Amarcord

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Le bionde svampite e le isteriche mediterraneee non dovrebbero mai essere portate a saltellare lungo i sassi di un torrente, portatevi una canna, e magari un nipotino, che è meglio. Neanche Kennedy portò mai Marilyn a pescare. Qui sotto: 1982, si decolla dal versante Est della cima Calvanella a Pian del Falco, la valle nello sfondo è quella del Fellicarolo, dove si apre nella vallata di Fanano.

parazione alla vita: capii che i sogni le danno un senso e che talvolta... La vidi nell’ultima pozza, sotto la cascata più alta, se avessi visto una tigre saltare dalla roccia mi sarei stupito meno. Ancor’oggi mi faccio la stessa domanda: come diavolo era arrivata lì? Una tigre può scappare da un circo, ma lo avete mai visto fare da una trota? Probabilmente imparai più cose da quella trota che da qualunque professore di scienze naturali. Due lustri più tardi sognavo le correnti del torrente Fellicarolo la sera, in branda, mentre cercavo di dormire nella camerata della III compagnia paracadutisti della Scuola Militare di Pisa. Fantasticavo sempre un piccolo rotante luccicante solcare quelle brevi e veloci correnti, nella speranza che una trotella scattasse veloce da sotto un sasso per afferrarlo. Credevo di pescare in fantasia, invece cercavo ancora di trasformare un sogno in realtà. Prima di scoprire la mosca pescai per anni a spinning, e solo ora, saccheggiando i ricordi, mi rendo conto che nel Fellicarolo andai sempre da solo. Avevo un compagno di pesca, un amico rimasto

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tale fin dalle scuole, si andava a pescare a lucci in Mincio, a trote nell’Ospitale, nelle Tagliole, nel Dolo ed in un’infinità di torrenti e ruscelli appenninici, ma mai in quel tratto del Fellicarolo. Circa in quel tempo ci portai con altri scopi una ragazza, una tipa che si faceva notare parecchio all’università, bionda platino e formosa, labbra carnose sagomate dal rossetto, girava con una spider rossa e abiti succinti. Oggi gli

Usa sono saturi di barzellette su questo personaggio, fatevi raccontare quella dell’etilometro. Scendemmo un sentiero che era in realtà un fosso asciutto che portava sul torrente esattamente di fronte allo sbocco dell’affluente della mia esplorazione. Venne in minigonna stretta coi tacchi a spillo. Ignorando totalmente il suo abbigliamento le feci risalire il Fellicarolo fino alla confluenza del ruscello Doccione, circa due ore di scarpi-


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