Ad Quartum Leonem - Dicembre2013

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Villa Badia nuova sede del Corpo Musicale Lenese di Marco Sacchi |

marco.sacchi@fondazionedominatoleonense.it

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ra il 22 giugno del 1884 quando a Leno nacque la banda musicale. Da quella data sono passati molti anni: oggi la banda è diventata il Corpo Musicale Lenese “V.Capirola” e dallo scorso settembre ha trovato sede in Villa Badia, tornata al suo antico splendore dopo la conclusione, lo scorso maggio, dei lavori di restauro. Incontriamo Ermanno Panno, Presidente del Corpo Musicale di Leno. Ermanno, da pochi giorni avete preso possesso dei nuovi locali in Villa Badia. Quali sono le vostre prime impressioni? In Villa Badia sentiamo finalmente di aver trovato spazi consoni alle attività del Corpo Musicale. Siamo entusiasti che la nostra richiesta di una sede decorosa sia stata accolta dalla Cassa Padana la quale, in accordo con il Comune di Leno, ci ha messo a disposizione alcuni locali. L’offerta ci ha lusingato, perché ha segnato, in un certo senso, il riconoscimento dell’importanza storica della nostra banda. Quali sono le offerte formative che propone il Corpo Musicale Lenese? Il Corpo Musicale Lenese, attraverso la Scuola di Musica, offre corsi di strumenti a fiato e corsi di chitarra, pianoforte e propedeutica per i piccolissimi. Da qualche tempo è attivo anche un corso gratuito di grammatica musicale per adulti, che introduce alla musica persone di qualsiasi età.

Di cosa si compone il vostro repertorio? Il nostro repertorio spazia dalla tipica musica bandistica a brani tratti dalla grande musica classica, da colonne sonore e composizioni per musical a musiche religiose. Se una persona volesse approcciarsi alla musica, quali sono le tappe da seguire per entrare a far parte del Corpo Musicale Lenese? Non c’è un’età per iscriversi alla Scuola di Musica: abbiamo corsi per bambini dai 5/6 anni fino al corso per adulti. Il percorso standard per ragazzi prevede un triennio scolastico di lezioni; per quanto riguarda gli adulti, in base alle inclinazioni e alle attitudini personali, i frequentanti, dopo un periodo di pratica musicale, possono passare nell’organico principale della banda. Il Corpo Musicale è già in fermento: il prossimo anno cadrà il 130° anniversario dell’associazione, che verrà festeggiato con eventi musicali per tutto l’arco del 2014. ●

info Corpo Musicale Lenese “V.Capirola” Villa Badia, Via Marconi, 28 - Leno (Brescia). Tel. 338-4336829 segreteria@corpomusicalelenese.it www.corpomusicalelenese.it

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Le terre nere di Leno medievale L’ultima campagna di scavi a Villa Badia si è svolta a settembre e ottobre di quest’anno e ha visto come oggetto d’indagine il terreno posto a nord della dimora. La presenza della “terra scura” e soprattutto il suo rapporto, ancora tutto da indagare, con i resti dell’antico monastero longobardo, aprono un ventaglio completamente nuovo di interrogativi. Ancor più carico di aspettative considerata l’ottima conservazione dei depositi e il fatto che ad oggi, nella provincia bresciana, non è mai stato indagato un sito di età altomedievale di pari estensione. di Denise Morandi, archeologa

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ono numerosissime le fonti documentarie, conservate negli archivi di Leno, Brescia, Milano e Venezia, che da sempre testimoniano la presenza, sul sito oggi occupato dall’ottocentesca Villa Badia, dell’antico monastero maschile, fondato dal re longobardo Desiderio nel 758 d.C e dedicato a San Benedetto.


Risale ormai a più di dieci anni fa la prima campagna di scavi, svolta sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia, e allora tenacemente voluta da Cassa Padana, realizzata con lo scopo di verificare le numerose ipotesi fatte dai ricercatori al riguardo. In particolare essa aveva visto in prima battuta l’impiego della sofisticata tecnologia del GPR (Ground Probing Radar) che, attraverso l’emissione di un’onda elettro-magnetica propagata nel sottosuolo, aveva indagato buona parte dell’area di fronte alla villa ottocentesca e in un secondo tempo l’apertura di alcune trincee e diversi sondaggi. I dati ricavati, nonostante l’esiguo numero di strutture murarie conservate, avevano permesso di ricostruire con buona approssimazione l’evoluzione cronologica delle chiese monastiche che si erano succedute in dieci secoli di vita del monastero, oltre che gli ingombri principali degli ambienti in cui si svolgeva la vita quotidiana dei monaci. In particolare erano state riconosciute la posizione e le dimensioni della prima chiesa abbaziale, voluta da re Desiderio, e tutte le trasformazioni che ad essa erano state apportate fino al XIII secolo. Inoltre, erano stati scavati alcuni ambienti del chiostro monastico e numerose sepolture ad esso associate. La seconda campagna aveva interessato l’area ad est della villa e si era svolta nell’inverno tra il 2009 e il 2010. Con grande sorpresa di tutti gli studiosi coinvolti, essa aveva dato conto della presenza di un’altra chiesa, di dimensioni nettamente inferiori rispetto a quella abbaziale, con una fitta necropoli associata, utilizzata almeno fino al XVII secolo. Fra gli elementi più dibattuti di quest’ultimo intervento, vi sono stati l’intitolazione del piccolo saccello sacro (S. Maria o S. Giacomo?), e l’attribuzione cronologica della grandissima fondazione (1,80 m di larghezza) di un muro che dall’abside della chiesetta determi-

nava il limite orientale della necropoli e con buona probabilità quello del monastero stesso. L’ultima campagna di scavi, infine, è stata svolta nei mesi di settembre e ottobre di quest’anno e ha visto come oggetto d’indagine il terreno posto a nord di Villa Badia. Sul sito sono state realizzate 21 trincee. Lo scopo dell’indagine è stato quello di accertare la presenza di stratigrafia antropizzata, ovvero di un deposito archeologico che contribuisca a completare il quadro già emerso dagli scavi fatti negli anni passati. A dispetto della scarsa potenza della stratigrafia indagata nelle campagne precedenti, l’area ha rivelato la presenza di un deposito ricchissimo di informazioni. Pochi centimetri al di sotto del terreno vegetale, infatti, sono subito emersi livelli di macerie (fra le quali sono stati riconosciuti anche elementi decorativi in pietra di notevole interesse), alcune strutture murarie ben conservate, numerosi frammenti di ceramica databile tra l’Età Tardo Antica e l’Età Rinascimentale, ma soprattutto quella che tecnicamente viene definita dark earth, ovvero “terra scura”. Tali depositi, caratteristici dei siti di Età Altomedievale (V-X sec.d.C.), sono costituiti da terreno che spesso assume una colorazione quasi nerastra determinata dalla presenza di una forte componente organica mescolata al terreno, risultato dell’abbondante presenza di rifiuti e scarti di cibo e dell’utilizzo del legno per la costruzione delle abitazioni civili. La presenza della “terra scura” e soprattutto il suo rapporto (ancora tutto da indagare) con i resti dell’antico monastero di fondazione longobarda, aprono un ventaglio completamente nuovo di interrogativi, che risulta ancor più carico di aspettative considerata l’ottima conservazione di tali depositi e il fatto che ad oggi, nella provincia bresciana, non è mai stato indagato un sito di Età Altomedievale di pari estensione. ●

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Imparare a raccontare… con Lucilla Giagnoni di Daniela Iazzi |

daniela.iazzi@fondazionedominatoleonense.it

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accontare significa creare una storia. Anzi, significa creare la propria storia, una riserva inesauribile di linguaggi, codici e sentimenti. Raccontare per sapere e scoprire chi siamo, per sollevare il velo che ci nasconde le verità. Sarà proprio il racconto la base dello stage intensivo che prenderà avvio a Leno, al Teatro di Desiderio, dal 6 all’8 dicembre. A condurlo sarà una docente d’eccezione: Lucilla Giagnoni. Nota attrice e regista del teatro italiano, Lucilla Giagnoni si è formata nella Bottega di Vittorio Gassman a Firenze. Ha collaborato fino al 2002 con il Teatro Settimo, producendo gran parte

degli spettacoli che sono stati portati in tourneè in Italia e all’estero, vincendo premi nazionali ed internazionali. Ora si dedica alla creazione di propri spettacoli, impegnandosi in attività didattica per ragazzi e adulti. Questo stage rappresenta quindi un’occasione unica, non solo per chi calca il palcoscenico, ma anche per coloro che hanno fatto della parola e della comunicazione il proprio lavoro o passione. ●

info Tel. 030-9038463 e-mail: ilteatrodidesiderio@libero.it

Natale è stare insieme, a Leno di Daniela Iazzi |

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daniela.iazzi@fondazionedominatoleonense.it

atale è, da sempre, uno dei momenti dell’anno più sentiti da tutti. Per entrare nella magica atmosfera natalizia, domenica 1 dicembre la ProLoco di Leno e la Fondazione Dominato Leonense propongono una giornata da vivere insieme all’insegna della solidarietà. Domenica 1 dicembre, dalle 10 alle 18, la piazza di Leno accoglierà gli stand dell’artigianato locale con le loro decorazioni natalizie; saranno inoltre presenti le associazioni di volontariato, con oggetti realizzati da volontari e utenti. In Villa Badia, alle 14.30, il corso geometri dell’I.S.S. “V.Capirola” presenterà il progetto “Dall’archivio al territorio sulla via delle cascine”,

uno studio delle cascine di Leno. Alle 15.30, seguirà un incontro per dar voce ai Gruppi di Acquisto Solidale, nuova forma di acquisto di beni di consumo che utilizza il concetto di solidarietà come criterio guida nella scelta dei prodotti. I più piccoli sono invece attesi alle 15.30 per appendere la propria decorazione all’albero di Natale della solidarietà, per poi assistere ad uno spettacolo di giocoleria. Non mancheranno le caldarroste, il vin brulé e molte altre specialità gastronomiche da assaporare o da acquistare per i cesti regalo o per le tavole dei giorni di festa. Info: 338-3454157

Fai parte della Fondazione Dominato Leonense! Avrai diritto a sconti e agevolazioni sulle iniziative culturali da noi organizzate e in altri siti culturali del territorio

Quota socio privato: 100 euro all’adesione e 10 euro annui 12Quota socio istituzionale: 1.000 euro all’adesione e 100 euro annui


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