
2 minute read
1.3 Esempi Pag
A great diversity of colours is provided by the contrasts between the bare pale-coloured rock surfaces and the forests and meadows below. The mountains rise as peaks with intervening ravines, in some places standing isolated but in others forming sweeping panoramas. Some of the rock cliffs here rise more than 1,500 m and are among the highest limestone walls found anywhere in the world. The distinctive scenery of the Dolomites has become the archetype of a “dolomitic landscape”. Geologist pioneers were the first to be captured by the beauty of the mountains, and their writing and subsequent painting and photography further underline the aesthetic appeal of the property.
Appare chiaro che la conservazione dell’integrità delle caratteristiche paesaggistiche descritte è l’obiettivo generale di tutte le attività della Rete del Paesaggio e quindi anche dell’attività di catalogazione delle strutture obsolete.
Scendendo di dettaglio, dall’ulteriore documentazione di riferimento (in particolare il Mission Report curato dall’IUCN dell’ottobre 2011) si desume che la finalità della catalogazione delle strutture obsolete e inutilizzate sia essenzialmente la loro rimozione (“Le azioni identificate dalla Rete comprendono la rimozione delle infrastrutture e delle attrezzature obsolete, ed è fortemente sostenuta la definizione degli standard minimi per la conservazione futura dell’integrità del paesaggio”). Si evince anche che la rimozione delle strutture obsolete è associata al mantenimento dell’integrità del paesaggio, obiettivo più generale della Rete. Nelle raccomandazioni del Rapporto di monitoraggio dell’IUCN dell’ottobre 2011 si precisa che “Le azioni identificate dalla Rete comprendono la rimozione delle infrastrutture e delle attrezzature obsolete, ed è fortemente sostenuta la definizione degli standard minimi per la conservazione futura dell’integrità del paesaggio”, ed ancora “ci si aspetta che la Rete del Paesaggio possa fornire all’Amministrazione della Fondazione una guida esperta come base per assicurare protezione al Patrimonio in relazione a ogni proposta di nuovo sviluppo o incremento all’interno del Bene (quali strade, cave, edifici, corridoi energetici, ripetitori, ecc)”. Nel medesimo documento, si rileva che una delle priorità è il “recupero dei valori naturalistici del paesaggio sviliti da attività umane all’interno del Bene”. Tali indicazioni offrono una implicita valutazione dell’obsolescenza come una caratteristica legata ad un basso valore degli oggetti, alla assenza di una qualunque forma di utilizzo e ad un loro impatto sull’ambiente e sul paesaggio; perciò si tratta di strutture da rimuovere. Considerando però l’accezione di obsolescenza così come descritta nel capitolo 1.1, certamente si può affermare che esistono strutture obsolete compromissorie dell’integrità del paesaggio ma anche, all’opposto, strutture obsolete che si possono considerare elementi di valore del paesaggio culturale.
Sono inoltre da evidenziare anche le possibili connessioni con gli obiettivi del Management Framework (Management Framework gennaio 2008), ovverosia conservazione e gestione, comunicazione e valorizzazione. La catalogazione delle strutture obsolete potrà certamente porsi l’obiettivo della conservazione, laddove per strutture obsolete si intendano anche tutti i manufatti che pur non essendo più utilizzati conservano un certo valore testimoniale (manufatti militari, strutture protoindustriali, ...).
La catalogazione può inoltre fornire informazioni utili per la gestione e la valorizzazione del WHS, con particolare riferimento al controllo delle trasformazioni e alla promozione del turismo sostenibile: in questa prospettiva le strutture obsolete possono rappresentare un potenziale disponibile ad una loro rifunzionalizzazione, così da soddisfare le nuove esigenze del WHS in termini di accessibilità, dotazione di servizi, strutture per la fruizione, senza implicare la costruzione di ulteriori infrastrutture o manufatti ma provvedendo all’adeguamento di quelli esistenti.