Dossier Lombardia 06 2012

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EXPORT

Burocrazia, il freno a mano delle imprese In un mercato in cui la velocità è un vantaggio competitivo, il talento delle piccole e medie imprese italiane rischia di essere battuto sul tempo dai concorrenti stranieri. Carlo e Paolo Pilenga spiegano con quali strumenti le Pmi possono reagire Luca Cavera

Q Carlo e Paolo Pilenga, titolari della Europizzi Spa di Urgnano (BG) www.europizzi.it

ual è il vero limite allo sviluppo industriale italiano? Secondo Carlo Pilenga, la burocrazia ha un ruolo determinante nel frenare il decollo di nuove iniziative. «Avere le idee, i mezzi per concretizzarle e non poterle industrializzare a causa della lentezza dell’apparato burocratico diventa uno svantaggio che il mercato non perdona, dato che la velocità competitiva è ormai un requisito di partenza». Un’analisi severa ma realistica quella di Pilenga, condivisa insieme al fratello Paolo, cotitolare della Europizzi, azienda nata nel settore della tintura tessile e che negli anni ha saputo diversificare la propria attività, entrando anche nel settore chimico, dell’ambiente e dell’energia. A permettere questa evoluzione la spinta all’innovazione, di prodotto e di processo, ottenuta attraverso una costante attività di ricerca e sviluppo, svolta anche in partnership con altre aziende e istituzioni accademiche. Quante risorse destinate a ricerca e sviluppo?

«Benché sia un’attività fondamentale, le risorse disponibili sono scarse, specialmente in un momento di flessione del mercato. Per questo i nostri ricercatori sono stimolati a creare relazioni con le università e siamo aperti alla collaborazione con istituti di ricerca e anche con altre aziende che facciano dell’innovazione la loro bandiera. Va precisato però che la ricerca non è solo innovazione e creazione di nuovi prodotti, bensì riguarda il miglioramento dei prodotti e dei processi esistenti, attraverso i quali è anche possibile portare un prodotto esistente anche in settori lontani da quelli per i quali era stato progettato». Quali mercati stanno dando le migliori risposte in termini commerciali? P.P. «Purtroppo il mercato italiano è in sensibile contrazione e le attuali politiche fiscali non potranno certamente dare un impulso espansivo. Sulla base di questa analisi i nostri sforzi commerciali sono tutti orientati all’esportazione. Attualmente i nostri prodotti sono venduti in tutto il bacino del Mediterraneo e in Sud America, inoltre in Cina commercializziamo un prodotto specifico per il trattamento della seta. Però, anche operando in questi mercati con buoni risultati, ci troviamo in difficoltà nel confronto con le multinazionali, soprattutto a causa dei problemi specificamente italiani che pesano sulla nostra attività produttiva». Quali sono le criticità maggiori? CARLO PILENGA «I tempi burocratici, la pressione fiscale, il costo dell’energia. Queste sono certaPAOLO PILENGA


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