con effetti terapeutici noti fin dall’antichità e apprezzati dai popoli locali.

Ma il fascino dell’acqua di Fiuggi va oltre la scienza. A conferirle uno status quasi leggendario sono anche i personaggi storici che ne hanno riconosciuto i benefici. Papa Bonifacio VIII , nel tardo Duecento, ne fu un grande estimatore : sofferente per patologie renali, la apprezzò al punto da concedere, nel 1299, un'esenzione fiscale al borgo che oggi porta il nome di Fiuggi. Un gesto raro, segno di gratitudine e riconoscenza per una fonte che gli restituiva salute.

Qualche secolo più tardi, fu il genio di Michelangelo Buonarroti a trarne beneficio. In una lettera del 1549 al nipote Leonardo, il maestro parlava di un’acqua “capace di rompere la pietra”, tanto potente da alleviare i dolori che minacciavano la sua operosità. Raccontano che, grazie a quelle cure, tornò con nuova energia ai suoi progetti , lasciando ai posteri alcuni dei suoi ultimi capolavori.

Le cronache mediche e storiche, i documenti pontifici, ma anche testimonianze archeologiche, suggeriscono che quest’acqua fosse già conosciuta in epoca romana. Tuttavia, fu solo nei primi del Novecento che la città di Fiuggi divenne una vera capitale del termalismo europeo , con la costruzione di eleganti stabilimenti e la nascita di un turismo votato alla salute e al relax.

Oggi, chi soggiorna a Palazzo Fiuggi accede a un’eredità millenaria che si rinnova: l’acqua, al centro di programmi di longevità e cura, unisce l’ efficacia medica al lusso contemporaneo

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UNA NUOVA ERA PER IL BENESSERE

I trend del wellness che stanno cambiando il nostro presente e che rivoluzioneranno il nostro futuro.

Nel mondo del wellness, la metamorfosi è l’unica costante. Il 2025 segna l’inizio di una nuova consapevolezza, in cui il benessere non è più un obiettivo generico, ma viene plasmato attraverso una personalizzazione radicale.

Ogni percorso è calibrato su misura, tra biometria , nutrizione funzionale e meditazione guidata dall’intelligenza artificiale . Ma la vera rivoluzione è il ritorno all’essenziale: natura , silenzio , movimento cosciente . Stanno emergendo nuove discipline che fondono tecnica, grazia e forza, come il Pilates Reformer , che scolpisce i muscoli rafforzando il core in modo profondo e controllato. Lo yoga evolve in pratiche sempre più immersive e sensoriali, abbracciando il respiro come strumento di equilibrio e diventando un rituale quotidiano di ascolto del corpo. La meditazione , inoltre, non è più solo una pausa mentale: diventa un’architettura interiore, capace di intrecciarsi con la tecnologia per offrire esperienze trasformative, accessibili e rigeneranti.

I retreat immersivi stanno sostituendo le tradizionali spa experience . Il nuovo lusso è tempo di qualità per sé, è essenzialità raffinata. Al corpo si presta attenzione e, di conseguenza, si rallenta e ci si ritempra: nell’abbraccio dell’acqua fredda, tra vibrazioni sonore ancestrali e la libertà di una camminata a piedi nudi su un prato. Il wellness diventa uno stile di vita che parla di leggerezza, autenticità, calma e rispetto dei propri ritmi.

E nel 2026 ? Il benessere si farà multidimensionale . Si parlerà di longevity design : ambienti progettati per sostenere la salute fisica, nutrire la mente e accendere la spiritualità. Crescerà l’interesse per le pratiche energetiche , dal Reiki all’Human Design fino al breathwork , mentre il dopamine decor , in spazi pensati per stimolare il buonumore e la creatività, prenderà il posto del minimalismo severo e rigido degli anni passati.

Il benessere del futuro si prospetta sempre più relazionale, pacato e profondamente umano.

Sarà armonia con ciò che ci circonda, con chi ci accompagna, e con la parte più pura di noi. Un domani che comincia oggi, nella cura quotidiana che scegliamo di dedicarci.

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TRA ECCELLENZA E LUSSO

La collaborazione tra Hotel Business School e The International Butler Academy

Intervista a Niels Deijkers, Direttore Generale

The International Butler Academy

Nel panorama dell’ospitalità di lusso, dove la ricerca dell’eccellenza è costante, la sinergia tra Hotel Business School e The International Butler Academy rappresenta un’unione di competenze straordinarie, mirata a formare i professionisti del futuro. Questa collaborazione non solo arricchisce l’offerta educativa, ma consolida anche l’impegno verso la qualità e l’innovazione nel settore dell'ospitalità.

Attraverso un programma didattico che combina teoria e pratica, i partecipanti hanno la possibilità di acquisire le competenze necessarie per eccellere in un ambiente dinamico e di alto livello, dove ogni dettaglio conta. L’obiettivo di questa collaborazione è elevare la formazione nell'ospitalità di lusso a nuovi vertici, con un’offerta capace di coniugare tradizione e innovazione.

La partnership prevede un programma di scambio che darà agli studenti della scuola sarda la possibilità di frequentare la TIBA e viceversa, arricchendo così la loro formazione con competenze esclusive.

Niels Deijkers, Direttore Generale di The International Butler Academy, offre

a UNIQ una prospettiva esclusiva sulle dinamiche della formazione di un maggiordomo di alta classe e sulla visione di un’accademia che rappresenta un punto di riferimento per l’ospitalità di lusso internazionale.

H OTEL BUSINESS SCHOOL: L’ESSENZA DELL’OSPITALITÀ DI LUSSO

Hotel Business School, una delle scuole più rinomate nel settore dell’ospitalità di lusso, nasce nel 2008 a Forte Village. Riconosciuta a livello internazionale per l’eccellenza del suo Master in Five Stars Hotel Management, è inserita tra i primi 10 programmi al mondo secondo Eduniversal. Il corso forma i futuri leader del settore, preparandoli ad affrontare le sfide di un mercato in mutamento. Con una visione strategica orientata all’innovazione, la scuola ha formato oltre 300 professionisti, oggi attivi in ruoli di rilievo in tutto il mondo.

T IBA: L’ÉLITE NELLA FORMAZIONE DEI MAGGIORDOMI

Con sede a Simpelveld (Paesi Bassi),

The International Butler Academy è un punto di riferimento globale per la formazione di maggiordomi di altissimo livello. Il suo programma combina teoria e pratica, insegnando ai partecipanti a gestire con professionalità e discrezione le esigenze di clienti di alto profilo in contesti esclusivi, come hotel di lusso e residenze private. Attraverso corsi intensivi, TIBA forma i suoi allievi a offrire un servizio impeccabile e personalizzato, facendo della cura del dettaglio e dell’etichetta i suoi punti di forza.

C ome descriverebbe The International Butler Academy e il suo approccio alla formazione di professionisti nel settore dell’ospitalità di lusso?

The International Butler Academy celebra nel 2025 i suoi 25 anni di attività, un traguardo che testimonia l’impegno e la passione per l’eccellenza nella formazione. Da oltre due decenni, l’Academy accoglie studenti provenienti da tutto il mondo, uniti dal desiderio di intraprendere una carriera nel servizio privato, principalmente come maggiordomi, ma anche in hotel e resort di prestigio.

Il programma della scuola è meticolosamente progettato per coprire ogni aspetto fondamentale della professione. Dalla gestione della casa al servizio di tè e caffè, dalle cene formali alla conoscenza del galateo e dei protocolli, fino alla disposizione della tavola e al comportamento in ogni situazione, il percorso formativo permette agli studenti di acquisire tutte le competenze necessarie per eccellere nel loro ruolo. Ogni dettaglio della professione viene trattato, preparando i futuri maggiordomi a svolgere il loro mestiere con eleganza, discrezione e professionalità. Nel corso degli anni, la figura del maggiordomo ha evoluto il suo ruolo: non è più solo un esecutore, ma un professionista capace di anticipare le esigenze dei suoi datori di lavoro, mantenendo sempre un atteggiamento di discrezione, umiltà e cortesia. Questo cambiamento ha permesso a The International Butler Academy di adattarsi alle nuove esigenze del settore e di rispondere alle sfide di un mondo in continua evoluzione.

Come avete aggiornato il programma di formazione per rispondere all’evoluzione del settore dell’ospitalità di lusso?

In risposta all’evoluzione continua del settore, abbiamo arricchito il nostro programma con nuove competenze amministrative, e una maggiore attenzione alla contabilità e alla gestione del budget. Queste competenze sono ormai essenziali per i professionisti del settore, che non solo devono gestire con discrezione e cura i dettagli quotidiani, ma anche ottimizzare le risorse per offrire un servizio impeccabile.

Inoltre, abbiamo ampliato l’offerta formativa dedicata all’organizzazione di eventi, un’area sempre più richiesta nella professione. Se uno studente deve pianificare un viaggio per i propri datori di lavoro, deve essere in grado di gestire ogni dettaglio con precisione ed efficienza, garantendo un'esperienza fluida e senza intoppi.

Un altro valore aggiunto del nostro programma è rappresentato dall’esperienza diretta: regolarmente, ospitiamo ex studenti che oggi sono professionisti affermati nel settore. Questi esperti condividono con i nostri allievi le loro conoscenze pratiche, arricchendo la formazione con esempi reali delle sfide quotidiane del mestiere.

C'è una crescente domanda di maggiordomi nel mercato del lavoro?

Assolutamente sì. Oggi la richiesta di maggiordomi è in continua crescita, alimentata dall’espansione della clientela facoltosa e dalla crescente necessità di un servizio altamente personalizzato, anche in un mondo sempre più digitalizzato. Nonostante le tecnologie avanzate, il valore di un servizio umano, discreto e su misura è sempre più apprezzato.

Quanti studenti avete formato e come supportate la loro collocazione nel mondo del lavoro?

O gni anno formiamo circa 50 studenti, e in 25 anni di attività, tra corsi principali e aggiuntivi, abbiamo preparato circa 15.000 professionisti. La domanda per i nostri corsi è molto alta. P er quanto riguarda il placement, offriamo supporto in due direzioni: aiutiamo i nostri studenti a trovare impiego e, allo stesso tempo, molti clienti si rivolgono direttamente a noi per assistenza nella ricerca di maggiordomi altamente qualificati. Operiamo a livello internazionale, poiché i nostri studenti

e clienti provengono da tutto il mondo, garantendo un’ampia rete di opportunità professionali in ogni angolo del globo.

Quali sono le qualità essenziali per un buon maggiordomo?

Un buon maggiordomo deve comprendere che il suo ruolo ruota attorno a ciò che può offrire agli altri. Questo non significa rinunciare alla propria personalità, ma piuttosto sapere quando fare un passo indietro e quando prendere l'iniziativa, adattandosi alle esigenze del momento. La capacità di leggere le situazioni e rispondere con discrezione e professionalità è fondamentale. Tra le qualità essenziali troviamo anche una forte resistenza fisica, l’onestà e una continua volontà di apprendere. Il settore dell'ospitalità è in continua evoluzione, e un maggiordomo deve essere sempre pronto a migliorarsi, aggiornandosi su nuove tecniche, tendenze e aspettative dei clienti. Solo con questa mentalità di crescita continua un professionista può rimanere al passo con le sfide che ogni giornata di lavoro può presentare.

Parlando della partnership con Hotel Business School di Forte Village, qual è la visione condivisa tra le due scuole?

La collaborazione tra The International Butler Academy e Hotel Business School di Forte Village è una partnership reciproca e vantaggiosa, che arricchisce entrambe le realtà. Da parte nostra, formiamo maggiordomi che, frequentemente, viaggiano per gestire eventi o proprietà in diverse località.

La formazione offerta da Forte Village è fondamentale per prepararli a queste situazioni, simulando incarichi reali in un contesto di lusso, dove ogni dettaglio è curato con precisione.

Per Forte Village, la nostra esperienza arricchisce il loro programma educativo, approfondendo aspetti fondamentali del servizio formale, come il galateo e la mise en place. Questo scambio si svolge in sessioni di circa quattro o cinque giorni, che si ripetono tre volte all’anno, coinvolgendo nuovi studenti in ogni ciclo. Grazie a questa collaborazione, entrambe le scuole possono offrire ai propri studenti una formazione ancora più completa e in linea con le esigenze di un settore in continua evoluzione.

Intervista a Filippo Grandulli , stilista

L’ELEGANZA SARDA

CHE CONQUISTA IL MONDO

Dall’atelier di Cagliari ai vertici del lusso internazionale

F ilippo Grandulli è un nome che evoca classe e creatività, un filo sottile che lega la tradizione sartoriale della Sardegna alle passerelle più esclusive del mondo . Con il suo atelier a Cagliari , lo stilista sardo è riuscito a mantenere una connessione profonda con le radici della sua terra, senza mai rinunciare alla modernità e al respiro internazionale delle sue opere.

La tua carriera ti ha portato in giro per il mondo ma hai sempre mantenuto una base a Cagliari. Come riesci a conciliare l'autenticità della Sardegna con le esigenze di un mercato globale in evoluzione costante?

La scelta di mantenere una base in Sardegna non è stata una limitazione, ma al contrario la vera forza del mio brand. In un mondo della moda sempre più omologato e veloce, la decisione di rimanere qui ha reso la mia storia unica, differente da tutte le altre. Il mio essere radicato in Sardegna non ha mai significato chiusura. Le mie collezioni hanno viaggiato per il mondo in città come Parigi, Tokyo, Los Angeles e tante altre, portando con sé non solo il valore dell’artigianalità, ma anche un dialogo costante tra culture. È questo equilibrio tra tradizione e visione globale che rende il mio lavoro distintivo.

Q uali aspetti della terra e della cultura sarda influenzano di più i tuoi design?

La Sardegna è molto più di un luogo in cui vivo: è un codice visivo, un modo di intendere il tempo, la materia e la bellezza. La tradizione del costume sardo è stata una delle mie prime fonti di ispirazione, ma non l’ho mai vista come qualcosa di statico, da replicare. L’ho osservata con occhi moderni, ne ho colto la forza, le geometrie, il peso simbolico. Ho lasciato che questi elementi dialogassero con il mio linguaggio, trasformandoli in nuove strutture, in dettagli che richiamano la storia ma la portano in una dimensione contemporanea.

Anche il tempo vissuto qui ha un ruolo profondo nelle mie creazioni. La Sardegna ti offre un ritmo diverso rispetto alle grandi metropoli che ti assorbono: qui il tempo non è un nemico, ma un alleato. Ti concede lo spazio per osservare, per sperimentare, per costruire qualcosa di autentico. E poi c’è il mare, con le sue onde e le sue increspature che sono diventate volumi, texture, drappeggi. Ogni collezione porta con sé un frammento di questa terra, tradotto in forma e materia.

I l tuo showroom a Parigi e il corner all’interno di Forte Village sono segni tangibili della tua affermazione nel mercato del lusso. Quali sfide hai affrontato nel conquistare una posizione di prestigio in un settore così competitivo?

I risultati che ho ottenuto sono il frutto di anni di dedizione, sperimentazione e, soprattutto, di una passione incrollabile. Il mio obiettivo iniziale non era necessariamente quello di posizionarmi nel mercato del lusso, ma semplicemente di far conoscere il mio lavoro, di dare voce alla mia visione creativa. È stato il mercato stesso a riconoscere il valore del mio approccio e a collocarmi in una fascia che rispondeva alla mia estetica e ai miei valori. Le difficoltà, naturalmente, non sono mancate. Da giovane designer, la prima grande sfida è stata quella economica: avere accesso a spazi e piattaforme di rilievo richiede investimenti considerevoli. Gli showroom di Parigi hanno rappresentato un passaggio cruciale, una sorta di banco di prova per dimostrare che il mio lavoro meritava attenzione.

A questo si aggiunge la necessità di creare un’identità distintiva: ho dovuto affinare il mio linguaggio stilistico, mantenere coerenza e al tempo stesso evolvermi, senza mai perdere il legame con le mie radici e con la mia ispirazione. Il corner all’interno del Forte Village rappresenta per me un traguardo di grande valore. Essere selezionato per far parte di una realtà così prestigiosa, è motivo di immensa gratitudine.

I l concetto di "artigianato moderno" è centrale nel tuo lavoro. Come lo interpreti, in un momento in cui la produzione industriale è sempre più diffusa?

L’artigianato moderno, per me, è l’equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione, tra la sapienza delle mani e la visione contemporanea del design. Sebbene affondi le sue radici in tecniche antiche, il suo valore oggi è più attuale che mai: in un’epoca dominata dalla produzione industriale e dal fast fashion, l’artigianato rappresenta una scelta consapevole, un’alternativa alla serialità e all’omologazione.

Nulla nelle mie creazioni è lasciato al caso: ogni dettaglio, ogni cucitura, ogni asimmetria è pensata per esaltare il valore della manualità e della materia prima. Il fast fashion ha abituato il mercato a capi privi di anima, realizzati per durare una stagione e poi sparire. Io, al contrario, voglio creare pezzi che abbiano una storia, che portino con sé il valore del tempo, della lavorazione accurata, della qualità che resiste.

Per questo motivo, su ogni cartellino che accompagna i miei capi, è sempre specificato che eventuali piccole imperfezioni non sono difetti, ma segni distintivi dell’unicità di un prodotto realizzato artigianalmente.

Q uali tendenze stai esplorando per le tue prossime collezioni?

Le tendenze sono un riflesso del tempo in cui viviamo, un continuo mutare di gusti e direzioni estetiche. Le osservo con curiosità, ma non le inseguo. Il mio lavoro si colloca in un mercato di nicchia, dove l’identità e la coerenza stilistica valgono più dell’effimero. Credo che la vera forza di un brand risieda nella sua capacità di costruire un immaginario unico, senza farsi travolgere dalla frenesia del nuovo a tutti i costi.

La mia tendenza, se così si può chiamare, è quella di raccontare una storia con ogni collezione, di seguire un percorso ragionato che abbia un’anima e un significato.

IL FASCINO DELL’ITALIANITÀ

Dove ogni gesto racconta una storia di eleganza, accoglienza e cultura

Recuperando un vecchio dizionario della lingua italiana, troveremmo una definizione di italianità decisamente estetica: "partecipazione al patrimonio di cultura e civiltà attribuito all'Italia".

Ma è davvero solo questo? Dove risiede, davvero, la sua essenza? Nella lingua, nell'indole, nelle abitudini quotidiane? O, forse, in qualcosa di più profondo?

Per spiegare l’italianità bisogna partire dalle radici, dalle immagini che l'Italia evoca: la Ferrari che sfreccia su una strada panoramica, l'eco senza tempo della Cappella Sistina, il profumo avvolgente della pizza appena sfornata, l'eleganza sartoriale di Dolce&Gabbana, il pathos del Risorgimento, il genio visionario di Fellini Arte, storia, paesaggi, gusto, vita lenta. Un mosaico di meraviglie accomunate da un filo rosso inconfondibile: la bellezza

D opotutto, non a caso siamo il Paese con più siti UNESCO al mondo. E non è nemmeno un caso che questa ricerca di bellezza si estenda in tutte le declinazioni della cultura: dall’arte all’architettura, dalla moda alla cucina. In Italia è tutto straordinariamente bello.

M a attenzione a non confondere questa idea con una pura questione estetica , dettata tra le altre cose dalla soggettività. Ogni elemento che costituisce l’identità italiana è intriso di un senso di bellezza che trascende la mera apparenza e diventa un modo di essere.

L'italianità non si limita all'apparenza, è un'arte del vive re . Non è semplicemente bere un caffè, ma prendersi il tempo di una pausa caffè. Non è solo mangiare bene, ma fare della tavola

un momento di incontro, dove il cibo è sempre accompagnato da una conversazione sul cibo stesso. Non è soltanto ammirare un tramonto, ma celebrare quel momento con un aperitivo in compagnia davanti a un tramonto. It alianità è rallentare , assaporare , farsi avvolgere da un'estetica che coinvolge tutti i sensi . Perché la bellezza, in Italia, non è solo qualcosa da guardare. È qualcosa da vivere.

E se in questo momento stai leggendo Uniq in riva al mare cristallino del Forte Village , tra un trattamento benessere e una terapia olistica a Palazzo Fiuggi o una fuga nel lusso e nella storia a Palazzo Doglio , stai anche respirando a pieni polmoni italianità e bellezza. E avrai già capito che la vita è troppo breve per non essere italiani

L’ALIMENTAZIONE, LA CHIAVE DELLA LONGEVITÀ

Buone abitudini a tavola:
Giorgio Calabrese arriva a Palazzo Fiuggi

Intervista a l

Prof. Giorgio Calabrese, Medico Nutrizionista

In un'epoca in cui social media e guru improvvisati dettano le mode alimentari, il professor Giorgio Calabrese , medico specializzato in Scienza dell'Alimentazione, docente universitario e Consulente Scientifico del Ministero della Salute, ci riporta ai fondamenti scientifici di una nutrizione davvero salutare . Con la sua esperienza pluridecennale, Calabrese sottolinea come la dieta mediterranea rimanga il modello alimentare più efficace al mondo e ci aiuta ad adattarla ai ritmi della vita moderna, dalla quotidianità alle vacanze, sempre mantenendo un approccio rigorosamente scientifico.

I l concetto di "mangiare bene" è spesso frainteso. Quali sono i principi irrinunciabili di un'alimentazione davvero equilibrata?

I dati parlano chiaro: italiani e giapponesi sono da sempre i più longevi del mondo. Se escludiamo l'eccellenza medica, la gestione ospedaliera e la qualità dell'aria, la nostra longevità deriva principalmente dalla dieta mediterranea. Non si tratta di una dieta uguale per tutti, ma di un modello flessibile che si adatta a ogni persona. La ricchezza di frutta, verdura, legumi e cereali garantisce un'elevata quantità di fibra vegetale, mantenendo bassi i grassi saturi e privilegiando quelli insaturi e monoinsaturi, integrando la giusta dose di proteine animali e vegetali. Questo approccio ha dato risultati straordinari: negli anni '70 la nostra aspettativa di vita era di 64 anni, oggi è di 89 anni.

Come possiamo reinterpretare la dieta mediterranea adattandola a ritmi di vita sempre più digitali e sedentari?

Molte persone oggi preferiscono il digiuno intermittente, che ha come unico obiettivo il dimagrimento, ottenuto attraverso l’eliminazione di un pasto e la riduzione delle calorie. Io non sono d'accordo: consiglio cinque pasti al giorno. Colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena permettono di gestire meglio l'insulina, l’ormone prodotto dal pancreas che brucia gli zuccheri. Il problema della vita sedentaria è che aumenta la resistenza insulinica, portando a diabete, obesità, ipertensione e problemi cardiaci. Tutto nasce dal poco movimento e dall'eccesso di calorie e zuccheri. Con pasti piccoli ma frequenti arriviamo al momento del cibo senza troppa fame, evitando picchi insulinici eccessivi.

Q uando si è in vacanza, quali sono i consigli per mantenere un'alimentazione corretta?

In vacanza inevitabilmente cambiano orari e routine. Chi normalmente si sveglia alle 6.30 per il lavoro, può alzarsi più tardi e dedicare più tempo alla colazione. Questo non deve però diventare una rivincita sulla vita quotidiana. Una colazione piacevole può includere latte parzialmente scremato, caffè o cappuccino, pane tostato con marmellata o fette biscottate integrali, una spremuta d'arancia e frutta fresca per stimolare il metabolismo. Per chi preferisce il salato, va bene pane con prosciutto e verdure. Al mare, a metà mattinata è ottima la frutta fresca come anguria, ciliegie o albicocche, oppure frutta secca come noci, nocciole e mandorle che soddisfano la masticazione e placano la fame. A pranzo, se c'è il buffet, iniziare sempre con le verdure per saziare lo stomaco, poi pesce, carne bianca o affettati con verdure e pane tostato, concludendo con frutta fresca.

Nel pomeriggio va bene qualcosa di fre-

sco come gelato alla frutta o yogurt. La cena è il pasto più importante: un primo piatto come insalata di riso o pasta con pesce e, dal momento che il secondo lo abbiamo consumato a pranzo, ancora verdure. A fine cena ci si può gratificare con una macedonia, un gelato al limone o alla frutta. Se c'è un momento conviviale dopo cena, va bene un quadratino di cioccolato fondente (almeno 75%). Così si mantiene un'alimentazione gradevole e appagante senza sentirsi limitati.

Viviamo in un'epoca in cui i social dettano spesso le tendenze anche in campo nutrizionale. Come distinguere un consiglio realmente valido da una moda passeggera?

Quando ci si rivolge a un biologo o a un nutrizionista, che non sono medici e non comprendono il metabolismo nella sua complessità, bisogna fare una domanda semplice: “Se stessi male, potrei rivolgermi a lei?” La risposta è no. Il concetto fondamentale è guardare al metabolismo nella sua interezza. Serve una visita medica completa, un'anamnesi con cartella clinica, misurazioni antropometriche, un esame obiettivo per valutare fegato, pancreas, cuore, polmoni, reni, seguito da esami specifici. È un processo che deve essere gestito da medici specialisti, perché il rischio di diagnosi errate è reale.

Non parliamo poi dei cosiddetti guru della salute. In televisione mi sono confrontato con persone che si spacciavano per rappresentanti della cucina italiana all'estero senza alcuna credenziale. Bisogna diffidare di queste persone perché dimagrire è una cosa, farlo mantenendo il corretto stato di salute è un’altra.

Parliamo di educazione alimentare. Cosa manca nella cultura del cibo a livello sociale?

Nelle scuole manca un'educazione alimentare approfondita. Con il precedente governo avevamo proposto una legge

che vorremmo riproporre: inserire la figura del dietologo o del dietista fin dalla scuola materna. Va comunque riconosciuto l’impegno di maestre e maestri che, nei limiti del possibile, cercano di colmare questo vuoto.

È fondamentale lavorare su questo percorso perché viviamo in una società che compra sempre meno frutta, verdura e legumi. Se aumentasse il consumo di fibre, cambierebbe la gestione metabolica nell'assorbimento di zuccheri e grassi, prevenendo così molte malattie.

S e potesse condensare in un messaggio l'eredità che desidera lasciare, quale sarebbe?

Il messaggio è semplice: torniamo a utilizzare figure specifiche e competenti. Se ho un'appendicite acuta non vado dal guru, ma dal chirurgo. Se ho un problema metabolico perché sono diabetico, vado dal diabetologo. Se sono sovrappeso, vado dal dietologo. Non esistono figure intermedie che possano affrontare adeguatamente questi temi.

Bisogna scegliere il meglio e la massima qualità, consultando anche l'Ordine dei Medici per verificare le competenze e capire a chi affidarsi. La soluzione è scegliere persone specializzate, con esperienza e adeguate a svolgere questo ruolo così delicato. La salute non ammette improvvisazioni.

LA SARDEGNA INCANTA L'ALTA MODA

Dolce&Gabbana celebra l'heritage sardo al Forte Village

Fondere l’eccellenza della moda italiana con l’autenticità delle tradizioni locali? Pochi eventi nel panorama del lusso internazionale riescono a farlo con la maestria dimostrata dalla settimana dell’Alta Moda di Dolce&Gabbana, che ha trasformato il Forte Village nell’epicentro di una celebrazione senza precedenti del patrimonio sardo, attraverso una serie di eventi che hanno incantato ospiti provenienti da ogni angolo del mondo dal 29 giugno al 4 luglio 2024.

La scelta della Sardegna come palcoscenico per le collezioni Alta Moda, Alta Sartoria e Alta Gioielleria non è stata casuale. Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno intrapreso un viaggio profondo

nelle radici culturali dell'isola, traendo ispirazione dal suo ricco patrimonio artigianale per creare collezioni che trascendono la moda per farsi narrazione identitaria. I 120 ettari di lussureggianti giardini del Forte Village hanno accolto 500 ospiti d'eccezione, tra clienti esclusivi, giornalisti internazionali, celebrità e top model, offrendo loro un'esperienza immersiva nell’essenza più autentica della Sardegna, reinterpretata attraverso la visione creativa delle due menti brillanti del fashion italiano.

Il viaggio è iniziato con la presentazione della collezione Alta Gioielleria in una Piazza Luisa completamente trasformata da un'affascinante scenografia di covoni di grano dorati, illumina-

ti da un suggestivo gioco di luci. Protagonista indiscussa della collezione è stata la filigrana sarda, una delle tecniche orafe più antiche e raffinate dell'isola, con i suoi intricati fili d'oro e d'argento lavorati interamente a mano. I designer hanno saputo fondere questa tradizione millenaria con un altro simbolo culturale profondamente radicato nell'identità sarda: "Su Coccoi", il tradizionale pane votivo dalle forme artistiche elaborate. Una simbiosi tra sacro e profano, tra nutrimento dello spirito e del corpo, che ha dato vita a creazioni uniche di gioielli.

La narrazione della cultura sarda è proseguita con la presentazione della collezione Alta Moda nell'incantevole città archeologica

Scopri l'Alta

Scopri l'Alta Moda

Scopri

l'Alta Sartoria

di Nora, a soli quindici minuti dal Resort. Qui, tra le installazioni riflettenti dell'opera "Nora Mirage" dell'artista californiano Phillip K. Smith III, hanno sfilato le creazioni che celebrano la straordinaria tradizione tessile dell'isola Tessuti preziosi come moiré, pizzo e velluto, sofisticati decori floreali e minuziose rifiniture fatte a mano hanno reso omaggio all’inestimabile patrimonio artigianale sardo. Particolare risalto è stato dato alla tecnica del pibiones, caratteristica lavorazione a telaio che crea motivi in rilievo a grappolo d’uva, simbolo ancestrale di prosperità che richiama i cicli della natura.

Il momento culminante di questa celebrazione dell’identità sarda

si è svolto alla Forte Arena con la presentazione della collezione Alta Sartoria. Ispirandosi alla storica processione di Sant'Efisio, evento che dal 1656 si ripete annualmente a Cagliari dal 1° al 4 maggio in onore del santo che liberò l'isola dalla peste, Dolce&Gabbana ha ricreato una parata con 700 persone in costumi tradizionali, carri trainati da buoi ornati di fiori e maestosi cavalli. Le creazioni maschili hanno reinterpretato i tipici capi della pastorizia, come la mastruca , l'imponente cappotto di lana indossato anche dai Mamuthones durante il suggestivo Carnevale di Mamoiada. Ogni singolo pezzo della collezione è stato concepito come una celebrazione del " fatto a mano ", filosofia che rappre-

senta il cuore pulsante dell'Alta Sartoria e che si manifesta nella meticolosa cura di ogni dettaglio, nei ricami preziosi e nella scelta dei tessuti più pregiati.

Come sottolineato da Lorenzo Giannuzzi, Direttore Generale e Amministratore Delegato del Forte Village: «L'unicità di questo evento ha senza dubbio contribuito ad avere un effetto cascata virtuoso in termini di immagine e notorietà su tutta l'isola, come destinazione di altissimo livello. La presenza del jet set internazionale, della stampa e la visibilità sui social hanno permesso di raccontare a tutto il mondo la straordinaria ricchezza della storia della Sardegna, del patrimonio culturale e dei suoi paesaggi mozzafiato».

Intervista a Maurizio Zanella , fondatore C a' del Bosco

QUANDO IL VINO ISPIRA L’ARTE

Un viaggio nella cantina che unisce design e produzione vinicola

Visionario, ribelle, pionieristico: Maurizio Zanella non è solo il fondatore di Ca' del Bosco, ma è uno dei grandi protagonisti del vino italiano contemporaneo. Il suo approccio, che unisce la profondità culturale all'innovazione, ha trasformato un sogno nato tra le colline bresciane di Erbusco in una realtà riconosciuta a livello internazionale. In questa intervista, Zanella racconta con passione le origini di Ca' del Bosco, la sua visione per il futuro della Franciacorta e l'indissolubile legame tra vino e arte.

Ca’ del Bosco nasce dalla passione per il vino. Quali sono stati i primi passi verso la creazione di una delle realtà più iconiche della Franciacorta?

Tutto nasce un po' per caso. La mia famiglia aveva acquistato una piccola tenuta a Erbusco per avere una campagna vicino a Milano da cui attingere prodotti naturali. Era una fattoria con alberi da frutto e, oltre a uova e altre materie prime, si produceva già un vino “acetosello”. A inizio anni Settanta, nonostante fossi un liceale, mi ero appassionato alle proteste studentesche universitarie e di fatto persi due anni scolastici. Andai quindi a lavorare per sei mesi in Inghilterra e al ritorno i miei genitori mi mandarono a gestire la tenuta bresciana. Durante alcuni viaggi in Borgogna e Champagne mi resi conto della differenza qualitativa tra i vini francesi e quelli italiani. Lì nacque la mia passione. F u anche grazie a Luigi Veronelli, che mi prese sotto la sua ala come un padre putativo, che appresi la cultura e uno spirito “ribelle” nell’andare contro corrente. Veronelli mi dotò anche di una totale intransigenza verso la mediocrità per generare un prodotto di qualità. Ca’ del Bosco è nato così, da un sogno un po' folle: se in Francia sanno fare un vino straordinario, perché non possiamo farlo anche in Italia, e magari meglio? Questo sogno è giunto ora a una bellissima realtà, che senza l’influenza di Veronelli forse non avrebbe raggiunto questi traguardi.

L’approccio alla produzione vinicola di Ca’ del Bosco ha sempre puntato all’eccellenza, introducendo innovazioni e perfezionamenti costanti. Qual è la sfida più grande per continuare a migliorarsi?

La sfida non è mai finita. Se devo coniare un nome che regna all’interno di Ca’ del Bosco è una “perenne insoddisfazione”. Per fortuna c’è uno spirito all’interno di tutti i vertici aziendali del fatto che si può fare sempre meglio. Ca’ del Bosco è dotata di un patrimonio viticolo unico in termini di posizione, luoghi e terreni fino a 580 metri di altitudine. L’aspetto fondamentale è avere uva di qualità. Inoltre, siamo una delle poche aziende certificate bio.

Al giorno d’oggi, la sostenibilità è diventata ormai un fattore fondamentale per le aziende vinicole. Quale strategia sta adottando Ca’ del Bosco per coniugare qualità del prodotto finale e rispetto per l’ambiente?

Per noi la sostenibilità non è uno strumento di marketing, ma un impegno etico. Partiamo dal presupposto che avere una certificazione bio non è un fattore qualitativo dell’uva. Essere organici è soprattutto rispettare il nostro territorio. Spesso chi pubblicizza l’uva biologica è convinto che questa sia la ricetta corretta per il vino buono. Io non sono di questa opinione, perché a queste altitudini non è detto che sia sinonimo di qualità. Negli anni piovosi e umidi l’uva fa la muffa e se mancano le condizioni atmosferiche ottimali è difficile produrre un vino buono. A livello di marketing e comunicazione, infatti, non sponsorizziamo il biologico nemmeno sull’etichetta e ne parliamo solo su richiesta. Se qualcuno vuole approfondire l’argomento, sul nostro sito sono disponibili le certificazioni che attestano le verifiche della nostra filiera su tutti i nostri ettari.

Ca’ del Bosco è sinonimo di innovazione e avanguardia. C’è un aspetto della sua produzione che ritiene particolarmente rivoluzionario rispetto agli standard della viticoltura tradizionale?

Abbiamo avuto cinque o sei brevetti importanti, ma uno in particolare è stato impattante. Quando siamo passati al bio, abbiamo scoperto che in termini olfattivi l’uva era meno performante a causa del rame residuo. Abbiamo quindi introdotto un processo che in enologia suona quasi blasfemo: “lavare e asciugare l'uva”. Si tratta di una pratica comune nell’industria alimentare per la trasformazione della frutta, ma che si è rivelata rivoluzionaria per il vino. Questa pratica ha rotto gli schemi perché oltre a togliere il rame e migliorare la fermentazione, riduce anche l’apporto della solforosa e aiuta a mantenere tutti gli elementi, comprese le fecce. Il risultato ha portato a vini più puri e fruttati. Un’innovazione straordinaria iniziata nel 2008 e che è stata portata su tutta la nostra produzione nel 2013.

I l Franciacorta è ormai riconosciuto come uno dei grandi spumanti a livello mondiale. Quali sono i prossimi mercati da esplorare?

Nel mondo degli spumanti ci sono due denominazioni riconosciute ovunque: Champagne e Prosecco. Il lavoro che sta facendo il Consorzio è far sì che nasca una terza categoria. Franciacorta è categoria solo in Svizzera italiana e a Tokyo. Per questo motivo stiamo investendo affinché diventi categoria in tutto il mondo, in particolare negli USA, che sono il primo mercato al mondo, dove abbiamo anche una partner-

ship con Michelin. Ca’ Del Bosco esporta in 68 mercati del mondo e rimaniamo una referenza per gli addetti ai lavori: per i sommelier, per i professionisti, ma non per i consumatori. Ed è questo il bello, perché c’è ancora tanto lavoro da fare.

I l rapporto tra vino e arte è un tema che le sta particolarmente a cuore. Come nasce questa sinergia e quale valore aggiunto porta alla vostra cantina?

I l primo approccio con l’arte nasce nel 1982, quando mi resi conto che bisognava parlare di vino con un linguaggio completamente diverso da quello del passato, perché fino a quel momento era visto come bene di prima necessità e nutrizionale. Ho pensato che la scultura contemporanea e la fotografia potessero essere due chiavi per attrarre un mondo colto, con valori storici e culturali. Abbiamo coinvolto fotografi tra i più importanti al mondo per realizzare degli scatti al vino “attraverso i loro occhi” per realizzare mostre alla Triennale di Milano, al Museo Mondiale della Fotografia a Parigi e al Museo di Arte Moderna di Tokyo. Allo stesso modo siamo orgogliosi di avere una collezione di sculture tutte studiate direttamente con gli artisti, che hanno realizzato opere appositamente per noi. Tre anni fa abbiamo istituito come azienda il Premio Scultura Ca’ del Bosco, che finanziamo interamente con una giuria

composta da massimi esperti tra critici e curatori di gallerie e musei, riservata ad artisti italiani under 40. Il primo premio, oltre a un riconoscimento in denaro, è la realizzazione di una scultura che andrà ad arricchire la collezione di Ca’ del Bosco. Alla Biennale di Venezia presenteremo proprio la seconda edizione del concorso. Questo a testimonianza di quanto crediamo nell’arte per farla diventare una leva, quasi con spirito mecenatesco, del rapporto tra arte e vino di qualità.

Se dovesse immaginare Ca’ del Bosco tra dieci anni, quali elementi chiave dovrebbero rimanere immutati e quali, invece, potrebbero evolversi?

Resterà sicuramente immutata l’intolleranza alla mediocrità, come mi aveva insegnato Veronelli. Nel nostro lavoro è difficile programmare perché spesso dobbiamo risolvere le malefatte di un “socio”, talvolta dispettoso, come il Padre Eterno. Questo fattore lo rende unico, perché il vino e i prodotti dell’agricoltura ogni anno diventano magici. In qualsiasi attività è possibile pianificare e realizzare un nuovo prodotto sapendo quanto costa e in quali tempistiche. Non esiste al mondo un prodotto venduto per cui ci metti dieci anni di tempo, noi possiamo mettercene di più per realizzare una bottiglia. Il tempo e l’imprevedibilità rendono questo lavoro straordinario e incomparabile.

UN DECENNIO DI INNOVAZIONE E SPLENDORE

Il siero all’acido ialuronico di Dr. Barbara Sturm

celebrato a Palazzo Fiuggi

Nel 2025, l’universo della skincare si ferma per rendere omaggio a una vera icona: il siero all’acido ialuronico di Dr. Barbara Sturm compie dieci anni. Un decennio in cui una formula rivoluzionaria ha ridefinito i confini della bellezza, diventando un caposaldo delle beauty routine di milioni di persone. Un trattamento straordinario, ma soprattutto il manifesto di un nuovo modo di prendersi cura della pelle: più essenziale, più scientifico, più autentico.

In un contesto spesso dominato da mode fugaci e gesti articolati, il siero di Dr. Barbara Sturm ha saputo imporsi come una costante . Grazie a una composizione pura, all’elevata concentrazione di acido ialuronico a basso e alto peso molecolare e alla capacità di idratare in profondità e rimpolpare l’incarnato , è diventato un riferimento assoluto. È l’emblema della filosofia “skincare senza infiammazione” della Dr. Sturm: un approccio innovativo, fondato su ricerca avanzata e un profondo rispetto della biologia cutanea. Famoso per la sua texture leggera e i risultati clinicamente testati, è oggi un must per dermatologi, celebrità e appassionati di cosmesi. Non solo un prodotto ormai imprescindibile, ma l’espressione di una visione che pone la salute della pelle al centro del benessere generale.

Da Düsseldorf a Fiuggi, il percorso della Dr. Sturm è sempre stato guidato dal desiderio di curare attraverso la cosmetica. Pioniera nell’introdurre i principi antinfiammatori nel settore, ha trovato in Palazzo Fiuggi un alleato naturale. In questo luogo, dove medicina d’avanguardia e rigenerazione olistica s’incontrano, prende vita una celebrazione straordinaria che va ben oltre l’anniversario.

Nel corso dell’anno, gli ospiti di Palazzo Fiuggi potranno intraprendere un viaggio immersivo nell’universo della Dr. Sturm tra rituali spa signature , trattamenti viso mirati e consulenze personalizzate con la linea Molecular Cosmetics : un’esperienza che rivitalizza la cute e risveglia i sensi.

Proprio in questa cornice debutta una nuova creazione destinata a lasciare il segno: Ceramide Drops Face Oil , un olio viso di nuova generazione progettato per rafforzare la barriera cutanea e contrastare gli effetti di inquinamento, stress e stili di vita frenetici . Una formula sofisticata, che unisce ceramidi biomimetiche a estratti vegetali ad alto potere nutriente.

A raccontare questa nuova fase, una campagna visiva realizzata interamente sott’acqua, senza ritocchi digitali né

filtri, si fa portatrice di un messaggio chiaro: un lavoro che supera i risultati visibili, toccando le radici della salute cellulare e promuovendo un’autentica rigenerazione sistemica

In occasione di questo importante traguardo, Palazzo Fiuggi ha ideato un’esperienza wellness d’eccezione , che scavalca il concetto di sola estetica per abbracciare una visione profonda di equilibrio e vitalità.

Tra i momenti salienti:

• Trattamenti esclusivi con i prodotti Dr. Sturm;

• Approfondimenti scientifici sulle più recenti scoperte in tema di benessere cutaneo e longevità;

• Immersione in un’atmosfera di rinascita, armonia e consapevolezza.

Nel festeggiare i dieci anni del siero all’acido ialuronico, Palazzo Fiuggi e Dr. Barbara Sturm invitano a una scoperta dell’equilibrio interiore e della luminosità esteriore, e a un rapporto più profondo con la propria pelle: un legame che ne rispetta la biologia, ne supporta le funzioni e riflette la pace tra corpo e mente.

U na bellezza che nasce da dentro e una salute che risplende fuori.

D ieci anni di trasformazione e l’inizio di una nuova era.

DOVE LO SPORT DIVENTA STILE DI VITA

Dai campi in terra rossa che hanno lanciato Sinner al triathlon tra paesaggi mozzafiato

C’erano molti occhi curiosi, nel 2019, quando un giovanissimo Jannik Sinner alzava il trofeo sul campo del Tennis Club del Forte Village Resort . Ma prima ancora di Sinner, quei campi avevano visto muovere i passi a campioni come Matteo Berrettini , Stefanos Tsitsipas e Casper Ruud . Anche nel circuito femminile non sono mancate affermazioni illustri: basti pensare alla campionessa olimpica di doppio Jasmine Paolini , che si è allenata qui nel 2016. Nomi che raccontano quanto i tornei ITF Combined di Santa Margherita di Pula rappresentino una tappa fondamentale per i tennisti da tutto il mondo.

L’edizione 2024 non ha fatto eccezione: quasi 800 match disputati, 298 atleti da 41 nazioni e 5 continenti . Un evento che va al di là dell’aspetto sportivo, ma che valorizza l’intero territorio : il Forte Village non è solo un palcoscenico per atleti d’élite, ma un luogo dove sport, natura

e ospitalità si fondono in un’esperienza senza eguali.

Ma il tennis non è l'unica disciplina che osserviamo con attenzione. Da anni, infatti, il resort si è guadagnato un posto di primo piano anche tra gli appassionati di triathlon . Il Challenge Forte Village Sardinia è diventato un appuntamento fisso per gli specialisti della disciplina e l’edizione 2025, fissata per il 25 e 26 ottobre , promette ancora una volta adrenalina e paesaggi da cartolina . Il percorso delle tre prove in programma inizia con 1,9 km di nuoto nelle acque cristalline che lambiscono le spiagge private della nostra struttura, per poi proseguire con 90 km di ciclismo tra Domus De Maria, Teulada e Sant’Anna Arresi, in un itinerario che alterna discese tecniche e panorami mozzafiato. Gran finale con 21 km di corsa lungo la costa fino all’arrivo, nel cuore stesso del Forte Village.

«Eventi come questo - ricorda Andrea Mentasti , Race Director - rafforzano il turismo sportivo e portano sotto i riflettori internazionali il fascino e l’unicità della nostra terra». Ed è proprio qui, tra lo splendore della Sardegna e l’esclusività dei servizi, che lo sport al Forte Village diventa un vero e proprio stile di vita . Le celebri Sport Academies ne sono l’esempio più tangibile: programmi d’allenamento che permettono a bambini, ragazzi e adulti di giocare accanto a professionisti di fama mondiale. Dalla prestigiosa Real Madrid Football Academy , che porta il metodo del leggendario club spagnolo fino in Sardegna, alla

Ettore Messina Basketball Academy , nata dalla collaborazione con Olimpia Milano, fino alla raffinata Academy di Scherma , capitanata dall’olimpionica Valentina Vezzali

L’offerta sportiva è davvero completa e abbraccia ogni passione: rugby , netball , hockey , tennis , padel , pickleball , boxe , danza , ping pong , arrampicata , scacchi , go-kart , nuoto , immersioni , vela , canottaggio , mountain bike e ciclismo . Un ventaglio di proposte che rende il Forte Village il luogo ideale per vivere lo sport a ogni livello , sempre circondati da un contesto unico al mondo.

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LA SARDEGNA IN UN MORSO

Millefoglie di pane

carasau con pomodori datterini, pecorino e bottarga di Cabras

Nel cuore del Mediterraneo, tra profumi di mirto e vento salmastro, Andrea Putzu ha fatto della Sardegna la firma riconoscibile . Chef de Cuisine del ristorante Le Dune , è uno degli interpreti più autentici della cucina dell’isola: rigoroso nella scelta degli ingredienti, visionario nella composizione dei piatti. Al Forte Village, dove guida la sua brigata con passione e precisione, ha saputo tradurre la tradizione sarda in creazioni gastronomiche eleganti, capaci di raccontare storie con ogni forchettata.

Tra le sue ricette iconiche spicca la millefoglie di pane carasau con pomodori datterini , pecorino e bottarga di Cabras , un piatto che unisce croccantezza, cremosità e sapidità in un perfetto equilibrio di contrasti. Un omaggio alla Sardegna, dove ogni ingrediente è un frammento di identità.

I NGREDIENTI

P ER QUATTRO PERSONE

• 250 g di pane carasau

• 400 g di pomodori datterini

• 200 g di pecorino sardo stagionato grattugiato

• 200 ml di latte intero

• 100 ml di panna fresca

• 500 ml di brodo vegetale

• ½ cipolla

• 1 spicchio d’aglio

• Basilico

• 1 baffa di bottarga di muggine di Cabras

• Olio extra vergine di oliva

• Sale

P ROCEDIMENTO

1. Preparare una salsa al pomodoro rosolando cipolla e aglio in olio, aggiungere i datterini, basilico e un pizzico di sale. Frullare e passare allo chinois per ottenere una consistenza liscia.

2. Preparare la crema di pecorino con latte, panna e 150 g di pecorino. Ridurre a fuoco basso.

3. Oleare uno stampo e comporre il millefoglie alternando pane carasau ammorbidito con brodo caldo, salsa, basilico, crema di pecorino e pecorino grattugiato (6 strati).

4. Infornare a 180° per 8 minuti.

5. S ervire su crema di pecorino, guarnire con basilico e lamelle di bottarga.

Emotional Pictures

emozioni

da ricordare

Divertitevi, rilassatevi e godetevi la vacanza in questo paradiso che è il Forte Village. Ma non dimenticate di farvi ritrarre dai nostri fotografi “iGD”.

Professionisti in grado di trasformare dei semplici scatti in ricordi indelebili, da portare a casa con voi. La fotografia ha il potere di emozionare, far sorridere e farvi rivivere i vostri momenti più belli.

con noi

Grazie alla professionalità che ci contraddistingue da oltre 30 anni di esperienza nelle migliori strutture turistiche del mondo, siamo in grado di soddisfare ogni tipo di servizio fotografico.

Potrai ricevere le tue foto in formato digitale e visualizzabili direttamente sul tuo smart phone o portarti a casa prodotti unici e di pregio.

SI ALZA IL SIPARIO SU ARTE E MERAVIGLIA

Le emozioni di Forte Arena e Teatro Doglio

Nel cuore autentico del Mediterraneo, la Sardegna emerge non solo per la sua straordinaria bellezza naturale, ma anche per la vivace e vibrante scena culturale che la caratterizza.

Due luoghi simbolo dell’intrattenimento e della cultura, Forte Arena e Teatro Doglio si affermano come solidi punti di riferimento per eventi di rilevanza internazionale, accogliendo artisti di fama mondiale e regalando esperienze indimenticabili.

Due palcoscenici, due anime, un’unica missione: portare l’arte e l’intrattenimento ai massimi livelli, regalando al pubblico serate di pura emozione e bellezza.

FORTE ARENA

Un palcoscenico esclusivo

sotto le stelle

Immerso nel paesaggio incontaminato di Santa Margherita di Pula, la Forte Arena è molto più di un semplice anfiteatro: è uno spazio esclusivo che unisce arte e suggestione, dove ogni spettacolo si trasforma in un'occasione sensoriale unica. Incorniciato dal profilo delle colline sarde e avvolto dagli astri, ospita ogni anno produzioni d’eccezione, dalla lirica al pop, fino al balletto. Qui, ogni performance nasconde un viaggio emozionale intenso, amplificato dall’acustica perfetta e dall’incanto del paesaggio circostante.

Dal 2016, il teatro sotto le stelle ha visto esibirsi alcune celebri star, come Anastacia e Renzo Arbore, seguiti da leggende come Andrea Bocelli e Fiorello. Ha portato la magia di Albano e Romina, Il Volo, Charles Aznavour e spettacoli straordinari come Mamma Mia! e Jesus Christ Superstar, brillando successivamente con Sting e Shaggy, Vittorio Grigo-

lo, oltre a Tom Jones e il musical Grease, arrivando a ospitare artisti come Eros Ramazzotti, Luis Fonsi e il Russian Classical Ballet con La Bella Addormentata. Dopo la pausa forzata a causa della pandemia del Covid-19, il 2022 ha visto il ritorno di show strabilianti con Mika al microfono e Notre Dame de Paris e Grease della Compagnia della Rancia sul palco.

Un palinsesto che ha perpetuato nel tempo, fortificandosi sempre più, stupendo sempre e non annoiando mai, con la comicità di Checco Zalone; le voci di Tiziano Ferro, Renato Zero e i Pooh; il fascino dei musical La Leggenda di Belle e la Bestia e Peter Pan – Il Musical. Il 12 luglio 2025, il palco del Forte Village ha ospitato un grande evento con i leggendari Duran Duran

Cosa volere di più? Il 9 agosto 2025 il palco si preparerà ad accogliere Gianna Nannini per un concerto insuperabile.

A Cagliari, il Teatro Doglio è il connubio perfetto tra storia e modernità. La sua architettura raffinata e il design accogliente lo rendono il luogo ideale per concerti, rappresentazioni teatrali ed eventi esclusivi. L’atmosfera intima e sofisticata è la cornice ideale per esibizioni artistiche di inestimabile valore, trasformando ogni spettacolo in un momento unico da vivere. Dal 2022, Teatro Doglio ha ospitato artisti di grande prestigio, offrendo un cartellone variegato capace di incantare ogni genere

TEATRO DOGLIO

L'eleganza della cultura e l’estasi dello spettacolo

di pubblico. La grande musica ha trovato qui una casa con le esibizioni di Mogol, Giovanni Allevi e le voci straordinarie del gospel, tra cui Ella Armstrong, JNR Robinson e Wesley Semé. Le note jazz di Paolo Fresu e la rassegna curata dal Blue Note di Milano con Nick The Nightfly e Matthew Lee hanno aggiunto un tocco internazionale, mentre il tributo ai Queen e i concerti Candlelight – con omaggi a Morricone, Coldplay ed Einaudi – hanno reso l’atmosfera ancora più suggestiva.

Ma Teatro Doglio è anche il palcoscenico delle grandi storie, dai musical come La Famiglia Addams, Mamma ho perso l’aereo, Harry Potter e Raffaella Carrà, fino alle fiabe più amate come Frozen, Oceania e Il Grinch. La scena teatrale ha accolto autori, critici e intellettuali del calibro di Massimo Recalcati, Gianluca Gotto, Sandro Cappai e Pierluca Mariti, oltre agli incontri del Lei Festival con nomi come Umberto Galimberti, Massimo Cacciari e Paolo Crepet.

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