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7.2 La vita all’aperto e l’ambiente, il “fuori” quotidiano

[ 136 ] Parte 2 - Un bel gioco

7.2LA VITA ALL’APERTO E L’AMBIENTE, IL “FUORI” QUOTIDIANO

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La vita all’aperto, componente fondamentale della proposta scout, va ricollocata al centro di ogni nostra attività.

Se l’esperienza nella natura è strutturale nella vita di branco e cerchio, la vita all’aperto consente e richiede che i bambini sperimentino anche un “fuori” immediatamente disponibile e che non significa per forza il bosco, ma ovunque fuori dalla tana o dalla sede, in un parco cittadino, nel quartiere.

Gli spazi della vita quotidiana (il tragitto da casa alla sede, alla scuola, alla piscina, alla casa degli amici...) devono poter diventare luoghi attraverso un processo di scoperta, competenza e responsabilità che consenta ai bambini di muoversi da esploratori, allenando competenze di osservazione e di ricerca, per capire quale rapporto (fisico e di relazione) poter costruire con l’ambiente in cui vivono, qual è il loro posto, cosa possono ricevere e cosa possono dare.

Capitolo 7 – La vita all’aria aperta, la natura e l’ambiente [ 137 ]

Lo spazio di incontro e gioco ordinario del branco e del cerchio può diventare una felice occasione di educazione ambientale se considerato non solo e non tanto come ambito utile per le attività, quanto come risorsa e ambiente di cui la comunità si sente responsabile. Si può pertanto definire un territorio di caccia e un territorio di volo che coincida con luoghi concreti e definiti con i bambini in cui è collocata l’unità: questo territorio diventa così l’ambito privilegiato in quanto il branco e il cerchio lo considerano luogo da studiare, migliorare, proteggere.

Si tratta quindi di assumere la coscienza di essere attivi utilizzatori di un certo spazio e di assumere la volontà di esserne custodi. In tal modo, il branco e il cerchio vivendo il territorio ne studiano i fattori, la storia passata e futura e promuovono l’attenzione e la sensibilizzazione sulle sue ricchezze o problemi. Inoltre, ci si potrà prendere cura dello spazio “fuori”, sentendosene responsabili, perché spazio di tutti.

La tana e la sede rimangono il luogo della rielaborazione e della sedimentazione degli apprendimenti, di riferimento, di partenza e di ritorno per voli e cacce, nei quali comunque la comunità si riconosce e fa memoria del passato e di quella che è la vita di branco e cerchio (attraverso i simboli che richiamano Promessa, Legge, Motto e la storia di ciascuna unità).

La vita all’aperto può diventare in sé non solo luogo, ma modalità significativa in quanto ripetuta frequentemente e teatro di esperienze importanti vissute e fatte proprie dalla comunità.

L/C art. 18