FiemmeFassa Magazine Estate 2015

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estate 2015

Selvatici Lotta per la vita

Cibo Spaccati di storia

Personaggi Dolomiti d’autore

Eventi Musica Sport&Co

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Sopravissuti

ANTEPRIMA

Il gattone dagli occhi dorati Luigi Casanova

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La lince è un gattone dal peso che varia fra i venti e trenta chili, dotato di una coda corta, un simpatico ciuffo di peli sulle orecchie e il manto maculato. Questo splendido felide è stato quasi eliminato nello scorso secolo dall’Italia e da molti altri Paesi a causa di una caccia incontrollata e della pressione antropica. Fortunatamente da qualche tempo sulla Catena del Lagorai (Valle di Fiemme) vi sono stati degli avvistamenti. Nella Carnia (Friuli) si possono incontrare già parecchi esemplari migrati dalle Alpi Giulie slovene, in cerca di nuovi territori di caccia. Un maschio, proveniente dalla Svizzera, vaga da oltre tre anni nella zona del Brenta e del Parco dello Stelvio alla ricerca di una compagna. Nella Divina Commedia Dante lo aveva portato a essere simbolo della lussuria (la lonza) in quanto sembra che il maschio dal punto di vista sessuale sia inesauribile. Nel 1603 l’Accademia dei Lincei lo riabilitò portandolo a divenire il simbolo del mondo scientifico italiano. Si tratta di un predatore potente, astuto, che dispone di caratteristiche fisiche fuori dal comune. Paziente e preciso nello scatto (i suoi agguati sono proverbiali), possiede inoltre una vista acuta e un udito formidabile. È anche chiamato lupo cerviero perché in alcune realtà si è specializzato nella caccia al cervo, in altre, come in Svizzera, del camoscio. Nelle nostre zone lo attende il capriolo e la lepre. La lince è stata a lungo cacciata, ma nelle Alpi resiste ancora laddove è rispettata: ve ne sono circa 150 esemplari. Anche la società italiana oggi è pronta ad accoglierlo e a osservarlo: su sentieri sempre aspri, nascosto fra le rocce, o immobile dietro un rododendro. 3


FLASH Un giorno mi è capitato di leggere una frase di Goethe: “La montagna è un’insegnante muta per discepoli silenziosi”. Mi è rimasta impressa non perché dicesse qualcosa di eccezionale, misterioso o chissà che altro, ma semplicemente perché è la risposta più completa da dare a tutti quelli che ritengono l’alpinismo un’attività pericolosa, faticosa e soprattutto inutile. Non è così, la montagna insegna delle regole che non impari in nessun altro luogo. Ho trascorso vent’anni della mia vita a fare gare di sci, otto anni dei quali nella Nazionale di sci alpino, per finire con una splendida esperienza negli Stati Uniti al Sierra Nevada College a Lake Tahoe in Nevada. Fantastico, ma mancava qualcosa… avevo un sogno che mi sembrava irrealizzabile: superare gli esami per diventare guida alpina e fare della montagna il mio luogo di lavoro sia in inverno che in estate. Ho dato tutta me stessa e nel 2009 ho concluso il ciclo dei corsi guida ottenendo il mio diploma UIAGM! Che vittoria! Ora faccio la maestra di sci d’inverno e la guida d’estate. Non potevo volere di più, ma mi è stato comunque concesso cinque anni fa con la nascita della mia bambina. Cosa aggiungere? Quando mi chiedono cosa significa per me andare in montagna rispondo: “Significa tante cose… incanalare le energie, crescere mettendomi alla prova in situazioni di fatica o difficili, gestendo paura e istinto. L’alpinismo non è solo un’attività sportiva. È uno stile di vita che ti porta a superare fatica e sacrifici, premiandoti con la vista di ambienti stupendi, benessere fisico e mentale. Oltre ciò ti insegna ad apprezzare quelle sfumature che possono sembrare insignificanti, ma che invece sono il succo della vita. Aggiungo che l’essere donna in attività prettamente maschili è qualcosa in più se sai come affrontare le situazioni. Imparare a sfruttare qualità che possiedi senza cercare di imitare modelli maschili, ma coltivando quelli prettamente femminili, è la vittoria più grande. “Per alcune donne è meraviglioso appoggiarsi all’aiuto maschile come a delle stampelle, andare dietro alla corda di un uomo, ma è ancora meglio ammettere che noi abbiamo i nostri piedi!” Così scriveva E. Kelly una delle prime alpiniste…

Donne… in corda

Marica Favé

Marica vive a Campitello di Fassa. 4

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ANTEPRIMA

Ricordo la nonna, in baita, china sul focolare a far la mosa* per noi nipotini, una banda di ragazzini scalmanati. Tra una brontolata e un ricorrente scuotimento di mestolo con aggregato se no la ruà, le ciapà**, un profumo indimenticabile si spargeva ogni dove. A quel punto ci sistemavamo attorno al piccolo tavolo, pigiati uno all’altro, il cucchiaio stretto nella mano, pronti ad affondarlo nella dolce crema. Per “tirare su tutto” si leccava la ciotola. E si rideva, tanto, perché era buono, perché quel rituale ci faceva sentire uniti, accettati e amati. Una famiglia che festeggiava la vita. 6

La fame non ha nazione, né religione. La fame è una, ed è uguale per tutti.

Un futuro sostenibile dipende anche da te. Sofia Brigadoi, direttrice

* Mosa: crema di farina gialla e bianca cotta in latte e acqua, guarnita con burro fuso. ** “Se non la piantate, le prendete”. 7


OSSERVAZIONI

SALVIAMO LA “REGINA” IL SUO È UN REGNO IN DISFACIMENTO Oggi la Marmolada è lasciata all’abbandono. Il suo ghiacciaio dal dopoguerra si è dimezzato. Nel breve periodo che intercorre fra il 2004 e il 2009 ha perso 9 milioni di metri cubi di ghiaccio, 1/3 del totale. Ne rimangono solo 27 milioni. Luigi Casanova

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Immagine di alcuni alpinisti in un crepaccio della Marmolada circa 130 anni fa 8

a oltre cinquant’anni sul nostro pianeta fa sempre più caldo. Certo, i cambiamenti climatici ci sono sempre stati. Nel passato oltre a provocare migrazioni d’interi popoli causa carestie e desertificazioni, hanno determinato il crollo di imperi. Ma mai l’allarme è stato così forte come avviene da alcuni decenni. L’aumento della temperatura media del pianeta è molto rapido: gli scienziati ripetono che quanto sta accadendo, per la prima volta nella storia del pianeta, è causato dall’uomo e dall’inquinamento che si diffonde un po’ ovunque. Il livello del mare sale e minaccia molte aree costiere in tutto il mondo. Se va avanti così potrebbe aumentare entro fine secolo di oltre un metro. Si stanno sciogliendo i ghiacci dell’Artide, si stanno ritirando i ghiacciai dell’Himalaya, della Patagonia. Quelli delle Dolomiti stanno addirittura scomparendo. Il Centro Valanghe di Arabba fornisce dati sconcertanti: dal 1980 al 2009 le Dolomiti hanno perso il 29% della superficie dei ghiacciai e la temperatura media nell’intera regione è salita di ben 2°C, molto sopra di quanto accade nel resto del pianeta (0,7°C). La Marmolada ha costruito la storia del turismo e godeva del più esteso e articolato manto ghiacciato dei Monti Pallidi. L’hanno percorsa geologi e alpinisti in cerca di forti emozioni, ha dato vita allo sci alpino ed è stata messaggero internazionale della bellezza

di tutte le Dolomiti. Meriterebbe maggior attenzione… e rispetto. Non è così! Percorrendo quanto rimane del ghiacciaio si rimane basiti. Il ghiaccio è coperto di una spessa coltre di polvere nerastra e di macchie oleose. Impossibile bere le acque che rilascia. Ora è persino difficile trovare alpinisti che si cimentino nella salita del ghiacciaio, disturbati perché ai suoi piedi si fermano migliaia di turisti su lettini prendisole, che si fanno “coccolare” da musiche assordanti, per poi tornare in valle senza aver compreso il significato e l’importanza che riveste per tutti noi il massiccio. Nell’ultimo decennio più persone hanno provato a rilanciarla. Ma sono stati fermati dall’ingordigia di quanti pretendevano di imporre a Punta Rocca una nuova umiliazione: la realizzazione di una funivia in due tronconi che partiva da Fedaja. Un tentativo fallito, ma che ha portato alla cancellazione d’idee più articolate. Oggi, nonostante la Marmolada sia tutelata da numerose convenzioni internazionali, si è comunque costretti a percepirla come un luogo dimenticato e privo d’interesse. Resta tuttavia la convinzione che nonostante il suo ghiacciaio risulti mutilato, sporco e probabilmente destinato in pochi decenni a scomparire, abbia a disposizione risorse sufficienti per spingere tecnici e operatori del settore nel riproporre un progetto di rilancio basato nell’assoluto rispetto che merita. 9


SOMMARIO

LOTTA PER LA VITA

Crediti fotografici: Filippo Zibordi

20 SPACCATI DI STORIA TRA GIOIA E DOLORE

PARADISO ANIMALE

20 / SELVATICI: LOTTA PER LA VITA

REPORTAGE 35 / CIBO: SPACCATI DI STORIA TRA GIOIA E DOLORE

PERSONAGGI 50 / DOLOMITI D’AUTORE 10

35 50 DOLOMITI D’AUTORE

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RUBRICHE

3 / IL RITORNO DELLA LINCE 5 / DONNE IN CORDA 7 / IL CIBO È AMORE 8 / SALVIAMO LA “REGINA”

PARADISO ANIMALE 14 / IL CANTO DEL GALLO CEDRONE

CURIOSITÀ

16 / MARCHI DA BURRO

AMBIENTE

30 / CRISTALLI: ANIMA DELLA TERRA

EVENTI

46 / I SUONI DELLE DOLOMITI

SPORT&COMPANY 54 / VAL DI FIEMME 64 / VAL DI FASSA

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IL RITORNO DELLA LINCE

76 / MUSEI E MOSTRE 82 / CUCINA E SAPORI 90 / RIFUGI, AGRITUR E LOCANDE 96 / SALUTE&BELLEZZA

CUCINA E SAPORI

Fiemme&Fassa magazine estate 2015 Iscr. Tribunale di Trento nr.7/15 del 13/5/2015 fiemmefassamagazine@gmail.com www.fiemmefassamagazine.com

Direttore Editoriale: Sofia Brigadoi

Progetto e impaginazione: Studio Grafico Anthos - anthosagency.it

Marketing&Communications: Sandra Paoli

Stampa: Cierre Grafica - grafica@cierrenet.it

In copertina: “Estate tra i Rododendri” di Giulio Tasca, pittore naturalista realista - www.giuliotasca.it 12

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Crediti fotografici: Giovanni Pelucchi

PARADISO ANIMALE

Il canto del fragile Gallo cedrone La presenza del Gallo cedrone o Urugallo nel Parco di Paneveggio rappresenta una bandiera per questo territorio. In molte altre parti delle Alpi è minacciata o addirittura scomparsa.

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ella famiglia dei tetraonidi, a cui appartengono specie perfettamente adattate al rigido clima invernale tipico degli ambienti freddi, sulle Alpi italiane essa annovera specie come il Fagiano di monte, la Pernice bianca e il Francolino di monte. Di tutte le 18 specie di tetraonidi che vivono nel mondo, il Gallo cedrone è la specie di più grosse dimensioni. Caratterizzata da un elevato dimorfismo sessuale, i maschi, superando i 4 chilogrammi di peso, sono circa il doppio delle femmine. I primi sono caratterizzati da un piumaggio più appariscente, in cui prevalgono il grigio del collo, il verde metallico della parte superiore del petto, e il nero-brunastro delle altre parti del corpo, fittamente punteggiate di macchie bianche nella zona dell’addome e del sottocoda. Le femmine invece hanno una colorazione più 14

mimetica, grazie a una fitta barratura di diverse tonalità di marrone e di grigio delle piume. In primavera un comportamento riproduttivo particolarmente complesso e appariscente, ha sempre esercitato un fascino particolare sull’uomo, mentre nel resto dell’anno ha invece delle abitudini molto elusive che lo rendono difficilmente osservabile, nonostante le sue dimensioni ragguardevoli. Il momento migliore per udire il suo canto è naturalmente la stagione degli amori, in primavera. Come abitatore originario delle regioni del Nord Europa, il Gallo cedrone ha bisogno di boschi radi, ben strutturati e indisturbati, con un buon grado di sviluppo della vegetazione arbustiva ed erbacea. Maschi e femmine utilizzano nel corso dell’anno territori individuali di alcuni chilometri quadrati, così che soltanto vasti

complessi forestali in continuità tra loro sono in grado di ospitare popolazioni vitali. I grandi cambiamenti che hanno interessato nel Novecento le Alpi, per quanto riguarda l’utilizzo forestale dei boschi, l’agricoltura e l’allevamento nelle zone di montagna, e lo sviluppo delle attività turistiche, con le infrastrutture ad esse connesse (piste da sci, impianti, strade), hanno portato a un peggioramento generale della qualità degli ambienti frequentati da questa specie. Nel corso degli ultimi decenni le popolazioni di Gallo cedrone sono andate così incontro a evidenti riduzioni numeriche, accompagnate anche dalla contrazione dell’areale di distribuzione, senza tuttavia che i motivi di questa regressione siano stati pienamente compresi. Per questa ragione il Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino ha avviato, da alcuni anni, una ricerca scientifica su questo

tetraonide. L’obiettivo è quello di conoscere meglio le sue esigenze ecologiche e di far chiarezza sulle cause responsabili del declino delle sue popolazioni. Emerge che, pur essendo la specie ben adattata ai climi rigidi delle Alpi, in anni con primavere fredde e piovose si evidenzia un minore tasso di sopravvivenza dei pulli, ciò si ripercuote negativamente sulla dinamica di popolazione di questa sensibile specie. Anche la predazione dei nidi da parte di varie specie di carnivori risulta avere un impatto importante. Fra le raccomandazioni di carattere generale in tema di gestione emerge il suggerimento di non prevedere utilizzazioni forestali nel periodo di cova e nel primo periodo di allevamento dei pulli e di attuare misure di contenimento di altre forme di disturbo antropico. 15


CURIOSITÀ Stampo a cassetta. Basi decorate con motivi floreali. Pareti svasate e fasce del fondo decorate con scanalature. cm. 21 x 11 – H. cm. 4,7. Fine ’800. Provenienza: Valle di Fassa.

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a vita degli abitanti delle vallate alpine è stata in passato scandita da un’unica ed essenziale necessità: quella di sopravvivere. Alla fame, alle malattie, alla povertà che travolgeva interi paesi durante i lunghi inverni. L’arte di cavarsela con quel poco che c’era accomunava tutti, donne, uomini e bambini. Era una lezione di cui bisognava fare subito tesoro. Ognuno a suo modo contribuiva a “mandare avanti” la famiglia e la parola d’ordine invocata al canto del gallo era: “Che Dio ci aiuti”. L’arte di lavorare il legno per creare oggetti fruttuosi era appannaggio degli uomini, e non solo di esperti artigiani, ma anche di padri di famiglia, contadini, pastori…, che nei lunghi e inoperosi inverni si cimentavano nell'intagliare e decorare utensili per la casa, il bestiame, la campagna, molti dei quali utili per il baratto di altri indispensabili prodotti. L’esigenza spirituale di personalizzare gli oggetti e allontanare le sventure con simboli propiziatori e religiosi sono evidenti in molti manufatti d’artigianato locale, pertanto anche negli stampi per formare il burro, uno dei prodotti chiave in occasione dei commerci. Era dunque necessario non solo che il burro fosse corposo e conservabile, ma anche piacevole alla vista. Tra i simboli più frequenti troviamo il monogramma IHS (Jesus

Hominum Salvator), sigillo benedetto che avrebbe assicurato protezione divina, soggetti floreali come omaggio all’alpeggio, all’estate e al sole germinatoio di calore e vita. Abituale l’immagine della mucca, interprete essenziale dell’economia montana. Le figure che vi proponiamo sono il frutto del lavoro di persone che hanno riposto in ogni singolo oggetto una speranza, una volontà. Alcuni intagli possono apparire non eccellenti come quelli di veri artisti, ma la loro grandezza si rivela nelle piccole imperfezioni che danno autenticità a ogni singolo pezzo.

Rullo a doppio cilindro. Corpo decorato a motivi geometrici e floreali. L. cm. 19 - max. cm. 4,8 Fine ’800. Provenienza: Valle di Fassa.

Stampo apribile. Forma a cassetta, base decorata con bovino tra rameggi di fiori, cornice a cordoncino. Pareti amovibili decorate a riquadri geometrici. Cerniere a gancio di ferro. cm. 38 x 22,8 (max 48,2) – H. cm. 12,4. Provenienza: Moena, Valle di Fassa.

Marchi da burro

Sofia Brigadoi

Tra simboli propiziatori e invocazioni 16

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Decoro a rullo girevole. Rullo cilindrico, manicatura di supporto in legno sagomato. Fascia decorativa a motivi fitomorfi. Rullo cm. 6 x 6,4 – H. cm. 17,2 Metà ’800 Provenienza: Valle di Fiemme.

V’invitiamo a sfogliare un’imperdibile pubblicazione: “Legni da burro” di Danilo Valentinotti in collaborazione con Sergio Rossi, Stefano Dellantonio e Marina Navarini. Oltre 300 le immagini scattate dal fotografo Francesco Pernigo, correlate di dettagliati testi.

Stampo scomponibile. Forma a cassetta, base amovibile decorata con croce monogrammatica, cuore, riquadri geometrici. Pareti lisce, incastri a coda di rondine. cm. 11,3 X 17,5 – H. cm. 6. Fine ’800. Provenienza: Valle di Fassa 18

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PARADISO ANIMALE REPORTAGE

Filippo Zibordi Associazione Teriologica Italiana

Le vallate alpine sono un ambiente ideale per moltissime specie animali. Nonostante ciò la morte è sempre dietro l’angolo.

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SEL VA TI CI lotta per la vita

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Per tutti gli animali che vivono in montagna i problemi da affrontare sono molti: resistere al freddo, mimetizzarsi in un ambiente che cambia aspetto, difendersi dai predatori, trovare il cibo necessario e‌ imparare a convivere con le attività dell’uomo.

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Predatori e prede Le relazioni che legano prede e predatori sono molto complesse e variano in relazione ai numerosi fattori in gioco. Il ruolo dei predatori nella regolazione delle popolazioni di prede è dibattuto da molti anni, con particolare attenzione alle diverse categorie di Carnivori: attualmente sembra esserci accordo sul fatto che i predatori generalisti (cioè quelli che si nutrono di più specie diverse, come per esempio le volpi) abbiano un ruolo significativo nel regolare le popolazioni di prede, mentre gli specialisti come per esempio l’ermellino, efficiente cacciatore dell’arvicola delle nevi – mostrano essi stessi una risposta numerica e funzionale alle fluttuazioni delle prede, cioè vengono da esse regolati. I rigori del clima Letargo, migrazioni e muta (del pelo e del piumaggio) sono alcune delle strategie che gli animali di montagna mettono in atto per sopravvivere in ambienti altrimenti inospitali. La vita in quota è infatti altamente selettiva soprattutto a causa di fattori climatici estremi quali: basse temperature, breve estate, presenza della neve, escursioni termiche diurne e stagionali e rarefazione dell’aria. Solo alcune specie sono state in grado di adattarsi: è questo il caso del camoscio, il cui mantello - di pelo duro e ruvido simile a quello delle capre - è marrone chiaro d’estate e marrone scuro-nero in inverno (il muso e le parti inferiori del corpo rimangono chiare tutto l’anno). Oltre che a

Crediti fotografici: ph_ATIT

Crediti fotografici: ph_ATIT

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razie all’integrità e varietà ambientale del Trentino orientale, le Valli di Fiemme e Fassa sono caratterizzate da una situazione faunistica di straordinario valore. Nell’area sono infatti presenti pressoché tutte le specie caratteristiche delle Alpi. Tra i Carnivori, sono ben diffusi la volpe, il tasso, la faina, la martora, la donnola e l’ermellino; la presenza più clamorosa, anche se per ora solo sporadica, è tuttavia quella dei cosiddetti “grandi carnivori”: orso bruno, lupo e lince. Alcuni giovani maschi di orso hanno attraversato le nostre Valli negli ultimi anni nell’ambito di movimenti esplorativi compiuti a partire dal Parco Naturale Adamello Brenta, dove quindici anni fa è stato promosso un progetto di reintroduzione. Per quanto concerne il lupo e la lince, le specie stanno invece ri-colonizzando in maniera del tutto spontanea gli antichi territori di presenza, muovendo dalla Slovenia e dai nuclei svizzeri e lombardi. Particolarmente rilevante, anche per il piacere che dà incontrarli durante una gita, è la presenza degli ungulati, qui rappresentati da tutte le specie tipiche dell’ambiente alpino: stambecco, camoscio, cervo e capriolo. È segnalato anche il muflone, introdotto negli anni 70 in Val di Fassa e oggi ivi presente con un nucleo ben consolidato. Non mancano i roditori - tra i quali i più facilmente visibili sono lo scoiattolo rosso e, in alta quota, la marmotta - e i lagomorfi: la lepre comune, presente nei boschi di bassa e media quota, e la lepre alpina, osservabile in questa stagione al di sopra del limite degli alberi. Le Valli di Fiemme e Fassa ospitano un elevato numero di specie ornitiche, sia stanziali che migratorie, molte delle quali di interesse conservazionistico. Di gran pregio la presenza di tutti i quattro tetraonidi caratteristici delle Alpi: pernice bianca, gallo forcello, gallo cedrone e francolino di monte, relitti glaciali originari delle fredde regioni nordiche boreali. Degna di nota anche la presenza di rapaci - tra cui spiccano l’aquila reale, l’astore, lo sparviere e numerosi notturni - e dei picchi che abitano gli ambienti boschivi di montagna . Per quanto concerne l’erpetofauna, le specie presenti sono quelle più adattate alle condizioni ambientali d’alta e media quota: tra gli anfibi non è difficile imbattersi nella rana di montagna, tra i rettili nella lucertola vivipara, nell’aspide e nel marasso.

mimetizzarsi quando la vegetazione è ridotta, la sua funzione è principalmente quella di protezione dal freddo. Il disturbo e le attività antropiche Già provati da un ambiente molto rigido, gli animali che vivono in montagna devono fare i conti con il “disturbo antropico”, ossia con il fastidio che la presenza dell’uomo e delle sue attività può loro arrecare, riducendo la possibilità di sopravvivenza dei singoli individui e il benessere delle popolazioni. Prelievi venatori incongrui, modificazioni ambientali, investimenti stradali e cambiamenti climatici sono alcuni dei fattori che, negli ultimi decenni, hanno avuto un impatto negativo sulle specie più sensibili, provocando modificazioni comportamentali e addirittura estinzione di quegli animali meno in grado di spostarsi alla ricerca di territori idonei. L’Associazione Teriologica Italiana (ATIt) raggruppa i principali esperti, tecnici e ricercatori che si occupano dello studio e della conservazione dei Mammiferi in Italia. Gli obiettivi dell’ATIt sono la promozione della ricerca scientifica di base e applicata sui Mammiferi, la conservazione e gestione delle specie di Mammiferi a vita libera e dei loro habitat e la diffusione delle conoscenze ad esse inerenti. In questo ambito, tra le altre cose l’ATIt organizza ogni anno “M’ammalia - La settimana dei mammiferi” e pubblica “FAQ – Gli esperti rispondono” su argomenti di maggiore interesse inerenti le specie: http://fauna. dipbsf.uninsubria.it/atit/ 25


10 CONSIGLI PER OSSERVARE ANIMALI SELVATICI, SENZA CREARE LORO DISTURBO Gli incontri casuali con la fauna sono possibili, ma piuttosto rari. Ecco alcuni consigli per aumentare le possibilità di avvistamenti e osservazioni:

1. chiedete informazioni sui luoghi in cui è più facile avvistare le specie che vi interessano: conoscere le zone idonee (radure, aree dove di norma gli animali si alimentano, etc.) e facilmente accessibili fa la differenza! 2.

informatevi sulla biologia delle specie e adattatevi alle loro abitudini: conoscere il comportamento stagionale degli animali che volete osservare significa saper scegliere gli orari e i luoghi migliori

3. cercate di essere silenziosi: muovetevi tentando di fare meno rumore possibile. Anche gli “appostamenti” aumentano la possibilità d’incontri ed osservazioni, oltre a rispettare la tranquillità degli animali 4. utilizzate abbigliamento e strumentazione adeguata: vestiti mimetici e, soprattutto, un binocolo vi faranno notare di meno. In questo modo potrete osservare gli animali più a lungo 26

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Anche il lupo è tornato a farsi vedere nelle nostre vallate, anche se con pochi esemplari e solo in transito.

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imparate a leggere le tracce: impronte, canti e altri segni di presenza possono insegnare molto sulle specie presenti in un luogo e indirizzare la vostra ricerca. Una macchina fotografica può essere, in questo contesto, un grande ausilio per chiedere conferma ad un esperto una volta tornati a valle.Andare in cerca di animali può però costituire una fonte di disturbo per molte specie, in particolare se impegnate in una fase delicata del ciclo vitale. Ecco come rispettare le loro esigenze:

6. tenete i cani sempre al guinzaglio o sotto stretto controllo: un inseguimento nel bosco, anche se per gioco, rappresenta un grande disturbo per molti animali selvatici 7. mantenete sempre distanza e rispetto per gli animali: ricordate che l’incontro migliore 28

con un animale è quello che si conclude senza che l’esemplare si sia accorto della vostra presenza

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cercate, il più possibile, di seguire i sentieri principali e le strade forestali: gli animali sono abituati alla presenza dell’uomo su quei percorsi e dunque si spaventano di meno

9. portate a casa i vostri rifiuti, anche quelli biodegradabili: la spazzatura può attrarre gli animali selvatici e modificare le loro abitudini 10. nel caso di un incontro ravvicinato, allontanatevi con calma, lasciando all’animale una via di fuga. Se l’esemplare vi sembra malato o in difficoltà, avvisate prontamente la stazione forestale più vicina. Per maggior informazioni: http://www.pnab.it/ natura-e-territorio/fauna/in-inverno.html 29


AMBIENTE

Cristalli:

anima della terra Il nome cristallo deriva dal greco “krystallos” che significa ghiaccio: è un insieme di atomi che assumono una disposizione geometrica regolare nelle tre dimensioni spaziali. Catalizzatori di energia, in molte culture i cristalli sono utilizzati per infondere forza e vitalità, oltre che a fini terapeutici

Crediti fotografici: Roberto Appiani

Gruppo mineralogico di Fiemme e Fassa

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i si sorprende sempre nel vedere un cristallo: per le incredibili forme geometriche, per la lucentezza, per la varietà dei colori. Andare per minerali non è semplice, bisogna possedere conoscenze specifiche, oltre che avventurarsi in ambienti naturali faticosi da raggiungere. Andare per minerali poi non significa solo trovarli e raccoglierli. Le più belle emozioni si provano nel lavarli, trattarli con gli appositi

30 Fassaite:

cristalli fino a 1,5cm. Toal de la Foa

acidi: in questi lavori ci vengono presentate, volta per volta, letture sorprendenti, si entra in un mondo nuovo e spesso sconosciuto. La particolarità dei cristalli sta nella qualità delle forme, dei colori, della lucentezza. L’uomo ne è sempre stato affascinato tanto da definire queste “rocce” l’anima della terra e, pare, ne custodiscano la storia. Ancora oggi si è convinti che emettano

radiazioni magnetiche che interagiscono con noi influenzando il nostro umore. Ma sono anche stati compagni utili nella vita del genere umano. Nel paleolitico come armi erano usate le selci, a volte certi tipi di quarzi. Nel neolitico sono diventati merce di scambio, moneta, o oggetti ricchi di virtù magiche. Pensiamo all’oro, all’argento, all’ambra. Il turchese poi è assunto a simbolo dell’infinito e dell’aldilà, definito il dio del

fuoco nella cultura atzeca. Altri cristalli erano veri e propri talismani, “casa di dio”, o “pietre parlanti” come ancora oggi in un certo modo è la pietra nera della Mecca. E da sempre sono oggetti ornamentali, di nobili o delle signore, dai lapislazzuli fino alla corniola.

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Verso Pelenzana (Gruppo del Latemar) troviamo la delicata dolomia. Queste due valli ci presentano una varietà di oltre 150 minerali, tutti censiti, studiati e catalogati. V’invitiamo ad approfondire e specialmente a coltivare questa passione, magari accompagnati da persone specializzate durante una delle numerose escursioni sul territorio. Sono esperienze uniche e arricchenti.

Sono oltre centocinquanta i cristalli presenti nelle nostre Valli, alcuni dei quali unici al mondo.

Goethite: cristalli fino a 3mm con quarzo. Val Duron

Calcopirite: cristallo di 1cm con epidoto. Viezzena

Cosa visitare?

Le nostre montagne sono ricche di questi gioielli, alcuni rarissimi. Questa varietà si è formata grazie all’incontro fra le rocce metamorfiche delle zone vulcaniche con le rocce calcaree tipiche delle Dolomiti, minerali e cristalli che sono finiti nei più grandi musei del mondo, da Londra a Monaco. Come molte rarità del nostro pianeta i cristalli si celano ai nostri occhi e rimangono per millenni nascosti in banali e brutti geodi, una roccia inerte identificata nel passato come la pietra del diavolo: ma quando la si rompe lascia trasparire un fascio di luce, che è vita, che è energia. Fassa è certamente uno scrigno diffuso di minerali: da Colac – Buffaure si passa alla Catena dei Monzoni, nella dolce Val Duron e nelle aspre Val di Dona e Udai, in Marmolada, ricca di calciti e fossili. I minerali più importanti sono certamente l’Heulandite, la Fassaite, lo Spinello di Toal della Foia, la Goethite della Val Duron. Ma anche Fiemme ci riserva piacevoli sorprese: verso il Mulat e Viezzena (Predazzo) si trovano straordinari granati. 32 Heulandite:

aggregati cristallini fino a 7mm con mordenite. Buffaure

Il Gruppo mineralogico di Fiemme e Fassa è un’associazione di volontari nata nel 1976 e gestisce il Museo dei minerali ospitato nella Ciasa de Nosa Jent a Meida (Pozza di Fassa). Il Museo presenta centinaia di minerali, rocce e cristalli provenienti da molti ambiti delle valli dell’Avisio: in estate sono organizzate escursioni accompagnate sul territorio. Info: www.mineralifassaefiemme.it stedalla@live.it Presso San Giovanni di Fassa (Vigo di Fassa) vi è un altro ricco museo gestito da un grande appassionato, Tone Rizzi Poldin, sempre aperto in estate. Info: www.poldin.com infomuseo@poldin.com

Spinello: cristalli fino a 3mm con fassaite. Monzoni

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REPORTAGE

Crediti fotografici: Cierre Edizioni

Aratura di un campo in Val di Fassa. Fine ‘800.

Cibo Spaccati di storia tra gioia e dolore

Sofia Brigadoi

Siamo il frutto di ciò che il passato consegna al futuro

Le vallate dolomitiche sono abitate da un popolo di origine antica, i cui eventi storici raccontano un lungo viaggio ricco di cambiamenti culturali, aggiustamenti linguistici e umani che ne temperarono il carattere e ne formarono la struttura sociale. La durezza quotidiana della vita in montagna, le difficoltà di coltivazione, la problematicità negli spostamenti e nelle comunicazioni, tennero per secoli la popolazione locale in balia degli eventi meteorologici e delle malattie. Fu quindi e proprio in considerazione di questi fattori estremi che gli abitanti seppero adattare il loro stile di vita al mondo circostante, modellando intelligentemente e tenacemente il territorio affinché permettesse loro un’esistenza meno grama. La cucina in Fiemme e Fassa è perciò strettamente legata a fattori territoriali, geografici e alla secolare appartenenza alla cultura mitteleuropea. 34

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Distribuzione del sale ai bovini presso il Passo Pordoi.

Crediti fotografici: Cierre Edizioni

Crediti fotografici: Cierre Edizioni

Pausa durante la fienagione.

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Verso la fine del ‘700 la coltura della patata soppianta quella della fava.

2. L’invasione napoleonica, contrastata con disperata tenacia dai valligiani al fianco di Andreas Hofer, porta alla sottomissione violenta di questi territori ai Franco-Bavaresi e segna profondamente le Valli durante i primi quindici anni dell’800. 3. Guerra, oppressioni, tasse gravose e ingiuste, malattie dovute alla scarsa e povera alimentazione, condizioni igienico-sanitarie disastrose e calamità naturali, mettono per molti anni in ginocchio la popolazione. 4. Ogni paese possiede una segheria e fino

alla metà del XVIII secolo il commercio del legname è notevole. Dazi e i costi proibitivi di produzione interrompono drasticamente gli scambi.

5. Nello stesso periodo molti uomini sono costretti a migrare per alcuni mesi all’anno in cerca di lavoro mentre la donna si deve occupare della casa, della famiglia, del lavoro agricolo e del bestiame. Anche a numerose ragazze tocca la stessa sorte. I ragazzini sono mandati in alpeggio a pascolare il bestiame. Durante il periodo di guerra e anche per molti anni a seguire le condizioni igienico-sanitarie sono devastanti. Peste, vaiolo, febbri tifoidi, 36

tubercolosi e pleuriti mietono numerose vittime, soprattutto tra i bambini. Nonostante la cura e l’amore riversato nei campi i raccolti sono scarsi, talvolta dolorosamente inesistenti, come è accaduto tra il 1816/1817 a causa di un’estate disastrosa. Pioggia e freddo e nevicate inaspettate distruggono gran parte del raccolto. Nello stesso periodo un’epidemia di peste si addentra nelle case come una serpe. L’unico modo per sopravvivere è acquistare ciò che manca in un altro luogo. Ma con cosa e come? La malnutrizione incombe su molte famiglie e il clima rigido e mutabile non favorisce l’agricoltura che, con l’allevamento, è l’unica fonte di sostegno per i valligiani. I campi sono coltivati perlopiù a orzo, frumento, segale, negli orti crescono solo cavoli, patate e rape. Parliamo di modesti appezzamenti, poiché la stessa morfologia del terreno comprende per lo più boschi, alpeggi e montagne. Lino e canapa sono messi a coltura per realizzare indumenti, anche se qualche decennio più tardi saranno abbandonati, per lasciare il posto a tessuti più pratici e poco costosi importati dalle città. L’allevamento è limitato a qualche animale per ogni famiglia (ovini, bovini e galline), ma non già per mangiarne la carne. Il latte è indispensabile per fare burro e formaggio da

barattare con beni di prima necessità come il mais, lo zucchero, il sale altri. Anche le uova servono allo stesso scopo. Raramente questi prodotti finiscono sulle tavole delle famiglie per essere consumati. Nei dolci, quando è possibile realizzarli, è diffuso l’uso del papavero, mentre per condire si usa il burro o lo strutto che si ricava dal maiale. Ma non tutti possiedono un maiale. Il contadino con qualche disponibilità, può permettersi di acquistarne uno in primavera, per macellarlo poi in autunno, ma non sempre la sua carne basta a nutrire la famiglia durante il lungo inverno. In quegli anni di guerra e carestia nell’alimentazione dei valligiani mancano quasi completamente le proteine animali, le vitamine e i sali minerali. Perdere un raccolto significa patire la fame nera, questo il motivo per cui si ricorre a riti scaramantici religiosi per scacciare la malasorte. Gli uomini per alcuni mesi l’anno migrano in cerca di lavoro come abili artigiani del legno, muratori, manovali e anche artisti nel campo della pittura, scultura e musica. Le ragazze, anche molto giovani, sono inviate a lavorare come domestiche o bambinaie presso famiglie benestanti nelle vallate del Tirolo di lingua tedesca, mentre i ragazzi seguono la stessa strada in qualità, per lo più, di aiutanti agricoli. Questa situazione porta, di fatto, anche all’apprendimento del dialetto tedesco parlato in quei luoghi, consentendo una maggiore capacità di spostamento all’interno delle regioni dell’Impero Austro-Ungarico.

Attacco all’Austria

A cancellare la fine politica dei Principati Vescovili di Trento e Bressanone sono i francesi e i loro alleati bavaresi (guerre napoleoniche). L’esercito napoleonico invade il Tirolo, territorio del quale fanno parte anche le valli di Fiemme e Fassa, istituendo in seguito il Regno di Baviera. Le riforme applicate dal governo bavarese sono estremamente autoritarie: l’imposizione di nuove tasse mette sul lastrico molte famiglie. Oltre ciò le autorità iniziano una lotta contro la chiesa, da sempre fonte di ispirazione e guida tra i montanari. Si vieta il suono delle campane in molte liturgie, e quello dell’Avemaria. Ai comuni è inoltre tolta ogni forma di autonomia, da secoli praticata. La scintilla che scalda definitivamente gli animi e fa insorgere il popolo contro il regime assolutista è la legge sulla costituzione militare obbligatoria, già abolita dall’imperatore Maximilian I nel suo Landlibell del 1511 che prevedeva, per i montanari, solo un servizio in difesa del Tirolo, la loro terra, qualora fosse attaccato. Questi difensori del Tirolo, inquadrati militarmente in compagnie di Schützen/Sizzeri, incitati dagli asburgo e sotto la guida di Andreas Hofer (nato da una famiglia di osti/albergatori della Val Passiria nel 1767) si organizzano e si sollevano militarmente, dando inizio a una sanguinosa resistenza condotta lungo la valle dell’Adige e le valli laterali (fino all’epilogo del Bergisel nei pressi di Innsbruck), in un inferno di battaglie dai diversi esiti. Infine, sopraffatti dalla preponderanza numerica e di mezzi dell’esercito napoleonico e bavarese, i montanari insorti sono sconfitti, Andreas Hofer catturato e condotto dai francesi a Mantova dove, il 20 febbraio del 1810, è fucilato. Con la Restaurazione seguita alla sconfitta di Napoleone, l’Austria di Francesco I° torna a regnare sul Tirolo. 37


Crediti fotografici: Cierre Edizioni

Scenario grandioso del Sella e del Sassolungo con alcuni sciatori.

1. Geologi e poi alpinisti danno inizio all’era del turismo. 2. Primi alberghi. Il cibo cambia aspetto. 3. La Strada delle Dolomiti. 4. Grande Guerra: il 28 luglio del 1914

l’Austra-Ungheria dichiara lo stato di conflitto. L’economia si arresta, così pure il turismo. Tutti i maschi in età compresa

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tra i 21 e i 42 anni sono chiamati alle armi. Nella primavera del 1915 ha inizio la “Guerra Bianca”: migliaia di uomini in trincea, freddo, fame e valanghe decimano i soldati molto più dell’artiglieria. Una guerra disumana fatta di sofferenze e sconforto. Il 4 novembre del 1918 l’Italia proclama la vittoria. A decimare quel poco di forza lavoro rimasta, ci pensa la febbre spagnola.

Sono le rocce vulcaniche di Predazzo e dei Monzoni a destare l’interesse dei geologi. Il conte vicentino Marzari Pencati con la teoria delle rocce vulcaniche, porta la voce delle valli di Fiemme e Fassa in tutta Europa, suscitando l’interesse di molti altri geologi e personaggi di spicco. Per ospitare gli studiosi, viaggiatori, esploratori, nascono le prime locande/osterie tra le quali nominiamo La Nave D’Oro della famiglia Giacomelli a Predazzo, e l’osteria Alla

Corona d’Oro di Antonio Rizzi a Vigo di Fassa. In questo momento inizia la storia dell’accoglienza e della ristorazione nelle valli. I piatti serviti sono le pietanze tradizionali delle famiglie, magari arricchite da qualche boccone di carne affumicata o salume. Troviamo allora la zuppa d’orzo, i crauti, la carne affumicata, l’immancabile cacciagione, la polenta, le patate, il formaggio. Con questi pochi elementi, insaporiti e trattati con erbe 39


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immane di sangue e lacrime torna la fame, le valli s’impoveriscono a tal punto da costringere la gente rimasta (essenzialmente donne e bambini) a cogliere qualunque erba non nociva da impastare con granaglie e tuberi per fare del pane. Sulle vette gli uomini combattono una guerra di postazione e i più sono falcidiati dalla fame, dal freddo e dalle valanghe. Un conflitto che termina nel 1918 con la resa dell’Austria e la successiva occupazione da parte italiana delle terre tirolesi. L’immediato primo dopoguerra risulta, se possibile, ancora più devastante. Al crollo delle certezze amministrative assicurate dal governo austriaco si aggiunge la svalutazione, da parte delle nuove autorità italiane, del fiorino austriaco al 40% della lira italiana e le popolazioni si trovano ancora più povere di prima e, su questa già sufficientemente drammatica situazione, si abbatte una violentissima epidemia di “febbre spagnola” che porta ulteriore dolore e morte in quasi tutte le famiglie.

Lettera dal fronte di Francesco Rizzi.

Crediti fotografici: Cierre Edizioni

ed essenze di montagna, nascono i piatti che ancora oggi conosciamo e gustiamo. Notiamo come questi fossero i soli alimenti disponibili tutto l’anno giacché conservabili con semplici trattamenti quali l’affumicatura, la salatura, la stagionatura, l’inacidimento del cavolo. Cibi freschi (qualche verdura e frutta a crescita spontanea) erano disponibili solo nei mesi estivi. La relativa fortuna di queste valli, rispetto per esempio ai territori italiani limitrofi caratterizzati dalla stessa struttura orografica, era la disponibilità del sale (che proveniva da Salisburghese) e che permetteva la conservazione di tanti alimenti necessari al sostentamento. Negli anni a venire sono i grandi viaggiatori inglesi che con diari e acquerelli mostrano all’Europa un territorio fino allora quasi sconosciuto e il desiderio di toccare con mano le meraviglie che si vanno raccontando, la possibilità di esplorare territori ancora poco conosciuti e salire cime inviolate porta, anche in queste valli, alpinisti di fama internazionale, esploratori, viaggiatori. Nascono le prime guide turistiche che diffondono il nome delle Dolomiti in tutta Europa e l’inizio di questo turismo d’elite si traduce anche in un minimo di “benessere” per i valligiani. Già un certo numero di nobili, borghesi, soprattutto mitteleuropei e britannici, si riversa nelle vallate. Raggiungerle non è per nulla facile ed è per questo motivo che Christomannos (giudice, avvocato e appassionato alpinista nato a Vienna ma residente a Bolzano e al quale è dedicata l’aquila bronzea posta sul sentiero che porta al rifugio Roda di Vael), si impegna nella costruzione di una strada che, partendo da Bolzano, attraversi le Dolomiti fino a Cortina, collegando tutti i passi dolomitici più famosi e rendendo così più facili i collegamenti all’interno dell’Impero. Dal luglio dell’anno 1905, data d’inaugurazione di questa strada, possiamo dire che inizia la vera storia del turismo moderno nella valli tirolesi di Fiemme e Fassa. A spezzare questo periodo di relativa “serenità e crescita economica” è la prima Guerra Mondiale che, come una terribile tempesta, distrugge ciò che di buono e con tanta fatica è stato costruito. In una tragedia

1. Il dopoguerra vive una ripresa lenta. 2. L’alimentazione cambia leggermente

aspetto: la pastasciutta, il concentrato di pomodoro e l’olio d’oliva entrano nelle case dei montanari.

3. Il boom sciistico degli anni ’70 è il promotore di un turismo di massa. Il periodo tra le due guerre mondiali vede (nonostante le vessazioni politiche) un lento riprendere della vita e, benché l’economia delle valli fosse comunque un’economia di sostentamento, la ripresa dei moti turistici (ora anche dall’Italia), permettono un maggior flusso di denaro e quindi una relativa serenità economica. Alcune realtà turistiche iniziano a prendere piede, qualche albergo, qualche locanda e osteria in più sono aperte. L’alimentazione è sempre e comunque legata alla vecchia tradizione e, per ora, l’unica variazione al menù tradizionale è la pastasciutta, il concentrato di pomodoro, l’olio d’oliva.

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Gruppo di ragazze in gita, 1950

Crediti fotografici: Cierre Edizioni

Sosta a Villa Maria – Pian Trevisan, 1930

Il vero periodo di sviluppo diffuso di molte attività alberghiere e di ristorazione si ha, però, nel secondo dopoguerra, quando la media borghesia italiana, assieme alla tradizionale clientela germanica, inizia a frequentare assiduamente le valli. Le materie prime della cucina tradizionale rimangono comunque sostanzialmente invariate, con qualche rarissima eccezione, fino al boom sciistico degli anni ’70 del secolo scorso, quando gli sport invernali divengono fenomeno di massa. Assieme alla maggior disponibilità economica degli operatori turistici cresce anche la possibilità di 42

ampliare, correggere e affinare la cucina tradizionale. Si aprono le prime pizzerie, si sviluppa una superiore cultura dei gestori nella ristorazione e, con la disponibilità di materie prime di diversa provenienza, assistiamo a una crescita esponenziale nella varietà dell’offerta culinaria. All’inizio di questa curva di crescita si nota una certa tendenza a superare la cucina tradizionale (così come altri aspetti culturali e identitari), fatta di sapori forti e definiti. Ci vuole un po’ di tempo perché le “contaminazioni” esterne siano assunte in termini positivi.

Sono ormai passati gli anni della grande fame, quando non si sprecava nulla e ogni prodotto era utilizzato al cento per cento, quando tutti i famigliari si riunivano a tavola e condividevano il cibo da un’unica padella, senza fiatare poiché quel momento meritava rispetto. Con il passare del tempo e la crescita culturale degli addetti al settore ristorativo, sono cambiate molte cose tra cui l’utilizzo dei prodotti in nuovi abbinamenti e ricette. Possiamo prendere come esempio le patate,

una volta solo bollite, oggi sono diventate la “base” della cucina moderna, e sono infatti impiegate per impasti lievitati e per legare le zuppe praticamente in ogni ricetta. Un altro esempio di buona “contaminazione” con altre culture alimentari è l’utilizzo dell’orzo: un tempo limitato a sostituire il caffè o per la tipica zuppa, ora invece è lavorato secondo le regole dei diversi risotti. Molti altri ingredienti come cavoli, rape ed erbe spontanee (licheni, radici di genziane, fiori e resine) considerate alimenti poveri, oggi sono lo spunto per deliziose ricette. 43


Non solo è cambiato l’utilizzo delle pietanze, ma anche le attrezzature e i metodi di conservazione si sono evoluti per stare al passo con i tempi. Basti pensare al pane di segale o la frutta che una volta era seccata all’aperto, mentre ora esistono moderni essiccatori, oppure le stanze per l’affumicamento sostituite da forni di ultima generazione. Non possiamo trascurare l’evoluzione, soprattutto culturale, del “vecchio focolare” a legna. “El fregolàr” serviva per cucinare le pietanze, ma anche per scaldare la cucina. In quell’unico ambiente caldo della casa s’instauravano i più stretti rapporti interpersonali e di vita quotidiana tra i membri della famiglia. Oggi abbiamo le piastre a induzione che rispettano sicuramente la qualità e la salubrità delle pietanze a scapito, probabilmente, di un bel po’ di calore umano. Siamo partiti e ritornati, pressappoco, al punto di partenza e però, pur nell’evoluzione di certe strutture sociali, è rimasta l’originalità di quei sapori antichi.

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La consapevolezza da parte dei ristoratori del valore culturale della tradizione, coniugato all’esposizione con prodotti e tecniche provenienti da altre realtà, permettono il raggiungimento di un’eccellenza consolidata e riconosciuta. Ora le valli propongono il meglio dell’arte culinaria ed è possibile spaziare dai gusti più tradizionali a quelli più esotici. Un fattore molto importante - e da rimarcare - è lo sviluppo di un movimento gastronomico che rivaluta le tecniche di coltura e produzione alimentari tradizionali, scevre da contaminazioni chimiche e legate direttamente al territorio: paradossalmente, oggi, abbiamo l’opportunità di gustare i vecchi sapori (magari raffinati), in modo più coerente con quelli proposti dalle prime locande dell’ottocento. Si ringraziano per la collaborazione Martino Rossi, Chef a Rifugio Fuciade e Leonardo Cocciardi, albergatore di Moena.

Tito, oggi come ieri, è sinonimo di Speck ed altri salumi tipici prodotti seguendo antiche ricette, frutto di esperienza di oltre mezzo secolo. La produzione si svolge nel maso di famiglia sito sull'altipiano delle Ganzaie, nei pressi del paese di Daiano ad un altitudine di 1300 m, dove qualità ed eccellenza sono garantite dall'utilizzo di materie prime selezionate e una lavorazione accurata. Il Maso dello speck è anche agriturismo con cucina tipica, da assaporare al tepore del camino acceso o all’esterno, immersi nella natura delle Ganzaie. Vi aspettiamo al Maso dello Speck per degustare ed acquistare i nostri prodotti fra i quali speck, pancetta, salami, filetto affumicato e molte altre specialità della tradizione. Daiano, Pozze di sopra, 2-Ganzaie Info e prenotazioni 0462.342244 info@titospeck.it - www.titospeck.it

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EVENTI

Suoni delle Dolomiti I

I

Là dove la musica non conosce confini

l Festival “I Suoni delle Dolomiti” offre una serie di appuntamenti singolari per la qualità degli artisti e la magnificenza degli scenari. I nomi sono noti, anzi notissimi. Sono musicisti provenienti da tutto il mondo, esponenti di spicco dei più svariati generi sonori dal jazz alla world music, dalla classica alla canzone d’autore che con la loro presenza animano il ricco programma de I Suoni delle Dolomiti, il festival che mette in relazione la musica e gli ambienti incontaminati delle nostre montagne. Ecco i nomi di alcuni protagonisti: Mario Brunello, Dave Douglas, Toumani Diabaté, Ernst Reijseger, Nina Zilli, Nicola Piovani, Enrico Pieranunzi, Niccolò Fabi. Passo dopo passo tutti risalgono i sentieri per raggiungere – chi con lo zaino e chi con lo strumento in spalla – i luoghi dei concerti. Palcoscenici fatti d’erba e pietre che d’improvviso si riempiono di note e lì, al cospetto delle Dolomiti, anche la musica cambia la propria essenza e diventa per un magico e limitato momento, parte di tutto. Una magia che si ripete dal 1995, rinnovandosi e arricchendosi di nomi e progetti come ad esempio il trekking sonoro che fa incontrare il violoncellista Mario Brunello, il fisarmonicista Ivano Battiston

Ezio Bosso con l’Italian Cello Consort Fototeca Trentino Marketing – foto di Daniele Lira

Info: www.isuonidelledolomiti.it facebook.com/isuonidelledolomiti.it twitter.com/isuonidolomiti instagram.com/isuonidelledolomiti

e il contrabbassista Gabriele Ragghianti lungo le linee del fronte della Grande Guerra in Val di Fassa. Sempre Brunello è al fianco dei Cello4Ever e di Dave Douglas sul Col Margherita per una performance all’alba tutta dedicata alle Dolomiti. Musica indimenticabile e scenari ineguagliabili come quelli delle Pale di San Martino che abbracciano la tromba di Paolo Fresu, il bandoneon di Daniele Di Bonaventura e gli archi de I Virtuosi Italiani o come il paesaggio da favola della Val San Nicolò che accoglie il virtuoso della kora Toumani Diabaté assieme al figlio Sidiki. Un viaggio delle meraviglie che continua col violinista Thomas Zehetmair sotto le Torri del Vajolét, il duo Danusha Waskiewicz e Edicson Ruiz sulle rive dei laghi alpini di Bombasèl, i Mahler Chamber Soloists alla Roda di Vaél. E ancora i sassofonisti, bandoneon e percussioni per i SIGNUMfive, il pianista Enrico Pieranunzi, il fisarmonicista Vincent Peirani col sassofonista Emile Parisien, il violoncellista Ernst Reijseger e il cantautore Niccolò Fabi che si immergono nelle rocche imponenti del Piz Boè, nelle pacifiche praterie del passo di Lavazé, nei colori delle Buse di Tresca così come nelle immense distese rocciose delle Pale di San Martino o nelle meravigliose abetaie della Val di Fiemme che si aprono su inattesi orizzonti rocciosi.

I SUONI DELLE DOLOMITI

In cammino verso la musica e la montagna 2 luglio – 28 agosto 2015

PROGRAMMA

VAL DI FASSA, VAL DI FIEMME, SAN MARTINO DI CASTROZZA PRIMIERO - PASSO ROLLE - VANOI

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2 - 4.7 TREKKING* Val di Fassa, Gruppo Monzoni - Marmolada MARIO BRUNELLO, IVANO BATTISTON, GABRIELE RAGGHIANTI Progetto speciale MUSICA CLASSICA 4.7 Val di Fassa, Marmolada 13 h Rifugio Contrin MARIO BRUNELLO, IVANO BATTISTON, GABRIELE RAGGHIANTI MUSICA CLASSICA 14.7 Val di Fiemme, Gruppo Corno Nero Pala Santa 13 h Passo di Lavazé ENRICO PIERANUNZI JAZZ 18.7 L’ALBA DELLE DOLOMITI Val di Fassa, Gruppo Lusia - Bocche 6 h Col Margherita DAVE DOUGLAS, MARIO BRUNELLO, CELLO4EVER Progetto speciale: Mountain Passages JAZZ 21.7 Val di Fiemme, Gruppo Cornacci – Monte Agnello 13 h Buse de Tresca VINCENT PEIRANI & EMILE PARISIEN DUO JAZZ 29 .7 Val di Fassa, Gruppo Costabella – Cima Uomo 13 h Val San Nicolò, Jonta TOUMANI DIABATÉ, SIDIKI DIABATÉ MUSICA DAL MONDO

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3.8 Val di Fassa, Catinaccio 13 h Rifugio Vajolét THOMAS ZEHETMAIR MUSICA CLASSICA 5.8 Val di Non, Gruppo del Brenta 13 h Pian della Nana NICOLA PIOVANI MUSICA D’AUTORE 6.8 Primiero, Pale di San Martino 13 h Villa Welsperg PAOLO FRESU, DANIELE DI BONAVENTURA, I VIRTUOSI ITALIANI Progetto speciale: Vinodentro MUSICA D’AUTORE 7.8 Val di Fiemme, Lagorai 13 h Laghi di Bombasèl DANUSHA WASKIEWICZ, EDICSON RUIZ MUSICA CLASSICA 11.8 Val di Fassa, Gruppo del Sella 13 h Rifugio Boè SIGNUMfive MUSICA DAL MONDO 19.8 San Martino di Castrozza, Pale di San Martino 13 h Rifugio Rosetta-Giovanni Pedrotti ERNST REIJSEGER JAZZ 24.8 Val di Fiemme, Gruppo Viezzena - Bocche 13 h Malga Canvere NICCOLÒ FABI CANZONE D’AUTORE 28.8 Val di Fassa, Catinaccio 13 h Rifugio Roda di Vaél MAHLER CHAMBER SOLOISTS MUSICA CLASSICA *iniziativa a numero chiuso e a pagamento

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PERSONAGGI

Dolomiti d’autore Cristina Marchetti

Oggi le Dolomiti sono tra le montagne più conosciute e apprezzate al mondo, sia perché sono di una bellezza straordinaria sia per le loro caratteristiche geologiche uniche. Ne è testimonianza il fatto che l’Unesco le ha dichiarate Patrimonio dell’Umanità, annoverandole così tra i siti universali da tutelare e tramandare alle generazioni future.Tuttavia probabilmente devono una parte della loro fama a diversi personaggi altrettanto straordinari del passato che, attraverso la loro passione per la terra dolomitica, hanno contribuito con sensibilità diverse a diffonderne la conoscenza. In queste pagine presentiamo in breve tre di loro.

Francesco Dantone Pascalin Franz Pascalin è stato il primo fotografo delle Dolomiti. Nativo di Canazei (1839 – 1909), decise di apprendere l’arte fotografica spinto da un grande amore per i monti della sua val di Fassa. Si recò dunque presso fotografi affermati di mezza Europa per imparare questo mestiere e, una volta tornato, immortalò in splendidi ritratti le Dolomiti. Uomo dalla mente aperta e moderna, intese l’importanza di creare strutture per ospitare i primi forestieri che iniziavano a spostarsi per turismo: partecipò alla costruzione di più rifugi e tra questi il rifugio Contrin sotto la Marmolada, di cui divenne il primo gestore.

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Luis Trenker Guida alpina, maestro di sci, ma anche architetto, scrittore, attore e regista. E’ Luis Trenker (1892 – 1990), il famoso personaggio di Ortisei, conosciuto soprattutto per la sua intensa produzione di film. Oltre 50 tra film di azione e documentari, molti appartenenti a un genere particolare, quello di montagna, come “Berge in Flammen” del 1931, primo film da regista, che gli hanno fatto guadagnare fama perfino negli Stati Uniti. Il suo amore per la montagna lo ha portato a lavorare anche per la televisione e la radio, mezzi attraverso i quali ha raccontato a un grande pubblico le sue tante avventure, contribuendo a far conoscere l’ambiente meraviglioso delle Dolomiti.

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È nato a Kufstein in Austria (1898 – 1992) ed è il più grande illustratore di manifesti sui temi della montagna, sia in veste invernale che estiva. Il suo stile fresco, lineare e colorato col quale ha rappresentato scene vacanziere ambientate in montagna e sulle Dolomiti, con giovani sorridenti e donne molto graziose per protagonisti, è stato molto apprezzato dall’Enit (l’Ente Nazionale Italiano per il Turismo) che ha utilizzato largamente i numerosi manifesti prodotti per la propaganda turistica negli anni ’30. Oltre che dalla committenza le sue opere sono state, e sono tuttora, molto richieste dai collezionisti.

Franz Lenhart

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FIEMME

Trentino & FiemmE-motion Guest Card

Crediti fotografici orlerimages.com 54

“Eco-sostieni i nostri ecosistemi”. Ecco l’invito che la Val di Fiemme rivolge ai suoi ospiti, proponendo uno scambio vantaggioso sia per il turista sia per la valle che si apre ai panorami dolomitici, Patrimonio Naturale dell’Umanità Unesco. Gli Hotel che collaborano al progetto “Fiemme Vallevviva” distribuiscono la Trentino & FiemmE-motion Guest Card che, con un piccolo contributo di 2 Euro a notte, offre servizi di mobilità eco-sostenibile, impianti di risalita e bus gratuiti, escursioni nella natura, animazioni per famiglie, opportunità per lo shopping e altri servizi. Il contributo è destinato a favorire la mobilità pubblica, affinché un numero sempre maggiore di ospiti possa lasciare l’auto parcheggiata in hotel. Promuove, inoltre, progetti di vivibilità e salvaguardia ambientale. La vacanza “green” costa meno. In estate, con un piccolo contributo di 2 Euro a notte, puoi viaggiare gratuitamente su impianti di risalita, trenini, bus e navette. Gratis anche escursioni guidate, visite teatralizzate, pedalate golose, musei e castelli. La Trentino & FiemmE-motion Guest Card, offerta dagli Hotel “Fiemme Vallevviva”, aiuta l’ambiente con un costo di 2 Euro a notte pur avendo un valore giornaliero di almeno 7 euro (bambini fino a 8 anni gratis, 8-14 anni 1 euro a notte). Per comprenderne il valore basta scorrere l’elenco dei servizi gratuiti contenuti nella Card: - Impianti a fune della Val di Fiemme (Alpe Cermis - Cavalese, Pampeago, Latemar 2200 - Predazzo; Bellamonte Castelir); - Ingressi gratis al Muse di Trento, al Mart di Rovereto e ai Musei e Castelli del Trentino e numerosi altri siti storico culturali della provincia; - Mobilità in tutto il Trentino, con autobus Trentino Trasporti, trenini e navette nei paesi della Val di Fiemme e servizi a chiamata; - Animazioni per famiglie e Racconti spettacolari nei “Magnifici Luoghi di Fiemme”; - Ingressi al Palazzo della Magnifica Comunità, al Museo Geologico delle Dolomiti, al Parco Naturale di Paneveggio Pale di San Martino; - Escursioni con guide alpine, esperti, botanici e guide naturalistiche, visite guidate con degustazione alla Cantine vitivinicole della Val di Cembra, corsi di cucito creativo; - Sconti fino al 30% su rafting, bike, e-bike, piscine, centri wellness; benefit e sconti in malghe, rifugi, ristoranti e produttori km zero.

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FIEMME

o t n a u Q a l a l o ? v a i s a t n fa Con gli impianti di risalita sarà facile, comodo e piacevole raggiungere i punti più panoramici della Val di Fiemme per trascorrere giornate all’insegna del relax e del divertimento, grazie al ricco programma di intrattenimento e alla miriade di proposte per tutte le esigenze. Ogni giorno le famiglie possono scegliere fra una “montagna” di sorprendenti attività sempre diverse in scenari incontaminati d’alta quota sempre nuovi. I bambini trascorrono giornate di 56

gioco ed esplorazione vestendo i ruoli di boscaioli, contadini, erboristi, piccoli geologi, apicoltori, cercatori di draghi o di gnomi. I genitori potranno essere protagonisti, assieme ai bimbi, di emozionanti avventure in mezzo al verde o potranno semplicemente rilassarsi al sole godendo dell’aria buona e di qualche sfiziosità gastronomica dei rifugi che, in estate, si trasformano in veri e propri ristoranti d’alta quota. Seggiovie e ovovie vi

conducono nella Tana degli Gnomi e sul Giro d’Ali (Bellamonte-Alpe Lusia), nella Montagna Animata del Latemar e fra i giochi interattivi del Difr (Predazzo-Gardoné), al Latemarium di Pampeago e Obereggen, fra gli aquiloni e i boscaioli del regno di Cermislandia (Cavalese-Alpe Cermis), ma anche alla partenza di passeggiate da fare a piedi o in mountain bike o semplicemente su una terrazza assolata da dove ammirare la Valle dall’alto. Crediti fotografici: Pg www.visitfiemme.it, foto orlerimages.com e Alberto Campanile

Alpe Cermis

La montagna a misura di famiglia www.alpecermis.it

Trekking, mountain bike e attività per bambini sono alla base del successo dell’Alpe Cermis, che consente di abbinare il divertimento sportivo a quello ludico. Le escursioni guidate in quota sono proposte tutti i martedì per scoprire le mete più classiche, dai laghetti di Bombasel, ai laghetti di Lagorai, con le loro acque pure che riflettono i colori del cielo. CERMISLANDIA Cosa c’è di più bello di poter stare in un prato circondati da colonne di abeti? Tutti i bimbi sono attesi al Doss dei Laresi, nel magico Regno di Cermislandia. Un parco giochi che offre la possibilità di divertirsi all’aria aperta e di conoscere nuovi amici: un paradiso a 1280 m, accanto al rifugio Baita Dosso Larici. Qui la parola d’ordine è divertimento! Ci si rinfresca nel piccolo laghetto o si scende rapidi con la teleferica. I grandi si rilassano, godendosi il sole e respirando l’aria buona fresca e frizzante che arriva dal Cermis. ALLA FATTORIA JJJAA JAA HOO Che sorpresa trovare una piccola

Fattoria con tanti animali in cima al Cermis! E che emozione scoprire un mondo tutto nuovo e un linguaggio da imparare. Da ogni angolo spuntano tanti amici: l’asinello, il cavallo, le caprette, coniglietti saltellanti e ochette che fanno il bagno nel laghetto. Dove il prato diventa a macchie, c’è lo zampino delle mucche che approfittano per schiacciare un pisolino su un cuscino d’erbetta fresca. Simpatiche e super golose, sempre pronte a mangiucchiare qualcosa dalle tue mani. Se vuoi conoscerli tutti e il carico di allegria vuoi fare, non ti resta che in Fattoria andarli a trovare! PANORAMIO – LAGORAI 360°: Il belvedere panoramico a quota 2.240 Sulla cima del Paion del Cermis c’è LAGORAI 360°. È un osservatorio attrezzato da cui è possibile ammirare e riconoscere le montagne che circondano l’Alpe Cermis. Dal Fondovalle si sale con gli impianti in pochi minuti fino al PANORAMIO-Lagorai 360°, una finestra che si apre sulla più grande area di wilderness del

Trentino. Gite in Mountain Bike ALLA SCOPERTA DEGLI AGRITUR – TOUR DEL GUSTO Raggiunta la località Doss dei Laresi (1280 m) con telecabina, inizierai il tuo tour alla scoperta del gusto. Si tratta di un’emozionante e appetitosa escursione con la bicicletta alla volta degli Agritur Salanzada e Arodolo, del Ristorante Pineta e dell’Agritur Maso Sorte. Scopri le specialità locali, segui il percorso e… buon appetito! ALLA SCOPERTA DEI MONUMENTI NATURALI Raggiunta la località Doss dei Laresi (1280 m) con la telecabina, si seguono le indicazioni “Alla scoperta dei Monumenti Naturali”. Lungo il percorso troverete delle tabelle di legno che indicano l’esatta ubicazione degli alberi: “Le Colonne della Casaia”, due abeti le cui chiome superano i 30 m di altezza. “Il Pèzo del Gazolin” un colosso dall’architettura particolarissima che cresce ogni anno di ca. 30 cm. Tempo di percorrenza 1,30 h Dislivello: 430 m 57


Il programma settimanale delle attività CERMISLANDIA comprende “la Caccia alla ciorciola d’oro”, “il vento fa volare la tua fantasia” e “andiamo in bosco”. Info, dettagli e prenotazioni: tel 046.340490 – 346.5024955 www.alpecermis.it EVENTI ALL’ALPE CERMIS Concerto: Domenica 12 luglio ore 11.00 - Paion del Cermis Alpe Cermis, Cima Paion, l’aria si riempie di note con il concerto del coro dei Vigili del Fuoco di Fiemme e il Coro Coronelle di Cavalese. GUSTIAMOCIELO: Domenica 26 luglio dalle 9.00 alle 17.30 Paion del Cermis

Alpe Cermis propone una giornata all’insegna del gusto e dei prodotti trentini. Le migliori aziende locali delle Valli di Fiemme e Fassa, presenteranno i loro prodotti in un tour del gusto a cielo aperto. Con gli impianti di risalita si raggiunge Cima Paion a quota 2250 m dove si scopriranno i segreti della gastronomia, tra proposte tradizionali, innovative, assaggi ed esibizioni di show cooking. CONCERTO: Domenica 30 agosto ore 11.00 - Paion del Cermis Un concerto tutto al femminile con le voci del coro “Armonia” di Molina di Fiemme. Brani classici e contemporanei si

alterneranno nella splendida cornice dei laghetti di Bombasel. CERMIS VERTICAL RUN: domenica 13 settembre dalle 9 alle 17.30 - Doss dei Laresi Appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di running all’Alpe Cermis con “Cermis Vertical Run”. Un evento dedicato agli amanti della corsa e della montagna. Partenza in località Doss dei Laresi (1280 metri) e arrivo sulla Cima Paion (2250 metri), con un dislivello di 970 metri e una lunghezza di 4,2 chilometri. “Desmontegada dele caore” dall’alpeggio estivo. Per l’occasione prezzo speciale del biglietto andata/ritorno 3,50 €.

riuscire a fare degli incontri curiosi e inaspettati. Aguzzate la vista e l’udito e vi renderete conto di quanti uccelli vivono liberi sulle nostre montagne. Dopo una curva, dietro un albero, oltre un grande sasso, fino a una piccola radura, lungo una serie di stazioni interattive per imparare a riconoscere i vari uccelli dalle loro piume, dalle tracce che lasciano… ma attenzione, qualche piacevole sorpresa potrebbe far volare anche voi lontano con la fantasia! Il sentiero di Frainus si raggiunge in seggiovia (1 tronco) la località LE FASSANE (1.750 m) ed è un percorso adatto anche ai passeggini e alle carrozzine. I più piccoli trovano stazioni gioco interattive realizzate con i materiali del bosco. Il programma settimanale LA TANA DEGLI GNOMI comprende “Una Montagna di Lego”, “Pic Nic con gli gnomi”, “Sulle orme dell’orso Zanzoo”, “Emozioni di storia, “Disegna la tua Favola”, “Caccia al disorienteering” e “vola con Frainus”; info, dettagli e prenotazioni: tel. 335.5956840 info@tanadeglignomi.it

Eventi a Bellamonte Alpe Lusia D’IMPROVVISO RACCONTO Giovedì dalle 10.00 alle 12.30 dal 02.07 al 10.09 Il suggeritore è ovunque e dalle fronde degli abeti sussurra frammenti di storia… ci sono personaggi che solo gli adulti con lo sguardo da bambino possono vedere e racconti che solo i bambini colgono se un adulto li ascolta… Narratori in costume ci accompagneranno tra boschi e pascoli dell’Alpe Lusia. Un racconto spettacolare con la compagnia teatrale La Pastière. Attività gratuita per i possessori di Trentino & FiemmE-Motion Card. Passeggino no. Possibilità di pranzo in rifugio. Attività su prenotazione al 331.9241567 16 e 26 Luglio - 09 e 13 Agosto Orario 10.00-12.30 FALCONIERE AL GIRO D’ALI Suggestive e spettacolari dimostrazioni di volo con rapaci, accompagnate da spiegazioni sulle specie, il loro habitat, il metodo di caccia e la falconeria dalle origine della storia a oggi. In pochi possono dire di conoscere i rapaci. A

Bellamonte potrete vedere volare da vicino alcune fra le più belle specie di rapaci. Attività indicata a tutti. Orario dalle 10,00 alle 12,30 Attività GRATUITA – Escluso costo Impianto. Per informazioni: 335.5956840 La Notte delle “Salsicce” CADENTI… 10 Agosto Orario 16.30 -22.30 Escursione serale e salsicciata in compagnia delle STELLE CADENTI alla Baita il Cervo. Ritrovo ore 16,30 presso Tana degli Gnomi – Alpe Lusia Bellamonte. Attività indicata per Adulti e Famiglie con bambini da 8 anni in su. Orario dalle 16,30 alle 22,30 Quota Bambino 13,00 € Quota Adulto 15,00 € Escluso costo Impianto. La quota di partecipazione è comprensiva di accompagnamento, cena a base di salsicce, formaggio, polenta e una bevanda a testa. È OBBLIGATORIA LA PRENOTAZIONE ALL’ATTIVITÀ al 335.5956840 info@tanadeglignomi.it www.bellamonteski.it

Bellamonte Alpe Lusia Avventure a fior d’acqua www.bellamonteski.it

GIRO D’ALI “Lungo il dolce rio… a piedi nudi” Un percorso che si snoda per qualche centinaia di metri attraverso ponticelli sospesi, cascatelle, scale di pietra sommerse, giochi in legno che galleggiano su piccoli specchi d’acqua, zattere che prendono la 58

forma degli uccelli che popolano la Val di Fiemme: aquile, falchi, ciuffolotti, passerotti, pettirossi… portandoci a scoprire in maniera divertente tutti i segreti della natura. E tra un’avventura e l’altra, non c’è niente di meglio che sdraiarsi vicino al ruscello, su un prato

verdeggiante, lasciandosi cullare dal dolce fruscio dell’acqua! Il sentiero dell’acqua si raggiunge in seggiovia (1 tronco) la località LE FASSANE (1.750 m). FRAINUS Percorrendo questo comodo sentiero ad anello è probabile 59


Il programma settimanale BIP CLUB comprende “Ascoltiamo la Natura”, “Con le mani nella lana” e “piantando s'impara” info, dettagli e prenotazioni: tel. 0462.813265 340.5519593; www.latemar.it Eventi a Pampeago Latemarium Giovedì 16 luglio, 14.30: “Pablo Neruda incontra Carlos

Gardel” concerto Carlos Gardel Trio Sabato 25 luglio dalle ore 9.30: RespirArt Day Giovedì 30 luglio, 14.30: “La fisarmonica mondiale sull’Alpe” concerto di Gianluca Campi, il “Paganini” della fisarmonica già vincitore del Trofeo Mondiale Alcobaca

Giovedì 13 agosto, 14.30: “Dal Klezmer alla Pampa argentina” concerto Carlos Gardel Trio Giovedì 27 agosto, 14.30: “Musica delle Alpi” concerto del Yoo too Brass Quintet. In caso di maltempo recupero concerti alle ore 15.30 presso Bar Sport Hotel Pampeago. www.latemar.it

Pampeago – Latemarium Cultura, svago e arte sulle Dolomiti www.latemar.it

Dall’arte al percorso formato passeggino, da quando col nome di Latemarium l’Alpe di Pampeago è diventata famosa come cornice di un vero e proprio parco di divertimenti e opportunità per gli appassionati di montagna, con il massiccio del Latemar non ha mai smesso di proporre, con la vanità di chi è conscio della sua bellezza, variazioni sul tema delle escursioni e della scoperta. A piedi, in bici, sentieri tematici, prati dal verde brillante, alpeggi in quota, vette a un passo dal cielo con scorci che sembrano frutto della fantasia ma che sono facilmente raggiungibili. Uno spettacolo della natura nel cuore delle Dolomiti, Patrimonio Mondiale dell’Umanità. LATEMAR.ALP Lungo i verdeggianti prati dell’Alpe Pampeago e della Val d’Ega, questo nuovo percorso, conduce alla scoperta della gestione dei pascoli e del patrimonio mondiale dell’umanità attraverso le sue nuove stazioni interattive. 60

LATEMAR.NATURA Sentiero naturalistico alla scoperta degli habitat alpini, pensato per le famiglie e gli amanti della natura; stazioni interattive conducono alla scoperta di flora e fauna. LATEMAR.PANORAMA Direttamente sotto il massiccio del Latemar, questo percorso offre un susseguirsi di punti panoramici in cui scoprire affascinati la storia e le favole di questi luoghi. LATEMAR.UNESCO Per gli ambiziosi che amano lanciarsi alla conquista di cime e vette, l’itinerario ideale di media difficoltà si snoda lungo il fantastico labirinto creato dai massi di una gigantesca frana fino al rifugio Torre di Pisa a quota 2.671 metri s.l.m.. La vista, impagabile, si spinge fino alla maestosa Marmolada. LATEMAR.360° Paesaggi spettacolari e vedute mozzafiato su una distesa di vette alpine; è il panorama offerto dalle piattaforme panoramiche che evidenziano

le cime più alte e importanti segnalandone la posizione esatta rispetto alla prospettiva dell’osservatore. LATEMAR.RELAX Durante le vostre escursioni in estate, il tempo non deve giocare un ruolo importante; il sentiero Latemar.Tempo a Obereggen è stato creato per farvi rallentare, rilassare e godere la natura. LATEMAR.ART - RESPIRART È uno dei più alti parchi d’arte al mondo che si snoda da quota 2.000 a quota 2.200 a Pampeago. Nato da un progetto della giornalista Beatrice Calamari e dell’artista Marco Nones, accompagna alla scoperta di installazioni artistiche che dialogano con pascoli e guglie dolomitiche dichiarati dall’Unesco Patrimonio Naturale dell’Umanità.Da quest’anno alle opere d’arte si sono aggiunte 5 nuovissime stazioni interattive che aiutano anche i più piccoli ad avvicinarsi al mondo dell’arte. Al parco d’arte tematico è quindi aggiunto il nome di Latemar Art

Latemar MontagnAnimata Attrazioni da scoprire e vivere www.montagnanimata.it

Sentieri tematici La MontagnAnimata offre tre percorsi tematici nella natura: Puoi passeggiare seguendo le tracce lasciate dai draghi buoni del Latemar, rincorrere gli oggetti dimenticati da Martin, partecipare agli spettacoli itineranti nella natura, farti guidare dai Giocolibri nell’avventura della scoperta. La Foresta dei Draghi Il primo percorso di land art per bambini. Nella Foresta dei Draghi le potenti creature alate che vivono sul Latemar hanno seminato vari indizi. Cerchiamo le tracce del loro passaggio lungo

un percorso incantevole. Il Pastore Distratto Alla scoperta di un mestiere tradizionale della montagna. Martin, il pastorello con la testa fra le nuvole, ti accompagnerà lungo un percorso ricco di sorprese nascoste e curiosità. Grazie a lui e ai suoi racconti, scoprirai i segretidel suo lavoro. Geologico del Dos Capèl Realizzato da veri esploratori, è un salto nel tempo, tra scienza e paesaggi lontani. Le rocce e i fossili del Latemar raccontano la storia di un mare tropicale e di grandi vulcani, ora territorio delle Dolomiti. Se vuoi fare un

viaggio nel tempo a 245 milioni di anni fa, sali a Passo Feudo e imbocca il sentiero. DIFR: guarda nel tronco... DIFR - 3 missioni! Gioco di abilità con postazioni interattive fra i boschi del Latemar! 3 missioni diverse con prove sempre nuove! 1. DIFR "Missione IL PONTE MAGICO" RIUSCIRETE A PORTARE TOF DALLA SUA MAMMA? Lunedì Giovedì e Domenica. 2. DIFR "Missione PRAKON" IL MAESTRO DEL LATEMAR TI ACCOMPAGNERA’ NEL 61


TENTATIVO DI INSEGNARE A TOF A…VOLARE! Martedì e Sabato. 3. DIFR "Missione LEROISTUS" RECUPERA L’UOVO DELL’EREDE DELLA DINASTIA DEI DRAGHI BUONI DEL LATEMAR Mercoledì e Venerdì. Alpine Coaster GardonèAlpine Coaster Gardonè - Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00 Tutti si divertono come pazzi sul percorso ricco di emozioni dell’Alpine Coaster Gardonè. La sola in Trentino che vi regala un percorso esilarante, da soli o in coppia, nei boschi del Latemar. TubbyPista Tubby - Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00 Scendi sul prato lungo la pista per gommoni Tubby! Parco giochi Il Regno dei Draghi - Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00 Nel bosco c’è tutto quello che serve per giocare con la fantasia. Basta entrare nel Regno dei Draghi per averne un’idea. Ci sono le pigne più belle, le foglie, i rami dalle forme più strane, il muschio e i licheni. La creatività dei bambini è libera di esprimersi.

DIPINGI UNA CABINA Immagina come vorresti dipingere una cabina e realizza il tuo disegno nel parco. Un comitato sceglierà il progetto più fantasioso. Migliaia di escursionisti potranno ammirarla! Ecco la cabina delle vincitrici dell'estate 2014 Sara Meli e Francesca Capra! NOVITA’ 2015 - DAHÙ tra realtà e fantasia 4 scrittori, 4 disegnatori e 4 stili completamente diversi per dare vita a un poker di racconti inediti dedicati a un unico e leggendario personaggio: il Dahù. Non sapete chi o cosa sia???! È un animale singolare, si nutre di bacche e funghi, ha quattro zampe (e che zampe!!!) un pò lunghe e un pò corte e ha un aspetto a dir poco bizzarro. Qualcuno l'ha avvistato mentre si arrampicava fra impervi pinnacoli del Latemar, ma non ti vogliamo svelare di più perché lo stiamo studiando anche noi. Con il nuovo Giocolibro della MontagnAnimata imparerai, divertendoti, a conoscerlo e scoprirai tante curiosità che lo riguardano.

Immergiti nella lettura e appassionati alle avventure del Dahù. Fai poi un salto al Passo Feudo per osservare da vicino le straordinarie installazioni interattive a lui dedicate. Copertina di Simone Frasca. Il programma settimanale delle attività LATEMAR MONTAGNANIMATA comprende gli spettacoli in quota con Otto Bassotto, Pino Costalunga, il Professor Pròpolis, Nikolaus Drache; info, dettagli e prenotazioni: tel. 0462.502929 www.montagnanimata.it Eventi al Latemar: La settimana della Clownerie 26-31 Luglio Sulla MontagnAnimata del Latemar un vero e proprio festival dedicato alla Clownerie! La magia circense torna fra le Dolomiti del Trentino con nuovi, appassionanti appuntamenti in cui tecnica, abilità, numeri aerei, acrobazie, equilibrismo giocoleria e comicità eccentrica, emozioneranno grandi e piccini, facendo battere il cuore… un cuore a righe bianche e rosse… proprio come quelle del classico e romantico tendone da circo.

Crediti fotografici: Archivio Parco - Carlo Albino Turra

Lunedì - Il giorno della marmotta La giornata si apre al mattino con una breve introduzione audiovisiva su questo simpatico e amato animale presso il Centro Visitatori di Paneveggio (ritrovo alle ore 9) e prosegue in Val Venegia (trasferimento con mezzi propri o con navetta del Parco), dove appostamenti a distanza permetteranno di osservare le attività delle marmotte presso le loro tane. Pranzo al sacco. Rientro a Paneveggio alle 16.30 circa. Martedì - Laboratorio ambientale per i bambini Antonello, un pipistrello che da qualche anno vive nel Centro Visitatori, vuole raccontare la sua storia. I bambini potranno imparare a conoscerlo e costruire un pipistrello da portare a casa. Ore 14.30 Centro Visitatori di Paneveggio. Dal 7 luglio al 25 agosto. Mercoledì - Quando la Foresta diventa musica Passeggiata guidata alla scoperta della foresta di Paneveggio. Escursione in programma dal 15 luglio con partenza presso il Centro visitatori alle ore 9. Rientro alle ore 12. Giovedì - Profumi del Parco Ritrovare un angolino di Parco a casa propria… Laboratorio per confezionare colorati gessetti al profumo di abete rosso, rosa, pino cembro e tiglio da custodire in simpatiche scatoline. Attività per bambini dai 5 ai 12 anni. Ritrovo alle ore 14.30 presso il Centro Visitatori di Paneveggio. Dal 9 luglio e fino al 27 agosto.

L’estatedel Parcoa Paneveggio La natura, la musica e il legno Un percorso sonoro dai rumori della terra alle melodie dell’uomo Centro Visitatori di Paneveggio 20 giugno - 6 settembre ed inoltre sabato 12 e 19 settembre domenica 13 e 20 settembre Apertura: 9 –12.30 14 – 17.30 62

Attività settimanali:

(su prenotazione)

Venerdì - Vivere la malga (Malga Bocche) Passeggiata da Paneveggio a Malga Bocche. Si effettua nelle giornate di: 3, 17 e 31 luglio e 7 e 28 agosto. Partenza ore 8.30 dal Centro Visitatori di Paneveggio. Rientro alle ore 16.30. Domenica - Breve escursione nella Foresta dei violini Facile passeggiata guidata lungo il Sentiero Naturalistico con partenza dal Centro Visitatori di Paneveggio. Dalle ore 10 alle ore 12. Green Way Bike, in bicicletta alla scoperta del Parco Presso il Centri Visitatori di Paneveggio sarà possibile prendere a noleggio delle mountain bike a pedalata assistita e a pedalata tradizionale.Le tariffe prevedono sconti particolari per i possessori delle mobility card (solo per biciclette a pedalata assistita). Il servizio di bike sharing è attivo negli orari di apertura dei Centri.

Info e prenotazioni: www.parcopan.org - info@parcopan.org 63


Dalle facili camminate, alle vie ferrate, alle scalate: tutto qui è regale come Laurino, sovrano da mito

In Val di Fassa l’escursione in quota è solo “Trek King” Per scoprire la vera anima dei Monti Pallidi bisogna mettersi in ascolto e, soprattutto, in cammino. Tra il sussurrar del vento fra le foglie, il gorgoglio dei ruscelli e il crepitio dei sassi sotto i propri scarponi si avvertono i primi indizi. Ma è, passo dopo passo, che si arriva nei luoghi dove i miti prendono forma. La Val di Fassa, culla delle leggende ladine più famose e dimora del mitico Re Laurino, è terra non di “comuni escursioni”, ma di “Trek king”, con oltre 2240 km d'itinerari (vedi www.fassa.com). Una vasta scelta di sentieri di varia difficoltà, dove beneficiare del movimento all’aria aperta e respirare nei boschi a pieni polmoni l’aria profumata di resina, foglie, frutti e funghi per una totale immersione tra gli indimenticabili panorami delle Dolomiti, Patrimonio Unesco. Per avere agevolazioni, sconti ed entrate gratis a musei della valle e del Trentino è bene munirsi di Fassa Card (fornita a chi soggiorna in strutture ricettive socie dell’Apt Val di Fassa), mentre per viaggiare dal fondovalle alle vette da non scordare PanoramaPass, la card 64

per muoversi in Fassa (in modo illimitato) con funivie, cabinovie, seggiovie e autobus di linea. Con la tessera si gode pure delle iniziative in quota, specie di tante note, che fanno da colonna sonora all’estate degli escursionisti. Oltre ai sei spettacoli del celebre festival trentino “I Suoni delle Dolomiti”, che vede Fassa ospitare un terzo degli eventi in programma, la valle si arricchisce di “Panorama Music”, rassegna che dal 24 giugno al 4 settembre offre ben 15 concerti (ore 14), con artisti interessanti: si parte con Roberto Gatto Quartet il 24 giugno al Ciampac di Alba, si prosegue con i Radio Zastava il 26 giugno al Ciampedìe di Vigo, James Thompson Band il 3 luglio all’Alpe Lusia di Moena, Furio & Skaj il 23 luglio al Buffaure di Pozza, Banda Cinèl il 5 agosto al Col Rodella di Campitello, Ty Le Blanc il 14 agosto al Belvedere di Canazei, solo per citare alcune performance (programma: www.fassa.com). Azienda per il Turismo della Val di Fassa Strèda Roma - I - 38032 Canazei TN tel +39 0462 609500 - fax +39 0462 602278 www.fassa.com 65


FASSA

Belvedere – Col Rodella – Sass Pordoi Nel cuore delle Dolomiti

Tre le mete che comprendono una serie di paesaggi montani unici al mondo per la magnificenza dei panorami e la varietà ambientale. Numerose le passeggiate e i trekking percorribili, alcuni serviti da punti di ristoro che consentono di abbinare il piacere di una camminata alla buona cucina. Canazei- Belvedere VIEL DEL PAN: LA VIA DEL PANE Con l’impianto di risalita Canazei - Col dei Rossi è possibile iniziare un percorso sulla via che anticamente collegava il Veneto al Trentino per scopi commerciali. La prima parte del sentiero da Col dei Rossi fino al Rifugio 66

Belvedere è in discesa, dopodiché sulla destra ci s'immette sulla stradina sterrata verso il Rifugio Fredarola. Da questo punto il percorso assume un andamento circa pianeggiante, interrotto da corte rampe solo in corrispondenza dei costoni che dividono le diverse vallate. Dopo circa 2 ore si raggiunge il Rifugio Viel del Pan a quota 2432 m., da qui si ammira la Regina delle Dolomiti, la Marmolada 3342 m. E’ possibile proseguire fino al Passo Fedaia e tornare a Canazei con il bus. MITICO GIRO DEL SASS BECE’ Da Canazei si sale con l’impianto fino a Col dei Rossi, da qui si assiste a un panorama davvero

unico sulle Dolimiti di Fassa. Si prosegue verso il piccolo gruppo montuoso del Sass Becè e lungo un sentiero in discesa si raggiunge il Passo Pordoi, dove presso la stazione della funivia è possibile ripercorrere la sua storia attraverso una documentazione fotografica in bianco e nero. Salendo con la funivia del Sass Pordoi si arriva sulla Terrazza delle Dolomiti a quota 2950 m. da dove si gode di un panorama a 360° sulle vallate e le vette montuose. Dal Passo Pordoi è possibile tornare a Pecol lungo un comodo sentiero in discesa abitato dalle simpatiche marmotte. IL GRUPPO DEL SELLA: PLATEU LUNARE DELLE DOLOMITI Dal Passo Pordoi 2239 m. si sale in funivia al Sass Pordoi 2950 m. scendendo poi su roccette fino alla vicina forcella Pordoi si prosegue dritti entrando nel circo interno del Gruppo del Sella, si prosegue su un sentiero principalmente pianeggiante che conduce alla base della piramide del Piz Boè. Da lì si sale fino a raggiunge la cima presso il Rifugio Capanna Piz Fassa 3152 m., in circa 1 ora e 30 minuti. Per i meno esperti alla base della piramide è possibile attraverso un sentiero più facile raggiungere il Rifugio Boè a 2871 m. Per coloro che hanno ancora voglia di affaticare le gambe l’alternativa è scendere lungo la Val Lasties, altrimenti si torna alla funivia seguendo lo stesso percorso dell’andata. Campitello-Col Rodella I FRATI DELLA VAL DURON Con la funivia di Campitello si sale al Col Rodella e ci avvia su un comodo sentiero denominato Friedrich August Weg, che presenta minimi dislivelli attorno al gruppo montuoso del Sassolungo. Si raggiunge il Rifugio Sasso Piatto a quota 2300 m. in circa 2 ore. Proseguendo fino al Passo Duron 2204 m., si gira a sinistra lungo la discesa che porta nella valle incantata Duron, dove si possono ammirare curiose forme di erosione su rocce vulcaniche, i così detti Frati della Val Duron. Lungo un percorso comodo e in discesa ritornerete a Campitello. GIRO DEL GRUPPO DEL SASSOLUNGO ALLA SCOPERTA DELLE SUE LEGGENDE Per gli appassionati delle lunghe camminate salendo con la funivia Campitello – Col Rodella è possibile affrontare il giro del Gruppo del Sassolungo. Un percorso davvero impegnativo ma molto panoramico, di grande suggestione per le imponenti verticalità che si rasentano, per i boschi di radici larici e maestosi pini cembri abbarbicati ai massi rocciosi che si aprono lungo tutto l’itinerario.

Rifugio Maria al Sass Pordoi LA TERRAZZA DELLE DOLOMITI Ci troviamo nel gruppo montuoso del sella, mito degli alpinisti. Il Sass Pordoi è un monte che presenta al suo culmine un esteso avvallamento con una vista impagabile. La vetta è raggiungibile in soli 4 minuti mediante la funivia del Passo Pordoi , dove troverete la “Terrazza delle Dolomiti” e il Rifugio Maria, nel quale è possibile gustare un’ottima cucina di montagna. Info: Società Incremento Turistico, Strèda de Pareda, 67 – Canazei Tel. 0462.608811 - www.canazei.org Impianti Canazei - Belvedere dal 14/06/2015 al 21/09/2015. Impianti Campitello - Col Rodella dal 14/06/2015 al 04/10/2015. Funivia Sass Pordoi dal 15/05/2015 al 11/10/2015 67


FASSA

Catinaccio Rosengarten Vola con la nuova FLY-LINE nel bosco di Re Laurino

Siamo al Ciampedie, uno dei principali gruppi dolomitici patrimonio UNESCO. Una balconata panoramica sulla Val di Fassa e sulle Dolomiti raggiungibile in 5 min. con la funivia da Vigo di Fassa o in 45 min. con le seggiovie da Pera di Fassa. All’arrivo degli impianti si trovano sei rifugi, con terrazze panoramiche e gustosi menu della cucina tradizionale. Le opportunità di svago e attività sono numerose: percorsi facili da visitare anche con il passeggino, escursioni lunghe, trekking di più giorni, vie ferrate, vie di arrampicata. In tutto il gruppo ci sono 68

oltre venti rifugi e in alcuni è possibile anche pernottare. All’arrivo della funivia si trova un grande parco giochi con servizio di animazione e custodia, curato da personale qualificato.

Novità 2015 in Fiemme e Fassa FLY-LINE Catinaccio Rosengarten Si tratta di un percorso aereo nel bosco, da Ciampedie a Pian Pecei, lungo 1100 metri, sospeso in aria e ancorato agli alberi con funicelle di acciaio e materiale sintetico. La discesa avviene con un carrello a velocità

controllata al quale si è ancorati con un’imbragatura con seduta. Un percorso indimenticabile e adatto a qualsiasi età (dai 20 ai 120 Kg di peso). Una volta partiti, bisogna solo godersi sei minuti di discesa sospesi nel bosco. Da Pian Pecei è possibile tornare al punto di partenza con la seggiovia per un’altra inebriante discesa oppure intraprendere il Sentiero delle Leggende. L’impianto è stato installato senza opere civili, nel pieno rispetto dell’ambiente montano e della vegetazione. Sentieri Tematici: − Novità estate 2015: Te coa de la Schieràtola (nella tana dello scoiattolo), comoda e facile passeggiata di 45 minuti, adatta a tutti, attorno all’altopiano del Ciampedie. Lungo il percorso si trovano 8 tabelle dipinte a mano con testi descrittivi dell’habitat e delle abitudini di questo simpatico animaletto. − il Sentiero della Foresta, lungo il sentiero nr. 540 Ciampedie-Gardeccia. Il sentiero è facile, percorribile anche spingendo il passeggino, e permette di avvicinarsi alla natura di alta montagna grazie ai punti didattico/informativi disposti sul percorso; − il Sentiero delle Leggende, la strada forestale da Pian Pecei a Gardeccia, dove si trovano i riassunti di alcune leggende ambientate nel Catinaccio Rosengarten e legate alla tradizione ladina. Tutte le settimane, il Museo Ladino di Fassa organizza su questo percorso delle escursioni accompagnate per famiglie con bambini (escursione a pagamento. Info Tel. 0462 760182, www.istladin.net); Programma VIVI LA MONTAGNA 2015: dal 22/06 al 13/09 (attività accompagnate, gratuite e senza prenotazione) Le attività si svolgono in quota partendo dal Ciampedie (impianti di risalita a pagamento). Lunedì e mercoledì: Nordic Walking. Lunedì ore 10.00, apprendimento della tecnica. Mercoledì ore 9.30 mettiamo in pratica l’apprendimento con una facile gita lungo il Sentiero della Foresta che porta in località Gardeccia. Martedì ore 10.00: Te coa de la Schieràtola (nella tana dello scoiattolo). Facile gita di 2 ore circa, adatta a tutti dove conosceremo il bosco e le sue piante ed entreremo proprio dove vivono gli scoiattoli. Giovedì ore 9.30: Geologia e Leggende: seguendo il Sentiero della Foresta ci dirigiamo verso il Gardeccia immergendoci nelle

leggende e nel processo che nei secoli ha plasmato queste montagne. Domenica ore 9.00: Sapori e Sapere. Gita un po’ lunga, ma di facile camminata. Ci dirigiamo verso Malga Vael. Ci inoltriamo nella storia della valle, nella storia ladina, ripercorrendo le tappe della vita rurale prima dell’ avvento del turismo. Periodi e orari apertura Funivia Vigo-Ciampedie: dal 13/06/2015 al 04/10/2015 - Orario 8.30-13.00/14.00-18.00 (18.30 nel mese di agosto). Seggiovie da Pera di Fassa: dal 21/06/2015 al 13/09/2015 Orario 8.10-12.15/14.00-17.15 (17.45 nel mese di agosto). Info: Catinaccio Impianti a Fune S.p.A. Strada de Col de Mè, 10 - 38039 Vigo di Fassa Tel. 0462 763242 - www.catinacciodolomiti.it FB Centro Escursioni Catinaccio Rosengarten 69


FASSA

Buffaure

Panorami d’alta quota per famiglie e sportivi Novità anche quest’estate al Buffaure! Oltre alla possibilità di compiere panoramiche escursioni con vista a 360° su tutta la Val di Fassa, ogni anno si arricchisce l’offerta sulla montagna di Pozza di Fassa. La novità dell’estate 2015 sarà il “GIARDINO GEOLOGICO”, ideato per valorizzare le origini vulcaniche dell’area escursionistica del Buffaure. Attorno ai 230 milioni di anni fa si ebbe, infatti, la formazione di un importante edificio vulcanico in Val S. Nicolò, la cui attività portò alla fuoriuscita di una notevole quantità di lava e tufi, ricoprendo così le scogliere marine e riempiendo i bacini marini. 70

Fenomeno importante che ha portato alla formazione delle catene montuose del Colac-Buffaure, dei Monzoni e del Padon, dove affiorano scure rocce vulcaniche in netto contrasto con le chiare rocce dolomitiche. Al Buffaure si potranno inoltre v isitare i sentieri tematici già conosciuti e molto apprezzati: “Il Sentiero Incantato” è suddiviso in 7 tappe, ognuna delle quali fa scoprire e rivivere le tradizioni rituali e culturali Ladine, con l’aiuto di un giocolibro e di tabelle esplicative per gli adulti. A ogni tappa, i bambini possono affrontare

delle prove di abilità a tema, assegnandosi un punteggio e alla fine del percorso, scoprire quanto sono stati coraggiosi. Nel giocolibro, i bambini scoprono tutte le informazioni culturali Ladine, relative a ogni tappa; gli adulti possono trovarle nelle bacheche, dove è affisso materiale informativo e fotografico fornito dal Museo Ladino della Val di Fassa. La durata del percorso a piedi è di circa un’ora. La difficoltà del sentiero è facile. “Il Giardino Alpino del Buffaure” una delle più belle oasi fiorite delle Dolomiti, è raggiungibile da Pozza con la cabinovia. Grazie a un’ottima esposizione al sole e alle proprietà naturali del terreno, è possibile ammirare coloratissime varietà vegetali: sassifraghe, rododendri, genziane, negritelle, stelle alpine e tanti altri boccioli, qui crescono orchidee spontanee dai toni delicati, come la “Gimnadenia delle zanzare” (chiamata così per la forma) dall’intenso color rosa e la più rara “Orchidea Globosa”, anch’essa rosa. “Un Bosco di Emozioni” è un percorso faunistico a tappe, in cui si potranno conoscere gli animali che vivono nei boschi e sulle montagne della Val di Fassa e scoprirne interessanti curiosità. Il sentiero si sviluppa in prossimità del rifugio Buffaure e si presenta facile e percorribile da tutti: famiglie, bambini, nonni. Tante le attività accompagnate proposte dal 22 giugno al 5 settembre: Lunedì dalle 9:30 alle 12:30 - Cucù! Chi sbuca da quella tana? (SENTIERO UN BOSCO D’EMOZIONI). Lunedì dalle 14:30 alle 17:00 - Chi sa come si usa una bussola? IO!!! Martedì dalle 9:30 alle 12:30 - Ho i piedi tra i fiori (IL GIARDINO BOTANICO DEL BUFFAURE) Mercoledì dalle 9:30 alle 12:30 - Ma è davvero un vulcano??? (STAZIONE GEOLOGICA DEL BUFFAURE). Giovedì dalle 9:30 alle 12:30 - Visita teatralizzata de IL SENTIERO INCANTATO. Venerdì dalle 9:00 alle 12:00 - IL SENTIERO DEI SAPORI verso Malga Jumela con la MUNGITURA DELLE MUCCHE. Sabato dalle 9:30 alle 12:30 - ESCURSIONE CON GUARDIA FORESTALE (SENTIERO UN BOSCO D’EMOZIONI). Iscrizioni entro le ore 18:00 del giorno precedente c/o uffici APT

HIKE TO & BIKE BACK Una giornata senza auto con partenza da Alba di Canazei e Pozza di Fassa. Alla scoperta del territorio dolomiti spostandosi a piedi, in bicicletta lungo la ciclabile e con gli impianti di risalita utilizzando un unico Passaporto per le Dolomiti! Una giornata all’insegna del movimento e a contatto con la natura. Info: il Buffaure è raggiungibile da Pozza di Fassa con la cabinovia, e proseguendo con la seggiovia si può godere del punto panoramico al Col de Valvacin. Non mancano i rifugi a gestione famigliare che accolgono gli ospiti con i piatti tipici della tradizione ladina. Aperto dal 14 giugno al 20 settembre funiviebuffaure@tin.it – Tel. 0462. 764085 71


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Alpe di Lusia

Gravity Emotions su due ruote L’Alpe di Lusia si trova a 5 minuti in macchina dal centro di Moena. Una moderna telecabina collega la partenza degli impianti con lo Chalet Valbona (1820 m), fino a raggiungere il punto panoramico Le Cune (2200 m). TREKKING Dalle stazioni si snodano diversi itinerari da compiere a piedi, più o meno impegnativi. Gli amanti del trekking non possono perdere l’escursione ai Laghi di Lusia, nel Parco Naturale di Paneveggio, da cui si può proseguire verso Cima Bocche, importante scenario della Grande Guerra, dove è possibile 72

osservare i resti di trincee e gallerie. SENTIERI DIDATTICI PER GRANDI E PICCINI Due i sentieri attrezzati dedicati in particolar modo alle famiglie. Il Sentiero Natura è una comoda passeggiata che collega Chalet Valbona al Rifugio Larezila per poi finire alla splendida oasi naturale di Colvere. Interessanti pannelli didattici collocati lungo il percorso illustrano la flora tipica della zona con notizie e curiosità, promuovono la conoscenza della vegetazione e del meraviglioso ambiente naturale che ci circonda. I bambini possono acquistare alla

partenza degli impianti un kit di esplorazione che li accompagnerà a scoprire il sentiero in maniera giocosa e divertente. Un altro itinerario dedicato alle famiglie con bambini porta da Le Cune a Valbona ed è percorribile anche con i passeggini. Si chiama “Tana dolce Tana” e vuole raccontare la storia degli animali del bosco, per far conoscere le loro caratteristiche e il loro stile di vita. BIKE Andare in mountain bike all’Alpe di Lusia offre la possibilità agli appassionati delle due ruote di esplorare appassionanti percorsi di diverse difficoltà che si diramano tra boschi, pascoli e strade sterrate. Per raggiungere Le Cune si può scegliere se utilizzare la cabinovia oppure se intraprendere una ripida salita di 6 km e 1000 m di dislivello che ripercorre la parte più impegnativa e tecnica della “Val di Fassa Bike”, gara internazionale di mountain bike. Da qui si scende in picchiata verso il Passo Lusia, proseguendo fino a Malga Bocche, nel cuore del Parco Naturale di Paneveggio, al cospetto delle Pale di San Martino, da dove si può scegliere se seguire un impegnativo single track che porta al lago di Paneveggio attraverso la “foresta dei violini” o se proseguire verso il Passo Rolle. GRAVITY SCOOTER Se siete amanti dell’avventura e vi piace la velocità, è d’obbligo fare un giro con i Gravity Scooter. L’Alpe Lusia è il primo posto nelle valli di Fiemme e Fassa dove è possibile provare una discesa a bordo di questi curiosi mezzi. I Gravity Scooter non sono altro che dei monopattini giganti da montagna: non hanno pedali e hanno bisogno della forza di gravità per funzionare. Non bisogna per forza essere dei bikers esperti per manovrarli, anche i bambini sopra i 10 anni di età possono provare questa esperienza ricca di divertimento. UN PARADISO PER BAMBINI Chalet Valbona è il posto ideale per chi vuole concedersi una piacevole pausa: una zona tranquilla, immersa nella natura e comoda da raggiungere. Nel giardino esterno si trova un nuovissimo parco giochi dotato di slackline, ponti tibetani e teleferica. Per non dimenticare il laghetto e i recinti dove si può familiarizzare con galline, conigli, asini, caprette e pecore. L’Alpe Lusia propone anche degli appuntamenti dedicati a laboratori didattici per bambini, un modo diverso e divertente per imparare a conoscere l’ambiente alpino.

RISTORAZIONE Dopo una camminata non c’è niente di meglio che sedersi in terrazza davanti a un bel piatto fumante e godersi il panorama. Chalet Valbona, bar e self service, propone una ricca scelta di pietanze della tradizione trentina e non solo, per soddisfare tutti i gusti e le esigenze dei propri clienti. Ma sono tanti i posti dove poter fare una pausa e assaporare piatti tipici della valle come, ad esempio, il Rifugio Larezila, il Rifugio Lusia e Malga Pozza. Info: Apertura dal 21 giugno al 13 settembre dalle ore 8.30 alle 13.00 e dalle ore 14.00 alle 18.00. S.I.F. Impianti Funiviari Lusia S.p.A. - I Ronc, 4 - 38035 - Moena (TN) - Tel 0462 573207 Fax 0462.573979 - lusia@dnet.it 73


lungo le tracce lasciate dalla Prima Guerra Mondiale. Si prosegue quindi su un tratto attrezzato fino alla forcella Ricoletta. Da qui si può scendere verso località Fango con il sentiero n.616/b che si trova a circa 4,5 km dal Passo San Pellegrino. ALTA VIA BEPI ZAC Una stupenda e panoramica traversata attrezzata con corde fisse e scale di legno, che percorre i vecchi camminamenti austriaci della Prima Guerra Mondiale. Strada facendo si passa per gallerie, scale e passatoie di legno, postazioni per mitragliere: un vero e proprio museo storico all’aperto. Grazie alla seggiovia Costabella si sale agevolmente in quota per raggiungere il Passo delle Selle e quindi l’inizio del percorso. ALTA VIA MARIOTTA – CIMA JURIBRUTTO Si parte dalla funivia Col Margherita che in alcuni minuti porta a quota 2550 m. Da qui s'imbocca il sentiero che segue la cresta in direzione ovest contrassegnato Alta Via Mariotta. L’intero territorio è composto di porfido quarzifero, una roccia vulcanica utilizzata per la pavimentazione stradale. Senza significative variazioni di quota si percorre la cresta che appare fittamente costellata dei resti di numerose trincee ed avamposti che durante la Prima Guerra Mondiale ospitavano le truppe italiane sul fronte di Bocche. Tutt’intorno trincee e resti di postazioni militari.

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Passo San Pellegrino

Storia e cultura in un prezioso mosaico di rocce Il Passo San Pellegrino è una vera e propria oasi naturale per gli appassionati di montagna che vogliono regalarsi una vacanza in Val di Fassa al di fuori delle solite mete. Soggiornando a quota 1918 metri, tra le località turistiche di Moena e Falcade, ci si immerge completamente nella bellezza delle Dolomiti, scoprendo ogni giorno un sentiero diverso a piedi o in mountain bike. SULLE TRACCE DELLA GRANDE GUERRA Le escursioni che partono dall’arrivo della Seggiovia Costabella e dalla stazione a monte della Funivia Col Margherita sono particolarmente interessanti dal punto di vista 74

storico perché le vette che circondano il Passo San Pellegrino sono state teatro di aspre battaglie fra l’esercito italiano e quello austro-ungarico durante la Prima Guerra Mondiale e ancora oggi si possono vedere resti di baracche, ponti, scale, gallerie e postazioni militari. ALTA VIA BRUNO FEDERSPIEL Escursione impegnativa in quota che parte dai circa 1800 m del Passo San Pellegrino e raggiunge i 2300-2500 dell’intero percorso. Dall’arrivo della stazione a monte della seggiovia Costabella si raggiunge il rifugio Passo delle Selle seguendo il sentiero n. 616

SENTIERI PER I BAMBINI Lago San Pellegrino: si parcheggia di fronte all’antica chiesetta del Passo e in pochi minuti si raggiunge il lago attraverso un piccolo sentiero che si snoda tra cespugli di mirto e mirtillo. Il giro del lago dura circa mezz’ora e tra un ponticello e l’altro, lungo le sue sponde, sono presenti anche dei tavolini con alcune panche per fare pic-nic. Poco lontano c’e l’omonima Malga San Pellegrino. Conca di Fuciade: dalla chiesetta del Passo San Pellegrino si prosegue per poche decine di metri verso Falcade per poi girare a sinistra sulla strada che porta all’Albergo Miralago, raggiungibile anche in auto. Superato il lago delle Pozze si prosegue lungo la comoda e quasi pianeggiante strada forestale (segnavia n° 607, Alta Via n° 2) che in circa 45 minuti raggiunge la splendida conca di Fuciade con i suoi prati verdi e le sue caratteristiche casette in legno. COL MARGHERITA: PARCO GIOCHI E BALCONI PANORAMICI Sul Col Margherita, montagna simbolo del Passo San Pellegrino, sono presenti un parco giochi e due suggestivi “balconi panoramici”, attrezzati con panchine e pannelli informativi sulle vette circostanti e la loro descrizione geologica, dove

fermarsi per una piacevole sosta e godere di una meravigliosa vista a 360° sulle Dolomiti, Patrimonio Naturale dell’Umanità. Entrambi sono facilmente raggiungibili dal Passo San Pellegrino grazie alla comoda e veloce funivia Col Margherita. EVENTI Val di Fassa Panorama Music XY QUARTET Venerdì 10 luglio, ore 14.00 Cima Uomo Alba delle Dolomiti DAVE DOUGLAS, MARIO BRUNELLO, CELLO4EVER Sabato 18 luglio, ore 6.00 Col Margherita Info: www.passosanpellegrino.it 75


MUSEI E MOSTRE

Palazzo delle Albere “CONCEPT STORE EXPO TRENTO” e mostra temporanea “COLTIVIAMO IL GUSTO. Tutto il buono dalla Terra trentina” Palazzo delle Albere, Trento 28 maggio - 31 ottobre

I territori per

EXPO

Dal 27 maggio fino al 31 ottobre 2015 il prestigioso Palazzo delle Albere, edificio rinascimentale antistante il MUSE - Museo delle Scienze di Trento, apre le sue porte dopo importanti interventi di restauro. Nell’ambito del progetto “Qualità Trentino” sostenuto da CIPE – PAT, al piano terra del Palazzo è presente un Concept Store, ovvero una vetrina delle eccellenza nei diversi settori agroalimentari e vitivinicoli del Trentino, al quale sono collegati a cadenza giornaliera dei laboratori creativi e degli eventi di degustazione che presentano l’eccellenza e la tipicità dei prodotti trentini. Sempre all’interno del Palazzo delle Albere, una mostra temporanea dal titolo “Coltiviamo il gusto. Tutto il buono dalla Terra trentina” offre una descrizione delle pratiche agricole locali, illustra le relazioni con la dimensione sociale del territorio e, infine, fornisce informazioni e suggestioni sul ruolo della produzione agricola e della trasformazione alimentare nel contesto dello sviluppo economico trentino. La mostra è il risultato della collaborazione e dei prestiti dei musei provinciali. Nei Prati delle Albere e del MUSE la mostra si riflette in una serie di coltivazioni orticole, un 76

vigneto, un frutteto e campi di cereali della tradizione trentina. IL CONCEPT STORE nel Palazzo delle Albere Dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 19.00, per l’intero periodo di apertura della mostra, sono presentate le aziende (una ogni due giorni) e i loro prodotti, a disposizione dei visitatori sia per l’assaggio che per l’acquisto. Le aziende partecipanti sono più di 30. Si tratta di aziende locali di eccellenza nei diversi settori agroalimentari e vitivinicoli. Tutti i sabati e le domeniche, il Concept Store ospita le più rilevanti istituzioni e associazioni di produttori del Trentino che ripropongono gli incontri, le presentazioni, gli assaggi e i Laboratori creativi e di degustazione. I LABORATORI del gusto Presso il Concept Store del Palazzo delle Albere, dal giovedì alla domenica (dal 3 giugno, alle 15.00) si terranno i laboratori creativi de “Le Mani in pasta”, atelier del fare in cui i visitatori sono invitati a svolgere attività che riguardano diversi temi relativi al mondo del cibo. Si potranno preparare pietanze tipiche della cucina trentina, prendere parte a laboratori creativi e artistici per le famiglie. Dal martedì alla domenica dalle 17.00 alle 18.00, si terranno dei “Laboratori di degustazione” a cura di sommelier professionisti. Grazie a queste iniziative i partecipanti possono entrare a contatto con le storie delle aziende ospiti e partecipare a un vero e proprio percorso sensoriale fatto di assaggi e degustazioni. LA MOSTRA “COLTIVIAMO IL GUSTO” al Palazzo delle Albere Il percorso di visita valorizza l’eccellenza e la tipicità dei prodotti trentini mediante la rappresentazione delle loro relazioni con le specificità fisiche del territorio, con la storia e l’evoluzione delle coltivazioni e produzioni

locali degli ultimi 70 anni e con la conseguente trasformazione del paesaggio odierno. Exhibit multisensoriali e interattivi facilitano l’apprendimento di alcuni procedimenti di trasformazione di prodotti stimati in tutti il mondo come eccellenza del Trentino. Ad arricchire l’esperienza di visita sono presenti in esposizione numerosi strumenti di cultura materiale provenienti dal Museo degli usi e costumi della gente Trentina e del Museo Ladino di Fassa. Un’ulteriore chiave di lettura è offerta dalle opere artistiche provenienti dal MART – museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, dal Castello del Buonconsiglio e da artisti privati. GLI ORTI nel prato del Palazzo delle Albere e del MUSE “Coltiviamo il gusto” si estende anche all’esterno di Palazzo delle Albere, grazie alla trasformazione di alcune porzioni del prato che divide il Museo delle Scienze e l’edificio rinascimentale, con un allestimento di grande impatto con campi e orti dedicati alle colture agrarie tipiche locali, sia tradizionali che contemporanee. Alcuni speciali allestimenti sono realizzati sulla Terrazza del MUSE, dove trovano posto un giardino roccioso, varie coltivazioni di cereali e verdure andini e himalayani con un richiamo all’orizzonte alpino. Le iniziative del MUSE per Expo si completano con una nuova sezione del Giardino Botanico Alpino Viote del Monte Bondone, dedicata agli orti di montagna. INFO, ORARI E BIGLIETTI L’ingresso alla mostra “Coltiviamo il gusto” presso Palazzo delle Albere è gratuito. Le tariffe di ingresso al MUSE non subiranno variazioni. Tutte le info: www.muse.it www.expo2015.tn.it 77


MUSEI E MOSTRE

Il Palazzo della

Magnifica Comunità di Fiemme Nel centro storico di Cavalese si erge, grandioso, il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme una delle opere più rappresentative dell'intero panorama artistico trentino, simbolo delle millenarie tradizioni di autogoverno e autonomia della popolazione locale. Il palazzo, nato come sede del vicario vescovile, deputato a riscuotere le tasse e amministrare la giustizia, venne in seguito utilizzato anche come residenza estiva dagli stessi presuli trentini che s’impegnarono in importanti campagne di ampliamento e abbellimento della struttura. Le più importanti furono quelle condotte da Bernardo Clesio (1514-1539) e Cristoforo Madruzzo (1539-1567) che, tra il 1537 e il 1540, diedero avvio a un organico programma di rinnovamento dell'edificio coinvolgendo la bottega del vicentino Marcello Fogolino (1480 ca - post 1548). Con la secolarizzazione del principato vescovile, il palazzo fu affidato al governo bavarese che, dal 1808, lo trasformò in carcere giudiziario. Nel 1850 l’edificio fu acquistato dalla Comunità Generale di Fiemme con l'intento di farne la propria

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sede istituzionale. Oggi la nobile residenza, riaperta al pubblico nel luglio 2012, è adibita a museo. La sua pinacoteca è costituita dai dipinti dei maggiori rappresentanti della Scuola pittorica di Fiemme, attivi tra la metà del XVII e la fine del XIX secolo. Sono inoltre accessibili le prigioni ottocentesche caratterizzate da innumerevoli incisioni che ci tramandano le memorie, e i pensieri, dei detenuti. Oltre alla collezione permanente, ogni anno, il museo propone delle interessanti mostre temporanee. Una stagione ricca d’iniziative L’evento più importante sarà la mostra “Caccia alle streghe. I processi in val di Fiemme”, che verrà inaugurata sabato 10 luglio, alle ore 17.30. Novità della stagione estiva - Due musei da scoprire... in una settimana 14-17 e 21-24 luglio / 4-7 e 18-21 agosto 2015. Dalle ore 9.00 alle 12.00. Attività e laboratori per bambini presso il Palazzo della Magnifica Comunità e il Centro Arte Contemporanea.

Svariate le attività per le famiglie, concerti, conferenze, degustazioni e visite tematiche sul territorio. - La casa-museo del pittore don Antonio Longo da Varena. Tutti i venerdì, dal 19 giugno all'11 settembre 2015. Dalle ore 15.00 alle 16.00. Visita guidata con gli operatori museali del Palazzo della Magnifica Comunità. - Il Palazzo nel tempo giovedì 23, 30 luglio e giovedì 13 e 27 agosto 2015. Ore 17.00. Un viaggio entusiasmante tra storia e musica. Quattro appuntamenti per raccontare come si è trasformato il Palazzo nel tempo. Con la partecipazione di Stefano Dell’Antonio. Appuntamenti che hanno riscosso grande successo nelle scorse stagioni - Magnifici Contemporanei sabato 01 agosto. Dalle ore 17.30 alle 24.00. Arte, musica e degustazioni animeranno la lunga notte dei musei: Centro Arte Contemporanea e Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme. - Circolo d’Arte e Gusto mercoledì 29 luglio, 12 agosto e 26 agosto 2015. Ore 17.00. Continua la brillante collaborazione con l’APT di Cavalese per l’ormai imperdibile appuntamento. Arte e Gusto s'incontrano al Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme in un'occasione intima ed esclusiva. Opere

sconosciute e curiose si mostrano al visitatore che potrà lasciarsi affascinare dall'incanto dell'arte. Il Gusto coronerà l'iniziativa con la degustazione di raffinati prodotti locali d'eccellenza. - Accademia d’Arte domenica 12 – 26 luglio e 02 – 16 agosto 2015. Alle ore 16.30. Questo divertente corso pratico di disegno e pittura sarà l’occasione per cimentarvi nel fantastico mondo dell’arte, guidati dal Dott. Roberto Daprà. Continueranno anche le visite guidate, a orario fisso, al Palazzo e alla pinacoteca, e le attività dedicate alle famiglie che si terranno domenica alle ore 17.00. Vi aspettano anche diverse conferenze, collaterali alla mostra “Caccia alle streghe. I processi in val di Fiemme”, e tanta musica, con la famosa rassegna “Più Piano” e alcuni concerti proposti dalla Scuola Musicale di Tesero Il Pentagramma. Per consultare gli eventi completi e la programmazione settimanale potete iscrivervi alla nostra newsletter, consultare la pagina Fbk (palazzo magnifica comunità) oppure il sito www.palazzomagnifica.eu Info: Tel. 0462.340812 – palazzo@mcfiemme.eu

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MUSEI E MOSTRE Nelle sue collezioni è possibile ammirare un ricco patrimonio di arte e cultura che spazia dall’XI al XIX secolo: dipinti, sculture lignee, codici miniati, testimonianze iconografiche del concilio di Trento, oreficerie, antichi ricami e arazzi fiamminghi. Il percorso in museo è arricchito da un suggestivo passaggio che permette di osservare dall’alto MUSEO DIOCESANO la vicina cattedrale di San Vigilio TRIDENTINO e dalla possibilità di vistare lo Dominata dalla severa bellezza spazio archeologico di Porta della Cattedrale e impreziosita Veronensis (metà I secolo d. dalla fontana del Nettuno, C.). Al museo compete anche piazza del Duomo è il centro la custodia della vicina basilica storico e monumentale di paleocristiana di San Vigilio; Trento, punto di riferimento ogni seconda e quarta domenica imprescindibile per l’offerta turistica territoriale. Sulla piazza del mese il museo organizza alle ore 11.00 una visita guidata si affaccia anche Palazzo all’adiacente Torre di piazza. Pretorio, prestigiosa sede del Museo Diocesano Tridentino.

Orario estivo: dal 25 aprile al 30 settembre 2015 – 10.00-13.00 / 14.00-18.00. Chiuso ogni martedì, 26 giugno, 15 agosto. Biglietti: il biglietto d'ingresso consente anche l'accesso al sito archeologico della Basilica Paleocristiana di San Vigilio. L'ingresso al museo è gratuito ogni prima domenica del mese. Biglietti singoli: adulti: 5,00 € residenti Provincia di Trento: 4,00€ bambini fino a 12 anni: gratis ragazzi tra i 12 e i 18 anni: 1,00 € studenti universitari: 3,00 € - adulti dai 65 anni in su: 3,00 €. Biglietti cumulativi: famiglia 10,00 € a nucleo familiare Gruppi a partire da 20 persone: 3,00 € a persona. Info: Museo Diocesano Tridentino – Piazza Duomo, 18 38122 Trento – Tel. 0461.234419 info@museodiocesanotridentino.it www.museodiocesanotridentino.it

numerosi filmati multimediali che illustrano i singoli argomenti dell’esposizione, con supporto sonoro e testi in più lingue. Durante la stagione estiva ci sarà inoltre la possibilità di partecipare alle varie iniziative organizzate dai Servizi educativi del Museo rivolte sia ai bambini, con giochi e coinvolgenti laboratori, sia agli adulti con visite guidate ed VADO AL MUSEO LADINO, VIENI CON ME! approfondimenti a tema. Sono inoltre attive sul territorio tre VAE TE MUSEO LADIN, GEI sezioni locali realizzate in diversi CON ME! paesi della valle, attraverso il Visite guidate, laboratori e percorsi per adulti e bambini recupero di strutture di interesse etnografico e culturale Museo Ladino vuol dire avere quali la Segheria alla veneziana la possibilità di scoprire questo di Penia e il Mulino a Pera. Una popolo di minoranza sotto terza sezione “L malghier” a Pera molteplici aspetti: dalla preistoria alla contemporaneità, di Fassa, è dedicata invece alla millenaria arte dell’allevamento dalla cultura materiale alle e della caseificazione. La tradizioni, dalla storia agli lavorazione del latte, del burro e aspetti legati alla mitologia e alla religiosità. Il tutto è reso più del formaggio vengono immediato e piacevole grazie ai richiamati da oggetti, testi e

fotografie, frutto di un trentennale lavoro di raccolta del Museo, per poi giungere alla modernità e alle odierne lavorazioni del Caseificio Sociale Val di Fassa, che si potranno gustare nel punto vendita adiacente. Info: Museo Ladin de Fascia Loc. San Giovanni Vich/Vigo di Fassa - Tel. 0462.760182 museo@istladin.net www.istladin.net Orario: dal 10 giugno al 10 settembre, aperto tutti i giorni dalle 10.00/12.30 – 15.00/19.00. Tariffe: Intero € 5,00 Ridotto € 3,00. Tutti i mercoledì ingresso al Museo a € 1,00. Novità estate 2015! DAL 15 GIUGNO AL 18 SETTEMBRE INGRESSO GRATUITO AL MUSEO PER I POSSESSORI DELLA FASSA CARD! Museo Ladin de Fascia

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NUTRIRE LA MENTE

CONCEPT STORE EXPO ROVERETO Dal 30 maggio al 31 ottobre Cinque mesi di attività per parlare di cibo, sostenibilità, produzione alimentare, tradizioni locali e non solo… Scelto insieme a Piazza Duomo a Trento e alle Pale di San Martino come uno dei tre luoghi simbolo per rappresentare il Trentino nel Padiglione Italia all’Expo 2015, il Mart sviluppa nella sua sede di Rovereto un ricco programma di eventi e attività per accogliere l’Expo in Trentino. Il progetto “Expo in Trentino” promosso dalla Provincia autonoma di Trento si articola principalmente nell’apertura di due Concept Store Expo, veri e propri spazi conviviali di presentazione e degustazione delle eccellenze enogastronomiche e delle filiere agroalimentari territoriali nonché di sei itinerari turistici dedicati alla biodiversità. Il Mart alterna gli appuntamenti dedicati all’esposizione universale a eventi e mostre pensati per gli amanti della cultura e dell’arte, interpretando l’Expo come un’occasione per promuovere, ancora e con sempre maggiore entusiasmo, la fruizione culturale come esperienza unica. Il progetto Concept Store Expo Trento e Concept Store Expo Rovereto fa parte del circuito d'itinerari regionali del programma “Expo e territori” ed è co-finanziato in base all’accordo CIPE/PAT. Info: Mart Rovereto – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto – Corso Bettini, 43 – l Rovereto (Tn) Tel. 0464.438887 www.mart.trento.it – www.mart.trento.it/casadepero www.mart.trento.it/galleriacivica twitter: @mart_museum. Orari: Martedì – Domenica 10.00 – 18.00/Venerdì 10.00 – 21.00/ Lunedì chiuso. Tariffe: Intero: € 11 – Ridotto gruppi (prenotazione obbligatoria), giovani dai 19 ai 26 anni, over 65 anni, insegnanti con teacher card Mart e convenzionati: € 7. Ridotto speciale per scolaresche e ragazzi dai 7 ai 18 anni: € 3,50. Biglietto unico tre sedi (Mart Rovereto, Casa d’arte futurista Fortunato Depero, Galleria Civica a Trento): Intero € 13 – Ridotto € 9. Biglietto famiglia: € 26. Ingresso gratuito: Mart Membership, bambini fino ai 6 anni. Convenzioni e altre riduzioni sul sito www.mart.tn.it/info. Orari di apertura e tariffe possono essere soggetti a variazioni; si consiglia pertanto di verificare al numero verde 800 397760 o sul sito www.mart.tn.it/info

SCOPRI VIVI GUSTA Vicina a Trento e al Lago di Garda, Rovereto ti stupirà con musei internazionali e un centro storico, dove i tratti medievali e settecenteschi si mescolano alle atmosfere veneziane e agli echi della Prima guerra mondiale. Scopri le esperienze straordinarie che la città ti propone: • passeggia alla scoperta dei più bei palazzi, lungo le vie dell’acqua e della seta • sorseggia un calice di Marzemino, il vino di Mozart • partecipa ai festival di danza, musica e archeologia • curiosa tra le botteghe artigiane del centro storico • passa una serata al teatro Zandonai, un gioiello del Settecento • pedala lungo il fiume Adige tra vigneti e castelli • cammina sulle orme dei dinosauri • prenota una “cena a lume di stelle” sul Monte Zugna Museo Storico Italiano della Guerra, Via Castelbarco, 7 – Rovereto – Tel. 0464.438100 www.museodellaguerra.it. Fondazione Opera Campana dei Caduti loc. Miravalle – tel. 0464.434412 www.fondazioneoperacampana.it Fondazione Museo Civico, Borgo Santa Caterina, 41 – Rovereto – Tel. 0464.452800 www.fondazionemcr.it Info turistiche e booking: Apt Rovereto e Vallagarina – Tel. 0464.430363 www.visitrovereto.it TrentoRovereto Card Un’unica carta creata ad hoc per te Comoda, pratica, conveniente TrentoRovereto Card è la chiave d’accesso a musei e castelli, festival, ristoranti, negozi, cantine, enoteche di Trento e Rovereto! € 20vale 48 h, con la possibilità di estensione a tre mesi senza costi aggiuntivi. Disponibile anche nella formula family. In vendita nei musei e all’ufficio turistico. 81


Crediti fotografici: pg. visitfiemme.it, foto Alberto Campanile

SAPORI

FIEMME

Cembrani D.O.C. Sorsi pregiati

“Tradizione e gusto” nel cesto delle delizie

Immaginiamo di attraversare la Val di Fiemme con un cesto. Quali sapori tipici portare a casa? Quale conoscenza della tradizione? Quali accortezze estetiche? Le produzioni tipiche di qualità che possiamo inserire nel nostro “cesto delle delizie” sono lo speck e i salumi freschi o stagionati, il miele, le marmellate e i piccoli frutti, lo strudel di mele, i funghi, la Birra di Fiemme e i formaggi dei caseifici di valle che, oltre a essere privi di additivi, profumano di pascoli fioriti e di rispetto per gli animali da allevamento. Il Caseificio di Cavalese in aggiunta a ricotte e yogurt caprini, propone il gustoso “Formae Val Fiemme” che per i suoi alti valori proteici e la sua ricchezza di calcio e fosforo è stato definito il Formaggio dei Mondiali di Sci Nordico. Il Caseificio di Predazzo è conosciuto per il famoso “Puzzone di Moena”, ma produce diverse varietà di formaggi fra cui il “Dolomiti” che stagiona appena trenta giorni, mantenendo tutta la freschezza e la bontà del latte appena munto. Deliziosi anche gli infusi naturali a base di grappa trentina alle resine di pino mugo, genziana o prugnole selvatiche. I vini più amati sono quelli di cinque cantine e di due distillerie della vicina Val di Cembra, con

la quale la Val di Fiemme condivide le acque del torrente Avisio. La Val di Cembra è la culla più antica della coltivazione della vite in Trentino. Qui il consorzio Cembrani D. O. C. unisce produttori di vini, spumanti e grappe. Nel nostro cesto può capitolare anche qualche trucco di bellezza.“Tradizione e Gusto”, infatti, attinge dal passato persino per realizzare cosmetici naturali, da quelli a base di latte di capra, ricco di proteine che proteggono dalla disidratazione, a quelli a base di erbe, bacche e piccoli frutti. Oltre ai prodotti della tradizione, possiamo portare a casa anche un pizzico di conoscenza antica. Se lo desiderate potete lasciarvi guidare dalla mappa “Tradizione e Gusto” distribuita dagli uffici turistici. Un club al quale appartengono ristoranti con menù chilometri zero, produttori, artigiani, agritur, b&b e piccoli alberghi, ricchi di fascino e tradizione, che hanno sposato scelte di risparmio energetico e bioarchitettura con estrema naturalezza. “Tradizione e Gusto” è un team affiatato che valorizza antichi saperi e antichi sapori, favorendo una relazione diretta tra chi produce e chi consuma.

INFO: APT VAL DI FIEMME

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Tel. 0462.241111 - 0462.341419 - info@visitfiemme.it - www.visitfiemme.it

Sette le aziende cembrane a conduzione familiare, cinque cantine e due distillerie, i cui prodotti custodiscono non solo la passione d’intere generazioni, ma anche la storia di un territorio coltivato a vite sin dai tempi degli Etruschi, come lo testimonia il ritrovamento della Situla sul Doss Caslir a Cembra, scoperta che fa della Valle di Cembra la culla più antica della coltivazione della vite in Trentino. Il Consorzio Cembrani D.O.C. pone le proprie basi sul principio dell’unire le forze per uno sviluppo territoriale, culturale e commerciale della Valle di Cembra. Prenota la tua visita gratuita e degusta la freschezza dei vini di montagna, la fragranza degli spumanti Trentodoc e l’eleganza delle grappe Trentine prodotte

Birra di Fiemme

Tradizione e gusto in Val di Cembra, giardino terrazzato coltivato a vite da 2.500 anni, sorretto da oltre settecento chilometri di muretti a secco! Ti aspettano a Cembra Alfio Nicolodi E Zanotelli Società Agricola, a Giovo Opera Vitivinicola In Valdicembra, Villa Corniole Azienda Vitivinicola e Simoni Ferruccio che è anche agritur, a Faver la Distilleria Paolazzi Vittorio e Distilleria Pilzer. Passa a trovarci!

birra, rappresentata in valle da ben due birrifici storici (uno a Dal 1999 la bevanda che Predazzo e uno a conquista il palato Fontanefredde), che Recupero della tradizione, utilizzavano cereali locali e il luppolo che cresceva lungo attraverso un lavoro anche di ricerca, è la filosofia che dal 1999 l’Avisio. Questo lo spunto che ha spinto la famiglia Gilmozzi a guida Birra Fiemme. Stefano Gilmozzi, il fondatore, proviene incominciare a produrre la propria birra, realizzata con i da una famiglia di ristoratori. luppoli migliori e malti Fu proprio dalla necessità di selezionati. Dal 2012 la famiglia proporre alla clientela una Gilmozzi coltiva da sé l’orzo (nel bevanda che fosse veronese) e il luppolo (a Masi di rappresentativa del territorio, Cavalese). L’acqua pura di alta che il proprietario riportò alla luce quella che negli anni passati montagna ne è la base fondamentale. La prima nata è era una tradizione della valle di la Flaimbier, la birra di Fiemme, ossia la produzione di Fiemme, dissetante, con un tenue aroma di luppolo, cui hanno fatto seguito la Larixbier, dalle note corpose ma non amare, che prende il nome dal larice per il suo colore rosso, e la Weizen, prodotta con il 50% di orzo e il 50% di frumento. La passione per la ricostruzione storica è alla base

Visite guidate ogni venerdì pomeriggio su prenotazione: info@cembranidoc.it o cell. 393.5503104. Per i possessori della FiemmE-motion Card e Trentino Guest Card, visita aziendale e una degustazione gratuita. Sconto 10% per acquisti online su www.cembranidoc.it codice #CembraniDOC

di birre come Lupinus, dove l’ingrediente fondamentale, oltre a malto d’orzo e luppolo, è una particolare varietà di lupino, coltivato ad Anterivo che un tempo si usava come surrogato del caffè, e la Nòsa, che utilizzando un’antica tecnica di tostatura del malto, luppoli forti come quelli selvatici della Valle di Fiemme e lieviti ad alta fermentazione, ripropone l’aroma e il gusto della birra prodotta più di un secolo fa nella birreria di Predazzo. A queste cinque birre, il Birrificio Fiemme propone nel periodo invernale la Birra di Natale, dal sapore morbido e speziato. Info: Birra di Fiemme, Via Colonia, 60 – Daiano Tel. 0462. Tel 0462.479147 Fax 0462.231312 Cell. 338.8794727 www.birradifiemme.it s.gilmozzi@birradifiemme.it

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FIEMME

Delizie Welponer

Prodotti naturali tipici del territorio Sul corso principale di Cavalese, in un ambiente accogliente e unico nel suo genere, l’assortimento non potrebbe essere più intrigante. Per i più golosi, miele, confetture, cioccolate e biscotti. Per i palati più decisi una scelta vastissima di polenta e funghi, speck, salumi e formaggi. Vi stupirà il ricco assortimento di grappe: bianche o aromatizzate, giovani o invecchiate, che potrete assaggiare e degustare in qualsiasi momento. Fiore all’occhiello dell’azienda la cantina fornita con oltre trecento etichette dei migliori vini regionali e non. Realizzano inoltre bellissimi cesti regalo personalizzati per ogni occasione. Il viaggio attraverso

Tradizione e gusto il territorio è accompagnato da professionalità e cortesia. Da oltre 40 anni Delizie Welponer è impegnata nel selezionare i migliori prodotti artigianali della Valle e del Trentino, per garantire un’offerta di articoli esclusivi, distintivi ed accessibili. Degustazioni gratuite sempre disponibili di grappe, speck e salumi, confetture e biscotti.

Agritur Col Verde

due camere da letto comunicanti con due bagni, Un angolo di paradiso nella ideate per accogliere nel miglior campagna di Predazzo modo famiglie con bambini. Gestione familiare in un Nella struttura sono inoltre ambiente contadino, legato alla presenti camere attrezzate per natura per l’agritur Col Verde disabili. È disponibile il che si trova nella vasta collegamento Wi-Fi in tutta la campagna di Predazzo. Gli ospiti struttura. sono accolti con calore da La tipica colazione del contadino Marzia, la padrona di casa, in è servita a buffet con alimenti un ambiente caldo e accogliente genuini. Sono di produzione il grazie agli arredi in tipico stile latte e lo jogurt, invece tirolese, correlati di deliziosi formaggio, burro, panna e particolari. Le camere, con salumi sono trasformati per balcone e tutte dotate di proprio l’azienda da terzi. Come un bagno e TV, presentano anche tempo le marmellate e gli delle “minisuite”, composte da sciroppi sono fatti in casa, con

Aperto tutti i giorni, anche la domenica e d’estate trovate aperto anche la sera! Per maggiori info: Delizie Welponer, Via F.lli Bronzetti, 27 – Cavalese tel. 0462.340252 su www.deliziewelponer.it è disponibile anche la vendita on line con spedizioni in tutta Italia.

i frutti raccolti nel giardino. Durante il giorno il profumo dei dolci pervade l’ambiente. L’agritur è circondato da meravigliosi boschi. Nei mesi estivi si possono intraprendere trekking a piedi, a cavallo o con la mountain-bike, visitando i numerosi laghetti e le cime di montagna. La ciclabile e i sentieri dell’ippovia passano davanti all’agritur e le circostanti stradine di campagna invitano a lunghe passeggiate rilassanti, percorribili anche con carrozzelle. Una nuovissima struttura di legno, a non più di 150 m, accoglie un maneggio di cavalli, con la possibilità di prendere lezioni d’equitazione, fare escursioni o affittare ponies per i bambini più piccoli. Accanto c’è un parco giochi. Il trattamento è di B&B. Info: Agritur Col Verde, Strada ai Bersagli – Tel. 0462.500080 www.agriturcolverde.it info@agriturcolverde.it Agritur Col Verde

Crediti fotografici: Luca Dellantonio 84

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FASSA

Sapori Fassa

Caseificio Sociale Val di Fassa

settembre) o tramite la rete di commercializzazione del Gruppo Formaggi del Trentino e nei Prodotti rigorosamente migliori negozi specializzati fassani e selezionati nazionali. Il rinomato “Cuor di Il Caseificio Sociale Val di Fassa è Fassa – Cher de Fascia” è tra gli articoli più richiesti, ma stato fondato nel 1963 a completano l’offerta altri noti Campitello di Fassa da alcuni formaggi come il Mezzano agricoltori del Paese. Trentino Alta Montagna, il Successivamente si sono uniti TRentingrana DOP, la tosella, gli allevatori di Vigo, di Soraga varie caciotte sia naturali che e infine dell’intera Val di Fassa. aromatizzate, il fontal e altri, Da febbraio 2012 il caseificio nonché burro, yogurt, vini, si è trasferito nella nuova sede miele, confetture e salumi. di Pozza di Fassa, in fregio alla strada statale 48 delle Dolomiti. Attualmente la cooperativa raggruppa circa 40 allevatori e lavora quasi tutto il latte proveniente dal territorio fassano, garantendo dei prodotti ricavati attraverso un rigoroso e tradizionale metodo artigianale. I prodotti possono essere acquistati presso i punti vendita del Caseificio (aperto tutti i giorni dal 1 luglio al 10

Punti vendita: Strada Dolomites, 233 – POZZA DI FASSA / Streda de Pent de Sera, 17 – Campitello di Fassa/ Piaz G. Marconi, 4 – Canazei Info: Caseificio Sociale Val di Fassa Strada Dolomites, 233 Pozza di Fassa – Tel. 0462.764076 c aseificiocampitello@akmail.it

Valentini Enoteca

presso il Wine Bar i migliori vini regionali e nazionali, accompagnati da sfiziosi taglieri di salumi e formaggi locali. Su richiesta si organizzano degustazioni guidate. Info: Valentini Enoteca – Streda do Ruf de Antermont,2 – Canazei Tel. 0462.601134 www.enotecavalentini.com info@enotecavalentini.com

Vini, grappe, speck, salumi e formaggi locali, strudel, confetture, miele, cioccolata, e tanti altri prodotti artigianali da portare a casa come buoni ricordi della Val di Fassa e della Situata nel centro storico di Canazei - Val di Fassa, l’Enoteca sua tradizione. La Cantina propone i migliori Valentini è un valido punto di vini, grappe e distillati del riferimento in Val di Fassa per gli amanti del vino e dei prodotti Trentino-Alto Adige, selezionati con attenzione fra i più validi tipici trentini. Da oltre 30 anni la famiglia Valentini trasmette ai produttori della regione. Ottima propri clienti l’amore per la loro scelta di etichette nazionali ed estere. È offerta inoltre terra e si premura di proporre i migliori prodotti che essa offre. l’opportunità di degustare

Vino, grappe e distillati declinati in un’infinità di proposte

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Canazei - Val di Fassa 86

CAMPING VIDOR FAMILY & WELLNESS RESORT Strada Ruf de Ruacia,15 - 38036 Pozza di Fassa (TN) tel 0462.760022 - mail info@campingvidor.it

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FASSA

Due imperdibili settimane enogastronomiche “Sapori d’Autunno” Per riscoprire pietanze e leccornie dimenticate della cucina ladina di Fassa

Moena

Ri sto ra bocconi stellati per la “Fata delle Dolomiti” 88

Quattro leggende culinarie offrono una sinfonia intrigante di sapori, in un pot-pourri di ricette locali, raffinate da un tocco moderno, per piatti senza tempo. Qui la tradizione enogastronomica del territorio e l’ingegno vanno in scena. Storia e innovazione sono proposti in sintonia con il mutare delle stagioni e la filosofia Slow Food. Un patrimonio culinario di vecchie ricette, insaporite da tocchi geniali, che si prefiggono l’obbiettivo di portare in tavola creazioni d’alto livello. Una continua e stimolante sfida tra i fornelli che i patron dei quattro ristoranti associati, Foresta, Fuciade, Malga Panna e Tyrol mettono in atto costantemente, mixando con cognizione sapori e sensazioni, tecnica e sperimentazione per soddisfare anche i palati più raffinati. Un “patto di qualità” che ha portato i ristoranti ai vertici delle guide internazionali, con numerosi encomi e riconoscimenti. Lezioni di savoir-faire per l’accoglienza, improntata su una piacevole ospitalità e professionalità. Il fascino raffinato e caratteristico dei locali mette in risalto più versioni di autentiche stube tirolesi, con salette intime arricchite da mobili d’epoca, affreschi e pezzi di arte povera. Incantevoli le nicchie che mettono in mostra pregiate bottiglie di vino.

“A tavola con la Regina delle Dolomiti” Sapori di primavera alle pendici dei Monti Pallidi

Dal 13 al 20 di settembre andrà in programma un appuntamento speciale in cui è possibile provare esperienze del Gusto memorabili. Gli Chef dei quattro ristoranti propongono un tour culinario presentando ricette originali e inimitabili. Dall’antipasto al dolce, il tutto annaffiato con dell’ottimo vino, per gustare, a costo fisso, il meglio della tradizione. Tutte le sere su prenotazione.

A fine marzo si ripresenta la sei giorni di haute cuisine, manifestazione, come quella precedente, conosciuta e apprezzata a livello nazionale, che propone la tradizione culinaria dolomitica, elaborata in chiave raffinata e accattivante. Un trionfo di sapori primaverili che vi stupiranno.

Ristorante Foresta Chef Riccardo Schacher, Massimo Sommariva Strada de la Comunità de Fiem, 42 – Moena tel. 0462.573260 – www.hotelforesta.it

Ristorante Malga Panna Chef Paolo Donei Strada de Sort, 64 – Moena tel. 0462.573489 – www.malgapanna.it

Ristorante Fuciade Chef Sergio e Martino Rossi Località Fuciade tel. 0462.574281 – www.fuciade.it

Ristorante Tyrol Chef Michelangelo Croce Piaz de Ramon, 8/9 – Moena tel. 0462.573760 – www.posthotelmoena.it 89


Rifugio Pian dei Fiacconi alla corte della “Regina delle Dolomiti” Il gruppo della Marmolada detiene, in Dolomiti, una indiscussa sovranità, da cui il nome di “Regina delle Dolomiti”, appunto per la massima elevazione dell’intero sistema dolomitico di cui ospita anche il più grande ghiacciaio. Il rifugio Pian dei Fiacconi sorge ai piedi di questo meraviglioso ghiacciaio a quota 2626 m., punto d'appoggio per alpinisti ed escursionisti (possibilità di noleggio attrezzature alpinistiche). Si tratta del luogo ideale per un ristoro o per un pranzo in totale relax. È perfetto anche per le famiglie o gruppi di amici che desiderano trascorrere un gradevole giornata in compagnia, seduti ad ammirare l’incomparabile bellezza cromatica delle Dolomiti e del ghiacciaio della Marmolada. La cucina è tradizionale e gustosa, con

Rifugio Vajolet ospitalità tra natura e storia A chi ama il contatto con la natura più selvaggia, proponiamo un rifugio storico, silenzioso e ospitale. Sotto le rinomate Torri del Vajolet, nella zona del Catinaccio, al centro di numerose camminate, escursioni e vie attrezzate, si trova uno dei luoghi più spettacolari dove guardare le Dolomiti. Rifugio Vajolet, 2243 metri, è raggiungibile da Pera con un servizio di pulmini per Gardeccia (+ un’ora di cammino) sempre da

una nutrita scelta di specialità locali da assaporare sulla terrazza. L’accoglienza è speciale, l’atmosfera intima, grazie a Guido, il proprietario, che vi farà sentire come a casa vostra. Sicuramente vantaggiosa l’offerta per i turisti che presentano la rivista Fiemme&Fassa al loro arrivo: 10% di riduzione sia per il pranzo, sia per la cena. Se desiderate ottenere il massimo dalla vostra vacanza vi consigliamo di prenotare la cena e il pernottamento in una delle accoglienti camere del rifugio, in questo modo avrete l’opportunità di godervi lo spettacolo degli ultimi raggi di sole che colorano le rocce di rosa, e di risvegliarvi in un paradiso. Novità: aperto febbraio, marzo e aprile. A maggio, per gli irriducibili degli sci, sarà fruibile durante i weekend. Durante l’estate il rifugio è aperto da giugno a settembre. Info: Rifugio Pian dei Fiacconi – Località Fedaia, 31 – 38032 Canazei – Tel. 0462.601412 Cell. 328.1218738 – www.piandeifiacconi.com info@piandeifiacconi.com Rifugio Pian dei Fiacconi

Rifugio Salei alla cima del gusto Scenario da sogno per l’inimitabile rifugio che si trova ai piedi del Sassolungo a 2225 m di altezza. Un gioiello che presenta diverse singolarità a partire dalla grande terrazza la cui posizione consente di spaziare con lo sguardo sulle vette circostanti. Sul capo un cielo terso, e poco più in là un laghetto d’alta montagna ricco di trote. Per gli ospiti più piccoli vi sono un parco giochi con altalene e due trampolini elastici, trattorini a pedale e una casetta con tanti coniglietti da poter ammirare. Vi è anche un orto dì alta montagna con numerose spezie usate per la preparazioni di pietanze in cucina. All’interno verrete stupiti dagli arredi che si presentano curati in ogni dettaglio, con pareti rivestite di legno recuperato da antichi fienili della Val Gardena e Val di Fassa. Un “ritorno alla natura” anche per quanto riguarda la cucina, che presenta soluzioni gastronomiche curate dal nostro staff di cucina. Piatti gustosi e genuini, come del resto la trota fresca, pescata dal laghetto. Non mancano i piatti tipici della cucina ladina e sudtirolese. Cucina vegetariana e per celiaci. Otto le confortevoli ed eleganti camere arredate in stile rustico, prenotabili

anche in mezza pensione. Il rifugio è facilmente accessibile con la macchina scendendo dal Passo Sella in direzione della Val Gardena. Dopo circa 500 m, sulla sinistra, troverete la strada che porta a destinazione (gli ospiti della casa o le persone che presentano difficoltà motorie possono usufruire dell’accesso diretto in macchina. A richiesta i proprietari rilasceranno il codice di accesso che consente di aprire la sbarra); oppure lo si può raggiungere mediante la funivia del Col Rodella (stazione di Campitello). Garage per motociclette e bici. Grazie alla nuova cartina multimediale e aitracciati GPS chiunque potrà pianificare già da casa una delle tante escursioni nei dintorni. Si organizzano anche matrimoni. Info: Rifugio Salei - Strada del Sella,43 - Canazei Tel. 0462.602300 - Cell. 335.7536315 www.rifugiosalei.it - info@rifugiosalei.it Rifugio Salei

Pera con la seggiovia (mezz’ora di cammino per Gardeccia + un’ora), o da Vigo con la funivia del Catinaccio (un’ora e mezza). I gestori Karin e Fabio saranno lieti di ospitarvi per il pranzo o la cena, con piatti tipici della cucina Ladina e Regionale. Delle vere chicche le stanze per trascorrere la notte, vi consentiranno di svegliarvi all’alba, in un luogo unico, dove osano solo le aquile. Apertura dalla metà giugno alla fine di settembre. Info: Rifugio Vajolet – Strada de Ciarnadoi, 13 38039 – Vigo di Fassa (TN) Tel/Fax: 0462.769045 (abitazione) 0462.763292 (rifugio) – Cellulare: 335.7073258 Rifugio Vajolet

Baita Ciamp dele Strie Singolarità fatata sull’Alpe di Lusia Un locale originale, creato prendendo spunto dalla leggenda ladina di Re Laurino (il Re dei Nani) e delle streghe, che sembra abitassero nella vallata, con il castello, le stube dedicate a Streghe e Vivane, il pozzo dei desideri, la miniera degli Gnomi, il ponte levatoio, le cascatelle d’acqua che sgorgano dalla roccia, il tutto animato da stupendi affreschi murali. Al piano superiore, un accogliente e spazioso locale permette di riposare o scaldarsi davanti al caminetto acceso. La cucina propone piatti che attingono ad antiche ricette, ma con sapori rivisitati da un tocco di creatività. Lo chef Toni utilizza prodotti del territorio abbinati alle erbe spontanee che crescono in prossimità della Baita. Le ampie terrazze che circondano la baita sono posizionate in modo da godere al meglio della spettacolare vista delle Pale di San Martino e della Catena del Lagorai.

Il Ciamp dele Strie, è raggiungibile da Moena oppure da Bellamonte, attraverso strade sterrate oppure tramite i due tronchi di seggiovia che da Castelir portano in località Morea e, da qui percorrendo il sentiero botanico nel bosco, attraverso il quale in soli 12 minuti si raggiunge la baita. Info: Ciamp dele Strie, Loc. Campo – Castellir, Bellamonte – Cell. 339.8685080 www.ciampdelestrie.it – info@ciampdelestrie.it Baita Ciamp dele Strie

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Rifugio Ciampolin Prelibatezze ai piedi del Sassolungo Dalla stazione a monte della funivia Pecol-Belvedere, mediante un comodo e piacevole percorso, potete raggiungere in pochi minuti lo splendido rifugio che porge le spalle alla vasta e articolata parete del Sassolungo. Ma lo spettacolo non finisce qui: dall’ampia terrazza, ambiente esterno creato appositamente per beneficiare del paesaggio, si può godere della vista di compatti bastioni di roccia con pareti a picco che sovrastano Canazei. I locali interni stupiscono per l’accoglienza che propone un arredo curato in ogni dettaglio, con atmosfere tipiche tirolesi, che rimbalzano tra il rosso e il blu dei brillanti cotoni e la grinta del

Ristorante Miralago Buona cucina con vista lago Il Ristorate Miralago è nel circuito delle OSTERIE TIPICHE TRENTINE E STRADA DEI FORMAGGI”. Inoltre è anche albergo ed è situato al Passo San Pellegrino sulle rive di un laghetto alpino circondato da catene dolomitiche che regalano una vista mozzafiato. La cucina, curata dai proprietari, è attenta a ogni esigenza e si avvale di prodotti territoriali lavorati con amore e nel

legno. La cucina è ottima e molto varia curata personalmente da Donatella e Fiorenzo, i proprietari: dai canederli, pietanza sudtirolese molto appetitosa, alle tagliatelle con i finferli; dalla salsiccia, carni e verdure grigliate sulla piastra, alle patate rosolate con la cipolla. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Un ampio consenso meritano i dolci che sono a dir poco da leccarsi le dita. L’ospitalità va di pari passo con il cibo, in questo rifugio ci si sente coccolati. La famiglia Iori offre anche l’opportunità di trascorrere la notte in quota, mettendo a disposizione delle camere molto confortevoli grazie agli arredi in legno. Parco giochi per bambini. Il rifugio è anche raggiungibile comodamente dalla Strada per il passo Pordoi, circa 300 metri dopo la località Pecol. Info: Rifugio Ciampolin, Strada del Pordoi, 40 Canazei – Tel. 0462.602200 – Cell. 335.7584039 www.rifugiociampolin.com info@rifugiociampolin.com Rifugio Ciampolin

Rifugio Roda di Vaèl Un angolo di paradiso nel Catinaccio Il rifugio sorge nella zona meridionale del gruppo del Catinaccio (Rosengarten) sulla Sella del Ciampaz, ai piedi del Croz di S. Giuliana a 2283 m. E’ un rifugio tipicamente alpino, non raggiungibile direttamente con impianti di risalita e per questo ancora in grado di offrire quel fascino dell’avventura che contraddistingue il cammino per raggiungerlo. Gode di una posizione invidiabile, incastonato fra guglie e pareti di grande fascino e con un panorama mozzafiato che spazia dal Lagorai, alle Pale di S. Martino, alla Marmolada, al Sella e alle Cigolade. Permette accessi semplici ed è un ottimo punto di partenza sia per chi vuole vivere la montagna arrampicando o facendo lunghe traversate, o semplicemente per chi vuole godersi una piacevole passeggiata immerso in uno scenario unico. Nei dintorni del rifugio vi sono numerose vie alpinistiche e vie ferrate con ogni grado di difficoltà. In ogni caso ad attendervi troverete soddisfazione nella preziosa cucina che è anche certificata AFC.

rispetto della tradizione. L'albergo propone nove stanze tutte graziosamente ammobiliate con arredi in legno e deliziosi particolari tipicamente alpini, un piccolo Centro Benessere, e offre la possibilità di avvalersi del trattamento di B&B, mezza pensione o pensione completa. I clienti possono compiere delle belle escursioni estive oppure prendere il sole in terrazza o pescare sulle rive del lago. Consigliato a chi ama la tranquillità e il ritmo semplice della vita in montagna. Nato come rifugio, all’hotel Miralago diventa facile sentirsi in armonia con la natura circostante, coccolati da ambienti rilassanti e dalla gentilezza e disponibilità dei proprietari. Info: Ristorante-Hotel Miralago – Loc. Lago delle Pozze – Passo S. Pellegrino – Soraga Tel. 0462.573791 – Fax. 0462.573088 www.albergomiralago.com miralago@dolomiti.com Rifugio Miralago

Malga Sadole Una lunga tradizione per una sosta unica In questa accogliente Malga, ristrutturata di recente, ci si sente subito a casa: la gestione familiare garantisce un’accoglienza calorosa e nel contempo un servizio impeccabile. L’ambiente è quello tipico delle dimore di montagna, rustico, l’arredamento è in legno massiccio. Dalla terrazza esterna si può ammirare un panorama incantevole: la Catena del Lagorai abbraccia il ridente alpeggio, dove il Monte Cauriol pare averla vinta sulle altre cime. La cucina è squisita e abbondante. Cibi genuini, preparati con prodotti di produzione propria e abilmente elaborati dai padroni di casa, vi aiuteranno a riscoprire il gusto delle buone ricette di una volta. Latte, jogurt, burro e formaggi sono freschi e autoprodotti, come pure lo speck e i salumi. Tutti i mercoledì presso la Malga è possibile assistere alla

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La gestione è fatta con lo spirito di queste montagne e permette davvero a tutti di assaporare il fascino di questo magnifico mondo che è il Gruppo del Catinaccio. Il rifugio, aperto da Giugno a Ottobre, dispone di 50 posti. Potrete trovare 3 stanze a quattro posti e di 3 grandi camerate. Ricordiamo che per il pernottamento, come da regolamento Cai/Sat, è obbligatorio munirsi di sacco lenzuolo per una maggior igiene personale e per il rispetto degli altri. In rifugio vi è inoltre la possibilità di usufruire di due docce calde, funzionanti a gettone. Info: Rifugio Roda di Vaèl – Catinaccio – Sella del Ciampaz – Vigo di Fassa – Gestrice Roberta da Silva Tel. 0462.764450 – Cell. 335.6750325 0462.763548 da novembre a maggio. www.rodadivael.it – info@rodadivael.it Rifugio Roda di Vaèl

dimostrazione “La trasformazione del latte”, un appuntamento esclusivo per grandi e piccini, un’occasione unica per apprezzare i prodotti artigianali tipici di una terra ricca per natura. Info: Malga Sadole – Loc. Sadole - Ziano di Fiemme Cell. 348.7120227 Malga Sadole

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LOCANDE E RISTORANTI fatto di ricette e lavorazioni che sono state trasmesse attraverso le generazioni. Dai ricettari di Alla scoperta di antiche tradizioni famiglia provengono i segreti di culinarie piatti come i Casoncelli di Non solo molti in Val di Fiemme Moena, oppure il Tortel di i locali con una storia antica patate, anche questo preparato come l’Ancora di Tesero. Siamo secondo un'antica ricetta di nel 1870, il Trentino è provincia famiglia, come pure la dell’Impero d’Austria e pasticceria. Ungheria, ed è allora che All’Ancora potete degustare Giuliana Delugan, apre a Tesero anche ottime pizze cotte nel la sua Gasthaus. La terrà fino forno a legna, scegliendo tra al 1920, quando le figlie Rosa e circa 30 gustose lavorazioni Fausta prenderanno in mano le come la “Buongustaia” redini dell’azienda trasformando gorgonzola radicchio e l’originaria osteria in un albergo pancetta artigianale, e la “Toni” con relativo bar e pasticceria. con mozzarella di bufala Arriviamo quindi al 1993 campana, pesto e pomodoro a quando Antonio Trettel, nipote cubetti. Su richiesta è possibile di Rosa, rileva il locale per dare consumare cene a base di pesce, inizio con la moglie Nadia e il inclusi il baccalà, fiorentine, figlio Marco all’attuale gestione. stinchi. In questa storia c’è l’impronta I volti a botte delle due ampie stessa del locale, con una sale del ristorante conferiscono conduzione totalmente al locale della Famiglia Trettel familiare oggi come nel passato, l’atmosfera di un tempo, ideali tradizione e memoria anche in

Ristorante Pizzeria Ancora

Ristorante Pizzeria Lo Sfizio

Sapori singolari in un locale unico La storia dello Sfizio risale addirittura al 1800. Infatti l’edificio in cui è situato il ristorante, che si trova al primo piano, è uno di quelli storici di Moena. Lo dimostra l’architettura ricercata che presenta una veranda panoramica affacciata sulla piazzetta. Inizialmente la struttura era destinata a divenire un albergo mentre la zona della veranda e il relativo salone adiacente sono sempre stati posti di ristoro. Già nel 1850 circa vi era l’albergo “ AL CAPPELLO DI FERRO” e la relativa locanda, al primo piano, mentre al pianterreno vi erano capienti rimesse per le carrozze e le stalle per i cavalli. Nei primi 94

del 1900 divenne “L’ALBERGO ALPINO” e, negli anni 1980, “IL RESIDENCE ALPINO”, anche se l’antica veranda e il relativo salone adiacente sono sempre rimasti immutati come posto di ristoro dei viandanti o turisti come modernamente li definiamo. L’attrattiva principale delle attività che si sono susseguite nel tempo è sempre stata la splendida veranda, ancor oggi immutata. Il tetto è opera di un famoso lattoniere dei tempi, come del resto il merletto originale che è del 1800. Oggi proponiamo un’ampia scelta di pizze anche con farina di kamut, primi piatti con pasta fatta in casa ì, carne e pesce, accompagnati da un’ampia selezione di vini, grappe rum e whisky. Da due anni il ristorante e la pizzeria propongono piatti senza glutine,

per ospitare cenoni, riunioni famigliari e di lavoro in occasione di eventi speciali. L’Ancora infine è un ristorante amico degli animali e dei motociclisti. Su prenotazione verranno effettuati cenoni di pesce, fiorentine, stinchi, baccalà o qualsiasi piatto particolare che volete richiedere. Info: Ristorante Pizzeria Ancora, Via 4 Novembre, 32 – Tesero Tel. 0462.813117 www.ancoratesero.com trettelmarco@gmail.com

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certificati dall’Associazione italiana celiachia (A.I.C.) e da noi significa che ogni piatto, compresi dolci e crepes, possono essere serviti anche ai celiaci. Ma il vero slogan del locale è: “Vieni a trovarci, e sarai colpito non solo dai nostri sapori, ma anche dalla cortesia e dai nostri sorrisi”. Info: Ristorante Pizzeria Lo Sfizio, Piaz de Ramon, 32 Moena – Tel. 0462.574757 Lo Sfizio

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SALUTE&BELLEZZA

La natura a fior di pelle Laboratorio LA.CO.DA. Il benessere e la bellezza incontrano la montagna Il laboratorio cosmetico artigianale LA.CO.DA. nasce in Valle di Fiemme con l’obiettivo di creare elaborare e realizzare linee cosmetiche utilizzando principi attivi naturali selezionati e “su misura” per ogni problema. Tutti i prodotti del laboratorio sono ideati e formulati con la volontà di inserire in ognuno di essi parte della nostra regione. L’acqua di montagna leggera e pura, le piante officinali come

Grotte saline in montagna a Castello si può Gli effetti positivi di una di una vacanza in quota, combinati a sedute di “Haloterapia" sono un vero toccasana per il corpo e per la mente. In trenta minuti di trattamento si ottengono i vantaggi di tre giorni di mare. Il clima in montagna è tonificante, ossigena i tessuti, stimola l’apparato respiratorio, la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca, fa aumentare i globuli rossi e distende il sistema nervoso. Oggi è possibile avvalersi del duplice beneficio con un metodo naturale che utilizza il cloruro di sodio micronizzato, sale minerale di roccia purissima, nebulizzato all'interno di un locale interamente ricoperto di sale. A Castello di Fiemme, presso l’Hotel Latemar, in un ambiente molto confortevole, con pareti completamente ricoperte 96

SALUTE&BELLEZZA calendula, malva, iperico e arnica; i piccoli frutti, i prodotti dell’alveare, l’uva rossa e olio d’oliva sono solo alcuni dei prodotti utilizzati per la loro ricchezza di principi attivi essenziali in cosmetica. Le piante selezionate sono raccolte da coltivazioni del Trentino mantenute senza alcun uso di prodotti chimici, oppure tramite raccolta di specie spontanee delle nostre montagne dove crescono erbe, piante e fiori naturalmente ricchi di principi e sostanze che solo l’energia e la forza vitale della natura può garantire. Tutti i prodotti del laboratorio, in esclusiva dalle nostre Valli, si possono trovare presso la Parafarmacia “A fior di pelle” di Ziano di Fiemme, dove potete trovare anche un ampio reparto dedicato ad una dermocosmesi selezionata e di qualità, con prodotti delle migliori marche, prodotti omeopatici, di erboristeria e fitoterapia. Info: Parafarmacia “A fior di pelle” di Ziano di Fiemme, Via dell'Ischia, 8 – Ziano di Fiemme Tel. 0462.571591 – lacoda11@gmail.com di salgemma bianco e il pavimento colmato di cristalli di sale, si possono effettuare delle vere sedute di energia. Per rendere ancor più piacevole il trattamento e aiutare a ritrovare un benessere non solo fisico ma anche psichico, la grotta è stata dotata di cromoterapia e aromaterapia. Benefici: una seduta nella grotta (indicativamente 30 minuti), regola la respirazione, rafforza il sistema immunitario, è un efficace trattamento per la salute della pelle perché pulisce e disinfetta il derma superficiale, presenta un formidabile aiuto contro lo stress e l’instabilità nervosa, riduce l’ansia e l’insonnia. La grotta del sale è indicata a tutti: neonati, bambini, anziani, donne in gravidanza, sportivi ecc. Una seduta nella Grotta permette al nostro organismo di assorbire una quantità tale di microelementi paragonabile a una permanenza di tre giorni in riva al mare. Un’altra notizia, anzi una garanzia. Haloterapia, inoltre, è detraibile dalle dichiarazioni dei redditi. Info: Hotel Latemar, Via Latemar, 16 Castello di Fiemme – Tel. 0462.340055 Fax 0462.342970 – www.latemarhotel.it info@latemarhotel.it

Terme Dolomia Alle sorgenti del benessere

Centro termale convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale per aerosolterapia, fangoterapia e cura idropinica. Accreditato per fisioterapia e riabilitazione motoria. È l’acqua termale del “bagn da tof di Alloch”, unica sorgente solforosa del Trentino, a rendere esclusivo il Centro, che propone numerosi trattamenti naturali, esaudendo il desiderio sempre più diffuso di restare sani e in forma. Cure super-tecnologiche unite a un’assistenza di altissimo livello e terapie antiche, potenziate dall’azione terapeutica dell’acqua termale, sono sapientemente abbinate per nutrire l’anima e ridare energia al corpo. Le terme sono convenzionate per la cura idropinica, l’aerosolterapia e la fangoterapia. Oltre alle terapie convenzionate, sono effettuati molteplici trattamenti tra i quali menzioniamo la balneoterapia, la mesoterapia, la fisioterapia. In aggiunta ai rimedi terapeutici, il Centro è specializzato in percorsi di bellezza è propone sedute anti-cellulite al caffè verde, impacchi disintossicanti alle erbe medicinali, impacchi idratanti al latte e oli essenziali. Manipolazioni fisioterapiche e anti-stress, massaggi curativi shiatsu e ayurvedici, peeling orientali con argille, e molto altro. Una linea di prodotti cosmetici d’avanguardia completa l’offerta. Da ricordare: l’acqua termale è fonte di salute nelle fasi di prevenzione, per impedire o diminuire i sintomi e la frequenza di varie patologie, della terapia, sono infatti indicate in determinate patologie croniche per mitigare i sintomi di picco e migliorare le condizioni di salute del paziente, della riabilitazione, aiutando notevolmente il paziente a riprendere una vita normale in seguito a interventi chirurgici (vascolari o ortopedici). Dona un reale beneficio alle seguenti patologie: Sindrome dell’intestino irritabile (stipsi, colite spastica…), Otorinolaringoiatriche (gola, orecchio,naso), Broncopneumologiche (bronchite, asma, broncopatie…), Reumatiche (osteoartrosi, reumatismi extra articolari), Dermatologiche (psoriasi, dermatiti…), Angiologiche (ulcere venose, postumi di flebopatie…). La tecnologia al servizio della salute: Tecarterapia, Raggi infrarossi, Lampada al quarzo, Magnetoterapia. Tutti i trattamenti proposti sono eseguiti da operatori qualificati. I benefici delle acque termali non hanno età. Tutti possono fruire di un ciclo di cure convenzionato all’anno se in possesso della ricetta medica. Info: Terme Dolomia presso l’Hotel Terme Antico Bagno – Strada di Bagnes, 25 – Pozza di Fassa – Tel. 0462.762567 – 329.8926298 www.termedolomia.it – info@termedolomia.it 97


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