Intervista a PAOLA BARATTER, Dirigente scolastico
Imparare con la disabilità Che lavoro fa e che rapporto ha il suo lavoro con il tema della disabilità? Io dirigo un Istituto Comprensivo e il tema della disabilità è sempre presente nell’ambito scolastico. Non dobbiamo mai dimenticare che la scuola è di tutti ed è per tutti. Quindi la scuola deve garantire a tutti la possibilità di apprendere. Quanto spesso le capita di interagire con studenti con bisogni educativi speciali e quali sono le forme di disabilità più frequenti? Io interagisco quotidianamente con i ragazzini con bisogni educativi speciali, come con tutti gli studenti. Spesso si ha una visione distorta del ragazzino disabile, incentrata sulla sua disabilità invece che sul suo essere prima di tutto una persona. Esistono bisogni educativi speciali di tipo molto diverso: c'è chi ha una menomazione fisica, chi ha un ritardo cognitivo ma anche chi proviene da una famiglia povera culturalmente, che non ha gli strumenti culturali per accompagnare il proprio figlio in un percorso di crescita. Ecco, io vedo la scuola come lo strumento attraverso il quale è possibile garantire a tutti pari opportunità. In che modo una disabilità può compromettere la possibilità per lo studente di proseguire i suoi studi e come e con quali mezzi si può dare loro la possibilità di imparare? Una disabilità potrebbe costituire un ostacolo per lo studente, ma negli ultimi anni la società ha lavorato molto in questa direzione, tanto che quasi tutti gli studenti possono oggi seguire un corso di studi regolare. Ci sono però alcune disabilità che non permettono a un ragazzino di partecipare fisicamente alle lezioni e in tal caso è necessario trovare delle modalità che permettano anche a questi alunni di accedere a un contesto educativo, per imparare e per interagire con i coetanei. In questo contesto le tecnologie costituiscono un aiuto importante, ma il solo strumento non è sufficiente per garantire l’inclusione: servono volontà e consapevolezza. L'inclusione dovrebbe essere un obiettivo fondamentale per tutte le società. È possibile in generale far integrare lo studente con BES con i suoi coetanei? Non solo l’integrazione è possibile ma è doverosa: tutti i bambini di tutte le età hanno il diritto di interagire con i propri coetanei. L'integrazione o, meglio, l’inclusione, di tutti, dovrebbe essere uno degli obiettivi primari della scuola. Non dobbiamo mai dimenticare che i bisogni educativi speciali non riguardano sempre necessariamente gli altri. Tutti gli studenti hanno dei bisogni educativi speciali, alcuni sono più invalidanti, altri meno; ma quando pensiamo agli studenti nel loro percorso di crescita individuale non possiamo