SALUBRITÀ DELL’AMBIENTE
Un supporto all’igiene pubblica È un settore che non soffre crisi. Sono invece i cambiamenti climatici e stagionali a influenzarlo. Parliamo del mercato degli insetticidi, topicidi e repellenti con Stefano Gualdi, amministratore delegato dell’Activa Nicoletta Bucciarelli
Stefano Gualdi è amministratore dell’Activa di Milano. Nell'altra pagina, in alto, il fondatore Piero Gualdi e il dottor Stefanini insieme a tre membri del settore R&S www.activa.it www.no-flyzone.net
304 • DOSSIER • LOMBARDIA 2011
l benessere della collettività in ambienti esterni è stato al centro delle ultime ricerche dell’Activa. A tal fine è stata creata una nuova linea di prodotti finiti, commercializzati all’interno del marchio No Fly Zone, destinati principalmente alla lotta alle zanzare e alle sempre più diffuse zanzare tigri. Dal 1985 l’azienda Activa collabora con le realtà più conosciute sul mercato nazionale per la creazione di insetticidi, topicidi e repellenti. Questi prodotti non vengono utilizzati solamente in ambito domestico, ma anche da aziende che operano nel settore professionale oltre che nel settore del pubblico impiego e della collettività. Stefano Gualdi, amministratore delegato dell’azienda, spiega il lavoro che si trova dietro una realtà come l’Activa. Vista la delicatezza del settore, quali sono le leggi che regolamentano il vostro operato? «Fino ad alcuni anni fa ogni stato membro della comunità europea seguiva
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una propria normativa nazionale. Noi ad esempio abbiamo sempre operato in Italia sotto una normativa che classificava i prodotti come “presidi medico chirurgici”. Oggi questa normativa di registrazione e di classificazione è stata armonizzata a livello europeo con l’introduzione della Biocidi, sicuramente la normativa che ha più impatto sul nostro operato. Questa controlla l’immissione in commercio delle materie prime e dei formulati contenenti le stesse sia a livello di largo consumo che nel settore professionale. L’impatto sulla struttura del mercato è notevole, sia a livello dei produttori di materie prime che dei produttori di prodotti finiti. Siamo infatti tutti chiamati a destinare notevoli risorse economiche e finanziarie per creare dei dossier completi sui nostri prodotti al fine di ottenere una licenza di vendita all’interno della comunità europea secondo nuovi criteri di classificazione, uso ed etichettatura. Un aspetto fondamentale della normativa è legato a una più approfondita valutazione di quanto noi operatori definiamo “risk assessment”. Si tratta di un’analisi dell’impatto ambientale e del-