Osanna Bresci
Osanna Bresci, presidente e fondatrice di Europam Srl, Genova www.europam.it
esigenze di energia, sia a livello di singole utenze, sia a livello di impresa. E di farlo rispettando l’ambiente. Siamo di fronte a un momento dinamico, di crescita e di allargamento del mercato, con una moltiplicazione dell’offerta. Anche alla luce delle complesse temperie politiche e geografiche – che investono regioni e stati strettamente legati all’estrazione, alla raffinazione e alla commercializzazione di idrocarburi – stiamo puntando sulle fonti rinnovabili». Come siete entrati nel settore delle energie pulite? «La nostra società si è concentrata prevalentemente su due fonti rinnovabili: il fotovoltaico e la cogenerazione da olii e biomasse. Questo processo di diversificazione è iniziato con il progetto Tritone – presentato a Genova nel settembre 2011 –, con il quale abbiamo avviato uno specifico programma per entrare nel settore delle energie rinnovabili, puntando sulla produzione di energia elettrica e calore, utilizzando biocombustibili costituiti da oli vegetali grezzi no food. Il progetto prevede una nuova generazione di centrali elettriche galleggianti, che potranno essere posizionate a qualche miglio dal litorale». Con quali vantaggi e prospettive? «I principali vantaggi saranno quelli di una ridotta necessità di superficie e del massimo contenimento dell’impatto ambientale. La scelta delle rinnovabili è, per così dire, inscritta nel Dna di Europam, che con la propria logistica e quella delle compagnie petrolifere partner movimenta ogni anno oltre 500mila metri cubi di prodotti liquidi. Il progetto Tritone, prevediamo, ci consentirà di diventare uno dei principali player a livello nazionale per la produzione di energia verde». Come giudica l’impegno dell’imprenditoria femminile italiana sul settore energetico, settore prevalentemente composto da uomini? «Per la verità sono ancora poche le donne italiane impegnate direttamente nelle aziende del settore energetico. Questo è un fatto che considero negativo e che nea | gennaio 2012
taglia in maniera trasversale le aziende, che siano multinazionali, nazionali o aziende a impronta familiare, anche se ho sempre apprezzato l’intelligenza, l’intuizione e la dedizione al lavoro di mio marito, Mario Costantino, amministratore del Gruppo. Sulla base della mia esperienza personale posso dire che, se da un lato il confronto con i colleghi uomini spesso è stato duro, dall’altro il fatto di essere donna mi ha agevolato in alcune situazioni, soprattutto quando erano contrapposte visioni differenti su scelte importanti». Dinanzi alla congiuntura negativa dell’ultimo triennio, in che modo avete impostato le vostre strategie gestionali, operative e commerciali? «Benché la nostra società abbia dimostrato in più occasioni, in passato, di saper fronteggiare le crisi economiche che ciclicamente si presentano, l’ultima – che stiamo ancora vivendo – ha rappresentato una delle sfide più difficili. Si tratta probabilmente di una tra le crisi più acute registrate nel corso della storia economica moderna e contemporanea. Tuttavia questa non ci ha colti impreparati. Già nel 2008, ai primi segnali, ab-
NEL 2011 ABBIAMO AVVIATO UNO SPECIFICO PROGRAMMA PER ENTRARE NEL SETTORE DELLE ENERGIE RINNOVABILI 65