Stefania Bianchi Marzoli • OFTALMOLOGIA
In apertura Stefania Bianchi Marzoli, responsabile del Servizio di neuroftalmologia ed elettrofisiologia oculare presso l’Istituto auxologico italiano di Milano; qui sopra esecuzione di un esame elettrofisiologico
ottico, il chiasma ottico o la regione orbitaria; una ipoplasia del nervo ottico può essere associata a malformazioni delle strutture nervose il cui riconoscimento s’impone per le gravi complicanze sistemiche. Infine, una patologia su base autoimmunitaria può coinvolgere la tiroide e precocemente causare sintomi o segni a livello delle strutture palpebrali o orbitarie». Quali sono i sintomi neuroftalmologici da non sottovalutare? «Tra i sintomi neuroftalmologici che possono rivelare patologia sistemica sono inclusi: perdita della funzione visiva acuta o progressiva, monolaterale o bilaterale, alterazione della percezione dei colori o della visione in condizioni di bassa illuminazione, anomalie della posizione delle palpebre o dei diametri pupillari, diplopia binoculare intermittente, acuta o progressiva, oscillopsia o disturbi dei movimenti oculari coniugati e infine edema dei tessuti periorbitari o esoftalmo».
OTTOBRE 2012
Dove non basta una comune visita oculistica, cosa occorre fare e a quali specialisti rivolgersi? «Quando sintomi visivi non trovano giustificazione attraverso modificazioni dell’aspetto delle strutture del bulbo oculare o del fondo oculare o non siano motivati da alterazioni legate alla refrazione è bene approfondire l’esame della funzione visiva per rivelare patologie che interessano le strutture neurologiche correlate all’apparato visivo. Una valutazione neuroftalmologica completa prevede che vegano esaminate le funzioni del sistema visivo afferente e di quello efferente. L’insieme di una raccolta approfondita dei dati anamnestici con un esame obiettivo mirato consentono di arrivare alla localizzazione della struttura interessata dalla patologia. Questo rappresenta il presupposto fondamentale affinché si possa impostare un corretto iter diagnostico clinico, strumentale e di laboratorio. In molti casi è necessario l’impiego di tecniche di imaging neuroradiologico e d’interazione con altri specialisti nell’ambito
SANISSIMI
215
¬