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6.3 Come si organizza un gioco

[ 126 ] Parte 2 – Un bel gioco

6.3COME SI ORGANIZZA UN GIOCO

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Se da un lato il gioco è, in generale, lo stile con cui si vive in branco/cerchio, non bisogna dimenticare che ci sono giochi strutturati che ogni staff pratica con i bambini e organizza anche insieme a loro: i giochi sono da progettare, programmare, lanciare, giocare e verificare.

1. PROGETTARE IL GIOCO. Partiamo dagli obiettivi che vogliamo raggiungere, come ce li ricorda la pista di branco/cerchio. Gli obiettivi ci aiutano a definire il tipo di attività e il tipo di gioco più adatti. In questa prima fase è utile stabilire anche i criteri di verifica su cui poi lo staff si confronterà a fine gioco (verifica degli obiettivi; come è stato giocato e vissuto il lancio; la dinamica del gioco; il grado di coinvolgimento dei bambini, ma anche dei capi; cosa abbiamo potuto osservare nei bambini; come si è svolto il gioco rispetto alle previsioni; quanto i bambini e i capi si sono divertiti...).

2. PROGRAMMARE IL GIOCO. Nella fase della programmazione del gioco dobbiamo tener conto di alcune operazioni: • definire gli spazi dove si svolgerà il gioco: può sembrare banale ricordarlo, ma è indispensabile che il luogo sia sicuro, idoneo al tipo di gioco; è utile che i bambini vedano bene i limiti del campo, le linee della loro base, ecc.;

Nella fase organizzativa è importante curare tutti i dettagli

Capitolo 6 – Il giocare e il gioco [ 127 ]

• definire i tempi: il tempo del lancio, della spiegazione delle regole, dello svolgimento del gioco... tenendo conto della soglia di attenzione dei bambini, interrompendo il gioco nella fase immediatamente successiva a quella di massima tensione, per evitare che il gioco diventi noioso; • scegliere i materiali da utilizzare; • stabilire le regole: dovranno essere le più chiare possibili, semplici, coerenti e non troppo numerose; • favorire la partecipazione di tutti i bambini: se il gioco è a squadre, fare in modo che queste siano equilibrate; • ruolo dei capi: anche i capi giocano in modo “intelligente” per il gusto di giocare con i bambini, per entrare in relazione con loro, per smorzare eventuali tensioni, per essere testimoni della gioia del gioco e della lealtà.

3. LANCIO. È una parte decisiva del gioco, il momento in cui si stimolano i lupetti e le coccinelle a giocare. Il lancio deve essere bello, contenuto nel tempo, con un’ambientazione accattivante. È il momento in cui si devono dare le regole in modo chiaro e inequivocabile. Può essere fatto con un racconto, con travestimenti, con la scoperta di qualche situazione, ma la cosa più importante è che venga preparato bene. È opportuno che nel lancio i bambini comprendano chiaramente lo scopo del gioco, il motivo per cui vale la pena giocare.

4. SVOLGIMENTO DEL GIOCO. Buon divertimento e attenzione a che tutti facciano del proprio meglio!

5. LA VERIFICA. Secondo quello che era stato stabilito nella fase della progettazione. È opportuno verificare anche con i bambini come è andato il gioco, facendo però attenzione a non appesantire il clima con eccessive verifiche.

ATTENZIONI PARTICOLARI. Nella fase organizzativa è importante curare tutti i dettagli, come preparare bene il materiale necessario e accertarsi che lo staff si sia diviso correttamente gli incarichi, per

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evitare “buchi” di tempo che rischierebbero di far calare l’entusiasmo. Al termine del gioco è importante sottolineare la qualità di quanto fatto: lo spirito di collaborazione, lo stile, lo sforzo compiuto da tutti, la gioia, la lealtà, il rispetto delle regole.

Se il gioco prevede un vincitore (ed è naturale che sia così la maggior parte delle volte) proporremo un premio o un ban e a tutti chiederemo di fare ancora del proprio meglio e di rispondere ancora: «Eccomi».