la terra delle meraviglie

cremosità di tendenza
la terra delle meraviglie
cremosità di tendenza
tradizione e cultura
a cura della redazione di É Magazine
Il prodotto è ora pronto in tutti i suoi aspetti grafici ed è qui che interviene la divisione digital di Excélsa, che ne cura la fase finale e al contempo strategica del ciclo: la diffusione. Essa si dedica alla pianificazione e alla pubblicazione del prodotto online attraverso social media, campagne ADV, newsletters, comunicati stampa e molto altro. Questa divisione lavora in sinergia con il reparto creativo e fotografico, trasformando contenuti visivi e messaggi promozionali in strategie digitali mirate ed efficaci. È qui che il prodotto prende vita nel mondo digitale e si mostra al pubblico in tutto il suo splendore, valorizzando i suoi plus e la sua piacevolezza e abbinabilità all’interno della casa. Ogni post, ogni storia, ogni reel serve a completare l’identità del prodotto, a restituirgli un contesto d’uso, una voce, un ritmo. È proprio in questa fase, quando la narrazione diventa pubblica, che l’intero ciclo trova il suo compimento: il prodotto entra a far parte dell’immaginario delle persone!
La redazione
05 EDITORIALE
12 CULTURA - ORIGAMI l’arte del piegare il tempo
14 TENDENZA - MOCHA MOUSSE calda naturalezza quotidiana
16 SALUTE - UN COLORE PER ALIMENTO ideale per evitare le contaminazioni
18 ARTIGIANATO - INSIDE l’anima del vetro
20 TRADIZIONE - CONIGLIETTO PASQUALE antico simbolo di rinascita
22 MONDO - AUSTRALIA alla scoperta di nuove terre
24 INTERNI - LIVING massimalismo primaverile
Amministratore delegato ENRICO VIMERCATI
Caporedattore RAFFAELLO BACCEGA
Progetto grafico & copy SABRINA CITARELLA
Fotografia NICOLE GENONI
Design prodotto: PAOLO METALDI, ELEONORA FOGATO Ricerca e sviluppo: MARCO SALVATI, MARCO BUGA, BEATRICE ROCCO DIgital e grafica: ELISA BALDON, CLARISSA POLI, ANDREA LONGHI
Store Excélsa:
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Excélsa Castel Guelfo The Style Outlets
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LE MILLE GRU DI SADAKO SASAKI
Una leggenda giapponese racconta che chiunque riesca a piegare mille gru di carta, simbolo di purezza e immortalità, vedrà realizzato un desiderio profondo.
Celebre è la storia di Sadako Sasaki, bambina colpita dalle radiazioni di Hiroshima, che tentò di piegare mille gru di carta nella speranza di guarire. Morì a dodici anni, lasciando un monito fragile e potente: piegare è anche pregare.
The possibility of creation from paper is infinite.
Akira Yoshizawa
Nel silenzio dei gesti si cela una tradizione millenaria, la cui origine si perde tra le pieghe della carta e della memoria. L’origami, termine composto dai kanji “ori” (piegare) e “kami” (carta), affonda le sue radici nel Giappone del periodo Heian (794–1185), quando la carta, preziosa e rara, veniva usata per rituali religiosi shintoisti e offerte cerimoniali. Prima ancora, tuttavia, alcune forme arcaiche di piegatura erano già praticate in Cina, culla della carta sin dal II secolo d.C.
A consacrare l’origami come forma d’arte autonoma fu però la cultura nipponica, che nel corso dei secoli ne fece una disciplina al confine tra estetica e meditazione. Le pieghe non erano meri esercizi manuali, bensì riflessi di un ordine naturale, miniature di equilibrio e impermanenza. L’origami, con la sua apparente semplicità, divenne metafora della vita stessa: ogni piega irreversibile, ogni errore visibile, ogni figura definitiva, frutto di un unico foglio, senza tagli né colla. Nel Novecento, grazie all’importante lavoro di Akira Yoshizawa, l’origami subì una radicale evoluzione, aprendosi all’astrazione, alla matematica e all’ingegneria. Divenne ponte tra oriente e occidente, gioco infantile e linguaggio scientifico, icona di pace e oggetto di culto. Un’arte fatta di silenzi, geometria e pazienza, dove il vuoto ha la stessa dignità della forma.
“MOCHA MOUSSE” un abbraccio caldo e confortevole
Tonalità calda e avvolgente che richiama le sfumature del cacao, del cioccolato e del caffè. Questa nuance sofisticata e golosa risponde al nostro desiderio di comfort e benessere, evocando piaceri semplici e quotidiani. La scelta di Mocha Mousse riflette una tendenza verso colori più scuri e naturali e celebra l’autenticità e l’armonia con la natura.
ideale per evitare le contaminazioni
In cucina, l’organizzazione è tutto. Non si tratta solo di una questione estetica, ma di un vero e proprio principio di sicurezza alimentare. Separare correttamente gli alimenti aiuta a evitare contaminazioni incrociate e a preservarne freschezza e qualità. Un sistema tanto semplice quanto efficace per ottenere questo risultato è l’utilizzo dei colori: ogni tonalità è associata a una tipologia di alimento, creando un codice visivo immediato che facilita la gestione degli ingredienti e ottimizza lo spazio in frigorifero e dispensa. Contenitori e taglieri di colori diversi servono a suddividere carni, formaggi, verdure e pesce, riducendo il rischio di contaminazione batterica e migliorando l’igiene della cucina. Questo metodo è particolarmente utile per chi segue diete specifiche o ha intolleranze alimentari, poiché consente di mantenere ogni categoria di cibo separata in modo chiaro e sicuro. Oltre alla funzione igienica, il colore introduce un elemento di praticità nella routine quotidiana. Con un solo sguardo, è possibile individuare il contenitore giusto senza doverlo aprire, accelerando la preparazione dei pasti e riducendo gli sprechi. In frigorifero, l’uso di contenitori trasparenti con coperchi colorati aiuta a mantenere una visione d’insieme degli alimenti disponibili, incentivando un consumo più consapevole e limitando il deterioramento degli ingredienti dimenticati sul fondo. La sicurezza alimentare è un aspetto fondamentale e strategie semplici come l’uso del colore possono fare una grande differenza nella gestione domestica. Questo approccio non solo rende più ordinato e armonioso l’ambiente, ma aiuta anche a rispettare le buone pratiche igieniche, trasformando ogni cucina in uno spazio più sicuro, efficiente e accogliente.
C’è un momento preciso in cui la sabbia smette di essere materia inerte e si trasforma in qualcosa di vivo, pulsante, in continua metamorfosi. Accade a oltre mille gradi, quando il vetro diventa incandescente e l’artigiano, con la maestria di chi conosce ogni segreto della materia, ne cattura l’anima e la modella. La soffiatura del vetro è un’arte antica ma che conserva ancora oggi il suo fascino. L’artigiano raccoglie con la canna da soffio una goccia rovente di vetro fuso e con movimenti esperti inizia a plasmarla. Il materiale si muove tra le sue mani come fosse liquido, mutando forma in pochi istanti. Una rotazione impercettibile, una pinzata veloce ed ecco che la coda di un cavalluccio si avvolge in una spirale perfetta, le pinne si aprono con leggerezza ed i colori si fondono in un gioco imprevedibile di sfumature. Ogni pezzo è unico, irripetibile, perché il vetro non consente repliche perfette: ogni venatura, ogni minuscola bolla d’aria rimane intrappolata come una firma inconfondibile dell’artigiano. Oggi, nell’era del design che riscopre l’unicità dell’artigianato, queste piccole sculture di vetro trovano spazio nelle case più raffinate non solo come elementi decorativi, ma come veri e propri punti luce capaci di trasformare l’ambiente. Un cavalluccio marino rispecchia una finestra su un mondo sommerso, un dettaglio capace di aggiungere profondità e suggestione allo spazio; una tartaruga cangiante gioca con i raggi solari e riflette bagliori iridescenti sulle superfici; un polipo dalle sfumature bluastre dialoga con l’arredo portando con sé l’eco di un mare lontano. Il fascino del vetro sta nella sua capacità di interazione con l’ambiente circostante; è un materiale vivo, capace di adattarsi e arricchire gli spazi con la sua presenza
discreta ma inconfondibile. Nel panorama dell’interior design, il ritorno agli oggetti artigianali segna una riscoperta del valore del fatto a mano, dell’unicità di un pezzo irripetibile. In un mondo saturo di produzione in serie, scegliere una scultura in vetro soffiato significa possedere un frammento di creatività, un’opera che porta con sé il calore della sua nascita e la storia di chi l’ha creata. Che sia un piccolo cavalluccio marino, una tartaruga o un polipo dalle sfumature cangianti, ogni pezzo racconta un viaggio, un viaggio che parte dal cuore della fornace e arriva a illuminare gli spazi più esclusivi, trasformando la luce in un’arte che dura per sempre.
Babbo Natale, Sandman, il Coniglietto Pasquale, Jack Frost e la Fatina dei Denti formano un pantheon moderno nato dal folklore e trasformato in mito condiviso. Ognuno incarna un principio: dono, sogno, rinascita, cambiamento, crescita. Insieme vegliano sull’immaginario collettivo, simboli laici che raccontano il passaggio, la perdita, l’attesa. Figure che, sotto la superficie ludica, conservano l’urgenza antica del racconto: spiegare l’invisibile, proteggere ciò che conta.
The possibility of creation from paper is infinite.
Akira Yoshizawa
Fra le pieghe della primavera, quando la natura si ridesta in un tripudio di gemme e luci oblique, fa capolino una figura lieve e misteriosa: il coniglietto pasquale. Apparentemente un’invenzione recente, in realtà affonda le sue radici in un immaginario ben più arcaico, filtrato da secoli di ritualità e migrazioni culturali.
La sua origine si lega al culto della dea Eostre, divinità germanica della fertilità e dell’aurora, celebrata proprio nel periodo dell’equinozio. Il coniglio, animale dalla prodigiosa fecondità, era a lei consacrato come simbolo pulsante di vita che si rinnova.
Fu però nel XVII secolo, in Germania, che il coniglio pasquale assunse per la prima volta una forma narrativa definita: secondo la leggenda, l’Osterhase (letteralmente “lepre di Pasqua”) deponeva uova colorate per i bambini buoni. Emigrando con gli europei in America, questa tradizione si intrecciò con la cultura anglosassone e prese nuova vita, divenendo consuetudine popolare.
Nel tempo, il coniglio è rimasto un simbolo profondamente radicato nel ritmo delle stagioni e nel desiderio umano di rinascita. Che si presenti in cioccolato, in legno intagliato o nella forma effimera di una leggenda, continua a incarnare un’idea di passaggio, da ciò che è stato a ciò che può ancora essere. Non porta solo uova, ma un’antica eredità che si rinnova ogni primavera con leggerezza e allegria.
alla scoperta di nuove terre
L’Australia è un continente che affascina e sorprende in ogni sua forma, un luogo dove la natura incontaminata si fonde con la modernità delle città, e la tradizione si intreccia con l’innovazione. Sydney è un perfetto esempio di come la modernità e la natura possano coesistere in perfetta armonia. La maestosa Opera House, simbolo mondiale della città, e il Sydney Harbour Bridge sono icone
indiscusse di una metropoli che vive di un’intensa energia cosmopolita. Ma oltre alla vibrante vita urbana, Sydney offre anche angoli di serenità, come le sue magnifiche spiagge, dove il mare cristallino e la sabbia dorata accolgono chi cerca riposo e bellezza ma anche surfisti in cerca di adrenalina. Fuori dalla città, l’Australia rivela un paesaggio selvaggio. Il deserto rosso dell’outback, con le sue rocce
millenarie, come il celebre Uluru, è uno dei luoghi più suggestivi e spirituali del continente. Qui la terra racconta storie di antichi popoli, di tradizioni aborigene che si riflettono nelle opere artistiche simboliche, come quelle dipinte sui boomerang e sui piatti tradizionali. La fauna australiana è altrettanto unica. Animali iconici come il quokka, piccolo marsupiale che vive a Rottnest Island, sono tra le creature più adorabili e sorprendenti che si possano incontrare. Inoltre, l’Australia offre la spettacolare barriera corallina, dove pesci esotici e razze colorate si muovono tra i fondali.In Australia, la bellezza selvaggia e la modernità si incontrano in un equilibrio perfetto, creando un ambiente che affascina ogni tipo di viaggiatore.
Il living cambia ritmo. Il minimalismo fa un passo indietro, lasciando spazio a un’esplosione di colore, pattern e texture. È il massimalismo di nuova generazione: fresco, diretto, visivo. La calma del minimalismo viene pervasa da un’energia nuova, vitale, primaverile. È il ritorno dell’abbondanza che riempie con disinvoltura: un massimalismo moderno, che si fa notare ma con discrezione. I colori sono pieni, accesi e luminosi; i motivi floreali invadono poltrone, tappeti, tende e cuscini. Nessuna paura di sbagliare, solo voglia di osare. Le regole? Sparite. Al loro posto, accostamenti audaci e mix spontanei che funzionano proprio perché non sono prevedibili: una sedia dai toni tropicali vicino a un divano verde lime, un tappeto ricamato come una tela accanto a una parete di legno ruvido.
Le piante diventano arredo, la luce valorizza ogni dettaglio. È un interno che non si limita a essere bello: è pieno di energia. E ogni cosa ha carattere, subito, a colpo d’occhio. La casa si trasforma in uno spazio che vibra, si mostra, si vive, con la stessa leggerezza disinvolta dei primi giorni di primavera.
L’ospitalità abbraccia lo stile orientale creando un ambiente che riflette calma e dona momenti di introspezione
Recuperare le energie e godersi le belle giornate! Ecco qualche suggerimento per rendere speciali questi attesi giorni di svago e relax.
MONDO
l’Afrika e le sue tradizioni
ITALIA le bellezze italiane
NATURA attività all’aria aperta GUSTO made in Italy
OUTDOOR ed INDOOR casa dolce casa
Marrakech pulsa dietro mura ocra, tra vicoli che odorano di spezie e metallo ardente. Oltre, il deserto si apre muto, immenso: sabbia e silenzio, stelle che scrutano come occhi antichi.
I wax, tipici tessuti africani, sono sentimenti e sensazioni. Geometrie incandescenti e simboli che mutano da un villaggio all’altro. Il cotone è solo un pretesto. Dentro ogni piega c’è un racconto da scoprire.
e le sue bellezze
E LA SCALINATA DI SANTA MARIA DEL MONTE rappresentano alcune delle celebri bellezze italiane da non perdere.
Tra filari ordinati e casali isolati, si aprono riserve magnifiche con specchi d’acqua su cui giacciono affascinanti ninfee galleggianti.
Qui il selvatico non invade ma si accosta alla fauna locale e alle fattorie tipiche della nostra terra.
All’improvviso emerge, il mare si apre, si solleva, poi tace di nuovo. Non è solo un avvistamento, è un incontro con ciò che resta irriducibile, enorme, misterioso.
La pizza fatta in casa ha quel sapore di attesa e trepidazione. Le mani affondano nell’impasto, il forno diventa focolare, l’aria si carica di profumi che anticipano il morso. E quando arriva, è sempre un ritorno: all’infanzia e alla semplicità, da soli o in compagnia.
Pizza home made
Il tempo non passa ma decanta. I momenti trascorsi in mezzo ai filari con in mano un delicato calice di vino sono attimi da assaporare intensamente.
Coltivare piante da frutto in casa è intimità. Un melo sul balcone, un fico nel cortile, un limone in vaso: crescono piano e quello che producono ha il sapore dell’attesa che alla fine si lascia toccare e assaporare.
Fare giardinaggio è assistere a una nascita continua. Ogni seme interrato è un respiro trattenuto, ogni germoglio una testolina che rompe il buio. Si accudisce la terra e quando spunta la prima fogliolina, la soddisfazione che si prova è indescrivibile.
RELAX A KM 0
Ti osserva muto, ti sfiora quando serve, si allontana al momento giusto.
La sua quiete ti pervade, il suo respiro aggiusta il tuo. Guarisce con l’essere.
E quando si acciambella, lento, ti ricorda che la pace esiste. E non chiede nulla.
Le collections presenti:
ARLES P.20-21
BLANCHE&NOIR P.49
BLOOMING P.20-21
BOBOLI P.21
CALTAGIRONE P.34
EFESTO P.22
ENOTEQUE P.42
ETNICO P.49
FAUNE&FLORE P.36-38-46
FIORI FRIDA P.20-21-25-48
FUJI P.27
FURISODE P.12
HAVANA P.25-28
KEEPER P.16-17
KIMONO P.26-27
INSIDE P.18
LE CIRQUE DU MARRAKECH P.30-31
GIPSY SOUL P.25
MADAGASCAR P.33
MEXICAN FLOWERS P.24
PANAMA COLOR P.15
POSITANO P.44
PREMIUM QUALITY P.41
RAINBOW P.16
STONE P.15
WOOD P.15
WOOD&STONE P.15
ZEUS P.14
Advertising collections:
FIORI FRIDA P.4
FOLIAGE P.2
FUJI P.7
FURISODE P.3
LES VOYAGES P.11
MEXICAN FLOWERS P.6
TRINACRIA P.50
WOOD P.10