quaderno di storia contemporanea 48

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Studi e ricerche

Quaderno di storia contemporanea/48

comunità nazionale al di là della contrapposizione di classe e al materialismo economico comuni tanto all’ideologia “manchesteriana”, quanto al marxismo. ovviamente, la lettura e delle posizioni dell’economia classica e di quelle di Marx, come di quelle di Kautsky e di Bernstein sono semplificative e distorcenti,17 ma esse rappresentano, comunque, una presa di posizione contro la democrazia liberale e contro il socialismo la cui rigidezza concettuale non si attenua nemmeno negli interpreti filologicamente più avvertiti (come il giurista del fascismo italiano carlo costamagna, autore, oltre che di una Dottina del fascismo risalente al 1941, di un volume pubblicato nel 1950 e intitolato che cos’è il comunismo).18 Non è questione di filologia in scritti di battaglia come quelli appena menzionati. da essi evola trae il modello della società “tradizionale” che egli contrappone alla società democratico-liberale e al modello collettivistico. egli astrae, per così dire, il modello dell’uomo che “dà una forma a sé stesso” dalle esperienze politiche degli imperi centrali assunte a forme ideali da vivere nella quotidianità: “noi […] non sopravvalutiamo la cultura. ciò che noi chiamiamo ‘visione del mondo’ non si basa sui libri; è una forma interna che può essere più precisa in una persona senza una particolare cultura che non in un ‘intellettuale’ e in uno scrittore”.19 Questa forma interna è icasticamente raffigurata attraverso lo spirito legionario la cui divisa è “fedeltà è più forte del fuoco”. dal punto di vista della scienza politica sviluppatasi nel filone del realismo machiavelliano, un simile punto di vista è impolitico – e anche dal punto di vista di una spassionata analisi dei meccanismi di potere del medioevo-latino cui evola si riferisce sovente come a un modello.20 Non soltanto si tratta di un punto di vista impolitico, ma che configura più un ordine ascetico che un movimento politico o un partito (nel senso fissato da Max Weber e da roberto Michels). conseguentemente, evola valorizza, nel fascismo e nel nazionalsocialismo, proprio ciò che non era la loro specificità, ma che, al contrario, poteva essere considerato come analogo a esperienze politiche ben più risalenti. 21 sicché il dirigente del Movimento politico ordine nuovo clemente Graziani poteva respingere nel 1973 l’accusa mossa a lui e agli altri dirigenti del movimento di avere “ricostituito il disciolto partito fascista”, proprio riferendosi all’interpretazione evoliana del fascismo.22

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