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1.4 Infrastrutture, insediamenti, edificato

Nei documenti di candidatura si sottolinea a più riprese che, per la sua particolare conformazione geografica e climatica ostile alla presenza dell’uomo, il sito Dolomiti Unesco ricomprende aree dove non esistono insediamenti umani stabili e che sono per lo più disabitate la maggior parte dell’anno. Sembrerebbe pertanto che la questione del controllo degli insediamenti e delle infrastrutture fosse del tutto trascurabile. Tuttavia non è così. Sia pure nella notevole rarefazione della presenza umana all’interno dei confini del sito, si riconosce una certa varietà di elementi di origine spiccatamente antropica, la cui presenza e le cui trasformazioni debbono essere tenute sotto controllo per garantire la integrità del sito stesso. Sebbene si tratti di situazioni infrequenti la loro presenza rappresenta un tema assai delicato, sia per la loro eccezionalità sia per il loro essere situati nei punti più accessibili del Sito. È dunque necessario prima di tutto porsi il problema di che cosa stiamo parlando: che tipo di “insediamenti, infrastrutture ed edifici” sono presenti nel Sito Dolomiti Unesco o nelle sue immediate vicinanze? Quanti sono?

Proviamo a rispondere alla prima domanda. Sebbene nei documenti di candidatura non venga fornita una lista ufficiale, alcune indicazioni sulle tipologie di manufatti si possono dedurre dalla documentazione prodotta. Innanzitutto si parla di sentieri, di strade, di rifugi, bivacchi e alberghi (per cui si trova un elenco ordinato per sito in Annex 4) e di impianti di risalita.

A questo primo elenco sommario si aggiungono le indicazioni provenienti dal documento di raccomandazione del 2011:

“For any proposed new developments or upgrading works within the Property (such as roads, quarries, buildings, utility corridors, transmission towers) the landscape Network would be expected to provide expert guidance to the Board as a basis for ensuring protection of the Property” (IUCN 2011, p. 11). Infine nella documentazione integrativa del 2009 si precisano gli argomenti sui quali, considerando gli specifici caratteri dell’area Unesco, deve concentrarsi la armonizzazione degli strumenti di controllo degli insediamenti e delle infrastrutture. Si tratta di elementi assai disomogenei per l’uso, per le possibili trasformazioni, per il possibile impatto delle trasformazioni stesse. Ai fini della armonizzazione degli strumenti di controllo sembra pertanto importante provare a stendere un elenco aperto ma il più possibile esaustivo di insediamenti e infrastrutture da assoggettare a pianificazione armonizzata. Come nel caso delle “strutture obsolete” (vedi capitolo corrispondente) si è ritenuto opportuno adottare un approccio sistemico, integrando le indicazioni provenienti dai documenti di candidatura in un quadro strutturato in base alle attività che si svolgono nel territorio iscritto nel patrimonio dell’umanità Dolomiti Unesco.

Si ipotizza che nel sito Dolomiti Unesco le attività stabili si possano ridurre a quattro: attività turistiche, attività agrosilvopastorali, residenza (un elenco dei residenti nelle aree core e buffer è presente nei documenti di candidatura, Annex 4, “shelters and other facilities”) e transito. Ad esse sono collegati i diversi tipi di insediamenti, manufatti e infrastrutture che si incontrano all’interno del perimetro.

Fatti salvi gli impianti di risalita, per i quali le raccomandazioni IUCN sono inequivocabili37, tutti gli altri manufatti elencati più sopra sono soggetti a norme certamente restrittive, ma non assolute.

Si veda a questo riguardo la tabella proposta dalla documentazione di candidatura riportata di seguito, che individua le attività di trasformazione ammesse e proibite dalla pianificazione in vigore nel 2009 (abbiamo evidenziato in giallo le attività relative a insediamenti, infrastrutture e manufatti):

37 “Raccomandation (d) Includes the established policy that ski resort developments are not permitted within the World Heritage Property and Buffer Zone”; e più avanti “Comprehensively banning ski resort developments from the Property and buffer zone”.

Fig. 5: “Comparative table of plan topics” (pianificazione esistente), relativi ai criteri VII e VIII (Supplementary Information, p. 25 e ss.). Sono evidenziati i topics relativi a insediamenti e infrastrutture.

Un’ultima considerazione è necessaria. Al momento attuale non è possibile rispondere con precisione alla seconda domanda che ci siamo posti cioè non è possibile quantificare precisamente il numero di manufatti e infrastrutture presenti nel sito Dolomiti Unesco. Questo rappresenta comprensibilmente un handicap per ogni politica che li riguardi, ivi compresa la armonizzazione delle norme. La realizzazione del Sistema Informativo comune previsto dai documenti di candidatura (vedi paragrafo 3) potrebbe ovviare a questo problema. Anche la catalogazione delle strutture obsolete potrebbe contribuire a colmare questa lacuna.

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