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Ennio Dellarosa partigiano e Sindaco di Riccione ci lascia a 92 anni. Fu determinante per lo Stadio e il Circolo Tennis

Scompare a 92 anni. 30 anni di vita amministrativa sempre a titolo gratuito e vissuti con intensa passione civile per la città. Sindaco negli anni della ricostruzione, fu determinante per la nascita dello Stadio e del Circolo Tennis.

di Nives Concolino

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Ha amministrato Riccione per trent’anni, prima come sindaco, poi come assessore. Enio (Ennio) Dellarosa, ex partigiano e già uomo di spicco del Pci, è scomparso a 92 anni l’11 dicembre. La sua legislatura, come primo cittadino ha di certo segnato gli anni della ricostruzione e dello sviluppo della città, che ha guidato, prima, dal 6 ottobre al 7 Novembre 1953 (dopo le dimissioni di Nicola Casali), poi, per un’intera legislatura. Eletto nell’aprile 1956, rimase in carica per un quinquennio. Di seguito, dal 1960 al 1964 du rante la giunta di Giovanni Petrucciani, è stato vicesindaco e quindi assessore alla Polizia Mu nicipale, al Bilancio e all’Urbanistica per una ventina di anni, fino al 1985 con i sindaci Biagio Cenni e Terzo Pierani. Fu uno degli ammini stratori che lottarono fortemente per porre le basi dell’attuale centro sportivo, compreso lo stadio e i 6 campi del Circolo Tennis. Di professione geometra, Dellarosa ha intreccia to sempre il suo impegno politico con l’amore per la famiglia, in particolare per la moglie Ma gda Fabbri e i figli Stefano, Maurizio e Fabio che rimarca: “Nostro padre ha dedicato trent’an ni all’amministrazione riccionese, profondendo con intensa passione civile le sue migliori risorse fisiche e mentali, sempre e solo a titolo gratuito, perché quelli erano altri tempi e l’impegno poli tico veniva vissuto come un servizio alla collettività. E’stato uno dei fondatori del Pci riccionese, del quale è stato grande attivista. Essere comuni sta per lui significava semplicemente essere persone serie, oneste, leali, corrette e ineccepibili, trovarsi e stare dove occorreva essere e non certo là dove conveniva o tornava comodo. Significava avere un grandissimo rispetto e con siderazione per chi aveva idee diverse dalle sue. Oltretutto aveva una concezione molto elevata della famiglia come istituzione, valori trasmes si a noi figli con l’esempio delle proprie azioni”.

Dellarosa, persona molto schietta, semplice e riservata (non amava stare sotto i riflettori, né la retorica e la teatralità), proveniva da una fa miglia antifascista. La sua militanza cominciò a quindici anni, nel 1943, quando con alcuni compagni dell’Abissinia, costituì un gruppo di giovani comunisti che sottraeva armi ai tedeschi. Visse in pieno gli anni della costituzione dei Comitati di Liberazione Nazionale e dell’inse diamento dei sindaci, eletti con le prime elezioni democratiche del 1946, nonché la nascita della Camera del Lavoro, della Cooperativa Edile di Riccione e di quella di Consumo, organizzazioni legate a doppio filo al Pci. Concluso il suo ciclo amministrativo ha continuato a militare fino poco tempo fa come semplice iscritto nelle fila del Pds, Ds e Pd. Dellarosa era anche un amante del calcio. Nota era la sua passione per il Torino, nata ai tempi della seconda Guerra mondiale, in contrapposizione al tifo diffuso a Riccione per il Bologna. Non a caso nella consiliare, dov’è sta ta allestita la camera ardente, la sua bara è stata coperta anche con la maglia della storica squa dra piemontese. A rendergli omaggio, durante la cerimonia di addio, i sindaci succeduti, Ter zo Pierani, Massimo Masini, Daniele Imola e Massimo Pironi, nonché il presidente dell’An pi Danilo Trappoli che gli ha simbolicamente consegnato l’ultima sua tessera da partigiano, e il presidente della Provincia Riziero Santi.

Italo Moretti un grande giornalista che amava Riccione

Ci ha lasciato Italo Moretti, un grande giornalista, volto storico della RAI: inviato, conduttore del Tg2 e poi direttore del Tg3. Aveva 86 anni. Italo è stato grande amico di Riccione grazie al “Premio Giornalistico Ilaria Alpi” del quale è stato attivissimo e partecipativo Presidente di Giuria. Appena ci siamo conosciuti mi disse “dammi del tu, siamo colleghi”. Per me era come oggi per un bambino parlare con Messi, figuriamoci. Poi ci sono riuscito. In verità però Italo non è mai stato “un collega” ma un maestro, con l’umiltà dei grandi. Quelli veri. Diventammo amici, addirittura organizzai per lui e la moglie un paio di vacanze a Riccione. L’iniziale imbarazzo si dissolse: Italo mi fece sentire di famiglia e io da riccionese lo feci sentire a casa. Funzionò. Ricordi bellissimi: Io e Italo a pranzo nella Valconca o a passeggio tra i monumenti di Rimini e intanto mi raccontava dell’Argentina, del Cile, i retroscena della Rai, del mestiere. Mi regalò anche un paio di libri e tanti consigli. Che spasso ! Anche quando in spiaggia, in una sorta di rassegna stampa improvvisata, commentavamo i quotidiani ogni mattina: Italo in camicia bianca, con i capelli perennemente arruffati che citava o sbraitava citando fatti, dati e circostanze come un Wikipedia bipede, anzi meglio. Ed io sempre più incredulo. Una mattina addirittura, cogliendomi di sorpresa, mi disse “A France mandami il tuo curriculum a Roma.”. E io: “Italo guardati attorno, Roma per me è qua”. Rise ma ci rimase male. Ma poi, fuori dalle date del Premio Alpi, tornò ancora in vacanza a Riccione. Capì. Venne anche ospite in una mia trasmissione, era come sognare ad occhi aperti. Anche scriverlo ora mi emoziona. Un grande incontro nel mio cammino. A te la linea. Ciao Italo.

di Francesco Cesarini

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Domestica in casa D’Annunzio, sposa il riccionese Tontini e inizia a girare l’Italia con i suoi spettacoli circensi. Poi si innamora di Riccione...

di Romina Galluzzi

Bellia Carmela, nata in Sicilia a Riesi (CL) il 26 Febbario 1935 da tutti i riccionesi conosciuta come la Mila ci ha lasciato nel Dicembre 2019. A causa della guerra e delle barbarie dei soldati sbarcati per la liberazione, tutta la sua famiglia fuggì dalla Sicilia e, sopportando tante traversie e in grande povertà, si stabilì a Chieti. Lì, a 9 anni, Mila perse la mamma per una dolorosa malattia. Il padre si risposò con una vedova con fi gli e la famiglia si allargò. Non andò mai a scuola da bambina perché quando era in Sicilia si doveva occupare delle capre e a Chieti dei suoi fratellini. Grazie ad una nobildonna di Pescara, amica dei D’Annunzio, Mila cominciò a scrivere e frequentare le scuole serali. Sempre grazie a lei, a 14 anni Mila prese servizio come domestica in casa dei D’Annunzio a Pescara. A 17 anni durante una fi era a Pescara, Mila conobbe Luigi Tontini, riccionese d.o.c. da tutti conosciuto come “Black”, che al tempo lavorava nel circo degli Orfei. Sposò “Black” a 19 anni e lo seguì tra i circensi. All’inizio era l’impavida valletta-assistente del marito, lanciatore di coltelli: in costume di scena e mostrando gambe ed un fi sico ben fatto, attendeva sul bersaglio il lancio dei coltelli e lo spegnimento della sigaretta accesa in bocca con l’ultimo colpo sparato da una pistola. Successivamente si misero in proprio, girando per le piazze dei luna park d‘Italia, Mila come domatrice di serpenti e Black come centauro a bordo della moto nel muro della morte dei Bailo di Riccione. Avevano anche animali che mostravano al pubblico, come il toro a 6 zampe, che molti riccionesi di

allora ancora ricordano, e la papera a 7 zampe. Crescendo i fi gli, nel frattempo nati, la Mila e Black decisero di fermarsi stabilmente a Riccione, dedicandosi a quella che era l’attività di famiglia Tontini, la vendita di pesce. Aprirono la rinomata Pescheria Mila di via dei Mille, inizialmente la più grande e più bella della città. Rimasta vedova a 48 anni, non si risposò più. Venduta la pescheria, avendo acquisito un’ottima capacità in cucina, lavorò prima come aiutante di cucina, specializzata in pesce, in noti ristoranti di Riccione, poi si dedicò alle assistenze domiciliari di conosciute famiglie riccionesi, senza tralasciare la cucina, sua vera passione. Nonostante tutti i suoi impegni, amava lo spettacolo e la danza, così quando poteva andava a fare un giro di valzer con gli amici e partecipava come attrice alle commedie dialettali di Riccione (1988 “Pidriul e i su fi ul”, 1990 “Ho scapuzè t’un furminent” con la Compagnia “Gli Arciunis”). A suo modo era polilglotta, parlando siculo, abruzzese, veneto e perfetto dialetto romagnolo. Ormai più riccionese di una riccionese di nascita, era una vera arzdora romagnola: fra piade, tagliatelle e tortellini fatti a mano, molti hanno gustato i suoi manicaretti, anche i ragazzi del Riccione Calcio di cui Mila, a cavallo del millennio, si prendeva cura non solo come cuoca ma come un’amorevole nonna. Nonna amorevole ed innamorata dei suoi nipotini, negli ultimi tempi, pur debilitata dalla malattia, trovava il tempo per dedicarsi al suo piccolo orto e giardino, avendo un pollice verde fenomenale perché riusciva a far fi orire anche un arbusto che altri avevano gettato.

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Leandro Tontini, un tassello di storia marinara

Nella sua spiaggia, Bagni Giorgio (zona 60), negli anni ha accolto migliaia di turisti. Sulle labbra sempre il sorriso pronto a raff orzare il suo tipico spirito di ospitalità romagnola. Leandro Tontini, nato a Riccione nel settembre 1942, se n’è andato per sempre lo scorso 25 novembre.

Lascia la moglie Paola e i fi gli, Laura e Giorgio, ora al timone dello stabilimento balneare. Con il noto operatore se ne va anche un tassello della storia marinara di Riccione, un tempo segnata dall’importante attività dei vongolari. Dopo aver lavorato, intorno ai 15/16 anni, per la ditta di bevande dei Cenni, Tontini si è infatti dedicato alla vita marinara. Dalla casa colonica di famiglia, in zona Fogliano, con una “cannellara” (tipica imbarcazione), andava a pescare i cannelli fi no a Grado e Trieste. Poi con la barca tuttora in dotazione alla famiglia, sempre con i fratelli, Natale e Livio, scomparso cinque/sei anni fa, si è dato alla pesca delle vongole. Attività che negli anni Sessanta,

Luciana Vanni, perpetua dal cuore d’oro Per un quarto di secolo, da don ToninoBrigliadori in poi, è stata la mamma di tutti i sacerdoti che si sono avvicendati nella parrocchia di Gesù Redentore. Un punto di riferimento i fedeli del posto e, d’estate, anche per i turisti, sempre disponibile e pronta ad adoperarsi per tutti. Anna (Luciana) Vanni in Tosi, l’ultima tradizionale perpetua della nostra diocesi, è scomparsa il 4 gennaio a 82 anni. Rimasta presto vedova, si era dedicata totalmente al servizio della parrocchia, dov’era anche andata a vivere. Capace di mettersi a servizio di chiunque avesse bisogno, ha accolto con entusiasmo anche chi ha intrecciato servizi ed esperienze come l’Albatroccolo, il Punto Giovane e l’Evangelizzazione di strada alla parrocchia. L’ha ricordato il parroco don Franco Mastronardo durante l’ultimo saluto, tracciandone un perfetto profi lo (www.albamater). Grande la commozione e il grazie dei parrocchiani, espressi anche in rete, si legge in un post: “Una vita donata è sempre ben spesa. Non un suo gesto di amore andrà perduto”. Ogni cucitura dei vestiti per le comunioni dei nostri fi gli (Luciana, che lascia i fi gliNicoletta e Tiziano, era stata sarta), ogni pentola della parrocchia, ogni ricordo dei campeggi ci parleranno di lei. Così le porte della chiesa che per anni ha aperto e chiuso, le panche che ha sistemato, i vasi di fi ori che ha riempito, la casa dei nostri parroci che ha curato, le aiuole curate e i mille gesti d’estate, s’intrecciava alla gestione della Pensione Dallas, all’Alba. Poi nel 1989, per tredici anni, ha condotto anche il Caff è del Marinaio (già caff è Roby), in viale Emilia, fi nché nel 2000 ha rilevato la Zona 60 e ha cominciato a fare il bagnino, ospitando anche turisti eccellenti come il cantante Paolo Belli e il giornalista e conduttore televisivo Ivan Zazzaroni. Tanti i ricordi che stava raccogliendo per farne un libro. Tra i numerosi amici che lo stimavano, anche gli scomparsi Italo Nicoletti e Marzio Cesarini. L’ultimo viaggio Tontini l’ha fatto in mare, a bordo della Varenne che con condivideva con il cugino Adriano.

che ha continuato a fare con amore per Gesù e per tutti noi anche quando nessuno la vedeva, a chiesa chiusa, a luci spente, nel silenzio e nel nascondimento. Fino all’ultimo giorno, Luciana si è fatta dono per tutti”.

Alessandro Mattiucci, un rombo di moto verso il cielo

E’ stato cofondatore e per ventinove anni presidente del Moto Club “Città di Riccione”. Un grande appassionato di motori e un apprezzato volontario della Croce Rossa. Alessandro Mattiucci, 71 anni, molto conosciuto nel mondo dello sport, se n’è andato l’11 novembre per un male che non perdona. Nato nel 1948, si trasferisce da Gabicce a Riccione con la famiglia di origine. Negli anni Sessanta e nei decenni successivi ha lavorato presso le offi cine grandi riparazioni di Rimini delle Ferrovie dello Stato. Nel 1990 ha poi fondato il Moto Club, che al momento annovera 110 iscritti. Uno degli appuntamenti fi ssi, che tanto impegnavano Mattiucci, era il raduno annuale di moto. Una lunga attività più volte portata avanti in collaborazione con realtà del ciclismo e la con la Fondazione Simoncelli. Lo sport per lui spesso faceva rima con solidarietà, tra le ultime sue iniziative la consegna delle uova di Pasqua ai bimbi terremotati del Maceratese. Alessandro, ha lasciato la moglie Liliana Parnazone e due fi gli: Davide e Simone, ed era molto conosciuto anche per il suo operato all’interno del locale comitato della Cri. Il presidente, Antonio Manzo ricorda: “Per oltre vent’anni Mattiucci è stato uno dei nostri volontari più assidui e positivi. Non chiedeva nulla, era correttissimo professionale, preparato, un esempio per tutti”. Gli amici lo descrivono come persona molto altruista e umile, sempre stato diviso tra lavoro, moto e famiglia. Così il suo vicino di casa, Riziero Santi, presidente della Provincia: “Era molto attivo e benvoluto. Un caro amico, siamo stati sempre molto legati”.

FAMIJA ARCIUNESA / 01.2020 since 1978

di Roberto Betti

Chiudiamo un anno straordinario. Ripartiamo nel 2020 con tante novità!

Concludiamo l’anno 2019 con il Torneo di Natale Csen a Pesaro il 14-15 dicembre scorso e il M. Roberto Betti non poteva chiedere di più, abbiamo avuto dei risultati eclatanti per finire l’anno col botto! In totale erano 30 partecipanti di diverse categorie e ragazzi, bambini e adulti sono stati eccezionali; quasi tutti sul podio ma soprattutto si sono divertiti, mettendosi in mostra con preparazione tecnica e dinamica ottima. Il Taekwondo Riccione si piazza infatti come 3° società classificata per le poomsae (tecnica) e 2ª società classificata nel combattimento. Che dire.. belle giornate, bella squadra, bella famiglia! Fieri di tutti voi dal più piccolino ai “grandi” (master)! Però la stagione sportiva non è conclusa! Anzi! Tanti altri eventi sono programmati durante il 2020 come, per chi piacciono le gare, il campionato italiano Csen a Roma e competizioni all’estero! Ma la vera nostra passione e il nostro orgoglio sono tutti gli atleti che vengono ogni giorno in palestra ad allenarsi, non solo chi fa le competizioni, ma chiunque crede tanto nel lavoro che facciamo, questo ci permette di essere come una grande famiglia, ci valorizza e ci rende uniti. Non è tutto per questo fine e inizio anno! Durante i mesi di gennaio e febbraio potrete conoscere il M. Roberto Betti e i suoi insegnamenti in alcune scuole medie di Riccione durante l’orario scolastico per il PROGETTO A.U.S.L. come “Sport alternativo”; sarà l’occasione per divulgare e far conoscere questa autentica disciplina in tante sfaccettature a tutti gli alunni delle scuole medie di Riccione che hanno aderito. Si ringrazia perciò la disponibilità degli insegnanti e i promotori di questo progetto: la Polisportiva Riccione. Ti aspettiamo ai corsi di Taekwondo (scuola Ex Fornace) dal Lunedì dalle ore 16:50 per i bambini dai 5-8 anni, 17:45 ragazzini da 9-13 anni, 18:45 ragazzi 14-17 anni, 19:30 agonisti/ adulti. Corso di difesa personale (v.Martinelli) ogni Martedì dalle ore 20:00. E ricordati che l’inizio dei corsi è solo quando vuoi tu! Si ringrazia ufficialmente la disponibilità del M. Geo Ottaviani, fondatore del Taekwondo Riccione dal 1978 e un particolare Atleti di Riccione nella categoria combattimento a Pesaroringraziamento alla Polisportiva di Riccione la quale ci affianca e ci coordina dando la possibilità di divulgare il Taekwondo e le Difese Personali a Riccione. Informazioni più dettagliate sui corsi e orari contattate la Polisportiva di Riccione: Tel. 0541 644410 o Roberto Betti 335 5337789.

Inse gnanti D.T. Ottaviani Geo 7° Dan M. Betti Roberto 6° Dan Istr. Uguccioni Luna 4° Dan Istr. Sacripanti Linda 4° Dan

Scuol a EX For nace cors o TAEKWON DO - ORARI Lunedì 16:50 (bambini 5-8 anni) - 17:45 (ragazzini 9-13 anni) 18:45 (ragazzi 14-17 anni) - 19:35 (agonisti-adulti) - 20:35 (adulti) Mercol edì 17:45 (bambini 9-13 anni) - 18:45 (ragazzi 14-17 anni) 19:35 (agonisti-adulti) Giovedì 20:00 (corso agonisti) Scuol a Marti nelli Venerdì 16:50 (bambini 5-8 anni) - 17:45 (bambini 9-13 anni) 18:45 (ragazzi 14-17 anni) - 19:35 (agonisti-adulti) - 20:35 (adulti) Scuol a via Marti nelli cors o DIFESA DA STRADA Martedì 20:00 Difesa personale da strada (ragazzi 13 anni-adulti)

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Laboratorio teatrale al femminile allo “Spazio Tondelli” voluto dalla Commissione Pari Opportunità. “ Ora che so chi sono e nessuno mi può più fermare...”.

di Alessandra Prioli

Il 25 Novembre scorso in occasione della giornata contro la violenza di genere, è stato portato in scena lo spettacolo conclusivo di un laboratorio teatrale organizzato gratuitamente dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Riccione. Protagonista, un bellissimo gruppo di donne nato casualmente e che è riuscito a consolidarsi trovando nel corso di una decina di incontri l'occasione per ridere, conoscersi e condividere episodi di vita, anche a volte amari. Aloigi Selene, Bernardi Donatella, Debernardinis Antonella, Franchini Stella, Galli Fabiola, Giovannini Ada, Grieco Valeria, Filippini Angela, Fucacci Elisa, Ghisleni Maria Grazia, Marchetti Daniela, Marrosu Donatella, Masi Debora, Massarenti Anna, Montemaggi Milena, Nini Colomba, Rastelli Susanna, Serafi ni Serena, Tonti Aurelia. Tutte le partecipanti hanno voluto rappresentare il diffi cile percorso verso l’autonomia di pensiero ed azione, verso l’auto aff ermazione. Sul palcoscenico hanno interpretato se stesse nella conquista graduale e faticosa del proprio valore e dell’amore che ognuno di noi per essere felice deve in primo luogo a se stesso. La sala gremita di gente e dietro le quinte il trambusto di cuori inesperti alle arti drammaturgiche, ma desiderosi di donarsi e raccontare; il regista e attore

Giovanni Casadei le ha accolte acerbe ed entusiaste, talune persino timorose, ed attraverso i loro scritti, fatti anche di pagine bianche, ha tessuto le fi la di un evento teatrale, in cui il pubblico ha potuto emozionarsi e condividere contenuti vicini, forti e veri. Le donne si mettono in gioco, di fronte ad un pubblico attonito ed attento raccontano la vita dell’anima, le loro paure, debolezze, storie di aff etti, delusioni, rivincite. Le donne spiccano il volo e tagliano i cordoni del pregiudizio, le convenzioni, rimuovono i freni inibitori di una cultura che le vede lottare in rapporti sbagliati o sottomettersi a pregiudizi dettati dall’educazione. E’ giunto il momento di mettere le ali, librarsi in alto, dare forma ai propri sogni. Presso il teatro ‘Spazio Tondelli’, ‘Seduta in platea in una sala gremita le ascolto raccontare brandelli di vita, momenti di forte intensità; ne ammiro il coraggio, quello di saper aprirsi e senza timore raccontare la faticosa conquista della libertà e cogliere la sfi da, la gioia del volo.’

Compie quarant’anni il “Campo lavoro missionario” che, nato a Riccione nel 1981, con uno straordinario eff etto domino si è espanso nell’intera Diocesi di Rimini. Immutabile nel tempo l’obiettivo: fi nanziare alcuni progetti dei missionari del posto, impegnati a sostenere gli “ultimi” nei Paesi sottosviluppati con la vendita di materiali di scarto. Un’idea brillante considerato che allora la politica del recupero era ancora lontana. In questi anni, con l’usato e rottami sono stati così sostenute progetti con circa due milioni di euro. L’APPUNTAMENTO QUEST’ANNO, ANCHE A RICCIONE, È PER IL 28 E 29 MARZO. Nel centro di raccolta, allestito nell’area del Luna Park, in Viale Vespucci, saranno proposti diversi mercatini dell’usato con indumenti, giocattoli, libri, elettronica e informatica, casalinghi, biciclette, oggettistica e antiquariato. Il sacco giallo del Campo Lavoro, che sarà distribuito con il porta a porta dalle parrocchie, dovrà contenere solo abiti, scarpe, borse e peluche in buono stato. “Per giocattoli, oggetti per la casa, piccoli elettrodomestici e altri oggetti rivendibili alle bancarelle dell’usato - specifi cano gli organizzatori - l’invito è quello di preparare scatoloni a parte con indicazione del contenuto. Il ritiro a domicilio di materiali ingombranti potrà essere richiesto per telefono al 339 702 3884 o al 339 760 7605. Non si raccolgono, per impossibilità di smaltimento, mobili e legnami, materassi, vetro, pneumatici senza cerchio, bombole del gas, grossi quantitativi di carta, né tv, frigoriferi e condizionatori (anche se funzionanti), perché serve uno speciale processo di smaltimento”. Prevista pure una sottoscrizione a premi (0,50 euro a biglietto) e la sera del 28, dopo la cena comunitaria, la Notte Gialla per i giovani con musica, balli e sketch. Per il quarantennale (info www.campolavoro. it) è stata organizzata la rassegna culturale 20Eventi fa 40 che andrà nelle scuole superiori con lo spettacolo dell’educ-attore Michele Dotti. Torna il Campo Lavoro, nato 40 anni fa a Riccione

di Nives Concolino

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