IL LASER CONTRO L’ERNIA • Filippo Albertini
LA CURA DELL’ERNIA È MENO INVASIVA di Giulio Conti STUDI SCIENTIFICI INTERNAZIONALI EVIDENZIANO UN SUCCESSO PARI ALL’80% DELLE TECNICHE MININVASIVE CHE UTILIZZANO IL LASER PER LA CURA DELL’ERNIA DEL DISCO. QUESTE TECNICHE, SECONDO IL DOTTOR FILIPPO ALBERTINI, RIDUCONO LE COMPLICANZE DOVUTE ALLA CHIRURGIA TRADIZIONALE
In alto, il Dottor Filippo Albertini www.santanna-gsd.it
o sviluppo delle moderne tecniche alternative alla chirurgia classica sulla colonna vertebrale, ha favorito i neuroradiologi, e oggi «l’utilizzo degli strumenti radiologici per la centratura dei trattamenti consente un intervento accurato. Le procedure più attuali utilizzano la fluoroscopia o la TAC per arrivare con precisione nel punto da trattare». E tutte le terapie curative del mal di schiena oggi condividono un principio comune: la minor invasività. Ipotesi condivisa da Filippo Albertini, neuroradiologo, responsabile del Servizio di Neuroradiologia dell’Istituto Clinico S. Anna di Brescia.
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Tenuto conto delle evoluzioni effettuate, quale metodologia guida il suo approccio personale? «Mi avvalgo di un criterio multidisciplinare, che mi ha indotto, dieci anni or sono, a trattamenti mininvasivi sulla colonna vertebrale, utilizzando l’ozonoterapia». Quali fasi prevede questo intervento? «Le tecniche percutane utilizzano sottili aghi guidati sino al punto di origine del dolore per rilasciare farmaci, ozono o, come nel caso del laser, per veicolare una
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SANISSIMI
fibra ottica. Di recente è comparsa una nuova area applicativa della chirurgia laser: la discectomia laser percutanea, PLDD. Da circa tre anni all’Istituto Clinico S. Anna utilizziamo la PLDD che è una procedura chirurgica miniinvasiva per il trattamento dell'ernia del disco. Negli ultimi cinque anni sono stati introdotti laser chirurgici all’avanguardia e altamente specializzati». In che modo vengono applicati i laser chirurgici sul paziente? «L’azione del laser sul disco intervertebrale consiste in una sua parziale vaporizzazione con retrazione della massa erniata e liberazione del nervo interessato dalla compressione. Il raggio laser è immesso attraverso sottilissime fibre ottiche sotto guida fluoroscopica o sotto guida TAC, all'interno di un ago-guida di calibro molto piccolo. L'energia laser erogata vaporizza il tessuto che costituisce l’ernia discale. La procedura viene eseguita in regime di Day-Hospital, in anestesia locale o leggera sedoanalgesia, non richiede incisioni chirurgiche né rimozione di punti e permette un recupero veloce di circa una settimana».
OTTOBRE 2010