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Territorio

Donna Leader Maggio 2014 - pag. 59

imitare i consumi, risparmiare notevolmente pur avendo oggetti originali con cui arricchire il proprio arredamento. È il riciclo creativo. L’architetto Maria Luisa Franchini Provasoli, titolare dello studio a Gallarate, con le sue collaboratrici, gli architetti Silvia Donato e Roberta Leo, ha da sempre condiviso questa filosofia. Dalla progettazione architettonica, commerciale e urbanistica fino all’interior design e ai servizi di personal home shopper e home staging, la politica vincente dello studio Provasoli è stata quella del far rivivere spazi e oggetti. Tra i suoi progetti più interessanti troviamo l’Hotel Ambrosiano e il Grand Hotel et de Milan. L’intervento di recupero più significativo è stato, invece, il Maga, Museo d’Arte Moderna di Gallarate inaugurato nel 2010 con la mostra

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Architetti che guardano a un “eco futuro” Edifici ripensati, anzi riciclati. E una casa con dettagli creativi ecologici. Il design bio dello studio Provasoli omaggio ad Amedeo Modigliani. La struttura, (5000 mq) è un polo per l’arte contemporanea funzionale e propulsivo, sede di laboratori didattici, convegni ed eventi riservati a studenti per approfondire l’arte contemporanea; negli anni 30 era un fabbricato industriale che poi l’architetto Provasoli ha ristrutturato tenendo conto della struttura originaria, tanto che ancora oggi è perfettamente leggibile la tipologia industriale del vecchio edificio. Nel settore dell’eco-design e

Verso la bioarchitettura L’eco verso la bioarchitettura arriva sempre più forte dalle donne architetto. L’architetto Provasoli e le sue collaboratrici condividono in pieno questa filosofia. L’architetto Donato ha partecipato a “Io riciclo, tu ricicli” durante la settimana del Fuori Salone. L’architetto Leo ha fatto parte della Commissione Paesaggio del Comune di Vergiate.

Architettura e paesaggio Studiare il territorio per riconquistare il legame tra l’uomo e l’ambiente in cui vive: Palma Librato spiega i vantaggi di un’architettura funzionale, eccellente ed ecosostenibile

er rilanciare un modello di architettura differenziata, che tenga conto non solo del dato qualitativo, ma anche di quello paesaggistico e sostenibile, agli architetti è affida-

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ta una vera sfida: mantenere il valore estetico, cercare di vincere l’austerity e investire nella qualità e funzionalità del prodotto. Parola di Palma Librato, giovane architetto che nel barese si occupa di pro-

riuso creativo rientrano anche la linea Be Happy e la linea sCARTface degli architetti Donato e Leo. La prima è una serie di sedie pensate come traduzione dello slogan del presidente Obama “Yes we can”: realizzate con colori vivaci e caldi per allontanare la mente dallo scetticismo e infondere positività e autocontrollo nel gestire le situazioni quotidiane, queste sedie nascono, o meglio, rinascono da vecchi oggetti scartati, dimenticati e inutilizzati. «Seguiamo la legge del Ri – spiega Silvia Donato - Riciclo, Rinascita, Riuso. Qualsiasi vecchio oggetto ha sempre una nuova storia da raccontare. Da questo nasce il recupero e la rigenerazione di vecchie sedie e di altre realtà. Proviamo a far convivere il passato con il presente e dare vita a nuove parole». Gli oggetti potranno ricominciare con l’uomo una nuova storia e tornare utili. «Abbiamo scelto le sedie – continua Silvia - perché avevamo voglia di prendere un oggetto di uso quotidiano e reinterpretarlo con nuovi colori e materiali. Tutte le opere saranno realizzate utilizzando sedie riciclate e impreziosite con materiali di scarto». Elementi quotidianamente usati che in questo modo vengono anche abbelliti. Uno

gettazione architettonica, cultura architettonica e ha svolto ricerche di perfezionamento in progettazione architettonica per i paesi del Meridione. La progettazione edilizia del futuro punta oggi al rispetto del territorio di appartenenza, si parla molto di edilizia sostenibile per far sì che il prodotto sia in primis funzionale alle nostre esigenze. «Il punto è proprio questo – afferma la Librato - l’architettura non è un mero desiderio estetico, deve essere una scienza esatta secondo il concetto classico di architettura. La nostra vita si muove all’interno di strade, edifici, città che hanno una loro consistenza reale e definiscono gli spazi vitali dell’uomo. Questi spazi un tempo erano appannaggio dei migliori architetti e ingegneri perché dovevano rappresentare le persone (il potere, le famiglie, i bisogni, la società) e creavano quella bellezza che sapeva armonizzare gli ambienti e il legame tra persone e ambiente. Questo ha reso l’Italia uno dei Paesi più belli al mondo in cui il turismo architettonico e artistico dovrebbe scrivere importanti cifre sul bilancio economico complessivo dello Stato». E in questo modo si garantirebbe un risparmio di denaro pubblico e privato destinato alle manutenzioni, sempre più ordinarie e più efficienti. Tuttavia, l’architettura non è solo una questione di qualità. «Dobbiamo puntare alla riconquista dell’armonico legame tra noi e il contesto in cui viviamo già a partire dalla sostituzione del termine “edilizia” con “architettura”; –

Progetti dello studio Provasoli di Gallarate (VA) luisapro@luisaprovasoliarchitetto.it

è il set da cucina realizzato con scarti di carta recuperati da tipografie e dipinti a mano fatti con colori atossici a base di acqua. Per il futuro, l’architetto Provasoli a breve inizierà a collaborare con una società svizzero tedesca nel campo alberghiero, occupandosi degli allestimenti e degli arredi, portando avanti il made in Italy e rivolgendo un'attenzione particolare alla ricerca e alla scelta di soluzioni e prodotti ecosostenibili. Ilaria de Lillo

Lo studio dell’architetto Palma Librato si trova a Monopoli (BA) p_librato@libero.it

precisa la Librato – una progettazione con lo sguardo volto ad architetture realizzate in un territorio specifico. Il contemporaneo si misura con il dovere di partire dalla conoscenza del passato». Con la sua giovane età e l’entusiasmo con cui svolge il lavoro, nonostante l’austerity e le politiche maciste, la Librato lancia «un messaggio di speranza e passione professionale: tutti i giorni mi impegno a dimostrare che non è il genere che qualifica le persone ed introduce elementi discriminanti, ma è e deve essere la passione e l’impegno costante che diventeranno competenza e affidabilità a prescindere dal genere». Ilaria de Lillo


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