Fashion Magazine N 4 2023

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STRATEGIA CAREERS A CURA DI ELISABETTA FABBRI

Gucci ancora senza ceo ma nomina il capo Industrial & Supply Chain Da Prada arriva Vian mentre Rigucci allunga la lista dei manager fuori dal team Di nuovo movimenti in Gucci ma niente nomina del nuovo ceo, che non sembra prioritaria. Del resto Jean-Marc Duplaix, deputy ceo della casa madre Kering, in ottobre ha detto che non c’è nessuna fretta di sostituire Jean-François Palus, presidente e ceo ad interim del marchio toscano, che nel terzo trimestre 2023 ha registrato un -14% delle vendite, a 2,2 miliardi di euro. Da metà gennaio Massimo Vian (nella foto) entra in Gucci con il ruolo di chief industrial and supply chain officer. Sarà responsabile dello sviluppo e realizzazione dei prodotti nelle categorie pelletteria, calzature, ready-to-wear e gioielli, nonché dei loro processi di allocazione sui vari canali di vendita. Veronese, ingegnere gestionale, negli ultimi tre anni Vian è stato coo di Prada. In precedenza, per breve tempo, ha guidato Falconeri. Invece è stato a

Chip Berg passa il testimone a Michelle Gass in Levi Strauss & Co.

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lungo in Luxottica: entrato nel 2005 come head of industrial engineering, ha lasciato il colosso dell’occhialeria nel 2017 con il ruolo di a.d. prodotto e operations. Arriva dopo l’uscita di Massimo Rigucci, capo dello stabilimento di Scandicci ArtLab oltre che delle leather goods, shoe, jewelry industrial operations. Quella di Rigucci è solo la più recente delle uscite di scena dal management del marchio ammiraglio di Kering. Lo hanno preceduto il ceo Marco Bizzarri, Robert Triefus (senior executive vp, corporate & brand strategy e ceo di Gucci Vault and Metaverse Ventures, ora passato alla guida di Stone Island), Susan Chokachi (era executive vp e chief brand and client officer), Andrea Tartaglia (ready-to-wear collection process director) e Julia von Dewall (senior vp people strategy & organization).

EX PRONOVIAS AL TIMONE DI STELLA MCCARTNEY Dal primo dicembre 2023 Amandine Ohayon è il nuovo boss di Stella McCartney, a Londra. Prende il posto di Gabriele Maggio, al vertice da quattro anni, uscito per affrontare nuove sfide professionali non ancora rese note al momento di andare in stampa. La manager arriva dal vertice del bridalwear Pronovias ma ha iniziato la carriera come retail and event executive di Christian Lacroix a New York (all’epoca di Lvmh) a cui sono seguiti 18 anni in L’Oréal. Va alla guida di un brand che, nei dati più recenti a disposizione, relativi al bilancio 2021, ha raggiunto i 32,5 milioni di sterline di ricavi (quasi 38 milioni di euro), in aumento del 14% rispetto all’anno prima. Tuttavia le perdite sono risultate pari a 32,7 milioni di sterline (per il terzo anno consecutivo sopra i 30 milioni). Dal 2018 il marchio non è più nel portafoglio di Kering ma è controllato dalla fondatrice e vede tra i soci, dal 2019, Lvmh.

LAURENT MALECAZE NUOVO PRESIDENTE DI CHLOÈ

GIONATA GALDENZI DAL GRUPPO AEFFE A VENISTAR

Ceo di Dunhill da inizio 2022 e in precedenza (dal 2020) di Az Factory, Laurent Malecaze cambia di ruolo, pur restando nelle fila di Richemont. Infatti va al vertice di Chloé, dopo la separazione consensuale della maison da Riccardo Bellini. Il marchio è in fase di cambiamento anche sul fronte prodotto, con l’arrivo alla direzione creativa di Chemena Kamali, al posto di Gabriela Hearst. Una pre-collezione è in programma in gennaio a Parigi mentre l’autunno-inverno 2024/2025 sarà svelato il mese dopo alla Paris Fashion Week. Prima di entrare in Richemont Malecaze ha guidato il retailer The Webster. Dal cv emerge anche un periodo in Bain & Company.

A fine 2023 Gionata Galdenzi è stato nominato ceo di Venistar, realtà di Retex dedicata all’innovazione tecnologica per la industry Luxury, Fashion & Design. Subentra a Roberto Da Re, che sale alla presidenza di Venistar. Con una solida esperienza in moda e lusso, maturata in agenzie digitali e realtà multibrand, Galdenzi arriva dal ruolo di e-commerce manager di Aeffe (brand Moschino, Alberta Ferretti, Philosophy e Pollini). «In quanto parte di Retex - anticipa l’esperto - avremo l’opportunità di connettere team di assoluto valore, proponendoci come interlocutori sempre più autorevoli per i brand».

Dal 29 gennaio Michelle Gass assume la carica di presidente e ceo di Levi Strauss & Co. al posto di Chip Berg, che dopo 12 anni ha deciso di ritirarsi dall’azienda del denimwear il 26 aprile. Bergh sarà executive vice chair del cda fino al suo pensionamento, poi figurerà come consulente senior fino alla fine dell’esercizio 2024. Gass viene dalla posizione di presidente con responsabilità per i marchi Levi’s, Signature by Levi Strauss e Denizen. In più segue le global digital and commercial operations del gruppo americano attivo in 110 Paesi, che nel 2022

ha realizzato un fatturato di 6,2 miliardi di dollari (+7%), mentre per il 2023 prevede una crescita entro l’1% . Prima di arrivare in LS&Co era ceo dei grandi magazzini Kohl’s ma ha anche trascorso oltre 16 anni in Starbucks e ha iniziato la carriera in Procter & Gamble. Entrata nelle liste di Fortune “Most Powerful Women in Business” e “Businessperson of the Year”, è stata nominata “The Visionary 2020” dalla National Retail Federation-Nrf americana. La manager fa anche parte del cda di PepsiCo, della Retail Industry Leaders Association e della Nrf.


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