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16-02-2015
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EXOTIC FILES te mantenuto in posizione orizzontale; subito dopo il paziente viene inclinato con la testa verso il basso e la soluzione viene aspirata con attenzione; la soluzione prelevata può essere esaminata sia dal punto di vista citologico, oppure può essere utilizzata per esami microbiologici ed antibiogramma.
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L’obiettivo della terapia intensiva è quello di stabilizzare il paziente e portarlo in uno stato adatto ad eseguire una diagnosi più accurata e rendere più efficace e sicuro il piano terapeutico sia medico che chirurgico. Per la terapia intensiva è importante fornire all’animale: • Temperatura e umidità adeguate per la specie • Corretta idratazione e reidratazione • Corretta nutrizione, se necessario, forzata Nel caso l’animale sia ipotermico, la temperatura va aumentata lentamente (la procedura può durare 4-6 ore), per evitare uno shock e peggiorare la situazione cardiovascolare. L’alimentazione è ovviamente molto importante per fornire proteine ed energia, in animali che spesso hanno smesso di mangiare da molto tempo. Molti pazienti arrivano in uno stato cachettico, in tal caso si deve iniziare con un 10-20% del totale dell’energia richiesta. In alcuni soggetti è necessario mettere una sonda alimentare esofago o faringogastrica (Fig. 11) per facilitare l’alimentazione forzata e diminuire lo stress. Esistono in commercio vari prodotti per l’alimentazione forzata per rettili erbivori, onnivori, insettivori, carnivori e anche piscivori. Anche se tali prodotti non sono ideali per tutte le specie, sono pratici dovrebbero sempre essere tenuti a disposizione in ambulatorio. I principi di fluidoterapia nei rettili non si discostano molto da quelli utilizzati nei mammiferi. I principi fondamentali del movimento dai compartimenti extracellulari e intracellulari sono simili, però la distribuzione è diversa. Mentre gli uccelli e i mammiferi hanno una suddivisione dei fluidi totali in 60% intracellulare e 40%
extracellulare, i rettili la suddividono al 50%. Del compartimento extracellulare un 30% è intravasale. L’osmolarità del plasma dei rettili è quindi più bassa, per questo motivo i fluidi isotonici per mammiferi e uccelli per il paziente rettile risultano ipertonici. Per correggere più velocemente il deficit di disidratazione si consiglia di iniziare con fluidi cristalloidi con osmolarità più simile al plasma dei rettili (250-290mOsm/l); si consigliano vari miscele, una di queste è quella di Jarchow: due parti di destrosio 2,5% in 0,45% sol. fisiologica e una parte ringer lattato. Questa miscela è sicuramente di utilità pratica, ma bisogna considerare che le diverse specie possono avere un’osmolarità del plasma diversa e per molte specie, sconosciuta. La valutazione della disidratazione si può fare dopo l’anamnesi e un esame del sangue. In genere negli animali disidratati ematocrito, proteine totali, cloro e sodio sono aumentati, (tranne in caso di perdita di sangue). Normalmente l’ematocrito dei rettili è tra 20 e 40% e le proteine totali fra 3 e 7 g/dl. Ma anche l’elasticità della cute e la retrazione del bulbo oculare ci danno un‘idea dello stato di idratazione, anche se in maniera un po’ soggettiva. L’idratazione può essere iniziata solo dopo aver stabilizzato almeno parzialmente il paziente e avendo risolto l’ipotermia. Nel caso di disidratazione lieve i fluidi possono essere forniti attraverso sonda gastrica o per via sottocutanea (Fig. 12), altrimenti è da preferire la somministrazione parenterale. In caso di disidratazione da moderata a severa, la scelta è orientata verso la somministrazione intracelomatica, intravenosa o intraossea. Moltissimi rettili portati in ambulatorio sono di piccola taglia, per somministrare farmaci o fluidi in questi animali non è sempre possibile mettere un ago cannula endovena, spesso la procedura consigliabile è il posizionamento di un catetere intraosseo (Fig. 13). In linea generale il volume per il mantenimento è di 1030 ml/kg al giorno di cristalloidi. Ogni caso va valutato singolarmente per valutare se sia necessaria una soluzione ipertonica per riempire velocemente il compartimen-
FIGURA 11 - Sonda esofagostomica in Emys orbicularis (Foro Dr. A. Bellese).
FIGURA 12 - Somministrazione sottocutanea in un serpente.
TERAPIA INTENSIVA
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