Editore: Pacini Editore Srl, via Gherardesca 1, 56121 Pisa | Direttore Responsabile: Eleonora Mancini Indirizzo della redazione: via Gherardesca 1, 56121 Pisa | Registrato Tribunale di Pisa n. 6/2020 del 4.11.20 Tipografia: Industrie Grafiche Pacini, via Gherardesca 1, 56121 Pisa
UNA INIZIATIVA DI CAMERA DI COMMERCIO DELLA TOSCANA NORD-OVEST
Patrizia Alma Pacini
direttore editoriale eXL
Tenere il ritmo
Staying in Rhythm
Energia è la parola chiave di questo nuovo numero di eXL ma è anche un tema talmente cardinale del nostro presente da evocare l’idea delle “fonti” (fossili, rinnovabili), che in fondo è una delle molteplici forme dell’energia. In greco indica il lavoro, l’azione, la capacità di agire, ed è chiaro che si identifica con la vitalità, con la dimensione della vita.
quasi naturale cambiare prefisso e pensare a sinergia. Agire insieme, operare in sintonia. In fondo questa è anche la filosofia di eXL che, unendo tante eccellenze, crea e rinnova energia in una positiva circolazione di idee e di risultati.
Abbiamo voluto quindi approfondire questo tema provando a raccontare le tante facce dell’energia che un territorio vivo e vitale come il nostro è capace di trasformare in produttività, risultati, creatività. Raccontiamo storie di successi imprenditoriali, nati dalla curiosità e dall’ingegno creativo, e anche storie di progetti che dall’energia della natura e dalla sua osservazione cercano di imitare e produrre nuove energie per migliorare le nostre vite. Perché c’è un grande bisogno di energia. E l’uomo per primo ne ha bisogno per se stesso. La modernità e l’era globale richiedono sforzi di performance e questo è talora incompatibile con i ritmi con i quali noi umani siamo “programmati”. La perdita di ritmo intacca l’equilibrio e crea disordine innescando un meccanismo negativo che di fatto ci depotenzia e ci toglie energia. Abbiamo scelto di aprire questo numero parlando di sonno e di benessere, di nutrizione e di alimentazione, perché prendersi cura di se stessi e vivere in modo sano ed equilibrato allena corpo e mente a resistere fino a finire la corsa. Mentre parliamo di energia osservando il nostro territorio viene
Energy is the key word of this new issue of eXL, but it is also such a central theme of our present time that it naturally evokes the idea of “sources” (fossil, renewable) – one of the many forms that energy can take. In Greek, it means work, action, the ability to act, and it clearly aligns with vitality, with the very dimension of life.
That’s why we have chosen to explore and share the many faces of energy and how our vibrant and lively region can transform it into remarkable results of productivity and creativity.
In these pages, we are telling stories of entrepreneurs, who’ve turned their curiosity and creativity into successful ventures and into projects inspired by natural energy, who, from the observation of the energy of nature, seek to imitate and produce new forms of energies to improve our lives style. As actually there is a great need for energy – and mankind first needs energy for living.
That’s why we’re opening this issue with articles on sleep, wellness, nutrition, and food – because taking care of our health helps us build the strength and balance we need to keep going, body and mind. And as we talk about energy in relation to our region, it feels natural to shift the focus to synergy – people and ideas working together in harmony. That’s what eXL is all about: bringing together different forms of excellence to generate and renew energy in a continuous flow of positive ideas and results.
In questo numero
Edizione digitale, aggiornamenti e notizie su:
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In collaborazione con Partner
Le firme eXL
Ugo Faraguna Andrea Dini
Chiara Galletti
Leonida Gizzi Luca Linari Davide Mainardi
Giovanni Gravina
Direttore Editoriale
Patrizia Alma Pacini
Direttore Responsabile
Eleonora Mancini
Segreteria di Redazione
Laura Magli Redazione
Margherita Cianchi, Luca Fracassi, Chiara Lazzaroni, Silvia Maculan, Nicola Maggi, Michele Nardini, Andrea Pantani, Alberto Susini, Carlo Venturini
Comitato Scientifico
Giuseppe Anastasi, Francesco Baldini, Tiberio Daddi, Luigi Doveri, Manrico Ferrucci, Diego Fiorini, Leonida Gizzi, Andrea Madonna, Stefano Marmi, Andrea Piccaluga, Corrado Priami, Valter Tamburini, Riccardo Toncelli
Progetto grafico e impaginazione
Margherita Cianchi
Realizzazione editoriale e stampa
Pacini Editore Srl, Pisa
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Questa rivista utilizza vernice e plastificazione antibatteriche
Comune di Pisa
Energia vitale primo piano
RICERCA E TECNOLOGIA
PER UNO STILE CORRETTO ED EQUILIBRATO
Vital Energy Research and Technology for a Balanced and Healthy Lifestyle
DORMIRE CON QUALITÀ
Le soluzioni innovative di SleepActa per una corretta igiene del sonno
SleepActa: Towards Better Sleep Quality
DI UGO FARAGUNA*
Un riposo notturno di adeguata qualità si configura come un elemento imprescindibile per il mantenimento ottimale delle capacità fisiche e cognitive, esercitando un influsso diretto sull’efficienza nello svolgimento delle attività quotidiane. La sua importanza trascende la mera sensazione di benessere, costituendo un fondamento per l’efficacia in molteplici ambiti dell’esistenza, dal contesto professionale all’ambito accademico, dalle interazioni sociali alle attività ricreative.
Recupero energetico e attenzione
Durante il sonno – e in particolare il sonno non REM più profondo – l’organismo implementa processi biologici cruciali di ristoro energetico e riparazione tissutale. Tale recupero somatico e mentale permette l’ ottimizzazione di varie funzioni cognitive , delle capacità di mantenere l’attenzione focalizzata per lunghi periodi di tempo. Un sonno ristoratore favorisce il consolidamento mnemonico, l’ottimizzazione delle funzioni cerebrali superiori e l’incremento della concentrazione.
Viceversa, la privazione di sonno o una qualità del riposo insufficiente possono inficiare
in modo considerevole l’abilità di focalizzazione, la persistenza dell’attenzione e l'efficienza nell’elaborazione delle informazioni, con l’associata compromissione delle prestazioni individuali.
Tutela del dipendente: benefici aziendali e salvaguardia della salute
L'investimento nel benessere del sonno dei collaboratori si configura come una strategia aziendale lungimirante e improntata alla responsabilità sociale.
Un riposo adeguato non solo concorre all'incremento della produttività, alla riduzione della probabilità di errori e al miglioramento della resilienza allo stress, ma contribuisce in maniera sostanziale alla preservazione della salute a lungo termine dei dipendenti. Un regime di sonno salubre esercita un effetto protettivo nei confronti dell’insorgenza di patologie croniche quali il diabete mellito, le affezioni cardiovascolari e il declino cognitivo precoce.
La promozione di una cultura aziendale orientata all’igiene del sonno implica una cura del capitale umano, favorendo un ambiente lavorativo più sicuro, motivato e performante, tutelando al contempo la salute dei propri collaboratori.
OROLOGIO biologico#
SleepActa: soluzioni avanzate per il monitoraggio del sonno e l'ottimizzazione energetica
Forte di una consolidata tradizione scientifica radicata nel prestigioso ambito della neurofisiologia pisana, SLEEPACTA si posiziona come azienda all'avanguardia nel settore del monitoraggio del sonno. Originata dall’eccellenza della ricerca condotta presso il Sonnolab dell’Università di Pisa, SleepActa sviluppa e offre a professionisti e aziende so-
| primo piano
luzioni personalizzate e innovative per l'analisi e il miglioramento della qualità del riposo. L’obiettivo primario consiste nel fornire strumenti concreti volti all'ottimizzazione del sonno, promuovendo una condizione di piena energia, benessere e performance ottimali.
Il Sonnolab: un ecosistema di ricerca pisano all’avanguardia
Il percorso di SleepActa origina nel Sonnolab, un ambiente di ricerca unico fondato nel 2012 presso lo storico Istituto di Fisiologia dell’Università di Pisa. Questo luogo, ricco di storia e di scoperte, ha rappresentato un terreno fertile per importanti contributi scientifici nel campo della neurofisiologia. Figure di spicco come Giuseppe Moruzzi, pioniere nella comprensione dei meccanismi del sonno e della veglia, hanno lasciato un’eredità significativa che continua a ispirare la ricerca. Il Sonnolab, erede di questa tradizione, ha svolto un ruolo cruciale nello sviluppo delle competenze e delle tecnologie che sono alla base dell’attività di SleepActa, fungendo da incubatore di idee e innovazione.
Un approccio multidisciplinare allo studio del sonno e dei ritmi biologici
Le attività di ricerca del Sonnolab, che ha visto in questi anni la partecipazione di oltre 100 persone tra medici, studenti, docenti, dottorandi e tecnici, si concentrano su due aree principali:
ཤ la FISIOLOGIA DEL SONNO E DEI DISTURBI DEL SONNO: studio dei meccanismi che regolano il riposo, delle patologie correlate e delle possibili soluzioni terapeutiche, con un focus sull’utilizzo di strumenti di telemedicina basati su sensoristica indossabile e intelligenza artificiale.
ཤ la FISIOLOGIA DEI RITMI CIRCADIANI e il loro impatto sulle performance cognitive e affettive: esplorazione dell’influenza dell’orologio biologico interno sulle capacità mentali,
le emozioni e le decisioni quotidiane, con particolare attenzione all’impatto sulla salute e sullo stile di vita.
Un team di esperti e una solida rete di collaborazioni
Il Sonnolab si distingue per un forte spirito di collaborazione, che si riflette nella composizione del suo team di ricerca, comprendente medici, ingegneri, statistici, psicologi ed esperti di scienze sociali. Questo approccio multidisciplinare permette di affrontare le sfide della ricerca sul sonno in modo completo e integrato. Nel corso degli anni, il centro ha formato numerosi giovani talenti, contribuendo alla crescita di una nuova generazione di ricercatori nel campo delle neuroscienze e producendo circa 100 pubblicazioni su riviste internazionali di rilievo.
Il Sonnolab ha inoltre costruito un ponte solido tra la ricerca accademica e il mondo esterno, collaborando con istituzioni prestigiose a livello internazionale come l’ETH di Zurigo, la University of Wisconsin-Madison, la Oxford University e l’Università di Amsterdam. A livello territoriale, le sinergie con la Scuola Superiore Sant’Anna, la Fondazione Stella Maris, la Scuola Normale Superiore e l’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana favoriscono la traduzione delle scoperte scientifiche in applicazioni pratiche. Queste collaborazioni hanno portato allo sviluppo e alla validazione di algoritmi di intelligenza artificiale per l’analisi del sonno tramite smartband indossabili e per la rilevazione di parametri fisiologici importanti.
SleepActa: l'evoluzione dell’innovazione per il benessere del sonno e della veglia
Fondata nel 2017 come spin-off dell’Università di Pisa, SleepActa rappresenta la naturale evoluzione di questo percorso di ricerca. L’azienda nasce con la missione di portare sul mercato le competenze e le tecnologie
sviluppate nel Sonnolab, offrendo soluzioni innovative per il monitoraggio, l’analisi e il miglioramento del sonno. SleepActa incarna lo spirito imprenditoriale che anima il Sonnolab, trasformando la conoscenza scientifica in strumenti concreti per migliorare la consapevolezza dell’importanza del sonno e il benessere delle persone.
La visione di SleepActa è chiara: rendere accessibili le conoscenze scientifiche sul sonno, sviluppando tecnologie che permettano a tutti di monitorare la propria salute, comprendere i propri ritmi biologici e ottimizzare il proprio riposo, integrando la scienza del sonno nella vita quotidiana.
Dormi: la soluzione tecnologica di SleepActa per un sonno ristoratore
Forte delle solide basi scientifiche fornite dal Sonnolab, SleepActa ha sviluppato Dormi, un sistema completo e all'avanguardia per il monitoraggio e l'analisi del sonno.
Questo strumento rappresenta la perfetta sintesi tra le più recenti scoperte della neurofisiologia e le potenzialità delle tecnologie digitali. Attraverso Dormi, SleepActa si propone di rivoluzionare il modo in cui le persone si prendono cura del proprio sonno, offrendo strumenti accurati, semplici e personalizzati per comprendere e migliorare la qualità del sonno, promuovendo una maggiore consapevolezza dell'importanza di un riposo veramente ristoratore per il benessere fisico e mentale.
*Amministratore unico di SleepActa
Il più avanzato e affidabile algoritmo di intelligenza artificiale per una diagnostica semplificata del ciclo sonno-veglia
including work and study, social relationships, and leisure activities.
Built on a solid scientific tradition rooted in the prestigious field of Pisa neurophysiology, SleepActa positions itself as a leading company in the sleep monitoring sector.
Born from cutting-edge research at the Sonnolab of the University of Pisa, SleepActa offers professionals and companies personalized, innovative solutions to analyze and improve sleep quality. Its primary goal is to make scientific knowledge about sleep accessible, through technologies that allow everyone to monitor their health, understand their biological rhythms, and optimize their rest – bringing sleep science into everyday life.
Adequate nighttime sleep is essential for maintaining optimal physical and cognitive function, as it directly influences performance in daily activities. Its importance goes beyond the simple perception of well-being – it serves as a critical foundation for effectiveness across many areas of life,
SleepActa’s solutions for restorative sleep include Dormi, a comprehensive and stateof-the-art system for sleep monitoring and analysis. Dormi represents the perfect synthesis of the latest advancements in neurophysiology and the potential of digital technology.
GENERARE BENESSERE
Lo stile Gensan: equilibrio e consapevolezza per risultati senza scorciatoie
The Gensan Way
DI ELEONORA MANCINI
Da una joint venture tra l’Istituto Gentili e Sanofi nasce nel 1995 Gensan che, da subito, si impone tra le prime tre aziende italiane nel settore degli integratori e dell’energy multipower. Dal 2017 alla guida di Gensan, come amministratore de -
Dottor Di Martino, per lei Gensan deve “migliorare la vita delle persone”. In che senso?
“Quando nel 2017 ho preso le redini dell’azienda che fa parte della holding MDM, assieme ad Abiogen e a Galileo Research, mi sono preoccupato di capire cosa Gensan fosse e dove volesse andare, provando a comprendere il mercato in cui si muoveva. Illuminante fu una valutazione emersa da un focus group: Gensan non riusciva a essere empatica con gli utenti. Da lì abbiamo aperto una nuova strada di radicale cambiamento che si basa sulla consapevolezza che il benessere
legato, arriva Edoardo Di Martino che ne cambia la filosofia con l’obiettivo di collegare ancora di più l’azienda al milieu scientifico e farmaceutico e contribuire alla diffusione di una più consapevole cultura del benessere.
#Edoard
deve essere ricercato in un equilibrio tra alimentazione e allenamento”.
Per questo la nuova filosofia dell’azienda prevede la presenza di professionisti.
“Sì, la collaborazione con professionisti della nutrizione. Direi che abbiamo voluto accorciare le distanze e fornire a chi si interfaccia con i nostri prodotti informazioni complete, autorevoli e scientificamente supportate. Tra le collabo-
Gli integratori Gensan propongono uno stile di vita
razioni di cui andiamo più fieri c’è quella con il dottor Edoardo Tacconi, biologo nutrizionista e chinesiologo, con l’obiettivo comune di creare formulazioni uniche e supportate da studi scientifici e di concentrare molti sforzi nella divulgazione scientifica grazie al GensanMag e contenuti social”.
Migliorare la vita delle persone ha a che fare con il benessere, con l’energia.
“Energia e benessere si conquistano con lo stile di vita e Gensan commercializza integratori che supportano le persone nel raggiungere questi obiettivi. Ma indirizzare a questo risultato è compito dei professionisti, solo loro possono abbattere le scorciatoie e i falsi miti che oggi vanno di moda e ci vengono proposti attraverso i social o modelli di riferimento spesso irraggiungibili. Per ottenere una buona performance sportiva o avere un fisico allenato servono energie che si conquistano e si mantengono attraverso corretti comportamenti. L’integrazione è importante ma bisogna usarla in modo consapevole”.
Oggi l’offerta e quindi la percezione del bisogno di integratori ha raggiunto importanti vette.
“Tutte le generazioni, in particolare la mia, di persone tra i 30 e i 40 anni, hanno tantissimi stimoli e poco tempo per concentrarsi nel mantenere costanti le proprie abitudini finalizzate a una vita sana. Il work life balance è difficile da ottenere e spesso gli obiettivi diventano fonte di stress. Lavorare su cibo, sonno e sport permette di avere più energia. Gensan fa divulgazione anche attraverso un magazine online (www.gensan.com/mag) per inserirsi nel contesto giusto, nell’ambito
cioè di una alimentazione equilibrata che preveda un utilizzo consapevole degli integratori finalizzati a raggiungere obiettivi con comportamenti corretti. Ecco perché puntiamo molto sull’approccio dei professionisti della nutrizione che oggi sono orientati all’educazione alimentare piuttosto che a diete temporanee con cui si raggiungono obiettivi altrettanto temporanei”.
Gensan was founded in 1995 as a joint venture between Istituto Gentili and Sanofi, and quickly became one of Italy’s top three companies in the supplements and energy multipower sector.
In 2017, Edoardo Di Martino took over as CEO, bringing a new vision: to strengthen the company’s ties with the scientific and pharmaceutical communities and promote a more informed culture of well-being.
Energy and well-being come from lifestyle choices – and Gensan offers supplements that support just that: a lifestyle. But it's up to health professionals to guide people toward this goal, helping them see beyond shortcuts and the false myths often promoted by social media or unrealistic role models.
Achieving good athletic performance or maintaining a fit body requires energy –and that energy comes from sustainable, healthy habits. Supplementation can be helpful, but it must be used responsibly and consciously.
In today’s fast-paced world, work-life balance is hard to achieve, and personal goals often become a source of stress. But working on nutrition, sleep, and physical activity can help restore energy and well-being.
To further this message, Gensan also promotes awareness through its online magazine (www.gensan.com/mag), offering content focused on balanced nutrition and responsible use of supplements to support healthy, goal-oriented behaviors.
TENSIONE CREATIVA
PharmaNutra, come nasce un’idea di successo.
Intervista ad Andrea Lacorte
PharmaNutra: Turning Ideas into Success
DI ELEONORA MANCINI
Imprenditore ma prima di tutto ‘inventore’, come nella grande tradizione italiana. Con curiosità e ingegno creativo Andrea Lacorte, presidente e amministratore esecutivo del GRUPPO PHARMANUTRA SPA , ha
Dottor Lacorte, come nasce “l’invenzione”?
“Quarant’anni fa, dopo la laurea in veterinaria, lavoravo come nutrizionista animale. Dieci anni dopo inizio a interessarmi di nutrizione umana: a quel tempo l’industria della nutrizione era focalizzata sui neonati. Spinto da una forte curiosità inizio a esplorare e a studiare il campo della nutrizione umana e a condurre diversi studi facilitato dalle nozioni universitarie di nutrizione generale. In questa esplorazione mi guidavano la curiosità e la voglia di innovare. Più mi rendevo conto di muovermi in un campo per niente affollato più capivo che esistevano molte necessità che non erano coperte”.
Per esempio?
“Vidi che l’anemia era la più grande patologia nutrizionale al mondo: 1,8 miliardi di persone anemiche che non venivano curate oppure dovevano sottoporsi a iniezioni di ferro in vena. Da questa esperienza e dopo molti
tracciato una nuova strada nel complesso intreccio tra nutrizione, ricerca e farmaceutica. In meno di venti anni PharmaNutra si è difatti imposta a livello mondiale con i suoi prodotti tanto innovativi quanto efficaci.
studi, ricerche, investimenti è nato uno dei nostri più famosi brevetti, il nostro primo successo: il ferro sucrosomiale, la tecnologia innovativa di ferro orale che migliora l’assorbimento e la tollerabilità gastrointestinale rispetto ai comuni integratori di ferro, e che riduce gli effetti collaterali”.
Una grande scommessa.
“Lo fu davvero. Con mio fratello Roberto, che è dottore commercialista, decidemmo di provarci. Fummo temerari, perché volevamo produrre e vendere cose che prima di noi non esistevano. La filosofia di un imprenditore è però quella di non vendere mai cose che gli altri possono fare. Eravamo determinati e credevamo in questo progetto. Ci confrontavamo con le aziende farmaceutiche classiche e questo ci faceva desiderare di essere innovatori nelle scelte e nel sistema di gestione dell’azienda. Volevamo crescere ed emergere”.
Quando parla di contaminazione si riferisce ai suoi studi universitari.
“Sì, essi sono stati una base fondamentale per accendere la mia curiosità, scovare la radice di processi e fenomeni, trovare il modo di replicare gli effetti positivi ed essere innovativi. Un esempio di questo è il nostro Cetilar”.
Cetilar è tra i vostri prodotti di punta. Come nasce?
“Dai miei studi sui lipidi, un campo che attira costantemente il mio interesse. Cetilar viene usato per i dolori articolari: contiene alcuni lipidi che hanno forti azioni antalgiche, antidolorifiche e antiinfiammatorie. Come è noto esistono degli oli che hanno proprietà lenitive, decidemmo quindi di approfondire questo aspetto partendo dai grassi prodotti dai roditori quando vanno in letargo. Con grande determinazione e un significativo lavoro di ricerca e di laboratorio, guidati dal professor Bondioli, siamo riusciti a ottenere egregi risultati usando l’olio di soia e da esso acidi grassi cetilati, componenti principali dei nostri prodotti per la riduzione del dolore muscolo-scheletrico”.
I risultati richiedono molti tentativi.
“Per un’idea concretizzata, ci sono alle spalle decine e decine di tentativi che vanno male. Ogni anno produciamo circa 200 prototipi che vengono sottoposti a valutazioni biologiche da nostri biologi di altissimo profilo nei nostri laboratori di altissima tecnologia. Dai 50 migliori prototipi selezioniamo poi il più promettente. Investiamo in ricerca tra i sette e gli otto milioni di euro all’anno e in brevetti ne spendiamo circa 800mila”.
La ricerca è tensione verso un risultato, come nello sport, a cui PharmaNutra è ormai inscindibilmente associata.
“Il marchio Cetilar, in particolare, è posizionato nello sport, non solo professionistico o paralimpico. Lo sport è nel dna della nostra azienda e i suoi valori sono perfettamente coerenti con la nostra filosofia”.
Entrepreneur, but above all an “inventor” – in true Italian tradition. With curiosity and creative ingenuity marking the start of his journey, Andrea Lacorte, President and Executive Director of PharmaNutra Group, has forged a new path through the complex intersection of nutrition, research, and pharmaceuticals. In less than twenty years, PharmaNutra has established itself worldwide thanks to products that are not only innovative but also unique and effective.
Driven by deep curiosity and a desire to innovate, Lacorte – drawing on academic studies in veterinary medicine and general nutrition – began exploring human nutrition, an area largely overlooked by the industry in the 1990s. At the time, anemia was the world’s most widespread nutritional disorder. After years of research, study, and investment, Lacorte and his company developed one of their most well-known patents: Sucrosomial® Iron – a groundbreaking oral iron delivery technology that improves absorption and gastrointestinal tolerance compared to traditional iron supplements, while reducing side effects.
Another standout success is Cetilar®, a product born from observation and cross-disciplinary insight. Used for joint pain relief, Cetilar contains lipids with strong analgesic, pain-relieving, and anti-inflammatory properties. Inspired by how rodents naturally produce protective fats during hibernation, PharmaNutra’s labs replicated the effect using soybean oil, extracting cetylated fatty acids – now the key ingredients in their products for relieving musculoskeletal pain.
L’ENERGIA DEGLI ALIMENTI
L'importanza di conoscere il valore nutrizionale dei cibi e non solo le calorie
The Energy of Food
DI GIOVANNI GRAVINA*
Il cibo è l’energia indispensabile per la vita.
L’unica fonte energetica per il nostro organismo sono gli alimenti di cui ci nutriamo. Tut-
Cibo e calorie
Oggi, quando si parla di cibo, spesso si fa riferimento alle chilocalorie. In fisica la caloria è un’unità di misura dell’energia. Le conoscenze della fisica applicate alla biologia hanno permesso di definire la quantità di energia che ogni macronutriente mette a disposizione dell’organismo: 9 kcal per ogni grammo di grassi, 4kcal per ogni grammo di proteine o carboidrati, e questa energia, che deriva dagli alimenti, è trasformata a livello cellulare e resa disponibile all’organismo.
Le calorie non si mangiano
Ogni alimento possiede un suo specifico valore calorico, come riportato nelle tabelle nutrizionali, cioè fornisce quella determinata quantità di energia al nostro organismo. Ma gli alimenti non sono calorie e, in realtà, non mangiamo calorie.
Ogni alimento fornisce, in quantità e composizione variabili, diversi nutrienti che, una volta ingeriti e assorbiti, vanno incontro a complessi cambiamenti strutturali (chimici e biochimici) che indichiamo con il nome di metabolismo. Sono i diversi componenti di ogni alimento, assorbiti, immagazzinati attraverso vari pro-
te le attività biologiche, anche durante il riposo e il sonno, dipendono dalla nostra alimentazione.
cessi metabolici, a fornire l’energia necessaria alle attività vitali dell’organismo. Le calorie esistono quindi solo nel momento in cui il sistema digerente scompone un alimento nei suoi componenti. Nella nutrizione limitarsi a valutare le kcal sarebbe come esprimere solo in decilitri tutti i liquidi necessari al funzionamento di un motore, senza distinguere tra carburante, acqua, olio dei freni e del motore.
Una caloria non è una caloria
Conoscere il valore calorico degli alimenti, seppure utile, e comodo, non permette di valutare il loro reale valore nutrizionale. Ad esempio, anche se in termini di calorie un avocado di 150g ha lo stesso valore di 100g di pasta (entrambi apportano circa 350 kcal), in termini nutrizionali i due alimenti sono ben diversi: l’avocado infatti fornisce molti grassi, poche proteine e pochi carboidrati, la pasta al contrario apporta molti carboidrati, poche proteine e pochissimi grassi. Inoltre in termini di micronutrienti l’avocado fornisce il triplo di potassio rispetto alla pasta, ha più fibre e contiene vitamina A, vitamina C e vitamina E, assenti nella pasta. In sintesi, per i processi energetici del nostro organismo, il valore nutrizionale di un alimento è ben più importante
del valore calorico. Sappiamo infatti che, qualitativamente, i grassi dell’olio di oliva non sono paragonabili a quelli della salsiccia, e che le proteine delle uova sono ben diverse da quelle dei fagioli così come i carboidrati della pasta rispetto a quelli del riso.
Calorie e nutrienti
Per valutare l’effettivo valore nutrizionale di una dieta quotidiana non possiamo riferirci solo alle calorie. È necessario piuttosto riferirsi a cosa effettivamente serve al nostro organismo, tenendo presente che, a parità di apporto calorico, le calorie fornite da ogni alimento vengono metabolizzate in modo diverso a seconda della composizione di quell’alimento Ogni macronutriente, infatti, esercita effetti diversi sul metabolismo, sugli ormoni, sulla glicemia e sull’appetito. I carboidrati, ad esempio, vengono digeriti e assorbiti rapidamente, con un rapido aumento della glicemia. Questo porta a un aumento della produzione di insulina, che a sua volta può favorire l’accumulo di grasso. I grassi, invece, vengono digeriti e assorbiti più lentamente, e hanno un effetto meno marcato sulla glicemia. Inoltre, i grassi sani, come quelli contenuti negli oli vegetali, nei semi e nella frutta secca, possono aiutare a controllare l’appetito. Per questo è necessario puntare sull’associazione, sulla qualità e sulla varietà degli alimenti assunti nei diversi pasti della giornata, per meglio soddisfare le necessità energetiche del nostro organismo.
Cibo, energia e piacere
Infine occorre ricordare che i diversi alimenti, utili ai processi biologici, con i loro sapori, nutrono anche la mente. Raccomandazioni e commenti negativi (più o meno giustificati) in materia di nutrizione sottolineano i rischi di un’alimentazione incongrua, ma occorre anche tenere presente la dimensione fondamentale del cibo che è quella del piacere. Per questo in genere consumiamo cibi che ci piacciono e troviamo gradevoli, un’esperienza che, fin dalla nascita, esprime il significato più pieno dell’atto di nutrirsi. Mangiare bene quindi, non è solo questione di calorie e nutrienti, ma anche di gusto, di sensorialità, di sostenibilità, di convivialità, e tutto ciò, in effetti, rappresenta l’energia realmente necessaria per il benessere, una buona salute e la vita stessa.
*Medico specialista in Endocrinologia, malattie metaboliche e della nutrizione, Casa di Cura San Rossore, Pisa
Food is the essential energy for life. The only source of energy for our bodies comes from the food we eat. Every biological activity – even during rest and sleep –depends on our diet. Today, when we talk about food, we often refer to kilocalories. Every food has a specific caloric value, as shown on nutritional labels – meaning it provides a certain amount of energy to our body. But food is not just calories – and we don’t actually eat calories. Each food item provides a mix of nutrients, in different amounts and combinations, that – once ingested and absorbed – undergo complex structural changes (chemical and biochemical), a process we call metabolism. Knowing the caloric value of foods, while useful and convenient, doesn’t tell us much about their true nutritional value. For example, even though a 150g avocado and 100g of pasta each contain about 350 kcal, nutritionally, they’re completely different: Avocado is rich in fats, low in proteins and carbs; pasta is high in carbs, low in proteins, and contains almost no fats. In terms of micronutrients, avocado provides three times more potassium than pasta, has more fiber, and contains vitamins A, C, and E – which pasta lacks entirely. In short, when it comes to the body’s energy processes, the nutritional quality of food is far more important than just its calorie count. To truly assess the nutritional value of a daily diet, we can’t rely on calories alone. What really matters is what the body actually needs – keeping in mind that, even with the same number of calories, foods are metabolized differently based on their composition.
Nel lavorare a questo numero incardinato sull’energia, la nostra Redazione ha vissuto una dolorosissima perdita per la morte di Francesco Ceccarelli.
Amico, collega e grande professionista, Francesco era il responsabile dell’Ufficio Stampa della Scuola Superiore Sant’Anna.
La Direzione, la Redazione e il Comitato scientifico desiderano dedicare questo numero alla memoria di Francesco, sempre instancabile e operoso, sempre presente e propositivo, sempre fecondo di idee e di soluzioni.
Francesco incarnava in concreto la parola chiave di questo numero di eXL, col suo essere sempre in moto, in un moto corporeo e intellettuale. Da grande professionista quale egli era e, per alcuni di noi, anche un costante punto di riferimento, Francesco non risparmiava le proprie energie perché viveva nella perenne tensione di finire la corsa e tagliare il traguardo. Un traguardo a cui arrivava in verità da gregario, accompagnando l’istituzione per cui lavorava passo dopo passo fino alla luce dei riflettori e della visibilità. Al limitare di quelle luci sempre si fermava per restare nell’ombra e non cedere alla vanagloria, grande tentatrice nel mondo del giornalismo e dell’Accademia.
Non c’è forse nessun collega della nostra Redazione che in questi anni, e fino a poco prima che ci lasciasse, non abbia chiesto a Francesco Ceccarelli un consiglio, un contatto, uno spunto o un’idea con la certezza che si sarebbe messo al servizio, con spirito di collaborazione e condivisione, lui dall’indole tanto gentile quanto generosa.
Con Francesco eXL perde un professionista eccellente che molto credeva nella rivista e nell’opportunità che essa potesse contribuire a unire le tante importanti realtà del territorio pisano. Francesco credeva nel lavoro di squadra e credeva nel proprio lavoro che ha sempre svolto con grande responsabilità e ammirevole dignità considerandolo una missione per accrescere e diffondere la reputazione della sua Istituzione, divulgare la scienza e i suoi risultati, valorizzare uomini e donne impegnati nella ricerca, aiutare i colleghi. E anche per questo gli siamo grati.
Working on this issue entirely dedicated to energy, our Editorial Office has experienced a very painful loss due to the death of Francesco Ceccarelli.
Francesco, friend, colleague and great professional, was the head of the Press Office of the Scuola Superiore Sant'Anna.
The Direction, the Editorial Board and the Scientific Committee wish to dedicate this issue to the memory of Francesco, always tireless and industrious, present and proactive, always fruitful in ideas and solutions.
Losing Francis means missing an excellent professional who believed in the Magazine and in its major role in unifying the many important realities of the Pisa area.
Francis believed in teamwork as he believed in his own work, which he always carried out with great responsibility and admirable dignity, considering it a mission to enhance and spread the reputation of Scuola Sant’Anna, to divulge science and its results, to value men and women engaged in research, and to help his colleagues. And for this, too, we are grateful to him.
Francesco Ceccarelli
IL POTERE DELLA NATURA
Foglie, vento, batteri: dallo studio dei fenomeni e degli elementi nascono nuovi progetti alla Scuola Sant’Anna
Power of Nature
Michele Nardini
Valorizzare la natura come fonte di risorsa energetica è una nuova frontiera tecnologica che cerca di abbinare la sfida delle energie rinnovabili con quella della sostenibilità ambientale. Negli ultimi anni la Scuola Superiore Sant’Anna si è fatta promotrice di molte iniziative di ricerca che partono dall’osservazione e dallo studio di fenomeni naturali per sviluppare soluzioni innovative integrabili nell’ecosistema. Vediamo una panoramica di questi progetti.
EPIC: dalle foglie l’energia per la microelettronica
I materiali del mondo generano costantemente cariche elettriche. Il processo è invisibile e guidato da reazioni fisiche che avvengono sulla superficie: basta un semplice tocco o il contatto con una singola goccia d’acqua per produrre centinaia di volt. Il processo non avviene solo su materiali ingegnerizzati e potenzialmente critici per l’ambiente, ma anche su superfici biologiche, in particolare la superficie che le foglie usano per la fotosintesi. Il progetto EpiC, finanziato dal Consiglio europeo della ricerca con un ERC, studia la formazione di cariche statiche sulla su-
perficie dei materiali naturali e delle foglie viventi, il loro ruolo in natura e il modo in cui possono divenire fonte di energia per la microelettronica e per piccoli reattori chimici.
Celle a combustibile microbiologiche
Le Microbial Fuel Cells (MFCs) sono dispositivi bioibridi che sfruttano il metabolismo di particolari microrganismi per convertire materia organica in energia elettrica. Pur generando basse potenze, offrono un’alternativa sostenibile in ambienti estremi. Oltre alla produzione di energia, le MFCs funzionano anche come biosensori, rilevando variazioni ambientali attraverso le risposte elettrochimiche dei batteri. Questa doppia funzionalità è alla base di progetti in corso su sistemi autonomi, che integrano le MFCs in robot subacquei per il monitoraggio marino. Nel settore spaziale, ci sono progetti che esplorano il loro impiego in sistemi biorigenerativi e di coltivazione spaziale, per garantire sostenibilità e autonomia nelle missioni di lunga durata.
Progetto MEGA-WAVE: l’energia arriva dalle onde marine
Il progetto europeo MEGA-WAVE PTO affronta la sfida di produrre energia pulita sfruttando il moto ondoso del mare, contribuendo così alla transizione verso emissioni zero. La trasformazione dell’energia delle onde in elettricità richiede tecnologie robuste, capaci di resistere all’ambiente marino e di garantire una produzione energetica a basso costo. Il progetto, al quale partecipa il gruppo Robotic Mechanisms and Materials dell’Istituto di Intelligenza Meccanica, mira a sviluppare un sistema in grado di adattarsi a diversi scenari e di funzionare anche in
presenza di guasti parziali. La soluzione si basa su generatori elettrici modulari e ingranaggi magnetici, che permettono al sistema di resistere a condizioni di sovraccarico senza subire danni.
Progetto EOLO : l’energia a bordo strada
Il progetto EOLO, co-finanziato dalla Regione Toscana, ha affrontato il tema del recupero di energia ventosa a bassa velocità (il cosiddetto microeolico) attraverso lo sfruttamento dello spostamento d’aria prodotto dal traffico automobilistico, ferroviario o di origine naturale
L’Istituto di BioRobotica si è occupato dello sviluppo di palette meccatroniche simili a grosse foglie (come quelle di una magnolia) in grado di oscillare se investite da colpi di vento e di raccogliere l’energia. Cespugli attivi basati su questa tecnologia, e grazie all’interazione elettromagnetica, possono convertire l’oscillazione della paletta in energia elettrica.
Il sistema è stato sperimentato sia in laboratorio che lungo percorsi extraurbani. Ogni gruppo di foglie riesce a estrarre energia in grado di alimentare utenze locali, come illuminazione e infrastrutture per la comunicazione.
Harnessing nature as a source of energy is a new frontier in technology – one that aims to combine the challenge of renewable energy with the goal of environmental sustainability.
The Sant’Anna School of Advanced Studies in Pisa is leading several research initiatives that take inspiration from nature to develop innovative solutions that can be integrated into our ecosystems.
One example is the EPIC project, funded by the European Research Council (ERC), which studies how static charges form on natural materials and living leaves, their function in nature, and how they can be used as energy sources for microelectronics and small-scale chemical reactors.
Green energy can come from leaves –or even the sea.
That’s the focus of the MEGA-WAVE project, which tackles the challenge of generating clean energy from ocean waves. The project supports the transition to net-zero emissions by developing robust, efficient, and sustainable technologies that can withstand harsh marine environments while providing low-cost power.
Energy can also be recovered from overlooked spaces – such as roadsides or unused railway areas.
The EOLO project, co-funded by the Tuscany Region, captures low-speed wind energy (micro-wind) generated by passing vehicles, trains, or natural wind flow. This “harvested” energy, which would otherwise go to waste, is used to power local infrastructure like lighting and communication systems.
INNOVAZIONE
La cartiera del gruppo Sofidel di Kisa in Svezia ha compiuto un grande passo verso la sostenibilità ambientale con una riduzione di 8.500 tonnellate di emissioni di CO2 annue. Questo traguardo è stato reso possibile da una tecnologia innovativa sviluppata da Andritz e Meva Energy, con il supporto dell’Università di Pisa.
Nel processo di produzione della carta tissue, la principale responsabile delle emissioni di gas serra è la fase di asciugatura, in quanto tradizionalmente si impiegano gas ad alte temperature, generati dalla combustione di GPL (gas di petrolio liquefatti) o gas naturale, con un’impronta carbonica superiore a 0,8 kg di CO2 per kg di carta prodotta.
Nello stabilimento di Kisa il GPL fossile è stato sostituito con un gas rinnovabile, il bio-syngas, ottenuto dalla gassificazione termica di biomassa, come pellet di legno. Nel dettaglio, la biomassa è alimentata da un gassificatore ciclonico a temperatura elevata insieme a una quantità di aria che ne permette solo una parziale ossidazione, producendo
un gas composto principalmente da monossido di carbonio, anidride carbonica, idrogeno, metano e azoto. Pur trattandosi di un gas “diluito” e non puro, ha un’alta efficienza energetica. Il residuo solido che rimane, chiamato biochar, può essere riutilizzato come fertilizzante o per altri usi sostenibili.
L’impianto tratta circa 1.200 kg/ora di biomassa, generando fino a 4.200 kW di energia termica grazie al bio-syngas che alimenta i bruciatori delle cappe di asciugatura, con una produzione residua di soli 50 kg/ora di biochar. L’impiego del bio-syngas nella produzione di carta tissue rappresenta una novità assoluta, e per questo motivo è stato necessario uno studio approfondito per valutare ogni aspetto dell’integrazione di questa tecnologia, dall’im-
piantistica alla combustione. Infatti il bio-syngas presenta caratteristiche di combustione estremamente differenti dal combustibile fossile originario, con potere calorifico inferiore (5 MJ/m³ contro 36 MJ/m3 del GPL), minore richiesta di aria (1 m³ aria/m³ bio-syngas contro 23 m³ aria/m³ GPL), oltre che bassa temperatura di combustione (1-600K contro 2.300K per GPL in condizioni stechiometriche). Tali differenze hanno richiesto un approccio progettuale diverso e uno degli aspetti più innovativi è stato l’uso della prototipazione virtuale. Grazie a simulazioni numeriche con tecniche di fluidodinamica computazionale (CFD) e calcolo ad alte prestazioni, è stato possibile testare in modo virtuale il comportamento del bio-syngas all’interno del sistema
di combustione esistente senza dover intervenire subito sull’impianto reale.
Queste simulazioni hanno rivelato che la geometria originale della camera di combustione non fosse adatta a bruciare efficacemente il bio-syngas: la fiamma risultava instabile portando a una combustione incompleta e a un’eccessiva produzione di monossido di carbonio. Sulla base di questi risultati, è stato possibile studiare e testare, sempre in ambiente virtuale, delle modifiche semplici ma mirate nella camera di combustione, e così sviluppare una soluzione finale capace di garantire una fiamma stabile e ben confinata, con emissioni estremamente ridotte. La cartiera è stata riconvertita a settembre 2024.
*Università di Pisa; **Sofidel SpA; ***Andritz Novimpianti Srl
The Sofidel group’s paper mill in Kisa, Sweden has taken a major step towards environmental sustainability with an annual reduction of 8,500 tonnes of CO2 emissions. This goal has been made possible thanks to an innovative technology developed by the company Andritz and Meva Energy, with the support of the University of Pisa.
In the production process of the prod uct named “tissue paper”, the drying phase is the main source for greenhouse gas emissions, as it requires the use of high temperature gases, generated by the combustion of LPG (liquefied petroleum gases) or natural gas, with a carbon footprint of more than 0.8 kg CO2 per kg paper produced. At the Kisa plant, fossil LPG has been replaced by a renewable gas, the “bio-syngas”, obtained from the thermal gasification of biomass as locally-produced wooden pellets. In detail, biomass is fed into a high temperature cyclonic gasifier, along with an amount of air that allows only partial oxidation, producing a gas composed mainly of carbon monoxide, carbon dioxide, hydrogen, methane and nitrogen. Although it is a “dilute” and not a pure gas, it has a high energy efficiency. The solid residue that remains, called biochar, can be reused as a fertilizer or for other sustainable uses. The plant processes about 1,200 kg/hour of biomass, generating up to 4,200 kW of thermal energy thanks to the bio-syngas that powers the burners of the drying hoods, with a residual production of only 50 kg/hour of biochar
La strategia di decarbonizzazione
Futuro “super hot”
Il Cnr studia nuove tecniche di perforazione per sfruttare l’energia della terra e aprire nuove strade all’industria geotermica
Estrarre l’energia dalle rocce caldissime che circondano le intrusioni magmatiche o le camere magmatiche dei vulcani è la nuova sfida dell’industria geotermica. Una fonte di energia rinnovabile che
potrebbe fornire energia 24 ore su 24 in molte parti del mondo, anche in Italia, e soprattutto in Toscana. Per farlo è necessario perforare in profondità (2-6 km) fino a poche centinaia di metri di distanza da un
Andrea Dini*
grande accumulo di magma che sta ancora cristallizzando.
Se sapremo sviluppare nuove tecniche di esplorazione e perforazione, oltre a materiali resistenti a temperature > 400°C, la Toscana potrà diventare un esempio di come trovare soluzioni innovative per rilanciare la geotermia e attuare la transizione energetica.
Il calore interno della Terra è una fonte di energia praticamente inesauribile ma solo in determinate zone del pianeta è utilizzabile per generare energia elettrica. Non basta perforare in zone con flusso di calore elevato per produrre energia geotermica. È necessario intercettare porzioni della crosta terrestre dove i processi geologici hanno confinato in profondità fluidi acquosi ad alta temperatura (120-360°C). Questo fluido geotermico (acqua liquida o vapore) è il vettore energetico che, una volta portato in superficie mediante i pozzi geotermici, ci permette di far girare le turbine dei generatori di corrente. In Toscana siamo stati i primi al mondo, a Larderello nel 1904, a sviluppare la geotermia, e oggi il 30% del fabbisogno elettrico toscano è fornito dall’energia geotermica. I fluidi utilizzati a Larderello sono costituiti da vapore surriscaldato a 300-350 °C intrappolato nelle fratture della roccia a 2.500-4.500 metri di profondità. Il campo geotermico di Larderello è uno dei pochi sistemi a vapore dominante finora scoperti e utilizzati sul nostro pianeta. Purtroppo, non tutte le porzioni “calde” della crosta terrestre contengono fluidi caldi estraibili, né vapore né acqua liquida. Per questo motivo, negli ultimi decenni si è pensato di perforare e iniettare acqua in profondità all’interno di rocce calde e secche (hot & dry rocks, HDR) per generare il fluido geotermico necessario a far girare le turbine. Oggi i sistemi HDR sono teoricamente sviluppabili, tuttavia la cessio-
Le fumarole di Sasso Pisano (campo geotermico di Larderello)
Nella pagina precedente, la centrale geotermica di Serrazzano, Comune di Pomarance
ne del calore dalla roccia al fluido può provocare in pochi decenni un rapido raffreddamento del sistema geotermico, limitandone la sostenibilità economica e rendendoli di fatto una fonte non rinnovabile. L’unico modo per rendere sostenibile e rinnovabile questo tipo di approccio è perforare fino a raggiungere un volume di roccia dove il calore rimosso dal sistema HDR viene continuamente rifornito dai processi geologici. Tale situazione può realizzarsi solo in zone a elevatissimo flusso di calore.
La zona ideale sarebbe quella in prossimità del passaggio tra crosta terrestre e mantello ma in genere è troppo profonda (25-35 km) per essere raggiunta dalle perforazioni. Ci viene in aiuto il magma che, dopo essersi formato per fusione parziale del mantello o della crosta inferiore (800-1200 °C), risale rapidamente verso la superficie senza perdere calore. Il magma può accumularsi a bassa profondità (3-7 km sotto la superficie) in camere magmatiche che ne possono ospitare fino a molte decine di km3. Il magma, cristallizzando, cede calore alle rocce che circondano la camera magmatica aumentandone la temperatura fino a 400-800 °C e creando, per molte decine di migliaia di anni, una condizione di continuo rifornimento di calore.
È in questo guscio di rocce caldissime e rifornite da un flusso di calore continuo che si pone la frontiera della geotermia del futuro: l’utilizzo delle cosiddette Super Hot Rocks (SHR). In questo guscio sarà possibile, se riusciremo a sviluppare nuove tecniche di esplorazione e perforazione oltre a materiali resistenti a temperature > 400°C, progettare e realizzare dei circuiti chiusi (closed-loop geothermal systems) in cui far circolare fluidi che potranno far girare le turbine di superficie senza il rischio di raffreddare il sistema in profondità. Nel 2018 Enel GreenPower, con un network di istituzioni scientifiche europee di cui faceva parte anche l’Istituto di Geoscienze e Georisorse del Cnr (DESCRAMBLE Project H2020), ha perforato un pozzo esplorativo a Larderello raggiungendo temperature > 500°C a circa 3.000 metri di profondità pur rimanendo a distanza di sicurezza dal magma. Gli studi condotti dai ricercatori Cnr hanno permesso di capire che erano state incontrate le condizioni ideali per lo sviluppo di un closed-loop geothermal system in SHR.
IGG-CNR partecipa anche al progetto Horizon Europe “DeepU” per sviluppare una nuova tecnologia laser-criogenica per perforazioni geotermiche più rapide, precise ed economiche. Sotto Larderello il magma sta ancora cristallizzando, cedendo continuamente calore alle rocce soprastanti. Possiamo continuare a utilizzare il vapore della zona più superficiale del sistema geotermico come facciamo da 120 anni oppure decidere di investire in ricerca scientifica e industriale per fare un salto di qualità e contribuire in modo significativo alla transizione energetica.
*Istituto di Geoscienze e Georisorse, Cnr
The geothermal industry’s new challenge is to extract energy from the very hot rocks (Super Hot Rocks), that surround magmatic intrusions or magma chambers of volcanoes. A renewable energy source that could provide 24-hour power in many parts of the world, including in Italy, and especially in Tuscany. To achieve this, it is necessary to drill deep (2-6 km) to within a few hundred meters of a large accumulation of magma that is still crystallizing. If we succeed in developing new techniques of exploration and drilling, along with materials resistant to temperatures above 400°C, Tuscany could become a model for how to find innovative solutions to relaunch geothermal energy and drive the energy transition.
In 2018, Enel GreenPower, with a network of European scientific institutions of which the Institute of Geosciences and Georisources of the Cnr was a member, drilled an exploratory well in Larderello (the Larderello geothermal field in Tuscany is one of the few dominant steam systems so far discovered and used on our planet) that, while remaining at a safe distance from the magma, reached about 3,000 meters deep, intercepting temperatures > 500°C.
Under Larderello, the magma is still crystallizing, continuously giving up heat to the rocks above. We can choose to continue using steam from the shallowest part of the geothermal system, as we have been doing for 120 years, or we can decide to invest in scientific and industrial research to make a quantum leap and contribute significantly to the energy transition.
Andrea Pantani
Il terzo paradiso ARTI
Pistoletto’s Third Paradise
Natura e intelligenza artificiale.
La nuova frontiera dell’arte
secondo Michelangelo Pistoletto
Michelangelo Pistoletto è un artista concettuale. La sua energia creativa non è frutto di uno stato di ispirazione transitoria, ma è filosofica, ragionata, arriva a seguito di intuizioni che sono figlie di ricerche antropologiche, scientifiche. Alla soglia dei 92 anni (li compirà il 25 giugno) questa energia è sempre palpabile, perché il suo pensiero non si ferma, includendo adesso anche riflessioni sul ruolo dell’intelligenza artificiale nell’atto artistico.
Sono nate da sue meditazioni le sue opere specchianti negli anni Sessanta, in cui fa irrompere nei quadri il soggetto che guarda per trovare una dimensione ulteriore rispetto all’evoluzione della fenomenologia dell’arte, che dalla prospettiva di Piero Della Francesca era
L’artista Michelangelo Pistoletto
arrivata, con la fotografia, all’avvento della riproducibilità meccanica dell’immagine e quindi a uno stallo. L’arte diventa atto che rispecchia la creazione dell’universo, in cui passato, presente e futuro sono collegati nell’opera. Oppure, più recentemente, Il segno del Terzo Paradiso, due cerchi uniti da un ampio ovale che rappresenta l’antropizzazione del mondo, in cui naturale (primo cerchio) e artificiale (secondo cerchio) devono trovare il modo di convivere dialogando. Pistoletto di recente è stato candidato al Nobel per la Pace e anche di questo ha parlato in un incontro nella sede fiorentina della Scuola Normale Superiore (Palazzo Strozzi), lo scorso marzo, insieme al professore di Estetica Lorenzo Bartalesi.
“La guerra è naturale, perché la predazione umana è naturale, la pace invece è un artificio: inizia dalla capacità umana di staccarsi dal naturale. Bisogna ricordare che questo artificio, la pace, è un atto creativo, ed esso è contemplato nelle possibilità dell’universo proprio attraverso l’uomo. La pace è la cosa che utilitaristicamente scegliamo perché ci conviene di più, all’interno dell’economia dell’Universo, non deve essere un atto sentimentale, ma provenire dalla ragione. E poi anche il sentimento, se andiamo a scavare bene, a scandagliare la materia, è un meccanismo perché il nostro corpo, tutto, è macchina. Quindi la pace è assolutamente possibile come atto creativo, artificiale, umano, utilitaristico”.
Pistoletto ha ricordato che siamo ormai arrivati a un punto in cui l’oggetto artificiale, prodotto dall’uomo, ha superato in quantità, in peso (se si eccettuano la terra e l’acqua) l’oggetto prodotto dalla natura (alberi, animali…).
Quindi possiamo fare a meno della natura?
“No. Noi abbiamo bisogno della natura per creare l’artificiale. Il secondo paradiso è iniziato 18mila anni fa. Nella caverna di Lascaux l’uomo ha rappresentato la natura, il mondo in cui era immerso, con figure stilizzate di cavalli, di cervi, bellissime. E ha rappresentato sé stesso con che cosa? Con l’impronta di una mano sulla parete della caverna. Un atto sorprendente. I miei quadri specchianti riflettono quel gesto, il gesto dell’uomo che irrompe nella scena che rappresenta, irrompe nella realtà dell’universo con un atto creativo Ma per la creazione, per l’arte, l’uomo ha avuto bisogno di una Techne: l’impronta sulla parete è stata ottenuta soffiando dei pigmenti intorno alla mano, tolta la mano è rimasto il
contorno. Abbiamo comunque bisogno della materia, la roccia, i pigmenti, per creare”. La nuova Techne per la creazione artistica adesso che cosa è?
“L’intelligenza artificiale. Non bisogna avere un atteggiamento di protesta, senza proposta, nei confronti del mondo in cui viviamo. I miei lavori attuali utilizzano l’intelligenza artificiale, per esempio mi sono messo a torso nudo e ho tatuato sulla mia pelle dei QR code, attraverso i quali si può entrare in momenti della mia vita importanti, precedenti. Io sono dentro l’intelligenza artificiale, l’intelligenza artificiale è la parete della caverna su cui io ho impresso il segno della mia mano per sempre”.
Michelangelo Pistoletto is a conceptual artist – but don’t expect his creativity to come from fleeting inspiration. His energy is rooted in deep thought, shaped by years of philosophical, scientific, and anthropological exploration. And at nearly 92 years old (he turns 92 on June 25), that energy is still very much alive. His mind never stops, and today it’s busy exploring how artificial intelligence fits into the world of art – a topic he spoke about this past March at the Florence campus of the Scuola Normale Superiore.
“I’m using AI in my current work,” he shared. “For example, I bared my chest and had QR codes tattooed onto my skin. Each code links to a key moment in my life – a memory from the past”.
Then he adds a powerful comparison: “Eighteen thousand years ago, humans painted themselves in the Lascaux caves – not as stylized figures next to deer and stags, but as creators, leaving the imprint of a hand. Today, artificial intelligence is the new material we use to express our creativity”.
Nominated for the Nobel Peace Prize, Pistoletto shared his thoughts on why peace must be pursued: “War is natural because human predation is natural. But peace is an artifice. And we must remember that this artifice is a creative act, one that exists within the universe’s possibilities through humankind. Peace is what we choose, not out of sentiment, but because it’s what benefits us most within the economy of the universe. It must come from reason. And even sentiment – if we dig deep, if we analyze the matter – is a mechanism. Because our entire body is a machine. That’s why peace is absolutely possible: as a creative, artificial, human, and ultimately practical act.”
Eleonora Mancini
Verdi Theatre, a Story of Amor Civicus
Amor civicus ARTI
Per i 160 anni dalla sua costruzione, il Teatro Verdi dà nuovo impulso
Il Teatro di Pisa è, dei monumenti della città, tra i pochi a non aver perso in 160 anni la funzione e il ruolo per i quali venne costruito. Non v’è forse altro luogo cittadino che al pari di questo incarni ed esprima il concetto di Museo, cioè luogo delle Muse. In questo Teatro, difatti, si onorano e si ritrovano tutte le arti creative che nella mitologia sono personificate dalle figlie di Zeus e Mnemosyne.
Si è forse persa nel tempo la memoria di come nacque il Teatro di Pisa. Nel 1864 alcune famiglie fecero costruire pecunia sua l’edificio che, ancora oggi, a differenza di altri suoi coevi, è vivo e mantiene appunto la propria originaria funzione.
È quindi grazie alla generosità e alla buona volontà di un gruppo di famiglie che altre famiglie e tante generazioni da più di un secolo
e mezzo vivono e condividono le emozioni del Teatro, il luogo che per eccellenza esprime e ispira bellezza: è monumento, è luogo d’arte e di creatività, è centro di trasmissione di una eredità
Il Teatro di Pisa, dal 1904 intitolato al compositore Giuseppe Verdi, è dunque il segno tangibile dell’amor civicus di un variegato ceto composto da esponenti della nobiltà e dell’alta borghesia ma anche da imprenditori e nuovi borghesi in ascesa. In quell’epoca e almeno fino alla diffusione del cinematografo e alla trasformazione della società novecentesca, il Teatro era sede naturale della cultura e della socialità e frequentarlo, non solo per gli spettacoli, rientrava in un preciso rito sociale.
Dei mecenati che desiderarono dotare la città di Pisa di un nuovo edificio per gli spettacoli notturni si conservano nomi e carteggi nei Registri dell’Archivio Storico della Fondazione Teatro di Pisa che, dal 2023, ha avviato una importante operazione di tutela, valorizzazione e divulgazione dei materiali storici. Attraverso il recupero della sua storia e della sua identità, la Fondazione porta avanti una significativa operazione culturale che intende far riaffiorare l’attitudine dell’amor civicus, la pratica e lo spirito del mecenatismo tanto antichi e radicati nel mondo ellenistico-romano quanto moderni e pieni di valori educativi. Strumento di questa operazione è l’Art Bonus, l’agevolazione fiscale promossa dal Ministero della Cultura riservata a chi effettua erogazioni liberali nel mondo dell’arte e della cultura. L’Art Bonus consente a chiunque – privati, enti e aziende – di diventare mecenati, di donare il proprio contributo alla realizzazione di progetti e iniziative della Fondazione Teatro, con il risultato ulteriore di suscitare un positivo spirito di emulazione grazie alla visibilità che questo atto comporta.
Con oltre 150 alzate di sipario ogni anno e una media di 600 spettatori per evento, oltre a un centinaio di momenti secondari, il Teatro di Pisa è un palcoscenico aperto all’interesse e al sostegno di aziende e privati per proseguire nella sua missione di Teatro di Tradizione. La legge 800 del 1969 classifica difatti quello di Pisa come “Teatro di Tradizione”. Tradizione è la grande tradizione italiana
dell’arte musicale che questo luogo antico e magico intende consegnare agli spettatori del presente e a quelli del futuro; tradizione significa conservare memoria, identità e radici; significa ripetere e proseguire un legame.
shared unforgettable emotions in this space devoted to culture.
The Verdi Theatre in Pisa is one of the few landmarks in the city that has stayed true to its original purpose for over 160 years. There may be no other place in Pisa that so fully captures the idea of a temple to the Muses – a place where beauty, creativity, and community come together. It’s easy to forget how it all began. Back in 1864, a group of local families came together – using their own funds (pecunia sua) – to build the theatre. Thanks to their vision and generosity, countless families and generations have, for over a century and a half,
Since 1904, the theatre has carried the name of Giuseppe Verdi, and it remains a powerful symbol of civic pride – amor civicus. It was supported by a diverse group of citizens: aristocrats, the rising bourgeoisie, entrepreneurs. At the time, going to the theatre wasn’t just about entertainment – it was a meaningful social ritual, a place where culture and connection went hand in hand. That spirit of giving lives on in the archives of the Verdi Theatre Foundation, where letters and documents from those early patrons are preserved. And in 2023, the Foundation launched a new mission: to rediscover and share that history, to bring back the values of cultural generosity and community engagement.
Central to this effort is the Art Bonus, a tax incentive promoted by Italy’s Ministry of Culture.
It gives everyone – individuals, companies, institutions – a chance to become a modern-day patron by supporting the Foundation’s cultural projects and events. And beyond the financial benefit, there’s something equally powerful: the pride of contributing, the joy of giving, and the inspiration that comes from seeing others follow your lead.
COMUNITÀ ENERGETICHE
Opportunità per le imprese illustrate da Marco Raugi, da dieci anni in campo con l’Università di Pisa e il Centro per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile
Nell’ambito delle attività promosse dalla Cattedra UNESCO in Sustainable Energy Communities, istituita nel 2022 presso l’Università di Pisa, il professor Marco Raugi – titolare
della Cattedra ed esperto in integrazione di sistemi energetici da fonti rinnovabili – illustra il ruolo crescente delle comunità energetiche e i vantaggi per il mondo imprenditoriale.
Professore, da dove nasce il vostro impegno sulle comunità energetiche?
“Tutto è iniziato oltre dieci anni fa, quando abbiamo cominciato a lavorare sull’integrazione delle fonti rinnovabili. Da lì è nato il CIRESS, il Centro Interdipartimentale per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile, che ho diretto per due mandati. Il nostro obiettivo era chiaro: costruire un approccio interdisciplinare all’energia, che non fosse solo tecnico ma includesse anche aspetti giuridici, economici e sociali”.
E da questa esperienza è nata la candidatura UNESCO?
“Esatto. Il progetto UNESCO è incentrato proprio sulle comunità energetiche, che rappresentano un modello concreto per una gestione sostenibile e condivisa dell’energia. Sono strumenti capaci di generare valore economico, ambientale e sociale a livello locale”.
Quali sono i vantaggi concreti per un’impresa che partecipa a una comunità energetica?
“In primo luogo, la possibilità di ridurre l’impatto delle oscillazioni del prezzo dell’energia. Dopo la crisi energetica seguita alla guerra in Ucraina, i costi sono aumentati fino a dieci volte, incidendo anche per il 20% sul prezzo di alcuni prodotti. Un’impresa lungimirante, quindi, ha tutto l’interesse ad autoprodurre energia da fonti rinnovabili. Se lo fa all’interno di una comunità energetica, può anche accedere a incentivi statali, che rendono l’investimento ancora più conveniente”.
È quindi una strategia economicamente vantaggiosa?
“Assolutamente sì. Un impianto fotovoltaico, ad esempio, si ripaga in 7-8 anni, dopodiché inizia il vero risparmio. Inoltre, gli incentivi previsti per le comunità energetiche rendono ancora più rapido il ritorno economico. Ma c’è anche un altro aspetto importante: l’impresa rafforza il proprio radicamento nel territorio, contribuendo al benessere sociale attraverso la condivisione di questi benefici con la comunità locale”.
L’Università di Pisa come supporta le imprese in questo percorso?
“Collaboriamo con Unioncamere Toscana per diffondere questo modello tra le imprese, spiegando come partecipare e investire in modo efficace. Facciamo poi formazione mirata per
le aziende e abbiamo attivato il primo master di II livello in Italia sulle comunità energetiche, con il patrocinio di tutte le principali istituzioni nazionali del settore: dal MASE a ENEA, GSE, GME e RSE”.
Quale è lo stato di diffusione delle comunità energetiche in Toscana?
“A oggi, le comunità energetiche ufficialmente registrate sono alcune decine, ma almeno un centinaio sono in fase di costituzione. Il MASE si aspetta una crescita significativa nei prossimi anni, con migliaia di Comunità Energetica Rinnovabile (CER) attive a livello nazionale. Le condizioni ci sono tutte, e il mondo imprenditoriale ha iniziato a cogliere questa opportunità”.
Professor Marco Raugi, lecturer at the University of Pisa and holder of the UNESCO Chair in Sustainable Energy Communities, emphasizes the strategic role of energy communities in promoting a sustainable and shared model of energy management – with significant economic, environmental, and social benefits. This commitment began over a decade ago with research into the integration of renewable energy sources, which led to the creation of CIRESS (the Interdepartmental Center for Energy and Sustainable Development), and was later strengthened with the launch of the UNESCO Chair, active since 2022. Today, energy communities offer a concrete and advantageous opportunity for businesses. In a context marked by volatile energy costs – especially after the crisis triggered by the war in Ukraine –self-producing energy from renewable sources allows companies to cut costs and protect themselves from market fluctuations. Joining an energy community also gives access to state incentives, speeding up returns on investment. For example, a photovoltaic system can pay for itself in 7-8 years and generate significant savings thereafter. Plus, it helps strengthen local ties and contributes to the community’s well-being.
The University of Pisa supports businesses through targeted training programs, in collaboration with Unioncamere Toscana, and has launched the first second-level master’s degree in energy communities, recognized by major national institutions in the field. In Tuscany, energy communities are steadily growing: several dozen are already active, and over a hundred more are in development – a sign of a rapidly expanding and highly promising model.
OBIETTIVO RINNOVABILI
In un periodo di forte instabilità dei costi energetici le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) possono giocare un ruolo importante per cittadini e imprese.
Chiediamo a Norberto Petriccioli, amministratore unico del Consorzio Zona Industriale Apuana, di spiegarci quali sono le reali opportunità di questo strumento.
Alberto Susini
“Le CER rappresentano una grande opportunità per contrastare la povertà energetica e supportare le PMI nella transizione ecologica. Sono state pensate dal legislatore europeo e nazionale come strumenti per lo scambio e l’autoconsumo di energia rinnovabile in aree definite, corrispondenti al perimetro delle cabine primarie di distribuzione di Terna. Questo modello favorisce una crescita “dal basso”, permettendo di produrre e consumare energia in maniera più sostenibile. Gli impianti ammessi a una CER hanno una potenza massima di un megawatt di picco, il che implica un sistema basato su impianti medio-piccoli, diffusi sul territorio”.
Quali sono le principali fonti di energia rinnovabile che verranno utilizzate nella CER Costa Apuana?
”Lo studio di fattibilità, finanziato dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest con il supporto della Fondazione ISI, che vanta una particolare expertise sul fronte normativo, e dell’Università di Pisa, che ha fornito il supporto scientifico, prevede l’installazione di oltre 130 impianti fotovoltaici di piccola taglia su edifici pubblici dei Comuni di Massa e Carrara, della Provincia di Massa-Carrara e dell’ERP di Massa-Carrara, gestore degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. La potenza complessiva installabile è di circa 5,6 megawatt. Ma il progetto non si fermerà qui: la CER sarà aperta anche a nuovi impianti da fonti rinnovabili che vorranno condividere l’energia prodotta”.
Come viene coinvolta la comunità locale nel progetto?
“La partecipazione dei cittadini è essenziale: senza di loro, di fatto, una CER non potrebbe esistere, anche se giuridicamente può essere costituita anche solo da enti o imprese. Nel caso di Massa Carrara, il coinvolgimento passa soprattutto attraverso le amministrazioni comunali, che hanno un ruolo chiave nel favorire la consapevolezza e la partecipazione attiva della cittadinanza che può fare massa critica”.
Quali sono gli obiettivi a lungo termine della CER di Massa-Carrara?
“Il primo obiettivo è raggiungere lo standard regionale di produzione da fonti rinnovabili. Oggi, purtroppo, la Provincia di Massa Carrara è in forte ritardo, ad esempio per quanto
riguarda il fotovoltaico. A lungo termine, è fondamentale allinearsi agli obiettivi comunitari e nazionali della transizione energetica, garantendo un approvvigionamento più sostenibile e stabile. Sarà una sfida impegnativa, ma siamo determinati e pronti a fare la nostra parte”.
Quale consiglio darebbe a cittadini e imprese interessati a entrare in una CER o a crearne una?
“Il contesto normativo delle CER è complesso, quindi il mio consiglio è di farsi affiancare da esperti per orientarsi tra regole e opportunità. In alternativa, è possibile aderire a una CER già esistente, come quelle che stiamo costituendo, dove il coinvolgimento del settore pubblico garantisce trasparenza e correttezza nella distribuzione degli incentivi”.
Renewable Energy Communities (RECs) offer a real opportunity to combat energy poverty and support small and medium-sized enterprises (SMEs) in their ecological transition, promoting a more sustainable model of energy production and consumption. We spoke with Norberto Petriccioli, sole director of the Apuan Industrial Zone Consortium, who explained the value and potential of this initiative. RECs are based on the exchange and self-consumption of renewable energy within defined areas, allowing the shared use of power generated by small to midsized plants.
In Massa Carrara, a REC is currently being developed with the support of the Chamber of Commerce of Northwest Tuscany, the ISI Foundation, and the University of Pisa. The feasibility study outlines the installation of over 130 small-scale photovoltaic systems on public buildings, with a total capacity of approximately 5.6 megawatts. In the long term, the project aims to align with national and EU energy transition targets, ensuring a more reliable and sustainable energy supply. For those interested in joining a REC, Petriccioli suggests turning to experts and considering existing RECs. “Public sector involvement guarantees transparency and fair management of incentives,” he concludes.
ROBOTICA AVANZATA
Il caso del Polo Sant’Anna Valdera: innovazione sì, ma a basso dispendio energetico
Advanced Robotics
Michele Nardini
Il Polo Sant’Anna Valdera è un centro dell’innovazione e della ricerca avanzata della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. È il luogo dove si esplora la possibilità di attuare attraverso l’ingegneria, la meccatronica e la robotica macchine e sistemi avanzati ispirati al mondo vivente, fonte inesauribile di spunti per la realizzazione di applicazioni utili all’uomo. Mano robotica, esoscheletri per la riabilitazione e l’assistenza, robot per procedure mediche, robot collaborativi. Tecnologie avanzate e all’avanguardia che, per funzionare, hanno bisogno di un grande dispendio dal punto di vista energetico
Come si può far coesistere la necessità di innovazione tecnologica con un piano energetico più sostenibile, che abbatta i consumi e le spese?
Con questo obiettivo, nel 2024, la Società Consortile Energia Toscana, con la supervisione della UO Gestione tecnica Infrastrutture e Facility management della Scuola Sant’Anna, ha effettuato una diagnosi energetica del Polo, primo passo per arrivare alla definizione di un piano di efficientamento energetico in grado di individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico.
I consumi del Polo
Sant’Anna Valdera
Il Polo Sant’Anna Valdera è composto da due edifici per una superficie totale di 6.300 metri quadrati. Lo spazio comprende sette laboratori e centri di ricerca, due “camere bianche”, due laboratori CAD per progettazione elettronica e meccanica, un’officina meccanica di precisione, quattro aule informatiche e didattiche da 184 posti complessivi, uffici per docenti e ricercatori, sale riunioni, spazi per l’accoglienza degli ospiti, servizi generali e uffici vari.
“Il consumo annuale di energia elettrica si attesta su circa 1,2 GWh; quello di gas naturale è pari a circa 110.000 Smc. Inoltre,
sulla copertura dell’edificio principale, è presente un impianto fotovoltaico da 55,2 kWp la cui produzione di energia elettrica viene autoconsumata interamente dal Polo” spiega Alessandro Malvezzi, Energy Manager della Società Consortile Energia Toscana che ha curato in prima persona la diagnosi energetica.
“Durante l’attività di diagnosi è stato necessario censire tutti gli impianti, la strumentazione da laboratorio e gli apparati elettrici presenti negli edifici in modo da validare il modello energetico calcolato. Successivamente sono stati simulati gli interventi di efficientamento energetico analizzandoli sotto il profilo di risparmio di energia primaria e di recupero degli investimenti mediante i risparmi energetici e gli eventuali strumenti di incentivazione”.
La svolta green prevista nel 2025
Nuovi impianti fotovoltaici, la sostituzione di una caldaia tradizionale con un sistema di generazione ibrido, l’installazione di un impianto di cogenerazione e di lampade a LED, la sostituzione degli infissi. Il piano di efficientamento energetico passa da una serie di iniziative che mirano da un lato ad abbattere i consumi e dall’altro a sfruttare fonti di energia sostenibile. “La Scuola ha previsto di mettere in atto un primo stralcio di interventi tra quelli individuati” dichiara Giulia Dell’Antico, responsabile della UO Gestione tecnica Infrastrutture e Facility management della Scuola Sant’Anna. “Queste attività si inseriscono nel solco di un programma di efficientamento che ha avuto inizio nel 2023 con la sostituzione di una caldaia esistente con una nuova a condensazione, l’installazione di una nuova pompa di calore dedicata alle camere bianche, che ottimizza l’utilizzo della centrale termica incrementando il rendimento di generazione, e infine, entro la stagione estiva 2025, la sostituzione del gruppo frigo principale con due nuovi gruppi refrigeratori a elevata efficienza”.
The “Sant’Anna Valdera Campus” is a hub of innovation and advanced research at the Sant’Anna School of Advanced Studies in Pisa. It’s here that cutting-edge prototypes are designed and developed – from robotic hands and rehabilitation exoskeletons to medical robots and collaborative automation systems. These advanced technologies, however, come with high energy demands.
So how can we balance the drive for innovation with a more sustainable energy plan that reduces both consumption and costs?
To answer this question, Energia Toscana Consortium, under the guidance of Sant’Anna School, conducted a comprehensive energy audit of the campus – the first step toward designing an energy efficiency plan capable of identifying and quantifying opportunities for saving energy.
“The annual electricity consumption is around 1.2 GWh, and natural gas usage is about 110,000 Smc,” explains Alessandro Malvezzi, Energy Manager of Energia Toscana.
“We needed to survey all systems, lab equipment, and electrical devices across the buildings to validate the calculated energy model. We then simulated a range of efficiency measures, analyzing their impact in terms of primary energy savings and investment returns, including potential incentives.”
Based on the audit, a green efficiency plan has been outlined for 2025, aimed at reducing energy consumption while shifting to sustainable sources. The plan includes new photovoltaic systems to harness solar energy, replacing a traditional boiler with a hybrid generation system, installing a cogeneration plant, switching to LED lighting, and upgrading windows and fixtures.
ENERGIA NUCLEARE
La riduzione delle emissioni di gas serra richiede una vera e propria rivoluzione culturale, accompagnata da una rapida transizione da sorgenti energetiche a base di combustibili fossili a sorgenti carbon-free. Lo sviluppo tecnologico rende le fonti rinnovabili sempre più efficienti e affidabili e potrebbe consentire di superare la problematica legata al ciclo solare e stagionale. La disponibilit à di energia resta comunque il principale fattore limitante verso una nuova rivoluzione scientifica e tecnologica che consentirebbe di porre rimedio ad alcuni degli elementi di squilibrio climatico attraverso, ad esempio, il recupero dell’anidride carbonica in
Leonida Gizzi*
NUCLEARE
eccesso nell’atmosfera o il rimboschimento di aree desertificate.
La fissione nucleare – in cui l’energia viene liberata a seguito della rottura di nuclei di atomi pesanti – fornisce energia senza emissione di gas serra e per questo è considerata tra le possibili fonti alternative, con la prospettiva di ridurre le problematiche legate allo smaltimento dei rifiuti attraverso ricerca e innovazione nelle tecnologie. La fusione nucleare – in cui l’energia viene liberata a seguito della fusione di nuclei di atomi leggeri, potenzialmente una fonte di energia pulita, illimitata e intrinsecamente sicura – è da molti considerata la via maestra per garantire una rivolu-
zione di portata universale. Basti pensare che da un bicchiere di acqua potremmo ricavare il combustibile necessario ad alimentare una citt à italiana di dimensioni medie come Pisa per una intera giornata.
La Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile (PNNS), presentata a Roma dal ministro Pichetto Fratin il 21 settembre 2023 e istituita con D.M. 16 novembre 2023, ha analizzato in dettaglio le tecnologie nucleari per l’energia ed ha concluso le proprie attività riportate nei rapporti conclusivi recentemente resi pubblici (https://www.mase.gov. it/node/19639). La PNNS ha coinvolto i principali stakeholder italiani nel settore nucleare,
| ambiente
inclusi enti di ricerca, università, imprese, associazioni di categoria, sulle principali tematiche legate al tema del nucleare, analizzando il contesto, gli aspetti di sicurezza, gli aspetti di formazione scientifica e tecnologica e gli aspetti di impatto ambientale e accettabilità sociale. Uno dei capitoli principali della PNNS riguarda appunto lo sviluppo dell’energia da fusione nucleare e delle relative tecnologie. L’Italia ha una grande competenza scientifica e tecnologica nello studio della fusione per l’energia e Pisa è tra le sedi principali di ricerca in questo settore, con l’Università di Pisa e il Cnr direttamente coinvolti nella ricerca e nello sviluppo di progetti internazionali ed europei come il progetto di fusione magnetica ITER, parte della strategia europea per la fusione, il progetto DTT, o il progetto HiPER+, l’iniziativa europea per la fusione inerziale che punta a sviluppare un reattore a fusione laser, uno schema innovativo recentemente dimostrato presso il laboratorio NIF negli Stati Uniti.
L’atteso finanziamento delle attività previste dalla PNNS consentirà di creare partnership pubblico-private fondamentali per lo sviluppo di nuove tecnologie e di guardare con realismo e concretezza al futuro sfruttamento energetico della fusione nucleare.
*Dirigente di Ricerca presso l’Istituto Nazionale di Ottica (INO), Cnr
Nuclear fusion is considered by many to be the main way to ensure a revolution of universal scope. Just think that from a glass of
water we could obtain the fuel necessary to power an average-sized Italian city like Pisa for an entire day.
The National Platform for Sustainable Nuclear energy (PNNS), established by Ministerial Decree 16 November 2023, has analyzed in detail nuclear technologies for energy and has concluded its activities described in the final reports recently made public. The PNNS has involved the main Italian stakeholders in the nuclear sector, including research institutions, universities, companies, trade associations, on the main issues related to the topic of nuclear energy, analyzing the context, safety aspects, scientific and technological training issues and aspects of environmental impact and social acceptability. One of the main chapters of the PNNS concerns the development of nuclear fusion energy and related technologies.
Italy has great scientific and technological expertise in the study of fusion for energy and Pisa is among the main research centers in this sector, with the University of Pisa and the Cnr directly involved in the research and development of International and European projects such as the “ITER magnetic fusion project”, part of the European strategy for fusion energy, the “DTT project”, or the “HiPER+ project”, the European initiative for inertial fusion that aims to develop a laser fusion reactor, an innovative scheme recently demonstrated at the NIF laboratory in the United States.
The expected funding of the activities planned by the PNNS will allow the creation of public-private partnerships that are essential for the development of new technologies to look realistically and concretely at the future energy exploitation of nuclear fusion.
Lo schema del progetto di reattore di fusione laser “HIPER”
Andrea Pantani
Terapia intelligente SALUTE
Al servizio dell’oncologia, l’intelligenza artificiale sbarca nel campo della genomica per prevedere le migliori combinazioni di farmaci
CellHit, a Smart Terapy
gruppo di bioinformatica del Laboratorio. CellHit, è stato addestrato su grandi banche dati di sensibilità di linee cellulari di cancro al trattamento con miglia ia di farmaci, sia oncologici che non-oncologici. Mediante una procedura innovativa basata su modelli di linguaggio (MixtralAI e ChatGPT), sono stati annotati per ogni farmaco i geni responsabili del loro meccanismo d’azione. Questi dati sono risultati fondamentali per dimostrare che i modelli avevano appreso i meccanismi di azione dei farmaci, e per aumentare ulteriormente le performance predittive. La capacità di CellHit di prevedere in modo efficace terapie individuali e in combinazione è stata successivamente validata analizzando migliaia di dati pubblici di trascrittomica di pazienti
oncologici, per cui i migliori farmaci predetti dal modello erano quelli effettivamente prescritti per il tumore specifico. Questo approccio è stato poi utilizzato per processare i dati trascrittomici di pazienti affetti da adenocarcinoma pancreatico, in collaborazione con il gruppo guidato da Gioacchino Natoli allo IEO (Istituto Europeo di Encologia) di Milano, e di pazienti affetti da glioblastoma multiforme, in collaborazione con il gruppo guidato da Chiara Maria Mazzanti alla Fondazione Pisana Per la Scienza (Pisa).
Francesco Raimondi: “Questo studio rappresenta un esempio di come il lavoro di squadra e una ricerca collaborativa e multidisciplinare, potenziati dalle nuove tecnologie di AI, possano esaltare il talento e le capacità dei singoli, consentendo di arrivare a traguardi difficilmente immaginabili anche solo pochi anni fa. Ma si tratta solo della prima pietra: in futuro sarà necessaria una sempre più stretta collaborazione tra scienziati computazionali e sperimentali per tradurre i risultati teorici in terapie innovative ed efficaci”. Chiara Maria Mazzanti: “Grazie alla capacità dell’AI di estrapolare informazioni rilevanti da dati estremamente complessi, possiamo immaginare nuovi scenari terapeutici per patologie dove per molto tempo le terapie tradizionali si sono dimostrate inefficienti. Inoltre, il potenziale dell’intelligenza artificiale va ben oltre perché non solo apre la strada a farmaci nuovi, ma consente anche di rivalutare farmaci sviluppati per altre malattie, rivelando nuove applicazioni contro il cancro”.
Lo studio è stato reso possibile grazie ai finanziamenti dell’Associazione Italiana per la ricerca sul Cancro (AIRC, PI: Francesco Raimondi), del Dipartimento di Eccellenza della Scuola Normale Superiore, dell’ecosistema Toscano per la Salute (Tuscany Health Ecosystem - THE) e alle risorse di calcolo messe a disposizione dal centro HPC della Scuola e del Centro Italiano di Supercalcolo Cineca attraverso il Supercomputer Leonardo. Il modello CellHit sarà liberamente disponibile online all’indirizzo https://cellhit. bioinfolab.sns.it, consentendo a ricercatori
clinici di identificare in tempi rapidi potenziali approcci terapeutici innovativi per pazienti oncologici.
It’s called CellHit – a new artificial intelligence model designed to help predict person alized cancer treatments
Developed by the bioinformatics team at the Biology Laboratory of the Scuola Normale, the project brings together advanced research and the promise of more tailored, effective care in oncology. The method makes it possible to predict which drug candidates are most likely to be effective in slowing tumor growth, based on a patient’s genomic data – especially the expression levels of their genes (transcriptomics). The new model was developed by AI researcher Francesco Carli, under the supervision of Professor Francesco Raimondi. CellHit was trained on large databases containing sensitivity data from cancer cell lines exposed to thousands of drugs – both oncological and non-oncological. Using an innovative approach based on language models (MixtralAI and ChatGPT), the genes responsible for each drug’s mechanism of action were annotated. These data were crucial in proving that the models had learned the mechanisms of drug action, and in further boosting predictive performance. CellHit’s ability to effectively predict both individual and combination therapies was later validated by analyzing thousands of publicly available transcriptomic datasets from cancer patients – showing that the drugs predicted by the model often matched those actually prescribed for the specific tumors. This approach was then applied to the transcriptomic data of patients with pancreatic adenocarcinoma, in collaboration with the team led by Gioacchino Natoli at the European Institute of Oncology (IEO) in Milan, and patients with glioblastoma multiforme, in collaboration with Chiara Maria Mazzanti’s team at the Pisana Foundation for Science (Pisa).
Il Modello Molecolare di CellHit
GIOVANI GENERAZIONI
Formazione, orientamento, laboratori, il Comune di Pisa offre alle nuove generazioni uno spazio speciale per incontrarsi e progettare
Make Way for the Young Luca Fracassi
Quando l’energia dei giovani trova spazio per esprimersi, qualcosa si accende. In una delle aree più cariche di storia della città, quella dei Vecchi Macelli, da tempo oggetto di una silenziosa rinascita grazie all’impegno condiviso tra Comune e Università di Pisa, ha preso vita un nuovo laboratorio di idee e passioni. Il casottino “F”, fino a poco tempo fa uno spazio dismesso, si è trasformato in un punto di riferimento per le nuove generazioni. È stato inaugurato ufficialmente lo spazio “Giovani+”. Un nome semplice, ma carico di possibilità. Un simbolo del presente che guarda dritto al futuro. Un luogo nato per accogliere, ispirare, orientare e far crescere i ragazzi e le ragazze di Pisa. Non si tratta di un centro giovanile nel senso classico del termine. Giovani+ è molto di più: è un fermento, un battito, un respiro collettivo, un ecosistema pensato su misura per i giovani, dove ogni attività – dalla formazione all’orientamento, dai laboratori creativi ai percorsi sull’imprenditorialità – è calibrata per rispondere alle sfide del nostro
più
tempo. Un tempo in cui, mai come oggi, l’accesso a informazioni, strumenti e reti può fare la differenza tra stagnazione e slancio, tra isolamento e protagonismo. “È la prima volta che l’Amministrazione Comunale di Pisa dà vita a uno spazio interamente dedicato e messo a disposizione dei giovani della città”, ha dichiarato il sindaco Michele Conti all’inaugurazione. “Uno spazio fisico che a Pisa ancora mancava, ma anche un servizio nuovo dove i ragazzi potranno partecipare ad attività di formazione, orientamento e laboratori”. Pisa, città universitaria per eccellenza, si dota finalmente di un presidio giovane, vivo, dialogante. “In una città dove il sapere, la ricerca e la creatività si incontrano ogni giorno”, ha aggiunto Conti, “i giovani rappresentano il cuore pulsante della nostra comunità. Per questo è necessario investire su di loro, arricchendo la città di luoghi e occasioni per incontrarsi, fare attività, ricevere strumenti utili a progettare in maniera innovativa il proprio futuro”.
L’assessore alle politiche giovanili Frida Scarpa ha creduto fortemente in questo progetto fin dall’inizio della legislatura, con la consapevolezza che “le nuove generazioni rappresentano il nostro presente, e non solo il nostro futuro”. Per questo l’Amministrazione Comunale ha stanziato 120 mila euro per dare vita a questo spazio e affidarlo a una gestione
competente, dinamica e innovativa. La società incaricata del servizio è GATE Real Estate Innovation, cofondata da Diego Teloni, che ha portato nel progetto un approccio moderno e orientato alle sfide della transizione digitale. “Il punto di partenza è la consapevolezza che, in un’epoca di profondi cambiamenti, c’è bisogno di una bussola e di un luogo dove fare formazione”, ha spiegato Teloni. Giovani+ sarà, in questo senso, sia guida che laboratorio: un punto di riferimento stabile, ma anche uno spazio in costante evoluzione.
Uno dei fiori all’occhiello del progetto è la vasta offerta formativa pensata per ragazze e ragazzi tra gli 8 e i 30 anni, con un’attenzione particolare alla fascia 8-17 anni. È in questa fascia infatti che si formano lo spirito critico, l’orientamento al futuro, la fiducia nelle proprie capacità. Il progetto include percorsi sulle materie STEAM – Science, Technology, Engineering, Arts e Mathematics – articolati in moduli pratici da 4 ore. Laboratori su robotica educativa, intelligenza artificiale, sostenibilità ambientale, estensione di internet agli oggetti concreti (IoT), ma anche attività di gaming e comunicazione digitale. Giovani+ propone anche sessioni formative sulla cultura d’impresa, sulla redazione del curriculum, la preparazione ai colloqui di lavoro, e offre uno sportello settimanale di orientamento pomeridiano, disponibile su prenotazione. Saranno attivati inoltre percorsi di gruppo per affrontare il passaggio dalle scuole superiori all’università, un momento cruciale spesso vissuto in solitudine dai giovani. Un’altra innovazione chiave è lo strumento online di self-assessment, rivolto alle scuole secondarie. I ragazzi potranno ricevere un report personalizzato per pianificare il proprio percorso formativo e valorizzare i propri talenti. Un aiuto concreto e misurabile, che mette al centro il potenziale individuale. Lo spazio è stato pensato non solo come contenitore di attività, ma anche come punto d’incontro e socialità. È previsto l’inserimento di un bar all’aperto, che fungerà da teatro di iniziative culturali e sede fisica delle attività della Consulta dei giovani. Anna Vallini, presidente della Consulta, ha sottolineato l’importanza di dare continuità a questo progetto. “Giovani+ sarà la casa della partecipazione attiva, uno spazio dove le ragazze e i ragazzi potranno confrontarsi davvero con le istituzioni e proporre le loro idee”. L’obiettivo non è solo quello “offrire” qualcosa ai giovani, ma metterli al centro, dando loro strumenti per essere protagonisti. È online il sito www.giovaniplus.it, dov’è possibile consultare tutte le attività, prenotare gli incontri e accedere a contenuti esclusivi. Una piattaforma semplice e intuitiva, pensata per abbattere le barriere all’accesso e rendere ogni servizio realmente fruibile.
Something new has come to life to the “Vecchi Macelli” area, which is one of the most historic areas of Pisa, that it’s been quietly coming back to life, thanks to the shared vision and dedication of the Municipality and the University of Pisa. Building “F”, until recently an abandoned structure, has been transformed into a reference point for the new generations. “Giovani+” has been officially inaugurated. A space created to welcome, inspire, guide, and support the growth of Pisa’s youth. But this isn’t your typical youth center.
One of the project’s standout features is its rich and varied learning program for young people aged 8 to 30 – with special attention to the 8-17 age group. That’s the age when curiosity sparks, confidence builds, and futures start to take shape. The project includes learning paths in STEAM subjects – Science, Technology, Engineering, Arts, and Mathematics – delivered through handson 4-hour workshops. The website www.giovaniplus.it is now live, where you can explore all the activities, book sessions, and access exclusive content. It’s a simple, user-friendly platform designed to break down access barriers and make every service truly within reach.