architettura 10 2010

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Edificio e contesto Un rapporto armonico Nella progettazione, ma anche nel recupero di un edificio, non si può prescindere dalle preesistenze. Così, alla funzionalità degli spazi, deve coniugarsi l’armonia con il contesto. L’esperienza dell’architetto Vittorio Brambilla di Civesio di Eugenia Campo di Costa

Funzionalità. Una “parola chiave” in architettura. Perché lo spazio deve innanzitutto rispondere ai bisogni e alle esigenze di chi lo vive. Sia che l’architettura interessi la progettazione ex novo di un edificio, pubblico o privato, sia che riguardi il restauro architettonico di un fabbricato tutelato dalla Soprintendenza, o il recupero in genere. L’esperienza dell’architetto Vittorio Brambilla si è sempre basata su questo fondamento. «Renzo Piano afferma che l’architettura è “un’arte corsara” - interviene l’architetto

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Vittorio Brambilla di Civesio - fatta di molta osservazione, che si inserisce nel contesto senza deturparlo, ma per valorizzarlo, affiancandosi armoniosamente alle preesistenze, e risolvendo in meglio la scansione dei vuoti e dei pieni». E così, quanto realizzato a Contra di Missaglia (LC) negli anni 1996-1999 si rivela un esempio di costruzione per una comunità religiosa in adiacenza all’esistente, un edificio che risolve in modo armonioso la sua collocazione, facendo attenzione all’inserimento nel contesto paesaggistico del parco che lo circonda,

C&P


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