Fondazione, un microcosmo in rete
Fare cultura e diffondere il progetto
Giorgio Giani Presidente Fondazione per lâarchitettura
Eleonora Gerbotto Direttore Fondazione per lâarchitettura
⌠Un uomo pallido, che pareva fatto di betulla, disse che ormai la valanga era passata, potevano rimanere lĂŹ, il pericolo non esisteva piĂš. E, prima che ne tornasse una uguale, era capace di trascorrere anche trecento anni o mille. Il vecchio, che pareva un albero di neve, lo guardò. Poi gli disse che, come era venuta quel giorno e quellâanno, poteva tornare lâanno dopo, o anche lo stesso, non si sapeva. E allora perchĂŠ rischiare? Ma se anche fosse tornata mille anni dopo, occorreva pensare a coloro che, mille anni dopo, sarebbero vissuti ancora lĂŹ, in quel posto. [âŚ] E allora bisognava pensare a loro, a quelli che venivano dopo, non a se stessi. Il vecchio concluse che non aveva senso vivere e fare le cose con ordine e morire in pace, se non per agevolare la strada a quelli che venivano dopo. Fargli trovare qualche gobba spianata, un poâ di neve spalata dal sentiero. [âŚ] CapĂŹ che dalla scorza di betulla non avrebbe cavato ragione, e si avvio verso il basso, dove bisognava darsi da fare a tirar su un (nuovo â ndr) paese. (cfr Mauro Corona, âLa voce degli uomini freddiâ, Mondadori 2013)
La Fondazione per lâarchitettura/Torino promuove la qualitĂ dellâarchitettura sostenendo e divulgando le competenze degli architetti. In cittĂ , sul territorio, nelle case, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali cosĂŹ come nel paesaggio, tutti abbiamo bisogno di architettura e di progetti che migliorino la qualitĂ dei luoghi che viviamo e vediamo quotidianamente. Il compito della squadra di progettisti culturali della fondazione è produrre cultura e fare rete con realtĂ differenti, per alimentare la consapevolezza e la domanda di architettura di qualitĂ nella societĂ attraverso un dialogo costante con gli architetti, gli enti, le realtĂ culturali, le aziende e i cittadini. Un dialogo perseguibile solo attraverso lâutilizzo di un linguaggio chiaro, semplice, interessante. Competente ma accessibile. Un esempio su tutti di apertura alla cittadinanza, di rete e di confronto con le altre discipline è il festival Architettura in CittĂ . Sin dalla sua prima edizione nel 2011 è parso evidente come questo fosse un momento di incontro per parlare di architettura non solo fra gli addetti ai lavori e per coinvolgere gli operatori culturali del territorio: solo nellâultima edizione hanno partecipato 8000 persone e non tutti erano architetti. A fianco delle azioni a sostegno della domanda, la Fondazione interviene anche sul versante della promozione dellâofferta di architettura di qualitĂ : ha accolto la sfida non facile di proporre momenti formativi innovativi e diversificati per i professionisti. Un esperimento in questa direzione sarĂ un ciclo di incontri tra pari sul tema dellâinterior design, lâInterior Club. Lâidea alla base è che la crescita professionale avvenga anche attraverso la discussione, il confronto e la condivisione dei propri saperi e dei propri progetti in un clima informale e inclusivo. In questo quadro non poteva mancare il
La tendenza degli ultimi anni ci ha portati a vivere sempre di piĂš allâinterno di una congerie, a volte incontrollata, di notizie, informazioni, contatti, reti che non sempre riescono a restituirci un valore aggiunto di conoscenza. La necessitĂ che sembra emergere dopo una prima entusiastica ubriacatura, è quella di fare selezione e trovare un modus operandi che riscopra anche il tempo della riflessione per stabilizzare le idee, sedimentarle ed interconnetterle al bagaglio del nostro sapere. Non si tratta di tornare ad un meraviglioso isolamento, ma scegliere di avere il tempo per confronti diretti, senza filtri informatici, per condividere percorsi ed obiettivi. Microcosmi certo, ma concepiti come cassa di risonanza per poter rilan-
ciare con maggior forza le proprie idee e proposte, in uno scenario dove è possibile coinvolgere o essere coinvolti. Microcosmi di crescita collettiva non necessariamente dai confini ristretti: la comunitĂ degli architetti per esempio può esserlo ed i suoi numeri non sono certo limitati. Fondazione è un microcosmo ed è esempio di questo modo di operare: da un lato agisce per essere riferimento solido ed affidabile per gli architetti, dallâaltro si muove per generare rapporti con interlocutori altrettanto affidabili, con lo scopo di offrire attivitĂ , servizi ed informazioni âcertificateâ, oltre a dare visibilitĂ agli architetti ed al loro ruolo e lavoro. Le attivitĂ che in questo biennio trascorso sono state messe in campo testimoniano il nuovo corso che è stato impresso a Fondazione, che genera proprie iniziative e gestisce ormai la quasi totalitĂ di quelle programmate dal socio fondatore, coprendo ininterrottamente tutto lâanno. Cultura e promozione, formazione e aggiornamento, forum ed incontri tecnici, confronti sulla professione ⌠Qualcuno potrebbe pensare che lâenfasi celebrativa sulla Fondazione non si addica alla carica che ricopro, ma la celebrazione, se di questo si trattasse, non riguarda me, è un riconoscimento dovuto ad un microcosmo, quello del sistema Fondazione, consiglio di amministrazione e struttura operativa pensante, un caleidoscopio di personalitĂ , competenze, capacitĂ di proposta e voglia di fare orientata al futuro, incompatibile con il low profile ... come suggerisce la citazione iniziale, non sono visi di betulla. Un microcosmo dai mille volti dunque ai quali abbiamo voluto dare spazio in questo giornale, proprio nel momento in cui ci accingiamo ad una trasformazione di immagine e di logo, ma soprattutto di nome che da oggi riconoscerĂ a tutti gli effetti il ruolo svolto. Fondazione OAT infatti cambia e diventa Fondazione per lâarchitettura/Torino.
confronto con il resto del mondo. La crisi rende sempre piĂš difficile spostarsi per fare esperienze professionalizzanti allâestero, scambi culturali e viaggi di aggiornamento. Ecco quindi lâidea di portare a Torino la voce di architetti stranieri attraverso piccole e agili lectio che permettano un approfondimento oltre confine. Looking Around è un ciclo di incontri che affianca la piĂš tradizionale relazione del professionista ad unâoccasione informale di confronto diretto con lâospite. Basta fermarsi e aver voglia di scambiare due chiacchiere. Anello fondamentale nella filiera della cultura del progetto sono le aziende. La Fondazione le coinvolge creando momenti di confronto e sperimentazione che hanno il duplice vantaggio di consentire a queste di radicare maggiormente la propria presenza sul territorio e ai professionisti di confrontarsi con un caso reale. Un esempio è il workshop per la progettazione dellâarea lounge di Paratissima organizzato in autunno e che ha visto, al termine di un percorso formativo, la concretizzazione del progetto su cui hanno dialogato aziende, architetti e curatori artistici. Infine, non si può trascurare la relazione con le altre istituzioni che operano sul territorio a livello locale e nazionale. Grazie al confronto con realtĂ diverse, la Fondazione si impegna ad essere centro attivo di una rete nella convinzione che dallo scambio nascano opportunitĂ per gli architetti e per la societĂ . A testimonianza di ciò la Rete nazionale delle Fondazioni di architettura, promossa dalla Fondazione di Torino, è stata di recente ricevuta dal Ministero dellâIstruzione che ne ha richiesto il coinvolgimento attivo nel progetto âScuole innovativeâ promosso dal governo. Queste alcune delle iniziative della Fondazione per lâarchitettura/Torino; molte altre sono in programma e altre sono ancora da costruire con chi ne condivide gli obiettivi e desidera fare un percorso insieme.