architettura 10 2010

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PROGETTAZIONE | Mirella Morelli

In apertura, il render del nuovo padiglione dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova e, sotto, il recupero dell’albergo Minetto a Urbe Martina (SV). Qui sopra, render nuovo insediamento a Gattorna – Moconesi (GE) realizzato in collaborazione con l’architetto Carlo Andrea Guidi di Bagno. Lo studio Morelli Piana si trova a Genova studiopiana@libero.it

Il nuovo padiglione dell’Istituto Giannina Gaslini, oltre a liberare spazi che potranno essere destinati alla ricerca, mira a dimostrare la necessità e la volontà di essere inseriti nella contemporaneità dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova, Istituto pediatrico per la diagnosi e cura dell’infanzia e ricerca scientifica, settore in cui l’Istituto eccelle a livello non solo nazionale. Il piano del nuovo padiglione e del parcheggio in sottosuolo per 600 auto è risultato il vincitore dell’Appalto Concorso concessione San Gerolamo, e portava la firma dell’architetto Emilio Piana che lo aveva studiato in collaborazione con la moglie, l’architetto Mirella Morelli. Il progetto è stato approvato nel 1998 dal Comune di Genova. «Per l’indisponibilità di fondi sufficienti a realizzare l’intera opera in un lotto unico – spiega l’architetto Morelli -, nel 2004 è stato terminato il primo lotto del parcheggio in sottosuolo, progetto curato da me personalmente. Nel 2009 è stato terminato il secondo e ultimo lotto del parcheggio». Nel frattempo, anche e soprattutto grazie a una generosissima donazione all’Istituto Giannina Gaslini, «abbiamo iniziato la costruzione del nuovo padiglione per la cui progettazione di variante sono affiancata dallo C&P

Studio Canepa Associati di Genova». L’assetto progettuale ha conservato l’impostazione originaria: un nucleo centrale prevalentemente vetrato da cui si sviluppano due ali laterali degradanti verso l’alto con coperture piane a prato. L’impostazione formale del nuovo padiglione, che volutamente non evoca gli edifici fra cui si pone, vale a dire il resto dell’Istituto, realizzato dall’architetto Angelo Crippa del 1938, e il complesso storico dell’Abbazia di San Gerolamo, vuole essere espressione del proprio tempo anche se, nell’utilizzo della pietra naturale per il rivestimento esterno, richiama materiali storicamente utilizzati in architettura. «Grazie anche alla disponibilità e alle osservazioni formulate dai vari enti preposti all’approvazione del progetto e alle indicazioni puntuali dell’Istituto stesso - conclude l’architetto Morelli -, l’edificio, oltre a liberare spazi che potranno essere destinati alla ricerca, mira a dimostrare la necessità e la volontà di essere inseriti nella contemporaneità». 187


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