FASHION N 11 2019

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«La nostra ricetta anti-crisi? Griffe di qualità e occhio alle novità»

LE gabrielli P Pescara

di CARLA MERCURIO

L

a storia di Le Gabrielli inizia 45 anni fa a Pescara, quando vendere moda era molto più facile e non c’era la concorrenza delle grandi catene e dei siti Internet. Carmen Mori e Rosalba D’Egidio (socie, nonché cognate) partono come concessionarie di Nazareno Gabrielli e dopo 20 anni il business si evolve nel negozio di abbigliamento multimarca che ancora oggi ha sede in via Nicola Fabrizi, a due passi dal corso e dalla piazza principali della città: 100 metri quadri affacciati su tre vetrine, con un concept minimal-chic. Nel 2008 arriva una nuova scommessa: si inaugura Le Gabrielli Officina, una boutique di 100 metri quadri che sorge a pochissima distanza, in piazza della Rinascita, concepita per dialogare con una clientela più giovane, ma anche con le consumatrici affezionate in vena di uno shopping più easy. «Oggi che lo scenario è cambiato e molti negozi si sono evoluti in società finanziarie, Le Gabrielli ha scelto di rimanere fedele alla sua dimensione di boutique famigliare», racconta Carla Gabrielli, figlia di Carmen,

che alla fine degli anni Novanta è arrivata ad affiancare le due socie direttamente da Milano, dove si è laureata in Economia alla Bocconi. «Abbiamo scelto di concentrarci sulla selezione attenta di griffe note, a cui affianchiamo chicche frutto della nostra attività di ricerca meticolosa in Italia e all’estero». Nello store storico Le Gabrielli propongono infatti una moda contemporary, con etichette come Etro, Aspesi e Liviana Conti, accompagnate da marchi meno noti ma molto attenti alla qualità e alla façon, principalmente made in Italy, tra cui la maglieria firmata Maïda Mila, in arrivo da Milano («Filati di alta qualità e contenuti di design»), o le proposte plissé di Thanny, altra etichetta di stanza nel capoluogo lombardo. Da Officina il bouquet comprende 19.70 Seventy, Kangra Cashmere, Sun 68, Manila Grace e Gabs, ma anche scommesse vincenti come Il Thè delle 5, sartoria fiorentina che realizza abiti e capispalla, e Notshy, «maglieria francese molto apprezzata dalla clientela». «Serviamo donne con un’età media di 45/55 anni, che si abbassa un po’ nello spazio Officina, ma da noi vengono anche le figlie delle clienti,

così come continuano a seguirci le nostre consumatrici storiche, più avanti con gli anni». Lo scontrino medio, spiega Carla Gabrielli, è di circa 200 euro nella boutique Le Gabrielli e di 100 per lo store Officina: «Maglieria e abiti sono i capi più venduti - chiarisce - mentre si fa più fatica con i capispalla. Diciamo che oltre i 300 euro si compra con grande oculatezza. Oggi la gente fa molta attenzione a tutto: guarda la composizione dei tessuti, si informa sulle modalità di lavaggio, confronta i prezzi. Niente a che vedere con la spensieratezza con cui si comprava fino a dieci anni fa». Alle lusinghe del digital Le Gabrielli hanno risposto appieno con i social media: «Siamo molto attive su Instagram e Facebook, dove veicoliamo anche informazioni in merito a offerte speciali e iniziative particolari, mentre abbiamo notato che l’invio di posta elettronica rischia solo di intasare le caselle delle clienti e quindi abbiamo abbandonato la strada delle mailing list». Sull’e-commerce Carla, Carmen e Rosalba non hanno dubbi: «Si tratta di un progetto che implica costi di gestione altissimi. Non è adatto per una realtà come la nostra». ■

Ferramenta è uno dei pochi distributori italiani di questo brand americano, che produce in Giappone usando materiali nobili (500-800 euro la fascia di prezzo). «Il nostro cliente tipo? Siamo sul percorso che collega la Stazione Centrale alla zona universitaria - racconta Pietro Rampa, uno dei soci fondatori -. Non a caso l’orario è particolare: dalle 11 alle 20. Ma abbiamo anche clienti di passaggio. Ci conoscono per il passaparola o perché negli alberghi ci segnalano come store da visitare, anche se non abbiamo mai fatto pubblicità sulle shopping guide. Spesso siamo capiti più da chi viene da fuori che dai

bolognesi». L’acquirente uomo è il 18-20enne, ma anche il 50enne. Dipende dai marchi, scelti appositamente per accontentare fasce diverse. Per la donna è diverso: in media si tratta di over-30 dal budget alto - per lo più clienti fisse - alternate alle occasionali, che acquistano per eventi speciali come la laurea. Il successo di Ferramenta è un mix di ingredienti. «Facciamo molta ricerca di prodotti esclusivi - spiega Rampa soprattutto alle fiere estere, tra cui Parigi e Copenaghen. Cerchiamo di inserire delle novità a ogni stagione che segnaliamo tramite i social o con eventi in negozio, anche in

partnership con i brand». Per rinsaldare il legame con gli affezionati dello store, ogni due anni circa si festeggia il compleanno del negozio (nato nel 2012) con un happening in spazi ampi della città, tipo Palazzo Gnudi. «I rapporti umani sono importanti - dice Rampa - mentre i social media sono quasi un’arma a doppio taglio. Capita che ci chiedano un capo indossato da qualcuno visto sui social, che per noi è già tramontato. Qui preferiamo scegliere di testa nostra, non perché condizionati dagli influencer». Solo così, infatti, si scongiura l’effetto omologazione. ■

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