Gioacchino Abate di Fiore estratto presentazione libro

Page 1

Estratto della presentazione di un libro su

Gioacchino Abate di Fiore

______________

Flaviano Garritano



“Parva Verbi scintillula in immensum escrescit” Gioacchino da Fiore, Commento all’Apocalisse” (f.49 b)


Quaderno n. 8 Agosto 2017 Stampato in proprio Online: www.issuu.com


Premessa

Il presente opuscolo riporta le mie note sulla presentazione del libro “L’aquila e la cetra. Il romanzo di Gioacchino da Fiore” di Rocco Giuseppe Greco. Parlare di Gioacchino abate di Fiore nel poco tempo disponibile nel dibattito non ha permesso di toccare e approfondire le sue teorie e le sue opere che hanno segnato il pensiero, dal medioevo ad oggi, di molti eminenti personaggi e studiosi. Le sue opere sono oggetto di studio in tutto il mondo per la loro importanza, purtroppo meno diffuse e conosciute sono proprio nella sua Calabria dove lui è vissuto. Gioacchino abate di Fiore meriterebbe maggiore attenzione nelle nostre scuole e nelle nostre Università, con maggior riguardo alle sue opere e al periodo della sua vita rispetto al gioachimismo che venne dopo. L’abate è un uomo di Dio ed è riconosciuto dalla chiesa come beato nuncupato.



Estratto del mio intervento alla presentazione del libro “L’aquila e la cetra. Il romanzo di Gioacchino da Fiore” di Rocco Giuseppe Greco

Siamo qui per presentare questo bel libro del professore Greco “L‟aquila e la cetra. Il romanzo di Gioacchino da Fiore”. E lo stiamo presentando proprio in Sambucina, in questo antico cenobio che Gioacchino scelse per primo per intraprendere e seguire la sua vocazione monastica. Giunse in Sambucina dove l‟abate Sigismondo gli aprì la porta e lo accolse nella comunità definendolo “un maturo pellegrino calabrese venuto quà a trovare pace dopo aver menato una vita da penitente in Terra Santa”. Viene definito in queste parole “maturo” perché già si faceva notare per le sue virtù dello spirito e del cuore con il dono dell‟intelligenza delle scritture. Proprio per questo l‟abate gli dette un importante incarico che nell‟ordine cistercense veniva per importanza solo dopo quella di Abate e priore: il portinaio. Gioacchino è stato una delle figure più influenti del medioevo. Scelse prima l‟ordine cistercense, infatti fu abate per circa dieci anni nell‟abbazia di Santa Maria di Corazzo, ma sostanzialmente era un monaco a cui piaceva dedicarsi molto alla preghiera e alle scritture


avendo avuto il dono dallo Spirito Santo dell‟intelligenza per comprendere, nello spirito di Dio, tutti i misteri della Sacra Scrittura. Pertanto scelse la Sila per fondare il suo ordine florense distaccandosi dall‟ordine cistercense ma restò sempre in contatto l‟abate Luca Campano, già suo scriba a Casamari, abate della Sambucina e Arcivescovo di Cosenza. Con l‟ordine florense Gioacchino aveva un‟idea diversa rispetto ai cistercensi: non più un ordine chiuso all‟interno dei monasteri a cui avevano accesso solo i monaci ma bensì una chiesa aperta. “Era un progetto di vasta portata e per realizzarlo costruì i suoi istituti florensi, con la giusta cadenza, sugli assi di collegamento. Così facendo i viaggiatori in transito potevano affrancarsi e vedere la “pace spirituale” dei religiosi. In definitiva il progetto dell‟abate Gioacchino prevedeva la rinuncia all‟isolamento e la volontà dei florensi a vivere diffusamente, ovunque, tra la gente allo scopo di divulgare la parola di Dio: un modo per annunciare al mondo la loro visione Trinitaria della storia”. Per agevolare ciò l‟abate Gioacchino portò a termine il liber figurarum per spiegare il suo pensiero teologico con le immagini in modo da renderlo accessibile a tutti. Questo permise una nuova idea della storia, nuove speranze, e un progetto che Gioacchino


abate di Fiore realizzò con una visione globale del tempo in cui viveva volando in alto come lâ€&#x;aquila.

Giardini della Sambucina, 8 agosto 2017


Dipinto raffigurante Luca Campano, giĂ scriba di Gioacchino, e Arcivescovo di Cosenza.


Ingresso del monastero dellâ€&#x;abbazia della Sambucina (Parte ricostruita sul lato est nel „600) Foto Luigi Calderaro


Resti del protocenobio di Jure Vetere


Bibliografia utile oltre al libro del prof. Greco. Giacomo Greco da Scigliano, Cronologia dell’abate Gioacchino e dell’ordine florense, Soveria Mannelli, Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, Rubbettino editore, 2008. Pasquale Lopetrone, San Martino di Giove a Canale di Pietrafitta, San Giovanni in Fiore, Pubblisfera Edizioni, 2015. Giuseppe Marchese, La badia di Sambucina, seconda edizione, Cosenza, Editrice “Casa del libro” Brenner, 1964.




Cerchi trinitari


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.