Rivista "Fermenti" n.232 (2008) parte 2

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da "Fermenti" n. 232 (2008) - www.fermenti-editrice.it

Il ciclo della vita è una conferma di riminiscenze in connubio con uno stato di contemplazione fremente. “...potessi cancellare dal vetro/il tuo sorriso/che mi divora dentro”. Questa l’illusione più aperta che incita alla mestizia, senza lamenti o titubanze. Per dimostrare come il tutto sia un insieme di niente necessario che nutre e consuma in nome della vita. Per l’atmosfera mai retorica e altisonante, per il dire senza ribadire, Bonitatibus tende a trasfigurare ogni anelito, risultando in balia di immagini balenanti, di un sentore primordiale, quasi al di là del tempo. Questo il suo lato che lo distingue come un itinerante concentrato in sé, alla ricerca di tangibili chimere. Le ragioni su esposte ci danno sentore di un testo non occasionale, meritevole del conferimento del Premio Fondazione Marino Piazzolla, poesia, opera prima. E l’autore, Michelangelo Bonitatibus, con il suo volume Il cacciatore di chimere, edito da Fermenti, ci dimostra, come asseriva Mario Luzi, che la poesia può essere ovunque. Basta saperla percepire. Nel caso in questione, attraverso reminiscenze permanenti, capaci di localizzare ritratti, più scolpiti che tratteggiati, “a sgretolare dal cuore le paure”.

Segnalato: Baldo Lerri, Se tu fossi più bella Motivazione:

Un giovane autore da non perdere di vista per rievocazioni in cui non c’è ricordo che non parli di te che appari/come un mattino imminente. Con quel tuo corpo che diventa un abbraccio/ e sembra non finirsi mai. E qui si arriva a nomi di donne che rappresentano storie di vita riproponenti il ripetuto amore. E così Ambra, sei l’entusiasmo/sei la sera...ti canto/ e non ci sei mai Stefania...-i capelli lunghi/Valentina./eran presi a pretesto quei capelli.../... io t’amo/Margotte...mi chiedo Francesca/se esiste ancora l’essenza/che t’ha vista invecchiare... ...come lo so, Annetta/che non si ritorna...- Anita -/quanto grande è nei tuoi occhi l’immenso.../Anita, ha l’aria di chi vuol dire e sa/che ogni parola ha un peso/un languore... E rievocando figure di donne, prevale una sensazione di interrogativo sommesso sulla tristezza e la sofferenza. Insomma una poesia, quella di Se tu fossi più bella, edito da Tracce, mai conclamata o illusionista, alla ricerca di interiorizzazioni inaspettate. La segnalazione di questo autore del 1980, riguarda tale caratteristica da non trascurare. (Motivazioni a cura di Velio Carratoni)

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