Notariato
Un’espressione di democrazia Valeria Sessano spiega e sottolinea l’alta espressione democratica del nostro sistema notarile e l’importanza della sua funzione. Insieme alla capacità del notaio di interpretare l’evoluzione economica e sociale di Luca Cavera
ello studio dei notai si incontrano il facoltoso imprenditore con il piccolo coltivatore diretto, l’operaio, che con il finanziamento bancario riesce ad acquistare la sua “prima casa” o il pensionato che l’acquista con i risparmi di una vita. Queste persone, appartenenti a ceti sociali così diversi, nel momento in cui entrano in uno studio notarile sono assolutamente uguali nella cura e nell’attenzione che ricevono dal pubblico ufficiale che lo stato italiano ha selezionato attraverso il pubblico concorso. Queste persone possono scegliere con assoluta tranquillità il notaio cui rivolgersi, dal più grande al più piccolo studio, senza timore di vedersi presentare parcelle astronomiche o di dover scegliere in base al criterio della maggiore economicità, che molto spesso, nelle professioni, è sinonimo di scarso approfondimento. Come spiega infatti Valeria Sessano, di professione notaio: «La tariffa notarile è stabilita per legge e varia prevalentemente in funzione dell’entità delle contrattazioni, mentre la complessità della pratica fa variare l’onorario solo in piccola percentuale». Prendendo come esempio la compravendita di una casa, anche di piccole dimensioni e in una località di provincia, capita molto spesso che le pratiche si rivelino estremamente complesse? «I tempi sono spesso più lunghi di quelli che sarebbero necessari per la vendita di un intero fabbricato. In casi analoghi, se la trattativa si svolgesse in uno
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nea | gennaio 2012