LAVORO
La crisi può diventare un’opportunità La cultura d’impresa italiana è a un punto di svolta. Ma occorre focalizzarsi con maggiore attenzione sul reale potenziale di strumenti quali l’outsourcing. I suggerimenti degli esperti, Simona Bardelli, Nazareno Tiburzi, Giuseppe Vezzaro ed Elio Luoni Carlo Sergi
L In alto, lo staff dello studio di Commercialisti Associati Tiburzi & Bardelli con sede a Milano e Legnano (Mi). A sinistra, Nazareno Tiburzi e, a destra, Simona Bardelli
a dottrina aziendalistica ha da tempo riconosciuto l’inevitabilità che l’impresa, nel corso della sua esistenza, affronti momenti di crisi, riconducibili a cause di varia natura. «La crisi andrebbe considerata, infatti, non più soltanto come evento traumatico che può causare la fine dell’impresa, ma anche come momento di riflessione e di cambiamento, fonte di opportunità». È chiara la riflessione che Simona Bardelli, commercialista e consulente del lavoro, pone a tutte quelle aziende che, purtroppo, non leggono nella crisi anche un presupposto tale su cui porre le basi per uno sviluppo futuro. «Il concetto di crisi è complesso e comprende diverse situazioni di discontinuità: una prima utile distinzione è quella tra “Decadenza aziendale” e “Crisi” – interviene nuovamente l’esperta dello studio Tiburzi e Bardelli di Legnano -. La decadenza, intesa come perdita di valore dell’impresa nel tempo, può essere in un certo senso
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vista come un passaggio fisiologico, mentre la crisi, che del declino è una degenerazione, rappresenta un fatto straordinario la cui soluzione consiste spesso in un processo di risanamento che modifica, anche profondamente, l’impresa. Oggi la crisi globale ha