ENERGIE RINNOVABILI
La lunga strada dell’economia verde verso il 2015 a società Passavant Impianti fa parte delle quattrocento realtà produttive, censite da Assolombarda, operanti nei diversi comparti della green economy per un indotto complessivo di 50 miliardi di euro e 25mila addetti. «Il Green economy network è un progetto che ho seguito personalmente e che sostengo da anni», afferma Marco Schiavio, consigliere della società di Novate Milanese. «È estremamente importante per tutto ciò che riguarda la sostenibilità nonostante la situazione attuale sia scandita da una serie di norme burocratiche che non facilitano lo sviluppo delle fonti alternative». L’azienda milanese, attiva nel settore ambientale da oltre cinquant’anni, progetta, realizza e gestisce impianti di trattamento fanghi e acque primarie e secondarie derivanti da scarichi civili e industriali e dedica uno specifico settore della sua attività alla pro-
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Marco Schiavio, consigliere di Passavant Impianti Spa
258 • DOSSIER • LOMBARDIA 2011
Le aziende milanesi delle energie rinnovabili lottano con burocrazia e prezzi al ribasso, elementi che minacciano la crescita del settore. «Il Green economy network? Un’ottima chance per chi investe con competenza e innovazione» afferma Marco Schiavio Elisa Fiocchi
duzione di energia da fonti rinnovabili, senza tralasciare il recupero di energia dal trattamento delle biomasse. Marco Schiavio analizza il mercato della green economy in vista del 2015, anno che dovrebbe offrire riconoscimenti e trasparenza all’intero settore. L’Expo sarà una vetrina utile per la filiera green? «Ci auguriamo sia un successo ma purtroppo, ripeto, l’incertezza sui margini di sviluppo per le imprese, i problemi politici e amministrativi non ci consentono di fare previsioni immediate». Quali complessità impediscono all’economia verde di decollare? «Escono gare al massimo ribasso sul prezzo, dove il disinteresse verso la parte impiantistica è totale. Si premiano gli aspetti economici a scapito di quelli tecnici senza garantire alla sfera ingegneristica la massima priorità. Questo meccanismo danneggia in prima battuta l’azienda che investe sulla qualità con successive ripercussioni anche sulla pubblica
amministrazione». Passavant Impianti è attiva anche sui mercati esteri. Come cambiano le normative? «Il mercato francese comprende il 40% del nostro fatturato, il restante è nel territorio nazionale. In Francia è possibile effettuare una revisione dei prezzi sull’offerta a differenza dei prezzi fissi italiani che rischiano di bloccare un cantiere anche per tre o quattro anni. Inoltre, il mercato francese premia la parte tecnologica con riconoscimenti alle stazioni appaltanti. Come azienda, siamo in contatto anche con i territori del Nord Africa, in particolare con la Libia. Sono mercati semplici, contraddistinti da scarsa burocrazia ma un’alta soglia di precarietà: basta il minimo aspetto per bloccare ogni iniziativa per non considerare le incertezze sui tempi di attività». Cosa chiede alle istituzioni in materia di tutele normative? «Per prima cosa servono mag-