
Ho accolto con entusiasmo e con vivo compiacimento la proposta della preside del CPIA, dr.ssa Alessandra De Cecchis, di realizzare all’interno dell’istituto penitenziario i laboratori di pittura e di scrittura, tenuti dalla responsabile del progetto prof. Eugenia Tabellione.
Il laboratorio di pittura è stato ideato per dare ai detenuti la possibilità di esprimersi attraverso le immagini, superando i limiti della comunicazione verbale, spesso dovuti anche a barriere linguistiche.
Il laboratorio “Labor Art” ha fornito una formazione di tipo pratico, con l’obiettivo di sperimentare la pittura come strumento per praticare una gestualità nuova, per prendere fiducia nelle proprie capacità pratiche, per aumentare la capacità di attenzione e di concentrazione, per recuperare un’immagine positiva di sé: l’arte rappresenta infatti un linguaggio universale, capace di abbattere le numerose barriere, linguistiche e non, della comunicazione verbale. Al corso ha partecipato un crescente numero di detenuti e la dimensione non verbale dell’arte ha permesso ai detenuti di esprimere con mezzi semplici importanti contenuti personali.
Nel corso degli incontri del laboratorio di scrittura “Verba volant” sono stati svolti esercizi di scrittura utilizzando varie metodologie e si è ascoltato quello che i detenuti hanno scritto durante la settimana, dando ai corsisti la possibilità di raccontare e raccontarsi, o anche scritti e poesie proposti dalla docente.
La scrittura può essere un importante strumento per la ricerca interiore, per rivisitare la propria vita, dare voce a momenti belli e brutti, per recuperare parti di sé, per rielaborare i sentimenti negativi, per riacquisire consapevolezza e riscoprire la molteplicità della propria individualità, per imparare dai propri errori e riprendere in mano la propria vita.
Ringrazio di cuore la Preside del CPIA, dr.ssa Alessandra De Cecchis, e la docente Eugenia Tabellione, per la pronta ed incondizionata disponibilità e per l’impegno profuso nella realizzazione dei laboratori, ed il Capo area educativa dr.ssa Sabrina Paris, che ha assicurato il coordinamento delle attività con la consueta professionalità ed esperienza.
IL DIRETTORE DELLA CASA CIRCONDARIALE DI AVEZZANO
Maria Celeste D’Orazio
Questo libretto raccoglie alcuni dei lavori realizzati dai detenuti della Casa Circondariale di Avezzano, nell’ambito dei progetti “Labor Art” e “Verba volant”, proposti dalla Prof.ssa Eugenia Tabellione, docente del CPIA L’Aquila.
L’idea di promuovere, attraverso attività di tipo laboratoriale, le capacità espressive dei detenuti, attraverso la pittura e la scrittura, nasce dalla consapevolezza che queste forme d’arte rappresentano, per chi vive all’interno di un Istituto di pena, un’occasione per raccontarsi, per esprimere il proprio vissuto, un modo per cercare una speranza e trovare uno spazio di libertà che, altrimenti, non è consentito.
La pittura e la poesia diventano allora un mezzo per conoscere e riconoscere le proprie emozioni e quelle altrui, per ripensare le relazioni e acquisire consapevolezza delle proprie possibilità.
In questo senso crediamo che l’offerta formativa portata dal CPIA L’Aquila all’interno della Casa Circondariale di Avezzano sia stata un’occasione che abbia contribuito a costruire/ricostruire il percorso di autonomia dei detenuti e ad orientare il loro Progetto di vita.
Questi lavori ne sono la testimonianza.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof.ssa Alessandra De Cecchis
“Si sbaglia ma non si deve restare sbagliati” (Papa Francesco, 2021)
LABOR ART e VERBA VOLANT laboratori didattico-creativi nella
Casa Circondariale di Avezzano (AQ)
L’arte da sempre accompagna l’esistenza umana, arricchendola di sensazioni tali da favorire uno stato di benessere emotivo. Il processo artistico attiva una metamorfosi dei sentimenti e della percezione del sé, gratificante e motivante.
Il laboratorio di pittura “Labor art” e il laboratorio di scrittura creativa “Verba volant”nascono con l’intento di offrire alla popolazione carceraria della Casa Circondariale di Avezzano la possibilità di esplorare, attraverso l’arte, la propria identità in un modo nuovo, di ridurre lo stress e migliorare l’autostima. All’interno di questi spazi, le diverse estrazioni sociali, culturali e di provenienza si sono annullate, in favore di un clima collaborativo e positivo. Quarantuno detenuti, da gennaio a maggio, hanno partecipato attivamente ai due laboratori esprimendo le proprie idee e aspirazioni. Poesie, haiku e più di 160 opere pittoriche rappresentano una forma di riscatto e di catarsi, da un prima che si vorrebbe cancellare e che pesa giorno dopo giorno.
Nella sala polivalente, gli animi si rasserenano, si sorride, vengono canticchiate melodie che fanno da sottofondo a chi è intento a comporre nuove prospettive di una soggettività che trova riscontro e apprezzamento. La bellezza delle opere create apre degli orizzonti, per alcuni mai visti prima, forieri di speranza e cambiamento. L’esperienza estetica diffonde un’energia che coinvolge tutti i protagonisti, consci di far parte di un processo conoscitivoemotivo che disegna risonanze interiori relative ai propri vissuti e ai propri mondi relazionali. Il tempo cronologico sembra sospeso, trasportando tutti in una dimensione altra, dove si fermano i pensieri ed affiorano le emozioni.
Come docente e artista termino questa straordinaria esperienza con un’ulteriore conferma: l’arte è un approdo salvifico, capace di rinnovare la vita e l’anima.
21/06/2024
LA DOCENTE REFERENTE DEI LABORATORI
Prof.ssa Eugenia Tabellione