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Questa pagina è aperta a tutti i lavoratori, i quali possono scrivere di qualsiasi problema della fabbrica

LETTERA

APERTA Al SOCI DEL FAS

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Compagni lavoratori e soci del FAS chi vi scrive questa lettera è un gruppo di soci del FAS, questo nostro istituto che tutti credevamo fosse gestito dai lavoratori nell'interesse dei lavoratori.

Ma da un po' di tempo a questa parte verifichiamo che alcune persone, soci come tutti noi hanno inteso questo istituto come un centro di potere dove possono esercitare delle chiare discriminazioni nei nostri confronti.

Tanto per fare degli esempi, vorremmo sapere chi, durante le elezioni, si è accampato il diritto di stampare nomi di soci candidati (evidentemente in contrapposizione ad altri meno graditi) che circolavano in fabbrica e la cui matrice era fin troppo chiara!

Vorremmo sapere perchè in assenza di un consigliere democraticamente eletto, c'è chi trama in ogni modo per sostituirlo a suo piacimento?

Vorremmo sapere perchè l'assenza di una consigliera (anch'essa malata) non preoccupa nessuno, mentre fino ad oggi ci si diceva che le donne erano indispensabili al buon funzionamento del

E' chiaro che non abbiamo niente contro nessuno personalmente, però non possiamo più tollerare che un istituto dei lavoratori diventi un centro di potere e perciò siano intenzionati a proseguire su questa strada nel futuro per migliorare il !FAS.

UN GRUPPO DI LAVORATORI (seguono 55 firme)

La redazione passa la lettera a chi è chiamato in causa invitandoli a dare una risposta chiara di lavoratori.

DE MENSIBUS....

Il servizio della mensa non soddisfa per qualità e spesso anche per quantità; questa è una constatazione alla portata di tutti, anzi sono frequenti le lamentele dei lavoratori che consumano in mensa il pasto di mezzogiorno.

Per le abitudini nostrane dei lavoratori italiani che sentono di un'antica povertà, il pasto che consumiamo in mensa dovrebbe essere di primaria importanza.

A determinare, o meglio a condizionare i costumi di vita popolari, sono sempre state le cla3si dirigenti.

Non sarà facile, ma dovrà cambiare questa abitudine ormai secolare del primo e del secondo piatto.

Se questi « piatti » non sono confezionati con derrate di qualità quali, senza eccessive esigenze, ci acquistano le nostre donne a casa, non serve mettere aglio, cipolla ed altri sapori forti: lel minestre e le pietanze rimarranno sempre scadenti anzi diverranno di non facile digestione.

Da cosa nasce questo problema della mensa, che oltre a noi, ha lasciato insoddisfatti anche gli americani?

Fino a che la mensa era gestita direttamente dalla CGE era frequente vederci i dirigenti americani con il codazzo dei dirigenti italiani, e questo era in un certo senso una garanzia per tutti i lavoratori.

Poi improvvisamenti i dirigenti americani sono spariti, non perchè sono tornati in America, ma per chè sono andati altrove; e con loro anche gli italiani.

I lavoratori invece, che non hanno uno stipendio della loro levatura, sono rimasti e per loro sono aumentati i disturbi gastrici.

Con tutto il rispetto che abbiamo per il personale addetto alla mensa, noi diciamo che l'unica soluzione è quella del ritorno alla gestione diretta da parte della CGE.

E' ovvio infatti che sia la CGE che la SOGEME vogliono avere degli utili e pertanto cercano di risparmiare su tutto.

Noi riconosciamo nella Direzione della CGE la unica responsabile dei nostri disturbi gastrici derivanti da una alimentazione che esce da un duplice risparmio: da parte della SOGEME e da parte della Azienda. (Potrebbe però sorgere il dubbio che la CGE non ci guadagni alcunchè dalla mensa ma che abbia investito i suoi capitali nelle trattorie della zona).

Pertanto ricordiamo ai responsabili dell'azienda, che se l'anno scorso ci han fatto fessi, quest'anno il nostro bruciore di stomaco ci indurrà a ben altre soluzioni.

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