Giacomo Paccani
LA CARTACCI DAL PETROLIFERO ALL’ORO on una storia di 45 anni nel settore della progettazione e della costruzione di macchine destinate ai processi di finitura dei tubi, la società Cartacci, oggi guidata dall’ingegnere Fabrizio Mamoli, sta vivendo un importante momento di crescita. I settori in cui gli impianti trovano impiego sono tra i più svariati, a seconda del materiale dei tubi in lavorazione. Si va dai tubi in acciaio a basso tenore di carbonio, destinati alla produzione di cilindri o ammortizzatori per auto, a quelli destinati all’impiego in impianti petroliferi, fino a giungere al mobilio e l’oreficeria. L’azienda viene così a contatto con molteplici realtà produttive come Gazprom, Tenaris, TMK, Arvedi, Vallourec, Benteler. L’azienda, acquisita dal Gruppo Paccani nel 1998, è stata progressivamente ristrutturata. Grazie a un piano di investimenti distribuiti negli anni, la società è stata portata a un livello qualitativo che le permette di competere con i maggiori produttori del settore a livello mondiale. Molte le innovazioni introdotte nella progettazione delle macchine. «In particolare, grazie a sofisticati sistemi di calcolo legati anche all’esperienza pratica, le macchine prodotte dalla Cartacci sono state in gran parte automatizzate, consentendole di rimanere comunque ai vertici del settore, nonostante la crescita della concorrenza anche in paesi emergenti» spiega Fabrizio Mamoli. Il recente, fondamentale, passaggio svolto dalla società è stato quello di mettere a frutto la sua esperienza per arrivare alla costruzione di intere linee di finitura. «Il prodotto che l’azienda è ora in grado di offrire ai propri clienti è un servizio completo, inclusivo di tutte le principali macchine impiegate in queste linee: dall’appuntitura dei tubi, alla trafilatura, raddrizzatura, taglio, controllo, impacchettatura. Ci poniamo come interlocutori unici nei confronti delle imprese che scelgono di rivolgersi a noi» sottolinea l’ingegnere a capo dell’azienda. «Come conseguenza di questo nuovo importante passaggio, anche i fatturati raggiunti sono diventati sicuramente più importanti. La nostra potenzialità si è concretizzata e ci permette di osservare il futuro con ottimismo, nonostante le incertezze che il mercato ancora presenta». www.cartacci.com
C
Il passaggio fondamentale è avvenuto nel 1998, quando abbiamo acquistato la Cartacci, azienda che confinava con la nostra attività qui a Seriate
per i nostri affari». Cosa le fece capire, all’inizio degli anni Novanta, che sarebbe arrivata la crisi? «Vede, fino a vent’anni fa, se si aveva voglia di fare, in ogni settore si poteva avere successo. Ma il mercato in questo modo si è inflazionato. E al tempo stesso le cosiddette bolle finanziarie stavano facendo la loro parte. Negli anni Novanta ci eravamo allargati conqui-
LOMBARDIA 2011 • DOSSIER • 269