Brigate rosse. L'invisibile

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Simona Folegnani Berardo Lupacchini ●

BRIGATE ROSSE

Dalla Spiotta a Via Fani, dal rapimento Gancia al sequestro Moro

sprudenza. Scrive per alcuni periodici e collabora con studi legali. Berardo Lupacchini è nato a Penne (Pescara). Direttore di periodici abruzzesi, è un giornalista impegnato in ricerche e indagini investigative. Collabora con il quotidiano “Il Messaggero”.

Con due interventi di: Bruno D'Alfonso (nato a Manoppello), già carabiniere, è figlio di Giovanni D'Alfonso. Da anni alla ricerca della verità sul conflitto a fuoco avvenuto alla cascina. Massimo Coco (nato a Genova), figlio del magistrato Francesco Coco ucciso a Genova dalle BR. È impegnato in prima persona per ottenere giustizia sui fatti di terrorismo italiano.

www.falsopiano.com/spiotta.htm

BRIGATE ROSSE L’invisibile

Simona Folegnani è nata a La Spezia. Giornalista, è laureata in Scienze giuridiche e Giuri-

Cosa accadde veramente il 5 giugno 1975 alla Cascina Spiotta di Arzello? È un interrogativo che attende ancora una risposta definitiva, a oltre quarant’anni dal conflitto a fuoco fra i brigatisti rossi, che custodivano Vittorio Vallarino Gancia, e una pattuglia di carabinieri appena giunta sul posto. Durante la sparatoria vennero colpiti i militari dell’Arma Umberto Rocca, Rosario Cattafi e Giovanni D'Alfonso. Quest’ultimo morì pochi giorni dopo per le gravi ferite riportate. La stessa sorte toccò a Mara Cagol, brigatista rossa e moglie di Renato Curcio. Un altro terrorista, dall’identità tuttora sconosciuta, riuscì a far perdere le proprie tracce e a dileguarsi fra la vegetazione. In questo libro, risultato di un lavoro di ricerca durato anni, gli autori ripercorrono e approfondiscono uno degli episodi meno esplorati della storia del terrorismo rosso, avanzando motivate ipotesi e puntuali ricostruzioni. Un contributo importante per chiarire definitivamente lo svolgimento dei fatti e dissipare i tanti dubbi che ancora avvolgono il tragico epilogo del rapimento Gancia.

Simona Folegnani Berardo Lupacchini

L’invisibile

€ 18,00€ 20.00

Simona Folegnani Berardo Lupacchini ●

BRIGATE ROSSE L’invisibile Dalla Spiotta a via Fani dal rapimento Gancia al sequestro Moro

FALSOPIANO FALSOPIANO


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EDIZIONI

FALSOPIANO


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Simona Folegnani Berardo Lupacchini

BRIGATE ROSSE L’invisibile Dalla Spiotta a via Fani dal rapimento Gancia al sequestro Moro


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Indice

La fiera delle verità

p. 9

Un ricordo e prefazione di Bruno D’Alfonso

p. 12

La giustizia non può essere un desiderio di Massimo Coco

p. 18

Al tempo delle Brigate rosse di Berardo Lupacchini

p. 20

La Spiotta, il sangue e l’oblio di Simona Folegnani

p. 53

Per vederci chiaro bisogna vederci doppio di Berardo Lupacchini

p. 171

Certe impunità di Berardo Lupacchini

p. 198

Primi piani di Berardo Lupacchini

p. 281

Il conflitto della Spiotta: una ricostruzione

p. 301

Note al testo

p. 306

Bibliografia

p. 328


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Brigate Rosse. L’invisibile

LA FIERA DELLE VERITÀ Nel pomeriggio del 4 giugno 1975, a Canelli viene rapito l’industriale Vittorio Vallarino Gancia. In contemporanea, a seguito di un piccolo sinistro stradale e su un’auto di appoggio al gruppo dei sequestratori, viene catturato e identificato il brigatista rosso Massimo Maraschi per mano dei carabinieri di Canelli e del Nucleo speciale del generale Dalla Chiesa. Nel mattino del 5 giugno, verso le 11,30 una pattuglia di carabinieri della Compagnia di Acqui Terme, in esplorazione sul territorio, raggiunge in piena campagna la cascina Spiotta in Arzello di Melazzo in provincia di Alessandria. Nasce un conflitto a fuoco con i brigatisti che custodivano Gancia. Vengono feriti il tenente Umberto Rocca, il maresciallo Rosario Cattafi e l’appuntato Giovanni D’Alfonso. Quest’ultimo, colpito in più parti del corpo, muore dopo pochi giorni. Viene uccisa la brigatista rossa Mara Cagol, moglie di Renato Curcio. Un altro brigatista, dopo la sparatoria, riesce a dileguarsi e a fuggire nel bosco vicino, nonostante il sopraggiungere di un’altra pattuglia dell’Arma. Ancora oggi non conosciamo né l’identità del brigatista fuggito, né l’esatta dinamica dei fatti. Il processo si è chiuso con esiti incompleti. Questo libro, anche se a distanza di anni, ha il merito di riaprire con una rigorosa indagine i drammatici accadimenti della Spiotta. Perché il nome del brigatista sfuggito alla giustizia è ancora ignoto? Perché non sappiamo con certezza come si sono svolti i fatti e quali siano stati i protagonisti? Cosa significano le lacune o i silenzi che avvolgono ancora oggi la vicenda del rapimento Gancia? Il lavoro di ricerca degli autori è durato anni. Con metodo meticoloso

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Simona Folegnani e Berardo Lupacchini

e documentato hanno ricostruito il contesto politico e sociale di quegli anni, illustrando le tesi del doppio terrorismo rosso e nero con le reciproche attenzioni e connessioni che appaiono delinearsi ancora più chiaramente dopo le recenti indagini giudiziarie. Hanno raccolto testimonianze di inquirenti e brigatisti, di agenti delle forze dell’ordine, di giornalisti, di studiosi. Sono stati consultati archivi e lette migliaia di pagine di relazioni e verbali, sentenze e comunicati stampa. Si è scavato molto a fondo. Nella loro ricostruzione, Folegnani e Lupacchini indicano l’esatta collocazione temporale del sanguinoso episodio della Spiotta. Dal rapimento del giudice Mario Sossi (aprile 1974), alla rivolta nel carcere di Alessandria (giugno 1974), dall’arresto di Curcio e Franceschini a Pinerolo (settembre 1974) al blitz al carcere di Casale e la liberazione di Curcio (febbraio 1975), fino all’uccisione del giudice Francesco Coco (giugno 1976). Il volume si chiude con una serie di ritratti dei protagonisti, dai quali emergono alcune significative evidenze: - manca ancora una ricostruzione univoca dei fatti, della presenza e azione delle forze dell’ordine, dei brigatisti e degli agenti dei servizi segreti e del Nucleo speciale di Dalla Chiesa. - la magistratura non ha ancora identificato il brigatista rosso fuggito senza lasciare tracce. Il libro formula ipotesi circostanziate e precise sulla base di indizi e congetture. - dopo il conflitto alla Spiotta e la morte di Mara Cagol e la fuga del brigatista, le BR aprono una seconda fase, quella più militarista e aggressiva dominata da Mario Moretti, un mutamento di strategia che condurrà al sequestro e all’uccisione di Aldo Moro. Non è fare piena giustizia identificare e catturare il brigatista fuggito alla Spiotta? Non è tempo di ricostruire finalmente una versione univoca dei fatti avvenuti il 5 giugno 1975, in un’area già nota agli inquirenti come possibile rifugio dei brigatisti? Sono questi gli interrogativi che premono agli autori.

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Brigate Rosse. L’invisibile

Questo saggio riporta l’attenzione su un episodio di storia del terrorismo rosso poco esplorato, nonostante i vari libri già pubblicati e le commissioni parlamentari di inchiesta. Fra le pagine di Brigate rosse. L’invisibile, gli avvenimenti della Spiotta si rivelano l’anello debole e enigmatico del crescendo terroristico degli anni Settanta. Un evento dimenticato. Lo stesso Bruno, il figlio del carabiniere Giovanni D’Alfonso ucciso dalle BR, attende da anni una risposta definitiva: vorrebbe conoscere tutta (o l’unica) verità da chi ideò e partecipò al rapimento Gancia e al terribile scontro a fuoco che ne seguì.

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Simona Folegnani Berardo Lupacchini

BRIGATE ROSSE L’invisibile Dalla Spiotta a via Fani dal rapimento Gancia al sequestro Moro

© Edizioni Falsopiano - 2021 via Bobbio, 14 15121 - ALESSANDRIA www.falsopiano.com Progetto grafico e impaginazione: Daniele Allegri Per le immagini di questo libro: copyright dei relativi detentori Per la copertina: © Can Stock Photo/Pinkomelet In seconda di copertina: un’immagine di repertorio dell’appuntato Giovanni D’Alfonso In terza di copertina: una pagina de “La Stampa” del 4 maggio 1974 In quarta di copertina: un disegno, presente nel fascicolo processuale, attribuito all’ignoto brigatista presente alla Spiotta Prima edizione - Dicembre 2021


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