Pollo 18

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Un errore facile - Chi tenta di realizzare il movimento descritto incede spesso in un errore comprensibile, purtroppo vanificante il tutto: nel tentativo di conferire la spinta assiale alla canna scompone la spinta “rotativa” che va dalla verticale a 45° da quella assiale. Così prima conferisce la spinta portando la canna a 45° e subito dopo la fa avanzare lungo l’asse. In questo modo l’efficacia si perde completamente, non solo, ma si induce un’onda lungo la coda che si stende (male) in avanti. La stessa cosa può accadere nel back cast. E allora? E allora occorre fondere i due momenti di spinta in uno solo. Anche qui la logica della fisiologia corporea si sposa con detta esigenza: arrivati alla verticale, sarà sufficiente semplicemente avanzare col polso lungo il solito tratto rettilineo premendo col polso (o con Una trota catturata: è bene non dimenticare mai il fine ultimo del nostro arrabattarsi; la cattura di trote più belle, o più numerose, perché troppo lontane, o comunque difficili da raggiungere con lanci grossolani.

l’indice, se lo preferite per lanci corti e medi) stendendo il braccio in avanti, anziché ruotarlo e basta; i due movimenti si fonderanno automaticamente. Puntualizzazione opportuna - La cosiddetta spinta assiale non è un vero e proprio avanzamento lungo l’asse della canna chiaro ed avvertibile, ma si verifica automaticamente nel momento in cui, anziché ruotare l’avambraccio verso il basso con movimento circolare, si stende il braccio in avanti con la mano che traccia un percorso rettilineo senza far superare alla canna i famosi 45°. La “spinta assiale” diventa un fatto consequenziale, poiché è una componente inevitabile se vengono rispettati i crismi suggeriti: linearità e bloccaggio. Una volta fatto ciò, potete portare la canna dove volete, anche in orizzontale, tanto il loop è già partito correttamente. Abbassare la canna è da fare solo nell’ultimo lancio, quello che deposita la mosca, così da ridurre l’attrito nell’ultimo anello e consentire uno shoot (rilascio della coda con allungo della portata) più fluido. Flessione negativa - Con flessione negativa intendiamo il piccolo trat-

to che può percorrere l’anello di punta in direzione contraria alla direzione di lancio come conseguenza di uno scatto troppo repentino. É dovuto al fatto che la canna è una struttura flessibile. Siete come S. Tommaso? Bene, ecco l’esperimento nel quale ficcare il naso: tenete la canna col cimino a pochi centimetri da un ostacolo, ad esempio un muro, poi fatela scattare rapidamente in avanti; verificherete subito che la punta del cimino, per l’inerzia combinata con l’elasticità, prima di scattare in avanti compie uno scatto all’indietro battendo contro il muro. Tranquilli: batterà abbastanza debolmente, non al punto di danneggiarsi, ma certamente al punto di vanificare il lancio. La conseguenza ha un nome: tailing loop (disegni G, G bis e H), consiste nell’apertura del loop che, rallentando per la resistenza dell’aria, verrà superato dalla coda in avanzamento che finirà per chiuderlo come un cappio, con la frequente conseguenza di agganciarsi formando un embrione di parrucca, che spesso crea nodi nel finale o nella coda. Tutti comunque sappiamo bene di questo fenomeno, poiché è frequentissimo. Non avviene solo alla partenza dalla canna da ferma, ma anche accelerando troppo rapidamente durante il

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