I quanti di Pam

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c’è dubbio, ma solo nel senso che non sfidiamo a duello “quel” pesce, come potrebbe capitare in una sorgiva. La pesca è tutta opportunista: chiedetelo a un animalista vegano.

L’uomo e il fiume

Pagina precedente, sopra: le frecce indicano un sottoriva con buche interessanti, ma stretto tra macigni e forte corrente, la secca dragherebbe, ma una wet potrebbe avere successo. Sopra, Medium Olive, un piccolo baetide per i periodi autunnali di sfarfallamento in torrente con livelli medi. Sotto: tre imitazioni di Heptageniidae perfette per il torrente ad inizio stagione con livelli alti e medi, la prima a sinistra è una March Brown classica, le altre sono varianti, l’amo? N. 10 o 12.

cadrebbe nel posto giusto, ma le altre finirebbero sui sassi, in corrente turbolenta, sulla vegetazione... È facile immaginarlo. Ma in un grande torrente di fondovalle tutto si dilata, ad iniziare dai tratti e luoghi pescabili e tre, quattro o più mosche aumentano le possibilità di trovare un pesce disposto ad abboccare. Non solo, ma pescando verso monte il treno di mosche rischia di scomporsi con le conseguenze del caso, mentre pescando con un certo angolo verso valle la corrente lo mantiene lineare e... Niente deragliamenti. È una tecnica opportunista, non

Abbiamo alluso, alla fine del III capitolo, al fatto che nel rapporto dell’uomo col fiume c’è ben altro. Certamente il ruolo dei ceti sociali ci sta, specie in un atavismo come la pesca, che è un’attività predatoria, un tempo prerogativa dell’eroe, che difendeva il villaggio dalle belve, poi dei guerrieri, che lo difendevano dai predoni, poi dei soldati, che hanno sempre difeso i nobili dal volgo, fino ad oggi, dove gli eserciti mantengono al potere i padroni della terra. Ma l’uomo, avvicinandosi al fiume per catturare un pesce con una mosca artificiale, prima di illudersi di elevare sé stesso vuole soddisfare un bisogno, un’antica tensione che lo spinge a capire le cose del mondo, anche se è solo il perché una trota sale dalla sua tana per aggredire una piccola forma vitale che ha saputo imitare con maestria. Che importanza ha se questa ha le ali in penna e poco hackle, se galleggia o affonda, se viene utilizzata solo quando un certo insetto appare, oppure potrebbe probabilmente esserci? Queste sono fisse nostre, ciò che davvero cerchiamo è scoprire qualcosa che non sapevamo e sfruttare la nuova conoscenza per prendere un pesce. Maglio due. Il problema, semmai, è nella pretesa di catturare a più non posso senza sapere perché. Se ambite a questo, andate a sgomitarvi nei no kill all’italiana. A me è venuto il gomito del tennista.

Tecnica di pesca in dettaglio

Non solo è di regola il sistema più redditizio in torrente, ma è anche il più semplice e richiede solo una tecnica di lancio di base. Chi vuole sperimentare Valsesiana o Tenkara può farlo, ma con una comune canna da mosca può pescare nello stesso modo con le stesse mosche aggiungendo il grande vantaggio di un maggior raggio d’azione.

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