ONCOLOGIA • Elisabetta Angelini
UTILIZZIAMO GLI ALIMENTI COME FARMACI di Elisabetta Angelini, oncologa
apevate che tutti i cibi che mettiamo giornalmente sulla nostra tavola contengono dei principi farmacologici? Così come anche le erbe medicinali di cui ormai si fa largo uso: la differenza è che per il cibo si fa fatica ad ammetterlo e, soprattutto, a seguire suggerimenti su come usarlo come cura. Usiamo il cibo per dimagrire, per piacere, per motivi sociali, ma raramente pensiamo a quanto davvero ciò che mangiamo impatta e cambia il nostro corpo. Il modo in cui mangiamo può aumentare o diminuire i fattori infiammatori, la presenza dei quali può promuovere l’insorgere di malattie croniche e cronicodegenerative con il possibile sviluppo di cellule tumorali. Il tumore, per manifestarsi in organismo, passa attraverso alcune fasi: un’alterazione cellulare che porta alla nascita di una cellula tumorale (o meglio, una cellula staminale che vira verso la malignità), l’inizio
S
La dottoressa Elisabetta Angelini è laureata in medicina e chirurgia e specializzata in oncologia. Master di secondo livello in psiconeuroimmunologia www.elissamed.it
74
SANISSIMI
IL MODO IN CUI MANGIAMO PUÒ AUMENTARE O DIMINUIRE I FATTORI INFIAMMATORI, LA PRESENZA DEI QUALI PUÒ PROMUOVERE L’INSORGERE DI MALATTIE CRONICHE E CRONICODEGENERATIVE CON IL POSSIBILE SVILUPPO DI CELLULE TUMORALI
della divisione della cellula malata e, infine, la crescita incontrollata con la successiva invasione del tessuto di origine e la relativa metastatizzazione. Nel 1889 il chirurgo inglese Stephen Paget, pubblicò sulla rivista The Lancet un interessante articolo, che fa scuola ancora oggi, in cui tratta questo tema chiamandolo “Il seme e la terra” e suggerendo che le cellule tumorali per crescere e dare metastasi hanno bisogno di un “terreno” fertile su cui far crescere i loro “semi”: proprio come fanno le piante. Ad oggi si sa che se nell’ambiente circostante il tumore, (il cosiddetto “terreno”), non ci sono i fattori infiammatori necessari alla crescita neoplastica, il cancro non riesce a svilupparsi, anche in presenza di cellule cancerose fortemente aggressive. I fattori infiammatori - il fertilizzante del cancro - li procuriamo noi con il nostro stile di vita (stress, esposizione ad agenti fisici, chimici ecc…) e con la conseguente alimentazione in cui abbondano zuccheri raffinati e cibi ad alto indice glicemico che fanno salire il tasso insulinico e di IGF (che funzionano da fattori di crescita tumorali), la carenza di omega 3 (EPA+DHA) e il conseguente eccesso di omega 6, gli ormoni della crescita presenti nella carne o in certi latticini che stimolano a loro volta l’IGF e così via. L’alimentazione è in grado di fornirci anche gli “antipromotori” come i composti fitochimici di certe verdure e di certi frutti che contrastano i meccanismi infiammatori. Le ultime ricerche hanno portato alla scoperta che tutti i cibi che hanno proprietà acidificanti (o con alto indice glicemico) posOTTOBRE 2012