Fabbrica Lambro17

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LACONFERENZANAZIONALEDELLELIBERIA'

110 Punti proposti dall'or), Di Vittorio indicano la via da seguire a tutti i lavoratori italiani

E' fuori dubbio che parallelamente ai rafforzarsi dello schieramento popolare dei lavoratori, il padronato ha esercitato nelle fabbriche e nelle campagne un'offensiva di repressione, di discriminazione e di offesa alle libertà costituzionali.

Proprio su questi problemi che la CGIL ha preso l'iniziativa di indire la Conferenza dell'Umanitaria per discutere e denunciare i metodi che sistematicamente rendono impossibile la vita dei lavoratori nelle fabbriche e nelle campagne. A questa Conferenza hanno partecipato uomini autorevoli di ogni tendenza politica ed essi stessi si sono resi conto che bisognava promuovere una azione indispensabile per la salvezza della libertà in tutti i campi ed in tutto il paese.

In questa conferenza sono stati approvati dieci punti formulati dall'on. Di Vittorio, segretario generale della CGIL che riassumono in modo estremamente chiaro e conciso gli obbiettivi a cui i lavoratori ed il paese devono tendere per la difesa dei diritti democratici all'interno delle aziende, diritti che oggi vengono brutalmente e sistematicamente calpestati dagli industriali e in primo luogo dai padroni dei grandi monopoli.

Questi « 10 punti » corrispondono con evidenza a un criterio di giustizia e ai principi più elementari della democrazia, ed ogni ulteriore commento sarebbe del tutto superfluo.

Occorre inoltre che l'insieme dei dieci punti e ognuno di essi singolarmente, diventino la base di una lotta permanente dei lavoratori appoggiati da tutti i democratici, e da tutta la popolazione di un rione, di un Comune e di una provincia per la loro realizzazione e sono i seguenti:

Eliminazione di ogni discriminazione fra i lavoratori nelle assunzioni, nelle promozioni professionali, nella retribuzione, nei licenziamenti.

Rispetto della libertà di organizzazione, di propaganda e di raccolta delle quote sindacali nelle aziende, fuori delle ore di lavoro.

Libertà a tutti i lavoratori di leggere e di far leggere la stampa di propria scelta nelle aziende, fuori delle ore di lavoro.

Rispetto delle Commissioni Interne e libertà per esse di adempiere senza intralci ai propri compiti.

Rispetto dell'unità delle Commissioni Interne e del principio della libera rappresentanza di tutti i lavoratori, con divieto di condurre qualsiasi trattativa con una parte sola dei loro membri.

Fissazione o modifiche delle tariffe di cottimo e dei tempi di lavorazione, mediante accordi tra direzione aziendale e

Commissione Interna.

Neutralità assoluta della parte padronale nelle elezioni delle Commissioni Interne.

Revisione dei regolamenti interni di fabbrica, mediante accordi tra direzione e C.I. per uniformarli ai diritti sindacali e democratici che la costituzione garantisce ai lavoratori.

Abolizione dei contratti a termine nei lavori continuativi e degli appalti interni. Divieto di licenziamenti arbitrari, mediante un regolamento che consente licenziamento solo per motivi giustificati.

Il Minis[ro del Lavoro

visita alla chetichella la

Visita strana quella fatta recentemente alla nostra fabbrica dall'On. Vigorelli (socialdemocratico). Strana perchè si sa, la visita di un ministro ad uno stabilimento è di solito un grande avvenimento, tanto più quando è ministro del Lavoro e la effettua mentre tutto il Paese presta attenzione a ciò che avviene nelle fabbriche.

Invece non è stato affatto un avvenimento. anzi, dobbiamo dire, ha deluso profondamente i lavoratori.

Ma andiamo per ordine: il giorno 28 giugno corse la voce per i reparti che il Ministro del Lavoro Vigorelli avrebbe visitato la fabbrica. Come non essere emozionati per un simile fatto?

Il pensiero dei lavoratori corse subito a quanto era avvenuto e avveniva alla Innocenti: alla limitazione delle libertà, al regime da caserma instaurato in fabbrica (soltanto il giorno prima la direzione aveva fatto togliere un manifesto della Conferenza nazionale per le libertà) collegando ci alla nomina già avvenuta della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni di vita nelle fabbriche e alla Conferenza Nazionale per le libertà nelle fabbriche che ini-

La formulazione e la popolaziava il giorno dopo alla Umanitaria.

Pensava ognuno che il Ministro Vigorelli probabilmente aveva scelto proprio la Innocenti per constatare « de visu » quanto i lavoratori da tempo hanno denunciato, sia sui due libri bianchi a lui pure inviati, sia attraverso il giornale di fabbrica; convinti che avrebbe quindi interrogato i lavoratori nei reparti, per raccogliere una maggiore documentazione ver la commissione di inchiesta. Questo è quanto si aspettavano dal ministro del Lavoro, il cui compito è di far rispettare le leggi e la Costituzione, continuamente violate dai padroni e di formularne altre che tutelino gli interessi dei lavoratori. Ma non è stato così. Il Ministro Vigorelli (socialdemocratico venne sì in fabbrica, ma in. compagnia dell'Ing. Lauro direttore generale e del dott. Fasciano direttore del personale a tutti ben noto e da essi accompagnato, ha fatto un giretto al G III, ben guardandosi dall'interpellare qualche lavoratore, dopo di che si è recato all'atrio mensa dove un gruppo di lavoratori (per l'occasione scelti), li attendeva per fare il brindisi (non si sa a che cosa), co-

rizzazione dei « dieci punti » aiuteranno questa lotta, le assicureranno vastissime simpatie e porteranno perciò un valido contributo alla sua vittoria. In questo consiste il loro valore. Per questo i « dieci punti » della conferenza di Milano devono diventare al più presto il « vademecum » dei lavoratori della Innocenti e tutti gli altri che uniti nella lotta sapranno costringere il padronato a recedere dall'instaurare il fascismo nelle fabbriche per ritornare a esercitare le libertà e attuare la democrazia che il nostro paese si è data con l'insurrezione popolare del 25 Aprile.

on. Vigorelli Innocenti

munque nel corso di questo brindisi àl Ministro Vigorelli ha scambiato quattro chiacchiere con un gruppo di lavoratori (naturalmente composto da attivisti della UIL e CISL fra cui parecchi nuovi assunti e qualche altro che si teneva però a debita distanza) e da quel che ci è dato a sapere è emerso fra tutto un problema molto, molto grosso e cioè: che il vino del Cral è troppo caro. Il resto: licenziamenti, punizioni arbitrarie, illegalità ecc., non importa; « tutto ve bene madama la marchesa ».

E 'da rilevare che l'On. Vigorelli non si è neppure degnato di chiedere un colloquio con la C.I. (intendiamo per C.I. non solo Mantegazza e qualche altro, ma tutta la

Se avesse avuto il tempo ma soprattutto « voglia » di intrattenersi nel reparti e discutere con gli operai, ci sarebbero state molte cosette da raccontargli; ma evidentemente l'on. Vigorelli non aveva nè tempo nè «voglia» e quindi gli è bastato la solfa dei rappresentanti del padrone e dopo aver sentito la tradizionale « sola campana », il cui suono è noto, sempre accompagnato dai sigg. Lauro e Fasciano (che non (continua in 2' pagina)

Giugno 1955 - L. 10 PERIODICO DEI LAVORATORI DELLA FABBRICA INNOCENTI Anno 2 - N. 6

DAI REPARTI E DAGLI UFFICI

La denuncia dei lavoratori in difesa dei loro organismi IL DIT' . '"'"c 112

Sono passati circa sei mesi dalla piena offensiva padronale alla Innocenti. Allontanati dalla fabbrica i migliori attivisti sindacali e politici, la nostra direzione, ha preparato il terreno per la conquista della C. I. Tutti sappiamo in che modo furono fatte le elezioni per averle subite. Potremmo volendo andare molto più indietro, cioè dal cambio quasi totale del personale di sorveglianza, alla paga, al giovedì sera, ecc. ecc. Tutte mosse di un piano tattico ben preciso. A noi ci basta osservare lo sviluppo di questo piano tattico come dicevamo negli ultimi sei mesi. Tolta la parola alla C. l., isolati i vari reparti, immissione di un numero maggiore e nuovo di personale di sorveglianza, ' divieto alla C. I. di entrare nei reparti previa autorizzazione della direzione, divieto di distribuzione di stampa, insistente controllo dei sospetti al CRAL durante l'ora di riposo, creare la paura di assumere un qualunque branca di lavoro per una qualunque organizzazione dei lavoratori è stato fino ad ora il piano tattico della nostra direzione. Chi può negare questi fatti? Chi non sente oggi un cerchio di oppressione confrontando la situazione a qualche anno fa?

Che dire del CRAL altro organismo dei lavoratori.

Non potendo la direzione impossessarsene o manovrarlo come manovra, oggo la C.I. e il FIAMLI, giacchè il regolamento dell'ENAL non lo permette, sta cercando di svuotarlo del suo contenuto, di rendergli la vita dura ,ed entrerà senz'altro in lizza in modo aperto al momento delle nuove elezioni se gli associati all'ENAL lo permetteranno. Ha tolto a questo nostro Ente delle entrate: (fieno, legna, ecc. ecc.) si è rifiutata di pagare il personale amministrativo e di fatica come aveva sempre fatto, addossando la spesa al CRAL, ha tolto l'organizzazione del campeggio per i giovani ed oggi piuttosto che dare al personale l'incarico per la vendita di bibite o acque nei reparti, lo ha organizzato essa stessa vendendo a prezzo di costo o quasi.

AL FIAMLI.

Il vecchio Consiglio era in continua angustia con il bilancio, poichè le entrate non erano sempre sufficienti a far fronte alle esigenze dei lavoratori ammalati, bisognosi di cure, di convalescenze, di macchinari atti a curare la salute. Oggi nel giro di pochi mesi il bilancio è andato in attivo, i casi di malattia sono diminuiti, e a quanto ci risulta, gli infortuni sono quasi raddoppiati.

Miracoli del nuovo Consiglio?

La verità è che mai come adesso si vedono pratiche o domande bocciate. Piuttosto che no la direzione ha tolto a questo organismo anche l'organizzazione delle

colonie estive per i bambini dei dipendenti dai 6 ai 12 anni. Quali sono i nuovi macchinari sanitari acquistati dall'attuale Consiglio? Forse il gabinetti" dentistico? Quello al FIAMLI non è costato nulla perchè è proprietà degli attuali dentisti. A noi associati interessa relativamente che ci siano dei soldi accumulati in attivo, ci interessa invece che quando uno è ammalato venga curato con tutti i mezzi. Il bilancio è in attivo, si aprino altre prestazioni. E' possibile pagare il viaggio a chi viene inviato in convalescenza? E a questi perchè non si paga oltre il soggiorno, il 26 % come se fosse in malattia?

* * *

Scuola per capi reparto o capi squadra di «buoni rapporti sociali »? i bei discorsi (copiati) dal Dr. Fasciano alla Fiera di Milano; le 10.000 lire dateci dopo i risultati delle elezioni per la C. l., la colonia e il campeggio gratis; la Coca Cola a 40 anzichè 45 lire non mascherano nulla. Alla Innocenti si vuol togliere ai lavoratori tutte le conquiste ottenute con anni di lotta e con molto sangue versato. La battaglia è stata - aspra e per ora la direzione mascherando molto bene le sue mosse e con le alleanze dei dirigenti scissionisti dei lavoratori, ha ottenuto qualche punto di vantaggio. Noi continueremo a smascherare il falso paternalismo e ad indirizzare i lavoratori a far un fronte unito contro il tentativo padronale.

Lavoratori della Innocenti, nella battaglia scatenatasi non per nostro volere, non siete impegnati solo voi. Tutti i lavoratori italiani e di tutto il mondo sono con voi e al fianco vostro in battaglia.

La classe operaia dirige già ol-

tre un sesto del mondo e dà continui scacchi al mondo imperialista. Stringetevi attorno alle vostre Organizzazioni sindacali, sconfessate i cattivi dirigenti, denunciate tutti i soprusi e siatene convinti che anche all'Innocenti si otterrà quel successo come il proletariato lo sta ottenendo su scala internazionale.

Visita alla chetichella

(continuazione dalla 1' pagina) lo hanno lasciato un solo istante) alla chetichella se ne è andato così come era venuto.

Viene spontaneo a questo punto di domandarci: ma che razza di ministro del Lavoro della Repubblica è quello, che nel momento in cui tutto il popolo lavoratore accusa il patronato, mentre il Parlamento dà vita ad una Commissione di Inchiesta nelle fabbriche, va a far visita di cortesia a coloro che sono sotto accusa? Chi, in definitiva, questo ministro che si definisce socialista, deve difendere? Quale leggi deve far rispettare? Ci siano permesse queste domande alle quali non attendiamo risposta, dal momento che sono i fatti a parlare. Dice un vecchio proverbio: « dimmi con chi vai e ti dirò chi sei ».

Ma forse l'on. Vigorelli nel momento in cui era in corso la crisi del governo ha voluto accattivarsi la fiducia degli industriali, per assicurarsi la candidatura nel nuovo governo. Di un simile Ministro del Lavoro, i lavoratroi non ne hanno bisogno e non mancheranno di lottare perchè le cose nel paese e nelle fabbriche cambino.

Sono anni che alla ATTREZZERIA si richiede personale di manovalanza

C'è qualche signore della direzione che si impunta quando sente parlare di super sfruttamento, ma non saprei come chiamare in, altro modo quanto succede da qualche anno in attrezzeria.

E' consuetudine che ad ogni cambio di produzione in attrezzeria si lavori a pieno regime per la costruzione di attrezzature e la messa a punto di altre fabbricate da officine esterne. Le ore straordinarie diventano un sacro dovere e a questo gli operai devono sacrificare i giorni festivi e anche le ferie scelte nel periodo che alla direzione fa comodo, come per esempio l'anno scorso; trattenendo così in officina oltre ogni limite di umana sopportazione i lavoratori. Ma quello che più fa specie è che nel reparto

nel quale sono occupati circa 80 operai con un numero elevato di ore straordinarie vi è un solo manovale e che in certe ore straordinarie non c'è. Così non è difficile vedere operai specializzati e qualche volta anche capi squadra dover eseguire lavori non proprio di loro competenza.

Pensiamo che l'aver rilevato queste deficenze possa valere ad più giusta sistemazione e ad una considerazione più umana.

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A quanto pare non è chiara la funzione che spetta alle guardie. Oppure la direzione intende utilizzarle in modo più completo e razionale, fino a farli diventare « tempisti dei Gabinetti ». Già, infatti si è notata qualche guardia, orologio alla mano calcolare il tempo che un operaio impiegava a fare il suo bisogno.

Forse intendono standardizzare il tempo che si deve impiegare per... Altre guardie invece, che possiamo definire « assaltatori », si arrampicano sul muro per guardare nei gabinetti chiusi. Quelle più distinte, invece, scortano armate il carrello per la vendita delle bibite nei reparti.

Non c'è che dire: una bella selezione. Quale onore per la Ditta Innocenti avere un simile corpo di guardia.

E poi gli operai hanno il coraggio di dire che non sono « umane le relazioni ».

SI SENTE DIRE

(dalle solite voci maligne) che i sig.ri Buffo e Oriani della corrente CISL in C.I., in virtù non si sà bene di quale autorità, abbiano deciso (da democratici come si definiscono) senza consultare i giovani, dove il campeggio si deve effettuare e a chi opponeva riserve il Dr. Fasciano a risposto che: chi vuole è così e chi non vuole è ancora così. Questa naturalmente a parere loro non è antidemocratico.

PARE

inoltre che il campeggio verrà istallato a fianco di quello organizzato dalle A.C.L.I., anche questo naturalmente in virtù dell'indipendenza e dell'autonomia delle iniziative che conpetono ne a Buffo ne alla CISL, ma in ogni caso alla C.I. tutta e al CRAL.

SEMBRA

che effettivamente lo « Yacht » sia in costruzione per conto del sig. Luigi Innocenti, tant'è che pare, malgrado l'intralcio portato, alcuni lavori siano stati eseguiti al G. III con precedenza assoluta su tutti i lavori.

DICONO

che per le Ferie, verrà dato un premio pari a 100 ore lavorative onde dare la possibilità a tutti i lavoratori dì fare buone crocere.

2 FABBRICA SUL LAMBRO
* * *

Riteniamo opportuno chiarire che:

Mercoledì 29 - 6 - 55 anziché giornata festiva, per esigenze di lavoro verrà eseguito l'orario normale ecc.

La direzione aveva convocato la C. I. e comunicato ad essa le sue esigenze. I lavoratori hanno eseguito l'ordine.

Molte sono state le lamentele, anche se non espresse in modo evidente per tema di rappresaglie. Queste lamentele da noi raccolte un po' qua, un po' là, potremmo così sintetizzarle: la richiesta della direzione per esigenze di lavoro ha lasciato molto scettici i lavoratorifi Infatti sia il sabato antecedente il 29 che il sabato dopo, l'orario è stato mantenuto normale, dalle 8 alle 12.. Se realmente ci Josse stata un'esigenza di lavoro ci avrebbero fatto lavorare in queste due mezze giornate, anche perchè, la spesa per la direzione sarebbe stata molto inferiore.

Quello che la direzione ha voluto manifestare con la sua richiesta è. stato invece, a noi pare, quello di far sentire che lei può fare ormai quello che vuole, costi quel che costi.

Per mantenere l'ascendente sui lavoratori bisogna comprimerli, con qualunque fatto, con qualunque mezzo e studiarne poi la reazione vero dott .Fasciano?

Ieri certi fatti forse non li avremmo capiti, oggi sì. Oggi comprendiamo le loro sottili trame e le denunciamo perchè tutti i lavoratori sappiano guardare nella giusta direzione e trarne le loro conclusioni.

Art. 20...

Con particolare livore la direzione si accanisce contro la stampa, ma soprattutto contro il giornale di fabbrica. Questo naturalmente ci onora in quanto vuol dire che colpisce giusto e bene in modo serio e vuol quindi dire anche che è un valido strumento. Questo già altre volte lo abbiamo rilevato e ripetuto, non è quindi questo il problema che intendevamo sollevare.

DAL MARE E DAI MONTI

Il problema è che per colpire il nostro giornale, attraverso i diffusori ecc., nei modi già noti, la direzione non si fà scrupolo di rispettare le leggi: infrangendole e violandole continuamente.

Ma forse la direzione non conosce bene le leggi italiane, può anche darsi però che faccia finta di non conoscerle; in ogni modo ci prendiamo noi la briga di fargli conoscere che ,ad esempio, l'art. 20 della legge dell'a febbraio 1948 circa le «Disposizioni sulla stampa » prevede la pena alla reclusione da sei mesi a tre anni, per « chiunque con violenza o minacce impedisce la stampa, pubblicazione o diffusione dei periodici per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite o in luogo pubblico, ovvero presso tipografie, edicole, agenzie o altri locali destinati a pubblica vendita ».

Ci sembra sufficientemente chiara per cui evitiamo ogni altro commento. Unica osservazione che solleviamo è che come dice il proverbio « ogni cosa ha un limite » e in Italia la legge è uguale per « tutti », ed in quanto ad usarla è bene dirlo, non siamo più ai tempi dei servi, della gleba, e la classe operaia è ormai classe dirigente.

Naturalmente senza illuderci ma convinti che le cose saranno molto meglio modificate con i rapporti di forza.

Sono ritornati sani e allegri i figli dei dipendenti che hanno trascorso un mese di vacanze ai mari e ai monti. Un mese trascorso sulle ridenti spiagge adriatiche o tra i monti della Val Seriana.

Periodo passato in un soffio per i bimbi, un mese d'attesa interminabile per i genitori che li stavano aspettando.

Il vuoto che si era creato in ogni famiglia con la partenza dei bambini ora non c'è più.

Sono ritornati. In ogni famiglia è tornata l'allegria. Il suono delle voci ha ripreso la normalità. L'allegria è riotrnata e con essa è ritornata la preoccupazione.

Un mese di aria pura al mare a Cesenatico. Giochi sulla sabbia, occhi fissi estatici sulle navi passanti in lontananza, bagni di mare, di sole e aria, aria marina.

Passeggiate e svaghi tra i valIoni della Val Seriana, pini e aria pura, vita regolata da nor-

All' ultima ora

Ora sì che ci rendiamo maggiormente conto del perchè il ministro Vigorelli fa orecchie da mercante alle denuncie dei lavoratori dell'Innocenti delle illegalità che continuamente vengono commesse ed evita il colloquio con i lavoratori nei reparti ed il suo intervento per far rispettare le leggi e per impedire la discriminazione mentre al contrario ascolta la voce dei rappresentanti c1;1 padrone.

Già a quanto pare tempo addietro prima di diventare un governante era il legale della Innocenti. Adesso sì che si comprende meglio quali interesse difende il Ministro del Lavoro socialdemocratico Vigorelli.

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me igieniche sanitarie. Un mese che non dimenticheranno, un mese di cura climatica che li ha rafforzati e preparati a sostenere i duri rigori dell'inverno. Tutto è passato. Sono ritornati alla loro casa nell'afa greve della Città.

Cambio della guardia

Cambio della guardia questo anno nell'organizzazione delle colonie per i bambini dai 6 ai 12 anni.

La direzione quest'anno pur di togliere questa branca organizzativa al FIAMLI, si è sobbarcata tutta la spesa. Lamentele per il mare non ce ne sono pervenute salvo che sulla pulizia mentre per la montagna quelli che si sono lamentati sono stati parecchi. Se la direzione nel suo piano organizzativo aveva previsto che i genitori non dovevano far visita alle colonie doveva comunicarlo. Il lasciar i bambini con i genitori solo mezz'ora o poco più alla mattina e altrettanto al pomeriggio ha fatto nascere questa giusta lamentela.

Un genitore fa qualunque sacrificio per i suoi bambini, e non guarda a spese o le ore di viaggio pur di stare una giornata con essi.

Invece arrivati verso le otto in colonia, fra la permanenza in chiesa e la passeggiata dei bambini ai genitori è stato possibile rimanere - con essi dalle undici e mezzo a mezzogiorno e dalle ore tredici e trenta circa alle quattordici orario di riposo.

In tutte le colonie ove è concessa la visita dei parenti in tale giornata, i bambini rimangono con i parenti e non fanno passeggiate. Ci auguriamo che questo sia stata una cattiva in-Lerpretazione di chi era responsabile della colonia e che un'altra volta non succeda più.

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Problemi del rione di Lambrate

L'esigenza per il rione Lambrate di essere dotato di Case Popolari ha le sue ragioni in due dati di fatto. Da un'analisi anche superficiale del rione risulta che Lambrate si avvia ad essere zona industriale d'importanza notevole. Si può calcolare che circa 8000 lavoratori sono impiegati nelle fabbriche, quando tutta la popolazione ammonta a solo 6000 abitanti. Su 6000 aottanti da considerarsi a struttura sociale operaia, soltanto il 30% è produttiva, di cui più della meta lavora fuori rione. Soltanto un migliaio di lambratesiquindi si alza da letto un quarto d'ora prima di recarsi sul luogo di lavoro. Il resto dei lavoratori che operano nell'industria del rione vi affluiscono da Milano e provincia. Dopo questa sommaria analisi risulta chiaro che la situazione della mano d'opera' è contraddittoria con i più elementari concetti di produttività. Il rendimento fisico di un individuo dopo alcune ore di treno e poche ore di riposo è ridotto del 30%; a lungo andare una simile situazione si fa sentire ove l'età media di un operaio dipende dalle sue condizioni di lavoro e la produttività di una fabbrica dal rendimento fisico della mano d'opera.

Il problema delle case popolari a Lambrate si risolve quindi per il primo punto nei seguenti termini:

Case Popolari significherebbero agevolazione di circa 6000 operai costretti a un regime di vita faticoso e ignobile; vantaggio per la produzione; costituzione di una cintura cittadina industriale funzionale che consente -l'ampliamento e il potenziamento dell'economia del rione. Nè d'altronde l'afflusso dei lavoratori a Lambrate tende a diminuire se si considera che stanno sorgendo stabilimenti interessanti il settore chimico metalmeccanico alimentaristico e farmaceutico. Passiamo ora al secondo punto che ci autorizza come cittadini di Lambrate a chiedere l'urgente risoluzione del problema dell'abilità.

Il 90% circa dei fabbricati pubblici in vie che ricordano topograficamente l'origine comunale del rione, risale a mezzo secolo fa. Se si considerano poi i cascinali ugualmente abitati da operai, questi sono di qualche secolo fa.

Intere famiglie sono situate in stanze su ballatoi a cortile unico a servizi igienici limitati, insufficienti. Manca l'acqua, si attinge a un'unica pompa, d'inverno si annega nel fango e d'estate si mangia polvere. Il gruppo di case più funzionali, in via Folli, conta un sopra-affollamento di 4 persone per vano. In via S. Faustino, 7 famiglie su 30 vivono sotto il piano stradale; questa situazione dovrà essere inquadrata in un ambiente a dati crudamente tragici. Esiste un gabinetto esterno di media su 12 famiglie; non esistono fognature. Spesso un letto basta per tutta la famiglia senza distinzione di sesso e d'età. Se vi è a Lambrate un

problema di civiltà non può essere risolto che con il miglioramento delle condizioni base di vita.

Nello stabile n. 7 di via Saccardo, 9 famiglie vivono, 5 in due locali, 4 in un locale, con una punta massima di 8 persone per vano. Nello stesso fabbricato sono situati 2 lavoratori meccanici, 1 deposito di vino e 1 autorimessa.

Viene spontaneo di dire che dove i problemi della .convivenza umana assumono queste pro-

porzioni, è doveroso per tutti di ogni fede politica, di ogni credo religioso, unirsi alla nostra denuncia, alle nostre petizioni, alla nostra speranza. Questo è il punto: è perchè esistono condizioni che solo con la lotta si possono sanare.

E' una lotta pacifica, continua, spossante della gente semplice in cerca di una vita migliore. Noi di Lambrate chiediamo per i lavoratori che sono e che non sono lambratesi, case nuove e case -pulite.

Aria nuova alla Innocenti

Ad un recente convegno di democristiani tenutosi a Bologna, in un intervento l'on. Buttè ha testualmente detto che attualmente nelle fabbriche italiane c'è una atmosfera di paura che s'identifica, egli continua, in quel complesso di condizioni che sovente impediscono che si rendano pubblici azioni e fatti che si verificano nei luoghi di lavoro, introduzione di sistemi mortificatori della dignità umana, lotta alle organizzazioni sindacali e sociali, violazioni delle leggi. Allora signori non siamo dei visionari e nemmeno dei perturbatori dell'ordine sociale quando dichiariamo che nella nostra fabbrica da dicembre a questa parte altro non si è fatto che cercare di rendere l'atmosfera il più possibile analoga alla sopra accennata.

E' o non è vero che oggi giorno alla Innocenti si sta instaurando un clima di terrore e di paura che ci ricorda molto da vicino i sistemi ed i metodi del famoso ventennio. E se non lo è, come debbono essere definiti il comportamento e la mentalità dei vari capi squadra e capi reparto, certamente spinti dall'alto nell'esplicare le loro funzioni, nei confronti degli operai? E tutte le mille piccole ma non per questo meno gravi, astuzie, che si mettono in atto verso quegli operai che più coraggiosamente si battono per il rispetto dei propri e altrui diritti, per rendere la loro vita il più difficile possibile? E l'apparato poliziesco che circonda e controlla e spia gli operai come se fossero dei lebbrosi?

QUESTO ERA I 1 CAMPEGGIO DEL 1954

Evidentemente devono aver dato buoni frutti i sistemi della politica paternalistica instaurata dalla direzione nei rapporti di produzione se la stessa non perde occasione per applicarli in misura sempre più accentuata. Ci riferiamo in modo particolare alla questione del campeggio. Come certamente saprete ogni anno il C.R.A.L. (organismo prettamente operaio) organizzava durante il periodo delle ferie un campeggio per i giovani, accollandosi la maggior parte degli oneri. Tale iniziativa, è necessario premetterlo, era attuata con sistemi assolutamente democratici.

Infatti sia la scelta della località, come tutti gli altri problemi erano ampiamente affrontati e discussi fra tutti quei giovani che erano direttamente interessati. Come risultato la gran parte dei giovani soddisfava un proprio desiderio. Ebbene quest'anno la direzione non volendo essere da meno in fatto di assistenza agli organismi operai ha deciso di accollarsi ogni responsabilità riguardante il campeggio. Ha infatti invitato perentoriamente il C.R.A.L. a non volersi interessare della faccenda, ha assunto l'iniziativa e si è tanto preoccupata da ritenere le proprie decisioni uniche inappellabili.

Pur ammirando incondizionatamente lo spirito di carità che certamente ha ispirato la sua condotta vogliamo ricordare alla direzione come il campeggio sia stato e sia tutt'ora frutto della lotta dei giovani, che hanno saputo realizzarla grazie alla loro volontà e alla fiducia che avevano nella loro organizzazione. Se veramente sono, come la direzione dichiara, sentimenti umani e disinteressati quelli che le dettano tali iniziative, perchè non si è limitata a offrire un solido contributo al nostro C.R.A.L. aiutandolo così a superare quelle difficoltà che il campeggio presentava? Ha tenuto conto la nostra direzione nella scelta della località, fattore importantissimo ai fini della buona riuscita di un campeggio, del parere e dei suggerimenti dei giovani? No, ha stroncato sul nascere ogni iniziativa degli stessi. Scopo evidente di tutto questo non è certamente il desiderio di sobbarcarsi una maggior cura e una più grande responsabilità, ma quello di sottrarre ogni e qualsiasi iniziativa agli organismi proletari mantenendo in questo caso i giovani sotto la loro diretta e paterna tutela per poter con un buffetto sulla guancia o una manata sulle spalle soffocare le loro aspirazioni per una migliore vita sociale. Forse che la scelta di Courmajeur sia una pura coincidenza con il campeggio nazionale delr A.C.L.I. che si svolgerà nella stessa località e nello stesso periodo?

Il trucco è vecchio signori della direzione, e come tutti i vecchi giuochi ha perso ogni attrattiva e quel che è peggio se ne conosce il trucco.

Si allettano e si ricattano gli operai più coscienti per farli recedere dalle loro posizioni, e se questi mezzi non bastano, li si umilia, offendendoli nella loro dignità e nella loro capacità. Si arriva a sospendere gli operai che chiedono il rispetto dei propri diritti.

O forse l'atmosfera così determinata s'inquadra perfettamente e si identifica nella cosiddetta « aria nuova Innocenti »?

Vorremmo che a queste domande i nostri amici invece d'abbandonarsi alla facile demagogia riflettano un poco, si guardino attorno, aprano gli occhi e facciano un esame sereno ed obiettivo della situazione.

E se sapranno giungere a tanto auguriamo loro di continuare sulla via pratica, per il bene della classe operaia.

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Direttore Responsab. LEONARDO BANFI Autorizzazione Tribunale di Milano in data 31-12-1953 - N. 3259 Tip. N. Pagani - Milano - Via Termopili 10 4 FABBRICA SUL LAMBRO

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