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8.1 Esplorare e tenere traccia, essere guida per gli altri

Capitolo 8 – Scouting e competenze [ 145 ]

8.1ESPLORARE E TENERE TRACCIA, ESSERE GUIDA PER GLI ALTRI

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«Per il bambino l’esplorazione è un atto costante, un ap proccio alla vita, un modo di porsi nei confronti del mon do. Guidato dal desiderio di scoprire, conoscere, approfondire, si rivolge al mondo con sguardo attento, curioso e aperto; torna sulle cose, le incontra, si interroga, le lascia in sospeso e le ritrova con nuovi pensieri. [...] Esplorare diventa occasione per adulto e bambino [e per i bambini tra loro] di incontrarsi nell’esperienza, di riconoscersi simili, di condividere scoperte, di apprendere e crescere insieme»2 .

Un aspetto irrinunciabile dell’esplorazione è la soddisfazione di poter guidare altri lungo sentieri già percorsi e conosciuti. Il ritorno dall’esplorazione spesso si traduce in un invito nei confronti degli altri bambini a ripercorrere insieme qualcosa che si ritiene importante, particolare, grande: è il desiderio di condividere la meraviglia di fronte a ciò che fa risuonare le corde emotive, la scoperta, quel segreto che ha senso solo se rivelato perché è una bellezza che non può essere trattenuta solo per sé; è il settimo punto nero di Cocci.

Strumento privilegiato per dare forma visibile all’esplorazione intesa in questo senso è il quaderno di caccia e di volo, che aiuta i lupetti e le coccinelle a raccontare, rielaborare le esperienze, ma anche a esprimere, in maniera creativa e quindi libera, il cammino di crescita che stanno vivendo in branco e cerchio.

È un modo per imparare a organizzare un proprio spazio personale, molto privato, all’interno del quale raccontare liberamente

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M. Guerra, V. Morsenchio, Bambini e adulti esploratori, in «Bambini», Anno 36, n. 6, 2020, pp. 25-56.

[ 146 ] Parte 2 - Un bel gioco

le cacce, i voli, incollare biglietti del treno e la traccia recuperata, foto, disegni, foglie, terra.

È uno spazio privato nel quale riprendono forma anche i luoghi di tutti: la sede, i disegni della Waingunga, qualche canzone, i nomi dei fratellini e dei capi, la sestiglia, i numeri di telefono dei sestiglieri, la Legge, la preghiera del lupetto e della coccinella, il sentiero percorso, le specialità, la data della propria Promessa... la mosca schiacciata.

Un quaderno, che a volte può sembrare disordinato, incoerente e molto lontano da quelli preconfezionati fatti di schede “completa e colora” passate dai capi! Nel Manuale dei Lupetti B.-P. parla del libro dei ritagli: i lupetti e le coccinelle fanno memoria, come vogliono e “in libertà”, del loro gioco in branco e cerchio.

I bambini così scrivono e disegnano se stessi, raccontandosi le proprie storie, tengono traccia di quanto accaduto, segnando le tappe della propria pista e sentiero che così possono essere ripercorsi passo passo, come su una mappa, perché da ciascun punto attraversato potrebbe partire una nuova esplorazione. Sono i bambini stessi che lo mostreranno – è importante non invadere lo spazio, non esprimere giudizi che possano rischiare di censurare il gioco – svelando così un proprio segreto, aspettando magari da noi un dono, un disegno per loro, un piccolo messaggio da incollare in una pagina molto, molto speciale.

Tenere con cura il proprio quaderno di caccia e di volo, portarlo sempre con sé, è il segno di una piccola fedeltà, di una buona abitudine da coltivare e far maturare nel tempo.