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PREVENIRE IL MELANOMA • Laura Fidanza

MELANOMA, NUOVI ORIZZONTI TERAPEUTICI di Renato Ferretti

l melanoma cutaneo rappresenta una delle emergenze oncologiche più rilevanti di questi ultimi anni». A sostenerlo è la dottoressa Laura Fidanza, dell’ArtemisiaLab di Roma, che riporta le ultime statistiche dell’Agenzia Internazionale per la ricerca sul Cancro e spiega il fenomeno. «Lo IARC – dice – ha stimato oltre 160.000 nuove diagnosi di melanoma cutaneo ogni anno nel mondo, di queste oltre 62.000 nei paesi europei. In Italia si stima che il carico diagnostico per il melanoma sia nell’ordine di circa 600 nuovi casi per anno. Considerando i tassi d’influenza per fasce di età, a differenza di altri tumori epiteliali, il melanoma raggiunge incidenze relativamente elevate già in età giovani, infatti oltre il 50 per cento viene diagnosticato prima dei 59 anni di età. Il melanoma è il quarto tumore più frequente nella fascia di età 0-44». L’aumento dell’incidenza è oggi indubbiamente legato ad una migliore capacità diagnostica. «Grazie all’avvento di tecniche come la dermatoscopia è possibile effettuare una corretta mappatura nei nevi e diagnosticare il melanoma in fase precoce, guaribile con un semplice intervento chirurgico. Nei casi più pericolosi è necessario procedere alla valutazione del linfonodo sentinella con lo scopo di ottenere una precisa e definitiva radicalità chirurgica». Purtroppo per la malattia in fase avanzata le possibilità di trattamento sono ancora insoddisfacenti. «I tassi di sopravvivenza – continua la dottoressa Fidanza – si aggirano intorno al 30-35

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La dottoressa Laura Fidanza dell’ArtemisiaLab di Roma www.artemisialab.it

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È IL QUARTO TUMORE PIÙ FREQUENTE PRIMA DEI 44 ANNI, MA OGGI SONO PRESENTI TECNICHE IN GRADO DI DIAGNOSTICARLO IN TEMPO. LAURA FIDANZA ANALIZZA IL FENOMENO E LE NUOVE PROSPETTIVE TERAPEUTICHE

per cento in 5 anni. In tal senso, i nuovi progressi in ambito di patologia molecolare hanno recentemente permesso di dimostrare la presenza di proteine recettoriali a funzione alterata che sostengono la crescita e la progressione tumorale». Il 21 settembre presso l’Istituto Superiore di Sanità di Roma, Artemisia Onlus ha presentato un convegno internazionale sull’argomento, dove un gruppo di esperti ha affrontato in maniera dettagliata le nuove metodologie diagnostiche e terapeutiche per il melanoma unitamente alla presentazione di dati sperimentali non ancora pubblicati. E le prospettive non sono poi così negative. «Fortunatamente sono oggi disponibili farmaci cosiddetti “intelligenti” cioè in grado di bloccare specificatamente questi recettori alterati (B-RAF, c-KIT) migliorando sensibilmente la risposta alle terapie. Nuovi orizzonti terapeutici stanno anche emergendo in ambito dell’immunoterapia per il melanoma, come gli anticorpi anti-CTLA, in grado di riattivare un’efficiente risposta immuno cellulo-mediata. Nuove metodologie diagnostiche e terapeutiche sono quindi imminenti anche per il melanoma cutaneo con la reale possibilità di migliorare sia la prognosi che la qualità di vita dei pazienti affetti da questa diffusa patologia».

OTTOBRE 2012


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