e il cosiddetto rinascimento manifatturiero, vale a dire la recente tendenza delle imprese a trasferire posti di lavoro dai paesi emergenti (come Cina o Messico) negli Stati Uniti». Il tema dell'energia non vale solo in funzione industriale: anche specificatamente nel comparto si possono trovare buone occasioni, dopo un recente passato indubbiamente non facile. Interessante al proposito l'analisi di Thomas Brooks, head of research di Etf Securities: «Siamo bullish sul gas americano sul lungo periodo. Infatti quando le quotazioni sono scese intorno a 2 dollari per btu, molti produttori hanno smesso di estrarre. Certo il livello delle scorte resta elevato, ma pensiamo che vedremo dei rialzi, il cui limite è difficile da stabilire». Forti speranze sembrano riposte anche nella ripresa immobiliare. Ricorda infatti Terry Ewing responsabile azionario Usa di Ignis Asset Management: «Il comparto edilizio sembra sulla strada del recupero, dopo il doloro-
d’innovazione, crescita organica e strategie focalizzate
so crash degli ultimi anni. I dati di questo settore sono
sullo sviluppo».
stati inequivocabilmente buoni e il ritorno dell’immobi-
Una sintesi interessante arriva da Daniel Wurmli,
liare ha indubbiamente effetti positivi su tutta l'econo-
gestore di Swisscanto Asset Management: «Fra i cicli-
mia. Con un'edilizia in ripresa dai livelli attuali, vi è la
ci ci piacciono il comparto energetico e l'auto. Nell'e-
possibilità di creare 2 milioni di posti di lavoro. Gli appar-
nergia i nomi che preferiamo sono Halliburton nei ser-
tamenti sfitti sono attualmente ai minimi storici ed è og-
vizi all'industria petrolifera e Occidental Petroleum, che
gi più economico comprare che affittare. A uno stadio
ha subito un pesante derating l'anno scorso. L'azienda
così iniziale della ripresa vi sono senz'altro alcune azioni
presenta una valutazione interessante, insieme a un
che beneficeranno più di altre, in particolare le nostre
buon dividend yield. Ci piace anche Ford, che sta ristrut-
preferenze vanno a Lowes, Lennar e SunTrust».
turando le proprie operazioni in Europa e che dovrebbe
Sembra piacere comunque soprattutto l'elevata qua-
trarre beneficio dal miglioramento delle vendite in Usa».
lità. Donatella Principe, head of Institutional Business
Non mancano comunque apprezzamenti per i compar-
per l'Italia di Schroders, conferma: «Uno degli elementi
ti tipicamente growth dell'economia statunitense. Sem-
positivi che ha iniziato a caratterizzare il mercato Usa
pre Wurmli continua: «All'interno dell'area growth siamo
negli ultimi mesi è la discesa della correlazione tra i di-
interessati alle bio-tecnologie (Biomarin, Gilead Scien-
versi settori di borsa, nonché un andamento meno indi-
ces e Celgene) e al software (Global Payments, Cogni-
scriminato delle società pur all’interno dello stesso set-
zant Tech)».
tore. I fondamentali sono tornati a giocare un ruolo cre-
Va da sé comunque che nell'It sia necessario analiz-
scente, guadagnando spazio nelle decisioni d’investi-
zare con attenzione per trovare, in un ambiente ipercom-
mento a discapito di macrotemi spesso esogeni, che a
petitivo, i gruppi capaci di mettere a segno una buona
lungo hanno condizionato l’andamento delle quotazio-
crescita. Evan Bauman, managing director di Clearbrid-
ni. Il 2013 dovrebbe quindi confermarsi sempre più un
ge Advisors (gruppo Legg Mason), aggiunge: «Se osser-
anno per stock-picker nel mercato Usa. In futuro non do-
viamo i mercati dell'It vediamo che sono caratterizzati da
vrebbero mancare nel portafoglio degli investitori titoli
un elevato livello di competizione e ciclicità. Anche per
dei “campioni Usa”, con forti vantaggi competitivi: non
alcune delle società maggiori le barriere all'entrata sono
solo solidità finanziaria e generazione di flussi stabili di
basse. Siamo pertanto focalizzati sui nomi più innovati-
liquidità, a fronte di un contesto del credito ancora fra-
vi, in grado di offrire crescita sostenibile, quali ad esem-
gile, ma anche elevata produttività e margini, capacità
pio Citrix, Seagate e SanDisk».
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FONDI&SICAV/Gennaio 2013
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