FASHION N 1 2020

Page 18

business NEWS

DI ELISABETTA FABBRI

DNIKE SORPRENDE

tempo di bilanci

Cnmi rivede le stime: +0,1% per fine 2019 La Camera Nazionale della Moda Italiana ha rivisto lievemente al rialzo le previsioni di chiusura del 2019 dell’industria italiana della moda e del comparto allargato, che include settori come i gioielli, la bigiotteria, la cosmesi e gli occhiali. Il fashion stand alone dovrebbe chiudere il bilancio con un fatturato di 67 miliardi di euro, in aumento dello 0,1% rispetto al 2018, mentre nella precedente previsione era stato ipotizzato un leggero calo. Il miglioramento si deve alla capacità di esportare delle aziende del made in Italy, che anche in un anno complesso come quello appena trascorso (guerre commerciali, gilet gialli in Francia, proteste pro-democrazia, per citare alcuni fattori che hanno condizionato il sentiment e lo shopping), sono riuscite a realizzare all’estero 54,33 miliardi di ricavi: il 5% in più rispetto al 2018. Benché si preveda che siano aumentate anche le importazioni (+3,3% a 34,68 miliardi), il saldo della bilancia commerciale del comparto dovrebbe restare attivo per 19,64 miliardi di euro, dai precedenti 18,16 miliardi. Da Camera Moda fanno notare che nei primi nove mesi del 2019 le esportazioni sono aumentate del 6%, con risultati particolarmente positivi in Giappone (+10,8%), Corea (+15,7%), Stati Uniti (+7,8%), Regno Unito (+6,8%), Francia (+5,5%) e Cina (+5,2%). In più aumentano i flussi verso la Svizzera, nota piattaforma logistica del fashion con destinazione Usa, resto d’Europa e Asia. Anche la moda allargata ha mantenuto le quote di mercato. Nell’anno il giro d’affari si è attestato a 89,79 miliardi, in aumento dello 0,3% rispetto al 2018. Le vendite all’estero sono salite del 4,2% a 70,2 miliardi.

l'industria italiana della moda in cifre

L'export sostiene i ricavi annuali

2019

(previsione) Moda

Moda+ settori collegati

67.028 0,1% 54.329 5,0% 34.681 3,3%

89.789 0,3% 70.204 4,2% 40.052 4,5%

Saldo con l'estero (mln €) 19.648

30.153

Fatturato (mln €) Variazione % Export (mln €) Variazione % Import (mln €) Variazione %

Fonte: Camera Nazionale della Moda Italiana

16

GLI ANALISTI NEL QUARTER

Lo shopping in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano

Nike archivia il secondo trimestre fiscale a 10,32 miliardi di dollari di fatturato, +13% a cambi costanti, mentre la media degli analisti si aspettava la cifra di 10,09 miliardi. È l'effetto del +12% del marchio Nike (a 9,8 miliardi), ma anche del buon andamento di Converse (+15%). Il gruppo dell'Oregon ha realizzato un +32% degli utili, a 1,1 miliardi. L’utile per azione si è attestato a 70 centesimi di dollaro (+35%), dai 52 centesimi ipotizzati dagli analisti.

DPATTERN INVESTE

NELLA MAGLIERIA DI LUSSO

un'analisi DI global blue

+10% il tax free shopping in Europa Il 2019 è stato un anno molto positivo per il tax free shopping in Europa, che fra gennaio e ottobre ha messo a segno un +10%. Nel Vecchio continente spicca il +20% della Spagna. «Il Paese - spiega Pier Francesco Nervini, chief operating officer di Global Blue per il Nord e Centro Europa - beneficia di una politica dei visti per lo shopping favorevole e dell’annullamento del minimo di spesa per chiedere il rimborso dell’Iva». L’Italia è al secondo posto per dinamismo (+16%), alimentato dai turisti cinesi, mentre Germania e Francia vanno a rilento (+2% e +1% rispettivamente). A rivitalizzare le vendite tax free sono soprattutto americani (+25%), nonché i viaggiatori del Sud Est Asiatico (+15%) e dei Paesi del Golfo (+13%). I cinesi sono i più presenti, con il 34% del totale (+7%). «Il tax free shopping parla cinese, ma nel 2019 si assiste a un riequilibrio fra le diverse nazionalità», commenta Nervini, spiegando la ripresa degli Usa con l’andamento del cambio. Una novità riguardante il Sud Est Asiatico è, invece, l’aumento di thailandesi e indonesiani. In base alle analisi della società di tax refund, gli scontrini medi sono lievitati in tutti i settori e i tassi di crescita più elevati si registrano in quelli più alti: un fenomeno che si spiega probabilmente con le attività di upselling sui turisti. Relativamente all’élite degli shopper (coloro che in un anno spendono in media 55mila euro, fanno più di tre viaggi, trascorrendo in media 15 giorni in un Paese estero) si sa che nei primi 10 mesi del 2019 hanno aumentato gli acquisti in Europa del 13%. Solo il 31% passa anche per l’Italia percepita come un mercato alto ma non altissimo, contrariamente alla Francia.

Pattern ha firmato un accordo vincolante per l’acquisto del 51% di S.M.T.-Società Manifattura Tessile, realtà emiliana specializzata della maglieria di lusso. Un business finora non presidiato dal gruppo torinese, attivo nella progettazione e produzione di abbigliamento per importanti marchi top di gamma. L’equity value di S.M.T. è stato fissato a 10,8 milioni di euro, perciò l'investimento di Pattern ammonta a 5,5 milioni di euro (con un meccanismo di protezione legato alla chiusura del bilancio 2020 dell'azienda di maglieria). Il saldo è previsto al perfezionamento della cessione delle quote, ovvero dopo l’approvazione del bilancio 2019 di S.M.T.. Il restante 49% del capitale rimarrà di proprietà di Stefano Casini.

DZALANDO VENDE

LA CONTROLLATA KICKZ

Il fashion e-commerce Zalando (nella foto, il co-ceo David Schneider) continua nel suo percorso di focalizzazione sul core business. Sul finire dell'anno ha ceduto, per una cifra non ancora precisata, Kickz Never Not Ballin’, retailer multicanale rilevato nel 2017 con l’idea di rafforzare i segmenti sport e lifestyle, in particolare nel mondo del basket. L'acquirente è la tedesca Play Hard, che fa parte della società Crealize, specializzata nello sviluppo di nuovi business model e imprese. Il disinvestimento dovrebbe completarsi nel primo trimestre 2020.


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.